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CRONOLOGIA

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ANNO 360 d.C.

QUI riassunto  del PERIODO di GIULIANO dal 337 al 363 d.C.


L'ANNO 360
*** DISERZIONE DI UN ROMANO
*** LA TRAGEDIA DEL RE PERSIANO 

- SAPORE II, era sempre nell'attesa di un momento a lui favorevole per attaccare i romani, e se gi� sapeva qualcosa sull'inconsistenza dell'esercito romano e quindi delle difficolt� di COSTANZO a difendersi con le guarnigioni ridotte, dopo, con la diserzione di un certo ANTONINO, venne a sapere tutto.

Infatti, il disertore, si trasfer� addirittura alla corte di SAPORE II, rivelandogli i piani di attacco di Costanzo, le citt� che non erano state presidiate, quanti uomini erano impegnati ecc. Organizz� lui stesso una vera e propria offensiva, persino superiore a quella che voleva attuare Sapore. Infatti, lo convinse a non fare delle semplici incursioni, com'era solito fare  il re persiano, ma di invadere addirittura la Siria, perch� in questo territorio Costanzo non aveva truppe a sufficienza per difendersi, dunque la conquista era facile e a portata di mano.

SAPORE si convinse, organizz� il suo esercito con 40.000 uomini e si mise in marcia dirigendosi verso Carre. Purtroppo in un periodo sbagliato. Nel bel mezzo della spedizione, iniziarono lunghissime giornate di piogge; un vero diluvio, che in pochi giorni port� i due grandi fiumi, Tigri e Eufrate, come avevano fatto pi� volte da 2000 e pi� anni, a provocare un'inondazione pari a quella biblica. La piana mesopotamica invasa dai due fiumi usciti dagli argini, caus� un'alluvione catastrofica, con immensi territori, allagati dai due ai quattro metri d'acqua, dove non esistevano pi� n� pesci ne animali terrestri.
SAPORE per fortuna non rimase in trappola anche se perse quasi un reggimento intero nel disastro, 2000 soldati. Ma il problema era ora il foraggio per gli animali e il vettovagliamento.

Risal� il fiume, il Tigri, fino a Sofene, lo attravers�, e marci� fino a Carre, dove i romani dal controspionaggio informati delle intenzioni di Sapore, evacuarono con tutti gli abitanti dal territorio lasciandosi alle spalle la citt� vuota, i pozzi e le sorgenti avvelenati, le carogne d'animali nei fiumi. Infine alla citt� deserta si appicc� il fuoco, e gli incendi distrussero ogni cosa utile; non lasciarono cos� nemmeno una manciata di fieno. Quando vi arriv� Sapore, convinto di poter sfamare e approvvigionare i suoi 38.000 uomini allo stremo, non trov� nulla. Purtroppo stanchi e a digiuno si dovettero rimettere in marcia, accantonando il progetto invasione. Lasciandosi cos� alle spalle Carre, dirottarono verso Amida, spingendosi quindi oltre, sull'alto Tigri, convinti di impossessarsi facilmente di questa citt� e di risolvere il grave problema alimentare di uomini e animali.

Assediarono con la fame e la sete questa citt� abitata da circa 10.000 abitanti e da 6000 soldati per giorni e giorni. Un assedio durato 73 giorni dove pur mangiandosi i cavalli, la grande tragedia fu la sete, le acque, o erano avvelenate o inquinate. Iniziarono fin dal primo giorno a morire i soldati in continuazione, a migliaia, fin quando il 6 Ottobre, Amida capitol�, non davanti a degli uomini ma ad un nugolo di bestie inferocite dalla fame e dalla sete. Dal resoconto di Ammiano, sappiamo che dentro la citt� morirono di stenti 4000 persone, e che fuori, fra gli assedianti, i morti di fame, di sete, e di malattie, furono addirittura di pi�, 10.000.

Gli altri 28.000 rimasti, affamati, assetati e inferociti come sciacalli, entrarono nelle mura come uno sciame di cavallette e fecero carneficina di tutti gli altri 12.000 che si erano arresi. Ammiano, che era uno degli assediati, descrisse in pagine raccapriccianti, scene di cannibalismo e di violenza inumana. Nella citt� non c'era pi� nulla da mangiare, solo i nemici, e con quelli banchettarono. SAPORE II con un esercito ormai ridotto a iene e sciacalli e altri in larve umane, dovette ritornare indietro per quel territorio dove non c'era neppure pi� una radice da mangiare. Quando il re persiano rientr� alla base in pieno inverno, gli erano rimasti solo 8000 cadaveri viventi di soldati. Ne aveva persi in quella spedizione e senza incontrare un solo romano, 32.000. ANTONINO, il disertore-traditore dei romani non aveva proprio portato fortuna al Re dei Re.

Nel frattempo a Costantinopoli, prima d'essere informati della tragedia che aveva colpito il re persiano, c'era grande preoccupazione. Costanzo resosi conto di una grave carenza nel suo esercito e della ripresa del conflitto con i persiani, aveva allertato le legioni occidentali. In particolare Parigi, dove era stanziato il suo Cesare, il suo successore, GIULIANO GALLO. Lo temeva, era quasi invidioso della sua popolarit�, ma la sua situazione era disperata quindi non aveva altra scelta. Ma lo fa in un modo da sminuirne l'importanza, non si rivolge direttamente a lui.

Su questa richiesta di aiuto, continueremo la cronaca il prossimo 361, l'anno dove si va a compiere un evento europeo di notevole importanza, capace di far cambiare, lo abbiamo gi� accennato, il corso della storia.

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