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CRONOLOGIA

DA 20 MILIARDI
ALL' 1  A.C.
DA 1 D.C. AL 2000
ANNO x  ANNO
PERIODI STORICI
E TEMATICI
PERSONAGGI
E PAESI

ANNO 508 d.C.

( QUI riassunto dell'intero periodo ( di Teodorico ) dal 493 al 526 ) >

*** LA LEGGENDA DI  RE ARTU'
*** IL MANIERO INGLESE - INIZIO DI UNA CIVILTA' FEUDALE
*** LONDRA GIA' METROPOLI DI SASSONI
*** LOTTE FRA CELTI E SASSONI
*** ITALIA - 
*** LOMBOBARDI CONTRO ERULI


"I Sassoni, gli Iuti e gli Angli che abbiamo gi� conosciuto e che sono ormai i dominatori su gran parte di quello che sar� l'Inghilterra, subiscono qualche anno prima o dopo del 500 una dura sconfitta a Mons Badonicus (localit� non meglio identificata, ricordata dal contemporaneo Gildas nel 'De excidio Britanniae') da parte dei britanni; li comanda un certo RE ARTU' (lo scontro a Caer Faddon, nel Galles) il nome viene fornito dalla 'Historia Brittonum' dello storico gallese Nennius, che scrive nel nono secolo; un'altra fonte molto antica che lo cita � la poesia gallese 'Goddodin' di un certo Aneirin). Per Nennius questa sarebbe l'ultima delle dodici battaglie che gli attribuisce (La battaglia di Camlan...l'ultima...e fatale...di Re Artù...località Afon Gamlan...monti Rhinog nel Galles) e che parla anche della sua morte per mano degli Scoti, ma Nennius � uno storico notoriamente inaffidabile.


E su queste tracce che ci si basa per affermare la storicit� di ARTU, nel mito il famoso eroe della Tavola Rotonda, grande cavaliere in lotta insieme ai suoi paladini per il dominio dell'isola, fino alla tragica morte nella sanguinosa battaglia contro suo figlio Mordred, che aveva usurpato il potere mentre Art� era con un potente esercito a dare la caccia a Lancillotto a causa del suo amore per Ginevra. 
Il mito in area gallese trova il suo sviluppo nel 'Mabinogion', una collezione di racconti che costituisce uno dei monumenti pi� grandi della letteratura gallese; da l� passer� a Goffredo di Monmouth, scrittore latino pure lui gallese il cui 'Historiae regum Britanniae' del 1136 avr� un successo incredibile e dar� origine al ciclo bretone della letteratura francese medievale.
E' certo che dopo Mons Badonicus vi fu quasi mezzo secolo di relativa pace in cui l'avanzata anglosassone fu bloccata; questo sembra confermato sia da Gildas (che all'inizio parla di "invasori" che avevano razziato fino al Galles) sia indirettamente dalla 'Cronaca Anglosassone'. Gildas per�, che non era uno storico ma un moralista, parla soprattutto di cinque re britanni locali disonesti e malvagi che litigavano e lottavano fra loro. Va ricordato per� che proprio sotto l'anno 508 la 'Cronaca Anglosassone' scrive: "Cerdic e Cynric uccisero un re britanno di nome Natanleod e 5000 suoi uomini. La terra fu da allora chiamata Natan leaga fino a Cerdices ford". Cerdic � il primo re del Wessex (cio� dei West Saxons, i sassoni occidentali), mentre Cynric � suo figlio.
Dove siano i due luoghi indicati non � certo.

Anni di pace quindi non proprio perch� sembra che questi disordini interni e l'allontanamento dell'isola dalle rotte commerciali portarono gli abitanti ad abbandonare e fuggire dai paesi e dalle citt�. Che vanno ormai abbandonate in rovina, fino a trasformarsi in miseri villaggi, che i nuovi arrivati nemmeno occuparono, n� mai presero d'assalto perch� ridotte in ruderi, come dimostrano gli scavi e pure la testimonianza di Gildas il quale lamenta che le citt� hanno perso molti abitanti. Si vive ormai in una societ� rurale in cui � assente il denaro sostituito dal baratto, dalla parte germanica come da quella celtica, e diffusi sono i piccoli paesi fortificati che talvolta hanno il nome di ceaster (castelli o campi fortificati). Cose da poco, e locali. Le invasioni non c'entravano.

L'unica vera citt� dove si credeva avvenuta una battaglia di Art�, cio� Bath, era gi� da tempo un rudere; una citt� gi� in macerie e nessuno ricordava quand'era avvenuta la distruzione o l'abbandono.
Bath, famosa per i bagni caldi, era antichissima. Dedicata alla dea Sulis, la sua fondazione e l'abbandono si perdeva nella notte dei tempi; forse quando arrivarono i primi romani sull'isola, e sappiamo che loro erano amanti dei bagni e delle terme. Gli scavi oggi lo confermano.
 
La citt� di Londinium (Londra), ormai in territorio sassone, si trova nelle medesime condizioni di Bath; infatti in et� romana Londra doveva la sua prosperit� -che ne aveva fatto la prima citt� della provincia- al suo ruolo di intermediario fra l'isola e la Gallia (non � certo un caso che fosse stata nel quarto secolo la capitale dell'amministrazione civile della Britannia), e proprio questo ruolo era venuto a mancare a causa dell'anarchia imperante e della crisi urbana che aveva colpito, sia pure in misura minore, la Gallia settentrionale. 

Perch� rinasca la citt� si dovr� attendere la fine del secolo quando i mercanti frisoni inizieranno ad affluire nella citt� e pure faranno ripartire la circolazione delle monete d'argento nell'isola; ma allora si tratter� di una citt� con una cultura pagana molto radicata (come prova la cacciata del primo vescovo Mellitus nel 616). Un altro indizio che va contro la continuit� � la rete stradale della citt�: non vi � nessun rapporto fra quella romana e quella medievale. 
Londra aveva ricoperto in et� romana fra le sue mura (che in parte ancora sussistono) circa 135 ettari, ossia l'attuale City; inoltre si estendeva in parte anche sull'altra riva del Tamigi e fra i suoi monumenti aveva un grande tempio dedicato al dio del sole Mitra. 
 Sorgeva su una estensione di circa oltre 3 km quadrati (oggi  1580 km quadrati).
(Nota di Alexander Ducci) 

Abbandonata dalle legioni  romane (ma non dai quei romani o discendenti che vi avevano impiantato attivit� commerciali e attivit� varie) come abbiamo letto negli anni precedenti, diventata indipendente, le lotte ora le faranno i locali o con quelli che giungono dal mare fondando i villaggi sassoni.
I nomi delle citt� e dei paesi iniziano ad essere germanici, l'antica designazione romano-britanna  compare sempre meno.
Gli scavi dimostrano che i Sassoni fissarono le loro sedi lontano dei luoghi dove erano le citt� e gli agglomerati romano-britanni. La stessa Londra, va espandendosi tutto intorno di villaggi sassoni che sono divenuti oggi, i quartieri di Islington Tottenham, Clapham ecc. L'importante citt� romana Lindum viene completamente abbandonata, costruendo i nuovi villaggi a circa dieci chilometri di distanza.

Questo riprova che le citt� non vennero prese d'assalto dagli invasori, e che la popolazione celtica non venne completamente distrutta dagli stessi; o era scomparsa del tutto per conto suo o era cosi povera come villaggi e come economia, che gli invasori  preferirono fondare ex novo i loro villaggi.
Infatti inizia da questi nuovi villaggi  quell'organismo economico dell'Inghilterra medioevale: cio� il "maniero", che � poi sopravvissuto fino a tempi recenti.

Simile alla "villa" romana, solo in parte (forse) da questa derivata (semifeudale, campi, contadini, colonnato, schiavit� della gleba, e proprietario con funzioni amministrative e giuridiche).
A questo precedente organismo si sovrappone in continuazione l'economia agraria celtica, e quella germanica. 
Gli storici romani fanno polemica con quelli  germanici su chi ha avuto pi� diretta incidenza  sullo spirito inglese. E se il maniero era un prodotto romano o germanico.
Altri storici pi� distaccati sostengono invece che l'economia del maniero inglese � una creazione tarda, una esigenza pi� che una tradizione. E che in questo periodo non esiste ancora. La romana era gi� scomparsa, e quella germanica era se non proprio primitiva tutta ancora da inventare. Che entrambe le due tradizioni erano vaghe.

L'economia feudale inglese insomma inizia ora, ed avviene e avverr� in un momento in cui l'Inghilterra vive un periodo separato dal resto del mondo, che alcuni storici definiscono la, vera, unica epoca insulare dell'Inghilterra, dovuta agli insediamenti germanici sulla costa prospiciente l'Europa. Anche se i rapporti con il continente continuarono, l'unico elemento esterno che andr� influire sulla formazione e l'evoluzione  dell'Inghilterra anglosassone, e quindi dell'Inghilterra moderna, � la conversione -ma solo alla fine del 600- al Cristianesimo, quello che andr� a influire decisamente sull'Inghilterra celtica. Solo dopo tale data  le Chiese celtiche finiranno per ammettere la supremazia papale.

Un mutamento avvenuto all'inizio con atti  di pirateria, ma poi le massicce emigrazioni nell'isola nell'arco di due secoli (dalla partenza delle legioni - Onorio nel 410 autorizz� i Britanni e i romani che c'erano a fare da s�), vanno a far perdere spiritualmente ogni contatto sia col mondo celtico che con quello romano. L'Europa dimentica l'Isola.
(Abbiamo detto spiritualmente, ma non commercialmente)
Sia Belisario, Giustiniano e lo Storico Procopio, quando parlano della Britannia in questo periodo � come se parlassero dell'antico Egitto, ricordano un "muro" (il Vallo di Antonino e Adriano) come una cosa "costruita dagli antichi". Il "dominio"? una cosa da tempo tramontato e dimenticato.
Ma � curioso (mentre i commerci ci sono e prosperano) che di questo distacco-isolamento, si parli (politicamente) delle invasioni di Juti, Angli (dalla odierna Danimarca) e Sassoni (dalla germanica Elba), come dei distruttori delle popolazioni dell'isola. Ombre oscure che devastano l'isola, trasformandola in un'isola dei morti. Cio� un'idea erronea degli avvenimenti. 
Le invasioni erano avvenute dal 410 in poi (Beda ne elenca un notevole numero) ed erano state anche facili; lo stanziamento un po' meno facile, ma questa serie di infiltrazioni o di conquiste non erano avvenute come le narra Gilda (gallese): con un massacro completo di tutta la popolazione britanno-romana.

La verit� � che nel vuoto politico assoluto i nuovi occupanti si insediarono agevolmente. E se venne a mancare quella spina dorsale dell'organizzazione militare, questa fu in breve sostituita, anche se all'inizio con meno forza, da milizie civiche contadine, per dare sicurezza alle propriet�, ai traffici dei locali, insieme ai nuovi arrivati; ecco una delle ragioni dell'economia del "maniero" e la nascita dell'economia feudale. Non decadenza e ritorno allo stato tribale (come scrivono i contemporanei sul continente) ma piccole autonomie, che comprensibilmente non esitarono a combattersi tra di loro, con i mezzi che disponevano; i locali (con dentro qualche membro dell'antico esercito) con una certa superiorit� tecnica terricola ereditata dai romani (compresi i cavalli), i nuovi arrivati  piuttosto con qualche difficolt� essendo la loro seconda professione quella di corsari del nord europeo (che mantennero - Vichinghi, Normanni, Danesi ecc), ma che non era la prima professione e la base dell'esistenza. Capi pirati o no - Sassoni, Angli e Juti- erano signori benestanti, ricchi di bestiame e di terreno. Avevano uno sfondo culturale gi� sviluppato, una lingua dalla grammatica complicata; soprattutto erano gi� quello che gli inglesi sono ancora  oggi: "singolari" poeti.
Avevano gi� (alcune opere sono di questi tempi) una lunga abitudine alla creazione lirica, rivolta alla natura, a dei atavici (come il dio Wotan), agli eroi caduti in battaglia, cantando la gioia della mischia, l'onore del guerriero, la devozione al capo, tutte virt� che attraverso i secoli accompagnano il grande brigantaggio, una poetica morale che sorge "naturalmente" dalla rapina.
Gloria del resto voleva dire partire e tornare a casa con ricchi bottini razziati.
Dopo nacque un'altra gloria, quella di stanziarsi in un punto, e l� chiamare gli amici. Lasciando perfino spopolate le loro sedi di originarie.

La citt� di Londra conosce un ulteriore sviluppo molto particolare grazie a queste capacit�, soprattutto marittime dei suoi nuovi abitanti. E qui l'apporto delle ex maestranze romane si fece sentire molto.

 Creano strutture nel campo cantieristico navale tali, che presto quella di Londra diventa la pi� grande flotta commerciale; le sue navi sono quelle che sempre di pi� vanno a sviluppare gli scambi fra i porti della Francia, della Germania, dei Paesi del nord e che a loro volta insediando nel capace e naturale porto altre numerose colonie commerciali, vanno ad aumentare in crescendo la prosperit� della popolazione.  Dando vita a quel fenomeno storico e decisivo per le sorti dell'Inghilterra: al rapido formarsi -tra il sec VI e l' VIII- di Stati e la tendenza ad una unione confederale tra essi. 
Tra il 577 e il 606, i piccoli duci, i piccoli re che menziona Beda, la chiesa celtica, fanno le ultime lotte per resistere all'accerchiamento, ma poi con gli anglosassoni andranno a coagularsi.

Non avverr� in un modo uniforme su tutta l'isola, nel nord e nell'ovest gli sbarchi e le infiltrazioni di Angli e Sassoni  sono decisamente minori, mentre quelle massicce sono quasi
tutte sulla costa della Manica o a oriente. Ed � qui che si sviluppano le antiche citt�, o ne vengono fondate delle altre per l'intenso commercio con le coste della madre patria.
A dominare la parte centro orientale, e proprio per questi motivi, Londra diventa l'epicentro.   

Una occasione quella dei commerci che modificher� sempre di pi� l' urbanizzazione piuttosto caotica fino al 1136, quando la citt� -con le costruzioni quasi tutte in legno- fu quasi completamente distrutta da un colossale incendio. 
Segn� il disastro, ma fu anche l'inizio della ricostruzione molto singolare. All'interno delle mura fortificate romane si fecero solo costruzioni in pietra, ma fu anche l' inizio della urbanizzazione fuori dalle mura (per non che si verificasse un altro simile disastro) che raggiunger� tali dimensioni da farla diventare subito la pi� grande citt� del mondo con un diametro di 140 chilometri, quindi con alcuni dei suoi abitanti - gi� allora- a circa 70 chilometri dal centro. 
A parte la precauzione per gli incendi, la disposizione d'animo a voler vivere fuori dal centro citt� fu sempre forte, e lo � ancora oggi. (ma ne riparleremo).

Fu favorita in questo sviluppo da una ideale estensione di verde che ha avuto una bassissima utilizzazione rurale (allora erano macchie di foreste tra un villaggio e l'altro -oggi quartieri) e che ha permesso poi agli urbanisti di tutte le epoche di creare una citt� nel verde. Basti pensare che soli i suoi sei parchi reali all'interno della citt� hanno una superficie di 2360 ettari.

*** ITALIA - LONGOBARDI - Nell'anno 508 avviene la grane vittoria dei Longobardi contro gli Eruli, sotto ai quali erano stati fino ad allora sottomessi. Pare che i Longobardi sotto i successori di re Godeoc, cio� sotto il figlio Claffone (che regn� poco) e il nipote Tatone fossero costretti ad abbandonare la Rugilandia (che noi possiamo identificare con la Bassa Austria) e a trasferirsi pi� a oriente in una regione chiamata dallo storico longobardo Paolo Diacono "Feld" (da intendersi come l'odierno Marchfeld a est di Vienna). Solo che secondo Paolo Diacono questo trasferimento fu volontario e Longobardi ed Eruli erano confederati in un rapporto paritario, mentre sappiamo grazie al 'De bello Gothico' di Procopio di Cesarea che i Longobardi erano tenuti a pagare tributi agli Eruli (popolo insediato nel bacino del Tibisco), e dunque i Longobardi furono probabilmente messi in movimento dalla pressione dei loro potenti vicini.

Fu dunque la volont� di rendersi autonomi dei Longobardi che scaten� il conflitto che port� all'annientamento quasi completo degli Eruli e alla morte del loro re Rodolfo, rendendolo un evento che ancora secoli dopo era vivo nella memoria collettiva dei Longobardi come determinante. Infatti venne fatto un bottino straordinario e furono assoggettati molti Eruli che vennero fusi nel popolo dei Longobardi segnando l'inizio di una grande espansione. E il fatto non va visto come meramente locale: grazie a Cassiodoro sappiamo che Rodolfo era figlio adottivo di Teodorico e apparteneva alla sua rete di alleanze che includeva i Visigoti sbaragliati l'anno prima; faceva tutto parte del disegno bizantino di ridimensionare la potenza gotica attraverso alleanze strategiche con i nemici del grande re ostrogoto. Riguardo agli Eruli che non si sottomisero sappiamo da Procopio che una parte si rifugi� in Illirico sotto la protezione bizantina (dove chiesero e ottennero nel 545 un membro della loro famiglia reale come re) mentre i superstiti della famiglia reale insieme al loro seguito migrarono a "Thule" (cos� Procopio chiama la Scandinavia) e si insediarono vicino al popolo della Svezia meridionale dei Gauti. Esiste una considerevole documentazione archeologica che li collega allo sviluppo della cultura di Vendel, famosa per la ricchezza dei suoi sepolcri. Ad essi si tende ad attribuire lo sviluppo del culto di Odino in Svezia e forse addirittura la distinzione fra le divinit� dei "Vani" portate dagli Eruli e quelle degli "Asi" dei primi abitanti.

A loro si dovrebbe anche l'introduzione di un'industria del ferro tipica delle culture germaniche pi� meridionali e la diffusione delle saghe gotiche. Di particolare importanza il loro collegamento nella nascita dell'alfabeto runico: tutta la Scandinavia � disseminata di iscrizioni runiche con scritto "erilaR" come associato agli incisori di rune (forse per la loro abilit� "erulo" e "incisore di rune" erano diventati sinonimi). 

(VEDI STORIA DEI LONGOBARDI)

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