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CRONOLOGIA

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ANNO 372 d.C.

QUI riassunto  del PERIODO da GIOVIANO a VALENTE  dal 363 al 378 d.C.


L'ANNO 372
* LA DILAGANTE CORRUZIONE
A ESTIRPARLA E' TEODOSIO senior
* IL TAGLIO DELLA LINGUA AI CORROTTI

L'imperatore VALENTIANO dopo la pace con gli Alamanni in Gallia (o meglio dire resa condizionata con pagamento dei danni causati nelle citt� renane e della Mosella - che lui nel versare il denaro chiamava donativo, ma i germani quando si presentavano a riscuotere le rate chiamavano invece tributo) continua ad essere impegnato in Gallia, sempre occupato ad elaborare progetti e a edificare castelli per mantenere sicure le frontiere. Era amante delle costruzioni, e ne ha lasciate lungo i confini pi� di ogni altro predecessore.

Questa passione gli aveva fatto dimenticare l'amministrazione dell'impero. Aveva organizzato un apparato di funzionari impressionante, e a questi aveva affidato ogni incombenza.

Li avevi scelti severi e rigidi. Lui vivendo dentro la disciplina militare, nei disagi, nella massima semplicit� e senza sprechi, si aspettava altrettanto dai suoi sudditi e dai suoi funzionari che alla severit� erano stati preposti. Queste erano le sue buone intenzione. Purtroppo la burocrazia che and� a creare si rivel� senza scrupoli. I funzionari erano s� severi e spietati contro i sudditi, ma non erano spartani come l'imperatore, a loro piacevano gli agi e le ricchezze e trovarono cos� in queste provvidenziali deleghe il modo come arricchirsi.

I cittadini venivano cos� tanto tormentati e vessati che da alcune province qualcuno mand� a dire all'imperatore che preferivano le "scorrerie" dei barbari e dei predoni del deserto piuttosto che le "visite" dei funzionari imperiali. Intanto le casse dell'erario erano vuote, quindi qualcosa non quadrava.

VALENTINIANO presto si rese conto che la corruzione era dilagata cos� tanto che se avesse preso quei severi provvedimenti che i reati richiedevano avrebbe pregiudicato il rispetto dei sudditi verso l'intero Stato, visto che fra i corrotti c'erano funzionari, governatori e gli stessi giudici, tutti conniventi.

Con cautela decise di affidarsi a personaggi autorevoli, formando delle commissioni d'inchiesta, ma a capo di queste emerse che c'erano corrotti ancora peggiori, perch� la corruzione era ambientale, diffusa e radicata dentro ogni settore della vita pubblica e privata. Si pagava ogni cosa che spettava anche di diritto, E si pagava se si voleva lavorare, le controversie civili le vinceva solo chi aveva pi� soldi per corrompere.

Incaric� alla fine gli uomini che tanto ammirava per onest�, quelli del suo esercito. Us� dunque i migliori generali. Ne partirono diversi, ma con l'esito che vedremo subito. Si fecero corrompere anche loro. Fu a quel punto che Valentiniano decise di impiegare TEODOSIO, il suo migliore generale, con la fama d'incorruttibile.

Fattosi onore in Gallia dando quel contributo anche se non decisivo a VALENTINIANO che abbiamo gi� letto, poi era ritornato in Britannia dove, qui pi� fortunato, aveva restaurato il dominio romano sconvolto dalle invasioni di Sassoni, Franchi, Pitti e Scoti.

Teodosio padre fu dunque chiamato da Valentiniano e spedito in Africa per la grande "missione" di "mani pulite".
Il generale appena arrivato cap� subito che in Libia, a Tripoli, Leptis e a Cartagine, il problema con i predoni del deserto era proprio il male minore messo a confronto con la corruzione. Avevano proprio ragione i cittadini, i "predoni" erano i "romani".
I nomi di coloro che si erano "dati da fare" con tanta spregiudicatezza , erano molti e con complici gli stessi governatori, i giudici e i militari.

Per la "pulizia" che all'inizio aveva ordinato Valentiniano, erano partiti per eliminare questo male, ma presto essi stessi si erano "sporcati".
C'era il generale Romano (di nome) a capo dell'inchiesta sulla corruzione, ma fu corrotto; scese poi Palladio e fin� corrotto pure lui. Altrettanto accadde al generale Giovino, che colluso col governatore Ruricio, su ordine di Valentiniano furono mandati entrambi sul patibolo.

Ma arriviamo a TEODOSIO che al suo arrivo, non scelse le mezze misure. Us� metodi di guerra. La repressione fu fatta col sangue. I corrotti sul patibolo, e per tutti quelli che avevano nascosto la verit� o complottato e che non parlavano - ed erano tanti perch� tanta era la corruzione - ci fu una punizione cruenta: il taglio della lingua.

TEODOSIO in questa "pulizia" si impegn� molto e semin� un odio di parte per oltre due anni; altrettanto l'impegno dei suoi avversari nel cercare di incastrarlo e quindi eliminarlo. Ci riuscirono; architettarono una congiura con una messinscena e a Teodosio nel prossimo 376 gli cadde addosso anche a lui l'accusa di corruzione.

Nel frattempo era morto Valentiniano; imperatore era diventato il giovane figlio di primo letto, GRAZIANO che firm� proprio lui la condanna di Teodosio alla pena capitale.
Con gli stessi suoi sistemi sbrigativi, i locali presero Teodosio di peso lo portarono sul patibolo in piazza, e con la stessa lama usata da lui per tagliare le lingue, gli tagliarono il collo, senza che molti - i numerosi astanti corsi a godersi lo spettacolo - potessero gridare dalla gioia: la maggior parte erano muti. In due anni Teodosio aveva con le lingue  fatto una "vendemmia".

(Ritorneremo sul fatto nel 376, visto che si tratta del padre di Teodosio il Grande).

Tutto questo appare sinistro, ma � un sintomo della grande corruzione che stava dilagando e rivela la debolezza del potere di Valentiniano incapace di avvalersi di uomini onesti, necessariamente severi, ma non cinici aguzzini e infine ladri.

Questi errori hanno creato cos� una dissoluzione peggiore di quella che temeva se avesse allontanato subito la burocrazia corrotta. Non si era reso conto che il peggiore dei mali non era la perdita del rispetto nei confronti dello stato, ma era la costante perdita della lealt� dei governanti verso i governati.

La mancanza di fiducia aveva destabilizzato i governanti di fatto e aveva indebolito la solidariet� nei loro confronti, che occorreva risoluta quando - fra poco al popolo romano - gli sar� richiesta per resistere agli invasori.

Non dimentichiamo quella frase inviata a Valentiniano: "Meglio i saccheggi dei barbari che i saccheggi dei funzionari". (chi non aveva pi� nulla da perdere, non aveva pi� sostanze, si mise ad applaudire i barbari di Alarico quando scese a Roma e pass� casa per casa per depredare i ricchi)

L'impero si sta giocando mille anni di storia con il - non molto lontano - fatale saccheggio dei barbari su un territorio, dove, altri barbari, ai cittadini oltre che i denari avevano saccheggiato la cosa pi� importante: la volont�.
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RELIGIONI IN ORIENTE - Lo sciamanesimo (con le famose pratiche magico-religiose) nei Paesi asiatici ( Micronesia, Polinesia, Indonesia, Turkestan, Mongolia) � molto diffuso. Quest'anno fa la sua prima apparizione nel zona coreana il Buddhismo che inizia cos� a diffondersi prima sulle coste oceaniche, poi anche all'interno del continente asiatico.

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