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CRONOLOGIA

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ANNO 467 d.C.

( QUI riassunto dell'intero periodo dal 432 al 476 ) >

*** UN BARBARO E UN INETTO IMPERATORE

 SOGNANO UN UNICO IMPERO 
(Ricimero e Leone I)

Mentre l'impero d'Occidente e d'Oriente sta disgregandosi per l'iniziativa dei barbari o forse per l'inettitudine dei governanti, sempre in una eterna lite e tutti pronti a congiurare uno contro l'altro, GENSERICO in Africa continua a vivere tranquillo:  � l'unico che dal 428 tiene ben saldo il suo potere. Sono quindi 39 anni che domina; e dominer� per altri 10. E nonostante la sua gi� veneranda et� - ha ora 65 anni- si dimostra il pi� abile e anche il pi� lucido politico dei due imperi. Oltre che essere un buon stratega in armi. Insomma un Vandalo con tutti i numeri a suo favore, forse perfino degno di essere un imperatore. Il suo regno resister� ancora per quasi sessant'anni, fin quando fu abbattuto dalle truppe di Giustiniano, nel 534. Ma pi� che per le doti dell'imperatore d'Oriente, la sconfitta fu dovuta ai suoi figli quando dividendosi il regno del padre, nelle loro liti, resero vulnerabile i propri territori.

 Ma intanto in questi anni Genserico in Africa si sta comportando come una vecchia volpe; il caldo libico invece di annebbiargli il cervello glielo ha reso pi�  sveglio e illuminato. 

Infatti dobbiamo ora ritornare a Costantinopoli. Da LEONE, diventato sempre di pi� megalomane, e sempre pi� insofferente ad Aspar, che ormai non controlla pi� il "suo uomo"  (quello che doveva essere il suo burattino).

LEONE I, agendo di testa sua, seguita a fare l'Imperatore sul serio. Le altre sue autonome iniziative le abbiamo gi� viste; m
a quest'anno si supera.
Innanzitutto - cos� creandosi una fazione dentro la corte tutta sua- nelle alte cariche dello Stato ha nominato e messo i suoi fedelissimi uomini. Uno in particolare, il fratello di sua moglie VERINA, un certo BASILISCO, generale dell'esercito. Quindi cognato di Leone I.

La preoccupazione maggiore dei tre - a parte l'infinita ambizione personale- � per� quella dei rispettivi  figli. Cio� vogliono anche loro creare una dinastia e quindi iniziano i primi attriti. Ognuno cerca di imporre la sua stirpe (che sono tre - essendo tutti parenti acquisiti)
C'� un giovane nipote di Leone I, (per brevissimo tempo Leone II - morir� nello stesso anno della successione), e c'� suo padre ZENONE, che � genero dell'Imperatore avendo sposato sua figlia  ARIADNE (di lui sentiremo ancora parlare - e sentiremo ancora parlare di un giovane Ostrogoto che vissuto da bambino come ostaggio a Costantinopoli, cacciato poi da Leone I (insofferente ai barbari)  invece di essere nemico dei Bizantini, andr� ad aiutare proprio Zenone per farlo salire sul trono: quel bambino che ora vive - quattordicenne- ancora a Costantinopoli � TEODORICO.

Ma non dobbiamo dimenticare che nella corte bizantina convivono due fazioni: la vecchia con a capo Aspar; e quella nuova che si � creata Leone I; e c'� ancora una fazione che � legata a MARCIANO (ucciso prima della salita al trono proprio di Leone I - Marciano non era un discendente diretto ma era salito al trono come genero del grande Teodosio, dopo la morte di Pulcheria sua figlia). 
A queste due-tre fazioni si sta aggiungendo quella dei parenti di Leone I (anche questi acquisiti)

 Come abbiamo gi� letto in precedenza, con la crisi di imperatori in Occidente - un vero e proprio caos-  da Costantinopoli partono i consigli per RICIMERO dopo che questi ha eliminato LIBIO SEVERO. Del resto � ormai solo lui - il barbaro svevo venuto dalla Gallia- la pi� alta autorit� in Occidente, escludendo gli altri  autonomi barbari (Franchi, Visigoti e Ostrogoti) che stanno organizzandosi e gestendosi  da soli; creandosi dei propri territori politicamente e militarmente.
Li chiamano regni romano-barbarici (regni federati- cio� alleati)  ma in effetti di romano non c'� rimasto pi� nulla; Re, Capi, Generali e soldati sono tutti locali; dimostrando inoltre gi� da molti anni anche di essere superiori nelle armi.

Costantinopoli dunque suggerisce di mettere sul trono ANTEMIO PROCOPIO.
RICIMERO si trova d'accordo ma in cambio vuole che gli si dia un aiuto per eliminare GENSERICO in Africa.
Invita i bizantini a preparare assieme a lui una grande spedizione contro il re dei Vandali, che lo stesso Ricimero ha gi� organizzato e tentato anni fa, ma prima ancora di avventurarsi in quella campagna punitiva, lui e Maggiorano avevano poi avuto la disfatta a Cartagena  nel 460.

A Leone non sembra vera la proposta, infatti era quella che desiderava. Infatti pensa: metto mio cognato BASILISCO e un mio valoroso generale MARCELLINO al comando di una grande flotta, dall'Italia partiranno le armate del mio uomo ANTEMIO (il nuovo imperatore d' Occidente ) e cos�, eliminato GENSERICO ho in mano i due Imperi, di diritto, visto che sono io l'organizzatore della spedizione e della grande sfida con il capo Vandalo. Poi Ricimero in "qualche modo" lo faremo liquidare.

RICIMERO pensava  per� la stessa cosa.  "Accetto di mettere ANTEMIO come imperatore come vuole Leone, i due mi aiutano a far fuori GENSERICO, io poi mi disfo di entrambi, del bamboccio in Occidente e del bamboccio in Oriente, e mi prendo i due Imperi pi� l'Africa di Genserico.
 Per Ricimero � il momento che aveva sempre aspettato da venti anni. 

Ma purtroppo questi conti, Ricimero e Leone I 
li stanno facendo sottovalutando GENSERICO........

CONTINUA CON L'ANNO 468 >