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ANNO 351 d.C.

QUI riassunto  del PERIODO di GIULIANO dal 337 al 363 d.C.


L'ANNO 351
*** BATTAGLIA DI MAGNENZIO E COSTANZO

 - 28 Settembre. COSTANZO II come abbiamo letto in precedenza ha volentieri e immediatamente accettato il compromesso di pace con SAPORE II, il re persiano. E se quest'ultimo era preoccupato per le prime invasioni degli Unni, Costanzo lo era altrettanto per un eventuale attacco di MAGNENZIO che gli aveva ucciso il fratello e ne aveva preso il posto.

 Le intenzioni cattive dell'usurpatore goto-romano non si conoscevano ancora, semmai quelle buone; infatti invi� una sua delegazione  a Costantinopoli per chiedere la mano della sorella dell'imperatore, Costanza. Costanzo rifiut� scandalizzato dalla proposta dell'impudente barbaro e cerc� di anticipare le sue mosse. Indubbiamente questo rifiuto fatto a Magnenzio ora le scatenava le cattive intenzioni; ma l'imperatore era convinto che solo le armi potevano risolvere la questione e non un'alleanza matrimoniale con un "barbaro" goto, figlio di uno schiavo, anche se generale romano.

COSTANZO non si sbagliava, ma non si aspettava uno scontro immediato. Magnenzio gi� a conoscenza del rifiuto, non aveva atteso molto n� aveva perso tempo: era gi� sceso in Italia, si trovava nella Pianura Padana e marciava con il suo esercito verso la Pannonia.

COSTANZO quindi allarmato si mise subito in marcia dopo aver nominato "Cesare" per controllare l'Oriente, il generale FLAVIO GALLO che era un suo lontano cugino, un parente scampato alla strage dopo la morte di Costantino assieme a Giuliano, entrambi segregati da oltre 6 anni  dentro una fortezza monastero. Diede a lui in sposa la sorella COSTANZA rifiutata a Magnenzio per assicurarsi cos� la discendenza della dinastia costantina e part� verso la Pannonia con 80.000 uomini di cui 50.000 a cavallo.

Com'era prevedibile Magnenzio, lui goto, era riuscito ad avere l'appoggio di tutta la sua gente, alcuni sassoni e altre trib� germaniche ormai tutte convinte di aver trovato in Magnenzio il condottiero che aspettavano per mettere fine al giogo dei romani. Poteva con le carie alleanze anche lui vantare un grosso esercito, persino superiore a quello di COSTANZO, che per� non dimentichiamo aveva truppe scelte e una cavalleria formidabile, e naturalmente come andranno poi le cose, anche una grande abilit� strategica. L'imperatore, dunque, giunto sulla Drava non and� incontro a Magnenzio, ma lo attese a Mursa. Lui puntava su uno scontro aperto con la sua potente cavalleria. Questa era la sfida che lanci� a Magnenzio ma lo scontro lo concep� in un modo inconsueto. Doveva essere una sorpresa.  E il rivale cadde nella trappola.

Costanzo ag� come nessuno aveva agito fino allora in nessuna battaglia, anche se con tanto cinismo. Divise il suo esercito in due. I reparti appiedati li spinse in avanti, mentre quelli a cavallo, mantenendoli sempre arretrati, seguivano alla distanza pari a un giorno di cammino a piedi, ma a nemmeno un ora di cavallo. In pratica quelli che avanzavano a piedi, davano l'impressione di avere dietro il nulla.

Ignaro di quanti soldati aveva effettivamente Costanzo (e gli fu fatale) Magnenzio vedendo solo quelli a piedi, e il nulla all'orizzonte, sentendosi superiore non si tir� indietro allo scontro aperto e attacc�. I 30.000 uomini che si trov� di fronte  li invest� con la sua armata. In un solo mattino vennero annientati. I soldati di Magnenzio avevano compiuto una strage. Nel primo pomeriggio, sul teatro della battaglia l'esercito di Costanzo non esisteva pi�.

Magnenzio era convinto di aver vinto la battaglia e di essere ora lui unico imperatore. Con i suoi uomini al calare della sera inizi� a far festa. Era quello che attendeva Costanzo. Mentre i soldati celebravano il trionfo in un gran disordine, ecco la nuvola bianca della morte sbucare dall'orizzonte e abbattersi come un fulmine su di loro. La sorpresa fu grande e cos� imprevedibile che furono annientati tutti. Rimasero su quel campo 54.000 morti; i 30.000 sacrificati da Costanzo ancora rantolanti sul terreno, e i 24.000 uomini di Magnenzio, che riusc� a malapena a fuggire.

 Costanzo, infatti, aveva deciso di sacrificare i primi 30.000 uomini e attendere molto arretrato per evitare qualsiasi intercettazione del nemico. Doveva essere una sorpresa fulminea. Magnenzio cadde nella trappola, non sapeva che alle spalle dei vinti vi erano altri 50.000 uomini, che fra l'altro erano l'espressione di una nuova arma.
Infatti, per la prima volta, comparve sul campo di battaglia un "ciclone", che d'ora in avanti cambia l'esito di tutte le future battaglie. Quest' "arma" per la prima volta impiegata, sono i reparti della cavalleria pesante corazzata, appena costituiti, addestrati personalmente da Costanzo, con un'efficienza formidabile, e con una potenza distruttiva immane. Costanzo aveva imparato questa nuova tecnica dal suo nemico persiano, Sapore II.

Nessun storico pu� non ammettere quanto questa spedizione e questa battaglia influ� sul corso dei futuri eventi dell'impero.  Costanzo l'aveva vinta ma gli era per� costata la perdita di 30.000 uomini, un'ecatombe che and� a modificare anche l'equilibrio su altri territori da dove questi uomini erano stati prelevati,

 Una battaglia risoltasi in una carneficina in entrambe le parti; ma il fatto pi� grave era il non aver ottenuto nessun risultato. Entrambi erano vivi, ed entrambi rimandarono lo scontro. Magnenzio se ne ritorn� in Italia nella fortezza di Aquileia dopo aver efficacemente sbarrato i passi delle Alpi. Costanzo pur avendo vinta la battaglia, dopo aver perso tanti uomini, volle riflettere su cosa fare. 
Dopo un'ecatombe simile, l'idea di una proposta di compromesso si poteva prendere in considerazione. Furono cos� inviati ambasciatori per trovare una via d'uscita per come fare la divisione dell'impero e come tracciare nuove linee territoriali. L'oggetto della discordia fu il territorio a met� strada tra i due imperi: l'Italia. Non si raggiunse nessun'intesa. 
Bisognava dunque nuovamente affrontare Magnenzio; ma bisognava anche riorganizzare un esercito.

L'inseguimento, fu quindi rinviato. Entrambi ne avevano bisogno per rimettersi in sesto.

Li ritroveremo (a parte una battaglia presso Ticinium (Pavia) nel corso del 352) uno contro l'altro nel 353 a disputarsi l'impero. Diciamo pure tutto il mondo occidentale, visto che questo scontro rappresenta un altro grande appuntamento storico che poteva far cambiare il corso politico e religioso dell'Europa e dell'intero bacino Mediterraneo. Finir� invece lo scontro pari; da una parte i Galli-Germani, e dall'altra va a consolidarsi la dinastia bizantina.
La partita della divisione dei Balcani che influir� nei prossimi diciassette secoli, si sta giocando ora. Ed � Costanzo  a cagionare i successivi eventi fra pochissimi anni.

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