HOME PAGE
CRONOLOGIA

DA 20 MILIARDI
ALL' 1  A.C.
DA 1 D.C. AL 2000
ANNO x  ANNO
PERIODI STORICI
E TEMATICI
PERSONAGGI
E PAESI

ANNO 399 d.C.

(QUI riassunto dell'intero periodo dal 395 al 431)

* L'IMPERO IN DECLINO
* IL GIAPPONE "SCRIVE" LA SUA STORIA
* E' INVENTATO IL CORREGIATO
* ELEZIONE DI PAPA ANASTASIO
*** LE "CONFESSIONI" DI S. AGOSTINO

La situazione nel basso impero, con i due contendenti "barbari" (ALARICO e STILICONE) che si stanno organizzando per affrontarsi, presenta alla fine del secolo un punto critico che sta compromettendo l'intero equilibrio della vita civile all'interno dei due imperi.
 L'impegno dei due "barbari" � ormai rivolto da un paio d'anni a questo grande scontro: uno � guidato dal pi� cupo rancore, mentre l'altro � roso solo dall'ambizione. (del resto sono dei guerrieri e non dei politici) 
Con questa loro unico impegno bellicoso hanno nel frattempo trascurato l'intera amministrazione dello stato, ormai allo sbando, dove piccoli o grandi funzionari nelle varie province operano per il proprio tornaconto formando dei centri di potere locali del tutto dimenticati dall'amministrazione centrale che � piombata nel caos pi� totale. A Roma non governa pi� nessuno, ognuno si arrangia. Troppi i mutamenti repentini, le epurazioni avvenute, l'avvento del nuovo corso, poi la restaurazione del vecchio, e nuovamente il ritorno del nuovo.

In questa diffusa anarchia ormai su tutto il territorio, le industrie come il commercio scomparvero, l'agricoltura senza mirate direttive e leggi dello stato centrale fu lasciata all'abbandono totale, riducendosi a produrre il sufficiente autoconsumo locale. Le citt� - un tempo rifornite da organizzate fattorie create da coraggiosi  imprenditori agricoli - iniziarono ad avere carenze alimentari, con la conseguenza di farle spopolare e nello stesso tempo rendendo poco redditizie quelle imprese che avevano organizzato i commerci con l'interno e l'esterno, sempre meno redditizi, per la recessione, o per il blocco delle importazioni, come abbiamo visto fare in Africa.
Inoltre allo stesso interno c'era crisi per la mancanza di braccia.

Gli uomini validi (come contadini per�) venivano chiamati all'improvviso per formare un esercito, che alla fine risultava essere non un esercito fatto di soldati professionisti, ma solo un esercito di contadini impacciati, che al posto del forcone gli si dava in mano una lancia e si mandavano all'inevitabile massacro. Davanti ai barbari, ai goti, ai vandali, ai franchi, sembravano non solo dei nani (la media altezza degli italici era di 1,50-1,60 massimo) ma delle ridicole marionette.

Le stesse classi medie, le aristocratiche, le mercantili sorte negli ultimi secoli, nella continua caduta dei consumi, finita l'epoca d'oro, impoverendosi, tendono sempre di pi� a sparire, abbandonando la citt� e anche la stessa penisola.

I porti, una volta intasati da numerose navi merci, ora senza una politica mirata e attenta alle importazioni, registrano subito un crollo, sono quasi vuoti. Le finanze sono falcidiate dai preparativi delle guerre. La bilancia dei pagamenti non � solo in rosso, ma � in una situazione catastrofica. L'Italia non esporta pi� nulla e se vuole vivere deve importare. Ma il denaro non c'�. Conclusione non arriva pi� nulla.

Insomma il territorio italico si sta trasformando in un ambiente povero, spopolato, che non ha risorse, ma soprattutto non ha pi� una guida politica. Affidata paradossalmente a quei barbari che fino a pochi anni prima Roma combatteva.

Questa carenza sostanziale e influenza negativa psicologica esercitata dall'impero, questo vuoto di potere, fortunatamente non trova impreparata la Chiesa. Si potrebbe dire che se non ci fosse stata, bisognava inventarla. Intendiamo come potere cristiano "imperiale" (temporale)  prima ancora come "Chiesa" spirituale.

Agostino (l'abbiamo visto per� anche nella Persia di Sapore I) mirava con passione alla civitas Dei con il contributo della civitas terrena. Ma gli eventi (con una efficiente amministrazione ecclesiastica, organizzatasi in una grande struttura) ci dimostreranno fra breve che subentrando al potere della terrena (quasi caduto da solo nel piatto) "contribu�" prima di tutto a consolidare la prima (spiritualmente la pi� alta di quelle che erano presenti) e d'ora in avanti a condizionare (con la sua singolare ma anche affascinante spirituale missione) la seconda.

Questo � un tipo di interpretazione per contrastare coloro che invece da allora fino ad oggi, attribuirono alla Chiesa di essere stata la causa dell'indebolimento e poi la responsabile della caduta dell'Impero Romano. Osservando invece con la giusta attenzione tutto il corso degli eventi, potremmo giungere a considerazioni opposte: che se non subentrava la Chiesa a questo potere ormai fin da ora inesistente, l'Italia sarebbe diventata come l'Africa. I barbari l'avrebbero resa cos� arida e ininfluente da dimenticarsi com'era fatto il passo del Brennero, quello di Resia, di Tarvisio, del Moncenisio ecc. Insomma quello che poi accadde sui Balcani, trasformato in un deserto.

Fu un evento quasi improvviso. Attribuire a questo grande potere i vari editti (da Costantino a Giustiniano passando da Teodosio e altri) sarebbe riduttivo. Non fu con le imposizioni che si ottennero conversioni, ubbidienza e un'influenza. Quegli editti non ebbero il grande potere di scalfire la cultura e la civitas pagana (intendiamoci quella classica, dentro gli ambienti che contavano, nell'aristocrazia, dentro i ricchi che avevano quasi l'intero potere economico e quindi condizionavano quello politico). 
Questa cultura fino a Giustiniano fu presente in ogni attivit�, soprattutto il quelle educative; che erano, non dimentichiamolo, sortite proprio da quella  civitas pagana che ovviamente preparava i funzionari delle varie strutture amministrative, negli organismi dello stato e nelle corporazioni private della vita civile.
 Ed era anche quella che provvedeva a finanziare molte feste e i giochi per la plebe. Simmaco, ricchissimo, autorevole esponente del paganesimo, quello che voleva far ritornare la Vittoria al senato, ancora quest'anno impiega suoi denari pari a 80.000 libbre di grano per una festa all'arena, e il prossimo anno 100.000. 
Se molti romani (la massa) parteggiavano per i pagani uno dei tanti motivi erano anche questi. Mal visti. Non dimentichiamo che i cristiani condannavano l'ostentazione della ricchezza, e la deploravano doppiamente quando veniva spesa in queste operazioni di proselitismo fazioso, diremmo oggi "promozionale d'immagine".

Insomma, la grande svolta, delle attivit� amministrative andate in crisi in questo periodo, dove doveva essere presente l'autorit� della legislazione romana con il senso pratico, venne invece da una struttura che si sostitu� con autorevolezza in ogni organismo, non solo religioso e per svolgervi la "missione" com'era la iniziale intenzione .

L'episcopato che nasce ora ha tutte le caratteristiche della "monarchia" imperiale. Dall'impero ha preso (ha mutuato - o ha sostituito) la struttura sia esterna che interna. Si � organizzata in diocesi nelle province con esarchi, patriarchi e primati e nelle citt� con i vescovi. Ha istituito scuole dove queste erano assenti, oppure migliorate quelle esistenti. Ha creato con delle ordinazioni curiali una sorprendente classe fatta di insegnanti, sacerdoti, dottori, e... un volontariato dedito alla solidariet� dei pi� deboli. In un primo momento rifiuta in queste opera filantropica, l'ingresso degli ambigui ricchi perch� indegni di farne parte e di esercitarla. 
Ma poi su quest'ultima istituzione in parallelo crea una struttura designata a ricevere dai benestanti (anche pagani) donativi e lasciti. Questi munifici soggetti pi� che una vera e propria conversione sono rimasti favorevolmente impressionati dalle opere di bene e di solidariet� umana esercitata dai seguaci del cristianesimo.

Tutto quanto sopra non era nato in un mattino, questo tipo di "Chiesa" era l'espressione e la "missione" che il cristianesimo stava portando avanti da pi� di due secoli. Anche prima di Costantino era gi� una realt�. Aveva gi� ampie propriet�, godeva della fiducia di un vasto strato della popolazione, la struttura era gi� capillare, i fedeli gi� numerosi e la solidariet� e il filantropismo che esercitava a Roma aveva sconcertato ricchi e poveri. Le sue file si erano cos� ingrossate che Costantino accord� alla chiesa ulteriori privilegi; pi� numerosi e vasti di quelli dati alle istituzioni pagane per queste opere meritorie, non sempre gestite bene, oppure gestite per il proprio tornaconto.
Nessuna istituzione religiosa precedente si era mai interessata ai malati, ai lebbrosi, ai condannati a morte.

Ma non sarebbe stato tutto questo sufficiente per modificare l'impero se l'impero fosse rimasto politicamente valido. Ora � perfino assente lo stato in quella istituzione che era una volta il vanto di Roma, e che la Chiesa forse non aveva nemmeno mai pensato di far suo: il Tribunale.

Infatti, inizialmente nacque ai margine del sistema giudiziario una piccola istituzione concessa all'episcopato per giudicare (in un modo extragiudiziario) alcune questioni interne principalmente di natura religiosa o gerarchiche; poi la stessa istituzione episcopale per la sua integrit� e affidabilit� sul piano morale fu chiamata all'esterno in alcuni arbitrati di natura civile; e subito dopo a giudicare quelli ancora pi� complessi di natura penale quando i tribunali o per ritardi o per degenerazione non riuscirono nel caos del vuoto di potere a far funzionare un sistema giudiziario fondato sul secolare diritto romano.
Abbiamo visto con quanta superficialit� fu trattata quella piccola lite a Tessalonica nel 390 (vedi) che si concluse poi in un genocidio, che indign� e sconvolse Ambrogio il santo, ma anche chi non era santo, cio� pagano. Non era concepibile che l'ira di un solo uomo potesse commettere un assassinio cos� bestiale. Questa non era giustizia, era pazzia.

Con questa incorruttibile tradizione gi� consolidata (gli stessi pagani si ritenevano fortunati se una loro causa veniva giudicata da un vescovo) non sorprende dunque che in questo periodo caotico, all'intero sistema giurisdizionale imperiale (compresi i tribunali), si and� a sostituire quello episcopale, che non era autorevole per la sua forza ma lo era per la sua affidabilit� e credibilit� morale, inoltre era gi� efficiente. 
Una organizzazione perfino superiore; prima di tutto incorrotta, poi perch� ordinata, disciplinata e coordinata con una gerarchia non improvvisata (quella imperiale romana l'abbiamo vista quest'anno: mette al vertice due barbari analfabeti !!!); inoltre (e l'impatto nell'immaginario collettivo fu forte) i suoi interventi si estesero a difendere con lo stesso slancio anche quelle categorie (numerose) che prima erano disprezzate o emarginate: i poveri, i carcerati, i diseredati, gli schiavi, i bambini esposti e abbandonati, le donne mercificate: con un obiettivo riportare la dignit� dentro il consorzio umano, dove tutti gli uomini sono uguali; tutti figli di Dio.

Fu combattuto perfino l'ozio, restituendo onorabilit� al lavoro, e non solo rivolgendosi ai pagani. Agostino si prese l'ardire di rimproverare perfino i monaci eremiti impegnati nella loro solitudine solo a pregare; "Prendete l'esempio dagli apostoli, tutti lavoratori". PACOMIO nel fondare i "veri" monasteri, gi� nel 320 li aveva gi� concepiti in questo modo "ora et labora". Preghiere e opere, entrambi con fini caritatevoli.

Concludiamo l'anno e il quarto secolo con questo scenario che abbiamo letto sopra. 
Inizia il quinto secolo!

Le sorprese non mancheranno. L'anno della caduta dell'Impero Romano � una delle tante date della Storia di questo primo millennio, ma � tutto l'intero quinto secolo  la fine e l'inizio di un'altra epoca.

Il 27 NOVEMBRE, a Roma, � eletto PAPA ANASTASIO I, romano. Durante il suo breve pontificato (2 anni) si distinse nel condannare le dottrine di ORIGENE che voleva interpretare la dottrina cristiana in un senso platonizzante e gnostico. Fra cui la teoria della reintegrazione di tutte le cose, come la stessa conversione del diavolo (qui si riaffaccia il Parsismo). 
Grande erudito, la sua teologia (formul� la prima dogmatica cristiana - De Principiis) scaten� molte polemiche circa la sua ortodossia che trov� (anche se era morto nel 254) molto spazio a partire dal primo periodo del IV secolo, fino al 553, quando al 5� concilio ecumenico di Costantinopoli (famoso per la questione dei Tre Capitoli - Giustiniano presente - fece arrestare Papa Vigilio)  arriv� da questa assise la definitiva condanna della sua dottrina.

ANASTASIO I, romano (399-401)

Di origine romana, il padre fu un certo Massimo. Fu consacrato il 27 novemre 399. Ricordato come il papa che decretò il dovere di diaconi e sacerdoti di ascoltare, rimanendo in piedi, la lettura del vangelo durante la messa.
Ad Anastasio fu ricondotta la costruzione della basilica " Crescenziana" (nda: odierna San Sisto vecchio).
Anastasio è conosciuto specialmente per la controversia origenista e per la severità dimostrata verso Rufino. Nel 399 gli amici di s. Gerolamo si adoperarono per ottenere da lui una formale condanna dell'origenismo. Sollecitato anche da lettere e da ambasciatori di Teofilo, vescovo di Alessandria, per la partecipazione dell'Occidente a questa lotta, condannò le «proposizioni blasfematorie presentategli». Rufino, profondamente irritato da questa campagna, gli fece presentare una sua Apologia, «per cancellare ogni traccia di sospetto e per rimettere al papa la dichiarazione di fede». Questa Apologia non produsse, però, su Anastasio alcun effetto ed egli evitò di dirimere la questione delle vere intenzioni di Rufino come traduttore del Periarchon. Sull'origenismo scrisse parecchie lettere, di cui una indirizzata a Venerio di Milano.
Fu in ottimi rapporti con s. Paolino, poi vescovo di Nola, anzi si credette obbligato a riparare i dispiaceri recatigli dal suo predecessore. Dopo avere, infatti, scritto ai vescovi della Campania, facendo loro i suoi elogi, lo invitò direttamente a Roma per prender parte alla festa anniversaria della sua consacrazione, festa cui i papi solevano invitare solamente i vescovi. L'eccezione costituiva per Paolino un favore specialissimo e anche una riparazione. Quantunque egli non potesse in questa occasione andarvi, il papa accettò la sua lettera di scusa .
Ma oltre alle eresie si stava avvicinando anche la minaccia da parte dei "barbari".
Nel novembre del 401, Alarico re dei goti riuscì ad invadere un pezzo della penisola sino a Piacenza, minacciando contemporaneamente Milano, residenza dell'imperatore romano d'occidente Onorio.
Anastasio non riuscì a vedere gli ulteriori sviluppi di questa occupazione, morì il 19 dicembre del 401 e fu sepolto "ad Ursum pileatum", sopra le catacombe di San Ponziano.
Il suo nome figurò nel martirologio per molto tempo e la leggenda vuole che sia stato santificato perchè fosse scampato " incolume" al successivo scempio da parte delle orde babrbariche.
Nel Calendario Universale vengono ricordati altri Santi di nome Anastasio che non "cadono" il 19 di dicembre ma per esempio il 27 o 21 aprile.

----------------------

GIAPPONE - In questo periodo il re di un potente clan, riesce ad avere una supremazia su altri numerosi clan del territorio sull'isola. Di fatto viene indicato come imperatore di un regno unito ma era ancora assente una vera e propria coscienza nazionale. A formarne una � lui, questo potente signore, ricco e autorevole: RICHU'. Organizzando il territorio in province, nelle stesse istituisce l'uso della scrittura mutuata dalla Cina. 
Dando poi l'ordine di redigere atti amministrativi ufficiali e formando delle scuole per insegnare quest'arte burocratica, ha una brillantissima idea. Istituisce dei cronisti con il compito sia a corte che nelle sedi delle province di registrare oltre gli eventi che vi accadono, di raccogliere anche notizie del passato. In pratica vengono redatti degli annali amministrativi e contemporaneamente con le memorie storiche orali tramandate da generazioni  inizia la storiografia giapponese.

Ma come � accaduto in ogni regione del pianeta, i racconti del passato redatti,  hanno molti elementi leggendari, "mitologici", soprannaturali. Molto fedeli alla realt� sono invece quelli che iniziano ora, perch� scritti contemporaneamente da pi� cronisti, e hanno in comune la contemporanea comparazione dei fatti che risultano alla fine essere abbastanza oggettivi.

TECNOLOGIA AGRICOLA - E' inventato un comunissimo attrezzo agricolo per la battitura e la raccolta dei cereali. Quell'attrezzo formato da due bastoni di legno uniti da una correggia, usato per battere e quindi far staccare dalle spighe i chicchi di cereali. Quello che in pratica fa oggi la trebbiatrice meccanicamente. 

LETTERATURA - E' di questo periodo la composizione di una delle pi� grandi opere del pensiero umano. Le Confessioni di S. AGOSTINO. Di altissimo livello letterario, indipendentemente dal contenuto religioso, ne fanno una delle opere immortali. La sensibilit� romantica e moderna ha conservato tutta l' attualit� all'opera.
L'Opera ha conquistato l'ammirazione di tutti attraverso i secoli. Anche nella nostra epoca, si potrebbe affermare che solo dopo aver letto Le confessioni, meditandole e interrogandoci possiamo scoprire a che mondo apparteniamo, se a quello dove si ambisce a una serenit� equilibrata o a quello che ha l'inferno dell'avidit� mai appagata.
La data della composizione dell'opera, divisa in 13 libri � sempre stata discussa. Sembra comunque che fu cominciata nel 397, alla morte di S. Ambrogio e terminata quest'anno.
I primi 9 libri sono di carattere autobiografico, con la ricerca fra mille smarrimenti - e la presenza di istinti malvagi-  di un itinerario spirituale. 
Diventato insegnante di retorica a Tagaste e poi a Cartagine, Agostino si immerge nelle relazioni sociali, � irretito da quelle mondane, nutre ambizioni di successo, che pi� tardi per� condanner� come concezioni materialistiche; mentre nel compiacersi di quelle intellettuali scoprir� poi che erano le sue false illusione di sapienza. 
Il primo percorso di queste riflessioni giovanili lo inizia con il manicheismo, ma ben presto, approfondendolo con i suoi studi, ne � deluso, cos� pure gli scritti neoplatonici di Plotino.
Pensieri e molte riflessioni sui sentimenti sono riportati nel libro X. Agostino ambisce alla verit�, cerca la felicit�, si sforza di raggiungerla, ma continua a sentirsi debole, � sempre tentato dai piaceri dei sensi, dalla curiosit�, dal desiderio di lodi, dal compiacimento di se stesso. 
Il provvidenziale trasferimento  prima a Roma ma soprattutto a  Milano gli permette d'incontrarsi con S. Ambrogio che dissipa con le sue prediche tutti i suoi dubbi. Battezzato proprio a Milano, Agostino abbraccia la fede cristiana, poi decise di ritornare in Africa. Nel 391 fu ordinato sacerdote a Ippona, e qui fond� l'ordine che porta il suo nome. Nel 396 fu consacrato vescovo, combatt� le eresie dei donatisti, dei pelagiani e degli ariani.
(VEDI ANCHE L'ANNO 401)

PROSEGUI NELL'ANNO 400 >