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CRONOLOGIA

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ANNO 339 d.C.

QUI riassunto  del PERIODO di GIULIANO dal 337 al 363 d.C.


L'ANNO 339
*** I FIGLI DI COSTANTINO - PRIMI ATTRITI

Per l'ambizione al potere non si conosce n� parentele n� mezzi pacifici per ottenerlo. Anche e spesso all'interno della stessa famiglia per impossessarsene si ricorre alla sopraffazione e all'omicidio. Se COSTANZO II � gi� odiato dai due suoi fratelli per la spaccatura del cristianesimo, da quello Ariano a quello Ortodosso Romano, gli stessi due fratelli pur accordando entrambi il loro favore al clero Romano, non vanno per nulla "evangelicamente" d'accordo nella spartizione dell'impero. Come abbiamo detto, ognuno vuole tutto per s�, ognuno dei due ha l'ambizione di diventare unico imperatore eliminando l'altro.

Li seguiremo nell'anno 340 quando le ambizioni faranno aumentare le animosit� fino a sfociare in vere e proprie reciproche ostilit� militari mettendosi uno contro l'altro e ognuno col proprio esercito.

Mentre COSTANZO II in Oriente, quest'anno ventenne, � gi� al suo battesimo del fuoco, infatti deve subito mobilitarsi per quella guerra che Costantino in persona prima di morire stava organizzando personalmente contro la Persia, ma con la gravit� delle sue condizioni di salute la crisi non era stata risolta. Una brutta questione per Costanzo, che gli ha lasciato in eredit� il padre.

Deve scendere dunque in campo proprio lui per primo, a difendere i confini romani dagli attacchi del persiano SAPORE II, che vuole rimpossessarsi dei territori perduti da suo padre, Sapore I, decenni addietro.

Questi attacchi continueranno (con delle pause) e con fortune alterne fino al 363, anche se alla fine la spunteranno le truppe non proprio romane ma ormai quelle che sono ora di Costantinopoli, che iniziano a chiamarsi Bizantine. 

Qui troviamo gi� Costante che si considera anche lui un uomo della provvidenza, visto che le guerre in Oriente hanno sempre avuto un fascino nell'immaginario collettivo, per nulla paragonabili a quelle che vengono chiamate "guerre dei barbari", oltre le Alpi e oltre la Pannonia. Ma anche lui fa "molto fumo ma poco arrosto", i resoconti ci danno epiche battaglie, ma sono tutti panegirici di cronisti servili. In effetti le sue sono piccole scaramucce e fra l'altro non sempre vinte.

Da entrambi le parti non vi furono delle vere e proprie grandi battaglie, ma solo sporadiche spedizioni fatte ora da uno ora dall'altro senza mai oltrepassare pi� di tanto i confini.

Sono confini questi "persiani" che vengono spostati alternativamente ormai da circa mille anni, e non conosceranno sosta per altrettanti anni fino ai nostri giorni. I genocidi bulgari, armeni, slavi, kurdi, turchi riempiranno i libri di storia per i prossimi diciassette secoli senza interruzioni.

Sappiamo che sia Costanzo che Sapore non si sono mai fronteggiati in campo aperto. E che entrambi non si sono mai impegnati in scontri di grandi proporzioni, ne' che avessero organizzato delle grandi offensive. Oggi conosciamo anche le versioni persiane.

Ma purtroppo la storia e' scritta dagli uomini, e gli uomini se sono al servizio del potente per prebende e altro, scrivono e tramandano ai posteri ci� che vuole il potente. Tacciono alcune cose, e ne ingigantiscono altre.

Alle volte (quasi sempre) � il potente che domina gli intellettuali, li censura, ma molto spesso sono gli stessi intellettuali, convinti altrimenti di non "fare la storia", che montano "sul carro", che si mettono al servizio del potente, molte volte per prudenza, ma  spesso solo per ottenerne i favori. Un male vecchio come il mondo. Perfino il saggio Confucio scrisse quello che voleva il suo "padrone" "signore". E' lui ad ammetterlo.

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