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CRONOLOGIA

DA 20 MILIARDI
ALL' 1  A.C.
DA 1 D.C. AL 2000
ANNO x  ANNO
PERIODI STORICI
E TEMATICI
PERSONAGGI
E PAESI

ANNO 411 d.C.

(QUI riassunto dell'intero periodo dal 395 al 431)

*** GALLA PLACIDIA e ATAULFO
*** LA BRITANNIA LIBERA - ROMA RINUNCIA
*** PELAGIO E IL PELAGIANESIMO

Morto a Cosenza ALARICO, a capo del grande esercito dei Visigoti, gli succede il cognato ATAULFO, che per� rinuncia al progetto di salpare per l' Africa;  ritorna sui suoi passi risalendo la penisola italica.
Con s�, ha sopra carri che lo seguono un prezioso ostaggio preso a Roma durante il sacco dello scorso anno. E' GALLA PLACIDIA, la sorella dell'Imperatore ONORIO.

La donna pur nella grande moltitudine di gente rozza, qual era l'esercito visigoto di Alarico, era sempre stata al centro delle attenzione pi� riguardose; il trattamento non era quello di una prigioniera qualsiasi, ma veniva  rispettata la sua vita privata, veniva trattata regalmente, accudita, vezzeggiata, servita e riverita. Ma una particolare attenzione fin dal primo momento gli era stata riservata dallo stesso Ataulfo suo carceriere. Nei momenti di pausa dagli impegni guerrieri, nell'incontrarla spesso, nell'invitarla quasi ogni giorno a una mensa per lei  con cura predisposta, il rozzo uomo si innamor� perdutamente della grazia e della bellezza della giovane colta principessa.

Ora dopo la morte di Alarico, ATAULFO � re dei Visigoti; ha quindi anche lui un potere e si sente come condizione sociale un suo pari grado, quindi vuole coronare il suo sogno: sposare la sorella dell'Imperatore.

Questo matrimonio gli permetterebbe di ritornare in buoni rapporti con il fratello Onorio, che non vede l'ora di  tornare a fare il vero e unico imperatore. Attalo (l'imperatore imposto da Alarico) non lo impensierisce, costui si � "bruciato" a Ravenna marciando contro il suo benefattore; del resto il Papa e Alarico stesso, indirizzando a Onorio la petizione durante il sacco di Roma  hanno di fatto riconosciuto lo stesso Onorio come legittimo imperatore.  La sua preoccupazione semmai arriva dall'usurpatore Costantino III che agisce come imperatore in Gallia e in Britannia. Pochi mesi prima per affrontare Alarico, Onorio  aveva chiesto il suo aiuto, ma Costantino si era rifiutato, a Ravenna non si era fatto vedere; forse stava attendendo la sua disfatta per poi scendere in Italia e assestargli l'ultimo colpo.

Onorio si toglie subito il pensiero su Costantino; rientrato a Ravenna, invia in Gallia due suoi generali  ULFILO e COSTANZO con l'incarico di assassinarlo. I due sono cos� zelanti e precisi che vanno in zona, prendono COSTANTINO, gli staccano la testa e con un corriere tipo "pony express" che attraversa le Alpi e tutta la Pianura Padana, fanno recapitare a Ravenna a ONORIO, il macabro trofeo quasi ancora caldo.

Questa conclusione cos� cruenta mette fine a una duplice situazione
C'� il ritorno della Gallia sotto il legittimo imperatore Onorio, ma c'� anche l'epocale ritiro delle guarnigioni romane dalla Britannia.

IN BRITANNIA il 411 d.C.  � dunque   un anno epocale, storico.
ONORIO visto l'impossibilit� (lo abbiamo gi� letto nel 407) di difendere l' isola per mancanza di un valido esercito, ma anche per l' estrema esigenza di avere a disposizione quei pochi soldati dell'isola per la difesa dell'Italia minacciata da invasioni, decise di ritirare dalla Britannia tutte le guarnigioni romane che vi erano dislocate.

Pitti, Scoti (presto anche i Sassoni e gli Angli che sbarcheranno nel 449, chiamati dai Britanni perch� infastiditi dai primi due), iniziano da questo momento a governarsi come una federazione di stati indipendenti, anche se continuer� l'anarchia e saranno ancora molte le invasioni e i contrasti delle trib� interne sempre  in perenni conflitti e forti dispute su ogni cosa, favorendo cos� le invasioni esterne provenienti dal mare. Una grande unit� nazionale l'Isola far� molta fatica a raggiungerla. E anche con l'Isola vicina, con l'Irlanda, pur avendo quasi lo stesso Dna mitocondriale, dopo 2000 anni, questa "unit�" � ancora una vaga utopia.

Da quel lontano 55 a.C. quando sull'Isola sbarc� GIULIO CESARE, sono passati 466 anni. Da una semplice colonia, la Britannia  divenne con varie vicende sempre un grosso peso per l'Impero, mai una provincia in attivo. Si volle con lo spirito colonialistico sempre sfruttare il territorio e gli abitanti, ma ben presto l'Isola con i costi della colonizzazione e delle guarnigioni stanziate, fin dai primi tempi  non procur� mai alcun beneficio all'impero. Ci provarono in molti, a modificare il Paese, con ogni mezzo, ma si dimostr� sempre un'impresa irrealizzabile.

La Britannia era gi� un Paese molto difficile da governare anche per i capi trib� locali, figuriamoci per gli stranieri. Prima i Romani, poi in seguito altri, non vollero mai riconoscere alcuni diritti dei nativi, si esigevano solo tributi; e spesse volte delle vere e proprie spoliazioni quando la moneta scomparve quasi dalla circolazione. Molte volte i Romani (durante i periodi delle peggiori dipute imperiali) si erano perfino dimenticati che la Britannia esisteva.
Quando s'insediava un nuovo imperatore-dittatore (lo abbiamo letto nei precedenti quattro secoli - Antonino, Adriano, ecc)  non si cercarono mai di comporre e armonizzare certe difficili situazioni locali;  mai con i metodi conformi alla giustizia locale consuetudinaria; mai con imparzialit�; e molte volte  gli uomini che furono incaricati a intervenire e giudicare si dimostrarono non all'altezza della situazione. 
Fino al punto da mettere fra un popolo e l'altro, e non solo simbolicamente, dei veri e propri "muri"; i famosi due  Valli che tagliavano l'isola prima in due poi in tre territori. L'isola la trasformarono in tre serragli.

La Britannia non era n� l'Armenia, n� la Mauritania. C'era in quest'isola (e c'� ancora) un altro popolo, completamente diverso come carattere e indole; non si poteva certo importare sull'Isola la latinit�, la filosofia della vita romana, la rigidezza tipica della politica imperialistica, o lo standard continentale, se mai ce n'� stato uno, visto che certi nazionalismi sono ancora oggi inossidabili in alcuni Paesi anche se occupano un piccolissimo territorio (anche nella stessa piccola Italia).

Finiva cos� per Roma un'avventura durata sull'Isola quasi mezzo millennio.
A contendersela per il prossimo  mezzo millennio e pi�, saranno altri. Non meno dispotici (vedi Irlanda).

Le stesse difficolt� sull'Isola le incontrarono anche gli evangelizzatori. La Britannia fu fra tutti quelli europei, il paese dove, prima la Chiesa cristiana, poi quella Cattolica Romana,  sfidarono  molte difficolt� nello svolgere la loro missione. Una perenne contestazione che ebbe poi l' epilogo delle divergenze nel XV secolo con la Riforma. Ma che in alcune zone dell'Isola, tutt'oggi (anno 2000) non sono ancora finite.

*** E' l'anno in cui inizia la famosa disputa  teologica detta "PELAGIANA".
PELAGIO probabilmente era originario proprio dell'Irlanda: Fece la sua apparizione a Roma in questi anni come autore di opere di teologia, soprattutto commenti alle epistole paoline.
Quella che diede origine alla disputa � l'attacco alla dottrina della grazia di Agostino (suo contemporaneo). La idee di Pelagio non erano cosa nuova; la sua visione era abbastanza diffusa nella Chiesa di questo periodo. Pelagio affermava il carattere fondamentale incorrotto dell'umana natura, che consente ad ognuno di scegliere il bene e il male. Negava quindi l'esistenza del peccato originale e affermava il libero arbitrio dell'uomo, di scegliere appunto fra il bene e il male senza costrizione esterna o interna.

Dietro richiesta dello stesso Agostino, Pelagio per le sue tesi fu condannato prima in Africa poi formalmente anche a Roma il prossimo anno, nel 412 e nel 417.
La sua dottrina fu poi condannata definitivamente nel 529 a Orange, per istanza di Cesario, dopo che la vittoria della dottrina agostiniana della grazia s'impose ufficialmente, specie nei vari monasteri della Gallia meridionale, anche se quella pelagiana per oltre un secolo ebbe un seguito con alcuni seguaci.

Ma non scomparve del tutto. Il problema del Libero Arbitrio (o anche detto "INDETERMINISMO" da Kant) continu� nei secoli seguenti e si fa acuto quando si attribuisce seriamente l'idea di un destino che tutto sovrasta o quello dell'onnipotenza divina. La disputa era ancora accesa nel 1525  quando ERASMO proprio con l'opera Libero Arbitrio (De servo arbitrio) si stacc� da LUTERO, che contro di lui aveva affermato il "determinismo".
Non cess� la "questione" del determinismo (come concezione scientifico-filosofica) neppure con Kant (suo il termine), fino a quando fu messo in crisi anche lui dai nuovi principi della termodinamica e dalla fisica quantistica.
(ne riparleremo in occasione della disputa a Cartagine nel 418)

Per la Chiesa Cattolica � invece una verit� pregiudiziale in ordine alla salvezza come fondamento dell'atto morale

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