HOME PAGE
CRONOLOGIA

DA 20 MILIARDI
ALL' 1  A.C.
DA 1 D.C. AL 2000
ANNO x  ANNO
PERIODI STORICI
E TEMATICI
PERSONAGGI
E PAESI

ANNO 475 d.C.

( QUI riassunto dell'intero periodo dal 432 al 476 ) >

*** CONGIURA A COSTANTINOPOLI
*** TEODORICO IN AIUTO DI ZENONE
*** ORESTE A RAVENNA "IMPERA"

 ZENONE salito su trono di Bisanzio nel '74, dopo la morte di Leone I e pochi mesi dopo la morte di suo figlio Leone II (nipote dell'imperatore -figlio di Zenone marito di sua figlia- che aveva ereditato lo scettro), lo avevamo lasciato (vedi un anticipo dei fatti nel '73) a governare con una significativa dote di saggezza. Con GENSERICO con accorti atti diplomatici -che abbiamo gi� narrato- c'erano subito stati scambi di cortesie che avevano allontanato a Costantinopoli ogni pericolo futuro proveniente dall'Africa dei Vandali.
Quindi Zenone aveva iniziato a governare bene; ma una fazione ancora legata alla parentela di Leone I, organizzata una congiura  gli toglie quest'anno il potere e mette sul trono il generale BASILISCO (che era poi il fratello della moglie di Leone I, Varina, quindi cognato del defunto imperatore).

 Ma non preoccupiamoci, ZENONE non ha ancora perso del tutto il potere; oltre che essere un buon uomo, Zenone � anche fortunato.  In suo soccorso e fargli recuperare il trono, scende a Costantinopoli un giovane che nella citt� bizantina ha trascorso tutta la sua fanciullezza. Questo  "ragazzino" � TEODORICO, da un anno -dopo la morte del padre- gi� re e capo di tutti gli Ostrogoti; che �  sempre nei paraggi, in Pannonia, in Illiria, in Tracia, cio� a ridosso di quello che � ormai divenuto un "piccolo impero bizantino" dopo la enorme perdita di territorio. 

Teodorico aveva gi� dato nel '73 scacco matto a Leone, costringendolo non solo a pagare per non essere aggredito dentro le mura di Costantinopoli, ma anche a cedere agli Ostrogoti vasti territori a sud del Danubio. In pratica dalla Pannonia alla Tracia sul Mar Nero.
Insomma Teodorico a venti anni gi� guidava uno dei pi� potenti eserciti barbarici che c'erano in circolazione.

 Si pu� pensare che nel suo soggiorno a Costantinopoli come ostaggio (una ospitalit� a corte durata quasi dieci anni) Zenone lo abbia conosciuto, forse  si era affezionato al fanciullo, forse era stato un suo maestro, indubbiamente c'era una certa affettivit�. Poi rispedito a casa da Leone e dopo la coraggiosa avventura contro Leone stesso, il giovane era subito salito nell'Olimpo dei grandi. Zenone quindi non lo aveva dimenticato, se voleva riconquistare il trono, c'era una solo uomo che poteva aiutarlo, ed era lui, Teodorico con i suoi Ostrogoti.

Ma anche Teodorico - malgrado la sua dorata segregazione a corte- doveva nutrire nei riguardi di Costantinopoli una certa affettivit�. Costantinopoli in questi tempi era una citt� immensa, bellissima, contava quasi un milione di abitanti, e giorno per giorno diventava sempre pi� stupenda, importante. Da tempo aveva gi� offuscato Roma, che soltanto  cento anni prima contava anch'essa un milione di abitanti,  ma ora - persa la sede imperiale - non supera le duecentomila anime, e diciamo proprio di "anime" perch� con la crisi che c'� stata in questi ultimi anni la citt� ha conosciuto l'abbandono in massa della popolazione, sia povera che ricca, verso la campagna, dove qualcosa da mangiare in qualche modo si trova ancora, e dove i ricchi corrono meno pericoli.


Ritornando a Teodorico sembra di capire che il giovane condottiero amasse Costantinopoli, e questo gli permise di andare a soccorrere l'amico che vi ha conosciuto. ZENONE torner� nuovamente sul trono dopo venti mesi per merito di Reodorico, e lo ringrazier� dandogli  il titolo di patrizio, in pi�  lo dichiarer�......figlio adottivo quindi suo successore. Cosa incredibile, Teodorico fa tutto questo in pochi mesi; da ostaggio a successore al trono dell' Impero Romano d' Oriente, pi� � re degli Ostrogoti;  tutto a 20-21 anni.

A quanto pare le leggi di TEODOSIO per quanto riguardava i barbari, i pagani e gli ariani non sono a Costantinopoli  pi� applicate, la ragione di Stato sembra pi� importante di ogni disputa teologica, che anche a Bisanzio in questi ultimi tempi non si sono per nulla attenuate. Anzi finita la "questione Ariana"  inizier� ben presto il grande scontro per la supremazia papale romana sul cristianesimo stesso. Infatti i Patriarchi bizantini vorrebbero sede della cristianit� solo Costantinopoli e non Roma.

Sul dissidio religioso fra cristiani e ariani, essendo Teodorico (e tutti gli Ostrogoti) di fede ariana, i buoni rapporti (questo nel secondo periodo del suo regno) si ruppero proprio a causa della sua ostinazione nel restare ariano; fino al punto che inizi� a perseguitare i cristiani e perfino a imprigionare il papa, nominandone lui uno, ovviamente aeiano. Una reazione forse giustificata, quando GIUSTINO, salito sul trono cominci� lui a perseguitare gli stessi ariani.
Un grande contrasto che non permise - com'era nelle intenzioni di Teodorico all'inizio del suo lungo regno- di realizzare quel grande progetto che sognava: quello della conciliazione fra Romani e barbari; sia sul piano religioso come su quello politico. Fallito il progetto, fu invece il Cristianesimo a raccogliere l'eredit� culturale e politica romana, promuovendo -soprattutto con i suoi contenuti spirituali -  una profonda trasformazione della societ�. 
Seguiremo nei prossimi anni queste grandi trasformazioni dovute ad un insieme di fattori:
cause economiche, politiche, sociali e militari.
----------------------------------

A RAVENNA ORESTE - Lui era Unno nato in Pannonia, era uno dei tanti che sotto il protettorato di EZIO stazionavano sui confini con l'appoggio di Roma. 
Quando ci fu la famosa questione di ATTILA e EZIO per la profanazione della salma di un re goto da parte di quel vescovo, segnalammo tra le file degli Unni di Attila sia la presenza di questo ORESTE come quella di  EDICONE, due intimi amici che si adroprarono a fare da intermediari e da ambasciatori, perch� essendo nati sul posto conoscevano entrambe le lingue, quella gota e quella romana.. 

EZIO alla fine - dopo gli accordi con Attila-  li prese entrambi sotto la sua protezione; fece fare loro una bella carriera militare, poi il primo, fu promosso suo segretario particolare, fino a farlo diventare generale e sposarsi anche in Italia con la figlia di ROMOLO, un ambasciatore romano in Pannonia che a sua volta trattava con i barbari conoscendo la loro lingua.
Oreste morto poi Attila, scomparsi dalla zona anche i figli, aveva lui ricompattato le bande di barbari, fino a diventarne il capo. 

Lo troviamo quindi quest'anno a Ravenna nominato proprio da NEPOTE (il nuovo imperatore imposto da Costantinopoli) prima Patrizio Romano, poi anche  "magister militum", cio� una specie di capo di stato maggiore dell'esercito. Quindi un uomo militarmente potente.
 Cos� potente che infatti  non aspetta nemmeno  un minuto per radunarlo (l'interno dell'esercito � composto ormai da barbari) depone lo stesso imperatore e lo costringe a ritirarsi in Dalmazia. Poi proclama il proprio figlio ROMOLO AUGUSTOLO imperatore.


Oreste minaccia di
marciare su Roma. Vuole formalmente l'investitura di capo dei romani, ma in pratica di fatto � ormai capo del partito e quindi dell'IMPERO ("romano") BARBARICO.
NEPOTO riparato in Dalmazia, indign� nuovamente la fazione filo-romana di Ravenna e
Roma stessa.  Rimproveravano giustamente all'imperatore, di avere aiutato ORESTE a salire troppo in alto, di averlo fatto Patrizio, di averlo messo a capo dell'esercito. Ma oltre le chiacchiere non si and�. Nessuno prese qualche iniziativa seria; del resto da tempo non c'erano pi� a Roma uomini coraggiosi, ma solo burocrati. Nessun comportamento concreto; al dunque, prevalevano gli interessi particolari.
La coscienza civica dell'aristocrazia romana si rivel� molto povera, con nessun senso dello Stato, quindi molto debole e di conseguenza molto vulnerabile. Pi� che subire una sconfitta fu un suicidio collettivo, accompagnato dal rimpianto per la potenza dell'impero ormai lontana e perduta per sempre. Nell' ottusit� forse molti non si resero nemmeno conto di andare incontro al "nulla".

ORESTE fra tutte quelle polemiche interne, agisce intanto indisturbato anche perch� con il suo esercito di barbari mette il terrore; ha infatti la totale approvazione di tutta la soldatesca germanica.  Si prepara dunque a governare e ovviamente sogna di fare l'imperatore o agire come tale essendo tutore del figlio Augustolo, da lui stesso messo sul trono.

E' un momento epocale. In tutta l'Europa barbara si celebra la vittoria dei barbari su Roma. ORESTE che � riuscito nell'impresa � balzato nelle "cronache" di tutte le province. E' il condottiero e il vincitore dei barbari dopo essere stati questi per cinque secoli al servizio dei romani. 
Tutti si sentono ora liberi, sanno di aver conquistato i Romani, e che uno di loro � alla guida dell'Impero.
 
E' festa grande in tutti gli accampamenti e nelle citt� barbare; dalla Spagna alla Pannonia, dall'Italia fino alle foci del Reno e dell'Elba. Insomma un tripudio.
Tutti si dissero tra loro "Finalmente comandiamo noi!".
Le milizie al servizio dell'ex impero romano, subito avanzarono delle proposte per  la cessione di una parte delle terre conquistate per stanziarsi in Italia.

CONTINUA CON L'ANNO 476 >