HOME PAGE
CRONOLOGIA

DA 20 MILIARDI
ALL' 1  A.C.
DA 1 D.C. AL 2000
ANNO x  ANNO
PERIODI STORICI
E TEMATICI
PERSONAGGI
E PAESI

ANNO 440 d.C.

( QUI riassunto dell'intero periodo dal 432 al 476 ) >

*** GENSERICO A CARTAGINE


 Genserico capo del Vandali, in Africa aveva gi� tutto quello che poteva desiderare dopo aver conquistato la Mauritania, la Numidia e anche un piccolo territorio della provincia romana.
Quand'era partito dalla Spagna il capo Vandalo non aspirava a cos� tanto; ma viste le facile conquiste la sue mire lo hanno portato subito a desiderare la citt� dell'Africa per eccellenza: Cartagine. Lo scorso anno ha assediato la citt� e se ne � impadronito.

Ora quasi tutta l'Africa Mediterranea � sua. Ma non gli basta. Conquistata la grande citt� di mare con il suo porto e il suo naviglio, si prepara a un grande sbarco in Sicilia, dove gi� tre anni prima aveva fatto una "gita" perlustrativa. Voleva rendersi conto il valore del suo prossimo obiettivo 

EZIO con tanta buona volont� si sta dando da fare in Gallia. Recupera qualche territorio, ma le difficolt� sono tante e alla fine lascia in mano a due capi barbari la parte alta e bassa della Francia.
Anche in Spagna qualche roccaforte romana, che dominano ancora piccoli territori della provincia hanno ormai notevoli problemi per difendersi. Il territorio � invaso da Vandali, ma anche quelli locali iniziano a reclamare la propria indipendenza da Ravenna. 
Mentre ormai la Britannia, dopo il totale ritiro delle truppe, � definitivamente persa. I Sassoni sono i padroni pi� forti e influenti dell'isola, comandano ormai solo loro.
Non vanno meglio le cose in Dalmazia e in Pannonia. Dopo l'accordo di Ezio fatto con ancora re RUA vivo, gli  Unni non sono intenzionati a restarsene fermi e calmi sui Balcani. Anche perch� Rua ha lasciato dei degni eredi, uno in particolare, il figlio Attila, che come gesta presto oscurer� il nome del padre.
 Quindi anche questa zona � ormai da considerarsi fuori dalla sfera del dominio sia della corte di Ravenna  come in quella di Costantinopoli, che in quanto a esercito l'Oriente si trova in una crisi molto peggiore di quella che sta vivendo ora  l'Occidente.

L'errore di Ezio � insistere in Gallia (Francia),  per di pi� opera sempre con un esercito composto soprattutto da genti locali. Non sempre  quindi sono legati dagli stessi interessi della corte ravennate, ma semmai ai loro interessi perch� operano sul proprio territorio.

Errore doppio quello di Ezio se aggiungiamo che ha sottovalutato  l' importanza strategica che ha Cartagine in Africa e nel Mediterraneo. Un errore di ingenuit� - non potendo reagire militarmente- quello di fare un "compromesso federale" con il Capo Vandalo; mentre Genserico si aspettava molto di pi�.

GENSERICO con Cartagine, ha il porto davanti alla Sicilia, ma ha soprattutto le strutture dei cantieri navali di Cartagine da dove da oltre 1000 anni la sua specializzazione (ancora dai Fenici ) sono proprio le navi. 
Genserico dopo averla conquistata, passando a visitare la rada con i suoi cantieri e le numerosi navi alla fonda, pi� che emozionarsi per la riuscita conquista gli sal� al cervello tanta di quella adrenalina da pensare subito a una immediata spedizione verso le coste della Sicilia.

Improvvisamente vedeva coronato il suo grande sogno. Con tutte quelle navi, organizzando una potente flotta avrebbe potuto invadere la penisola, snobbare quella specie di governatorato in Africa datogli da EZIO e puntare alla conquista dell'Impero. 

Ma la stessa cosa pensava contemporaneamente un certo ATTILA su al nord, che GENSERICO ignora ancora l'esistenza, ma che EZIO conosce benissimo; e ci si meraviglia che non abbia pensato a quel suo iniziale progetto.
Una concezione politica che avrebbe potuto neutralizzare entrambi i due contendenti se, com'era nelle intenzioni di Ezio, ad ognuno avrebbe consegnato due ben precise met� dell' impero; uno a nord e l'altro a sud. Quale migliore baluardo.
I due potevano diventare degli ottimi comandanti e avrebbero contrastato in seguito le invasioni. 

Ma ritorniamo a GENSERICO - Cartagine  come abbiamo detto � super rifornita di navi. Genserico requisisce tutte quelle da guerra, prende anche tutte quelle da carico i "naviculari" delle corporazioni marittime, prende anche le chiatte, quelle che una volta mandavano grano a Roma dall'Egitto. Vi sale sopra con il suo esercito e sbarca con i suo Vandali in Sicilia. 

Questa volta non ha la minima paura, si sente forte, ma per sentirsi ancora pi� forte manda messaggi ai suoi amici barbari, di approfittare dell' occasione per invadere contemporaneamente il nord dalla Pannonia. Cosi EZIO sarebbe costretto a impegnarsi su quel territorio:
Di messaggi ne manda anche in Tracia e in Illiria, invitando a fare altrettanto verso la Grecia (cosi nel Sud impegnerebbero TEODOSIO II). 

Palermo questa volta pur con le nuova mura che ha fatto costruire VALENTINIANO III, conosce la distruzione dei Vandali, e la loro violenza per il gusto della violenza. Non viene risparmiata l'intera Sicilia. Poi il "vandalismo" sale verso la Calabria. (tutti territori bizantini)
Teodosio II, vuol fare qualcosa, manda in aiuto una flotta, ma questa non arriva neppure vicino alle coste della Sicilia e della Calabria. Viene distrutta gi� al largo. Insomma un fallimento completo.
---------------------------

A ROMA intanto diventa PAPA LEONE MAGNO. Verr� considerato nei suoi 21 anni di papato, l'instauratore del primato assoluto del Papa di Roma, e verra' confermato questo primato da VALENTINIANO III con un suo editto nel 445. Un papa che ritroveremo in molti episodi che andranno a modificare la vita dell'impero: da questo momento fino al 1871. 

LEONE I Magno, della Tuscia (pontificato 440-461)

Nativo di Volterra in terra di Tuscia , fu eletto papa per volontà del clero e del popolo il 29 settembre 440. Il suo pontificato fu sicuramente uno dei più sentiti e ricordati, tanto da essere ricordato come "Magnum" ... "Il Grande" e, nella tradizione cristiana il primo papa costituito e "costruito" secondo quei canoni che si protrarranno nei secoli.
In effetti, il "trono" pontificale di Leone I riuscì per buona parte a sostituirsi a quello imperiale di Valentiniano III, imponendo reprimende ai trasgressori delle tesi teologali, sconfessando quasi tutte le teorie eretiche e riuscendo a farsi assegnare compiti d'ambasciata e quindi statali, dalla stessa imperatrice- madre Placidia, (390-450; figlia dell'imperatore Teodosio il Grande e di Galla-figlia dell'imperatore Valentiniano I - rapita da Alarico e data in sposa al cognato Ataulfo. Rimasta vedova inviata a Ravenna presso Onorio, dove sposò il patrizio romano Costanzo III dal quale ebbe due figli: Onoria e Valentiniano III. I contrasti tra i "goti" e Bisanzio portarono Costanzo verso l'impero d'oriente da dove ritornò imperatore d'occidente Valentiniano III).
Una delle dottrine eresiarche più famose, alla quale si contrappose la chiesa romana, durante il pontificato di Leone I, fu quella di EUTICHE, dall' omonimo monaco anatolico. Eutiche sostenne, al contrario di ARIO, la divinità terrena del Cristo senza discendenza alcuna, ovvero mettendo in discussione la paternità di Dio.
La lotta teologica con Eutiche fu aspra e non fu sufficiente il concilio ecumenico di Efeso (Terzo?)... quando i vescovi orientali presero le difese del monaco), per dirimere la questione.
Solo il diretto intervento imperiale (ormai soggiogato al potere cristiano) riuscì a ricomporre la questione eutichiana quando, Valentiniano III, la moglie Eudossia e Placidia in "visita" (a seguito delle invasioni barbariche) a Roma, dopo aver appreso della morte di Teodosio II, su sollecitazione del pontefice associano il trono d'oriente al senatore Marciano. Marciano esilia Eutiche.
Ma la vicenda che fece diventare "magnum" Leone I deve piuttosto riccondursi ad un fatto ben più specifico: quello di aver temporaneamente bloccato l' invasione "barbarica" degli Unni.
Nel 452 ATTILA occupò Aquileia, uno dei capisaldi dell' impero d'occidente. Le sue intenzioni erano quelle di proseguire fino a Roma seguendo l'esempio del goto Alarico ma l'interscambio di favori tra chiesa e stato impose a Leone di recarsi assieme alla delegazione imperiale a Peschiera sul Mincio (nda: lago di Garda) dove riuscì a "folgorare" il re unno e a farlo desistere dalle sue intenzioni (nda: molto più probabilmente, Leone I decise di sacrificare una parte del "tesoro di san pietro"), tanto che la tradizione cristiana fa così esprimere Attila: "Conosco come vincere gli uomini ma un leone ed un lupo - riferito al vescovo di Troyes e componente la delegazione papale- hanno saputo conquistare un conquistatore" .
Ritornato a Roma, il pontefice si dovette confrontare con ben altre invasioni. Da Genserico re dei vandali riuscì solo ad ottenere il salvataggio tre basiliche: San Pietro, San Paolo e San Giovanni in Laterano, per il resto tutto fu messo a ferro e a fuoco ed i saccheggi iniziati il 15 giugno del 455 terminarono solo alla fine dello stesso mese.
Roma ormai completamente abbandonata dall' impero trovò la forza di ricominciare solo attraverso le strutture ecclesiastiche che non mancarono di dare assistenza come meglio poterono.
Leone I morì il 10 novembre del 461. Le sue spoglie furono deposte nel sagrato dell' antica basilica di San Pietro. Dopo l'erezione della nuova basilica le spoglie furono traslate sotto l'altare con la pala marmorea scolpita da Algardi.

Papa Leone Magno � considerato una colonna della Chiesa, un politico accorto, un uomo incredibilmente coraggioso. Ma ne riparleremo presto....

 

CONTINUA CON L'ANNO 441 >