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CRONOLOGIA

20 MILIARDI
ALL' 1  A.C.
1 D.C. AL 2000
ANNO x  ANNO
PERIODI STORICI
E TEMATICI
PERSONAGGI
E PAESI

ANNO 249 d.C.

 QUI riassunto PERIODO da: 
DECIO - LA RIDDA DI IMPERATORI - FINO A CLAUDIO  (dal 249 al 270)
* DECIO - * LA CENSURA - * PERSECUZIONE CRISTIANI
* MORTE DI DECIO -  * TREBONIANO GALLO
* EMILIANO E VALERIANO * PRIME INVASIONE DI BARBARI
* 4 IMPERATORI CONTEMPORANEAMENTE
* GALLIENO - MACRIANO -POSTUMO -VALENTE
* LA GUERRA PERSIANA * ALTRA RIDDA DI IMPERATORI
* INVASIONI DI BARBARI IN GRECIA
* ORDE E ORDE DI BARBARI IN ITALIA
 * LA MORTE DI CLAUDIO



*** L'ASSASSINIO DELL'IMPERATORE FILIPPO
*** DECIO IMPERATORE
*** LA 7ma PERSECUZIONE DEI CRISTIANI, E I LAPSI

Filippo l'Arabo, gi� poco incline a fare l'imperatore, perch� sfiduciato dall'ambiente romano (i palesi contrasti all'interno della vita pubblica, guidata da ambigui personaggi, e vedremo fino a che punto),  viene ora a trovarsi in questa fase critica delle incursioni  contemporanee sui confini germanici e su quelli balcanici Filippo non si � tirato indietro nel fare il suo dovere di imperatore, ha preparato un esercito e lui stesso si prepara a partire e a guidarlo.

Lo scorso anno voleva dare le dimissione, ma il senato guidato da  DECIO prefetto urbis, non ne volle sapere.
Filippo parte per affrontare i germanici, mentre per le rivolte sui Balcani affida il comando delle truppe proprio a Decio ritenendolo un fedele e valido collaboratore, visto il fatto precedente. Al Senato fu lui che gli neg� con pi� accanimento degli altri le sue dimissioni.

Purtroppo Filippo non solo dovr� affrontare quelli che fino ieri credeva i naturali nemici di Roma, i germani, ma dovr� affrontare addirittura un rivale che milita nello stesso esercito imperiale e che fino a poco tempo prima era al suo fianco comandando le legioni con il suo stesso grado.

Decio all'inizio non aveva proprio nessuna intenzione di partire, n� di andare a combattere proprio in Pannonia. E lui era nativo della Pannonia.
Decio inoltre sa come vanno poi queste cose, magari poi si vince, l'altro muore e ci si ritrova imperatore anche senza volerlo per acclamazione, suscitando invidie, e la vita diventa corta a causa di qualche pugnale di un potenziale rivale, anzi da come vanno le cose ultimamente, da molti rivali.

Comunque alla fine si � fatto convincere da Filippo; parte e si prodiga anche molto in alcune battaglie. Quel tanto sufficiente, come aveva del resto previsto, per essere subito acclamato e incoronato imperatore a furore di truppa. Ci risulta da varie testimonianze, e le monete fanno anche fede, che fu riluttante all'inizio di questa acclamazione, la prese come un gioco che avrebbe smesso di fare appena rientrato a Roma. Ma non dobbiamo dimenticare che le truppe in Pannonia che Decio era andato a comandare, erano quasi tutte del posto, barbari mercenari usati dai romani, ed erano le stesse che Filippo aveva licenziato senza premi dopo al conclusione della pace con i Persiani. Insomma covavano la loro personale vendetta.

Filippo a Roma invece � convinto che l'amico Decio lo ha tradito cinicamente, e non accetta questo rovesciamento di posizioni e quindi muove contro di lui tendendogli una trappola alle gole dell'Adige, mentre Decio sta iniziando il suo ritorno attraverso questo Valle.  Decio a settembre  sbucando dall'ultima gola della Val d'Adige, quasi vicino a Verona, trova ad attenderlo le truppe di Filippo, non per� coordinate perch� nel frattempo l'imperatore  colpito da un malanno � in tenda e non � in condizioni di guidare l'attacco e nemmeno la difesa; anche se le intenzioni di Decio non erano ancora chiarite. 
Per quanto superiori le truppe di Filippo, la non presenza di un capo fece perdere la bussola ai suoi uomini che andarono a scontrarsi con quelli di Decio prima ancora che questi abbia la minima possibilit� (ma questo lo dir� dopo) di incontrarsi con l'amico imperatore per chiarire di persona l'equivoca  sua momentanea posizione. 

Nulla da fare le sue truppe al solo al pensiero di perdere il loro imperatore che hanno acclamato in Pannonia, raddoppiano la ferocia, si avventano sulle disorganizzate truppe di Filippo, le vincono e qualcuno riesce perfino a infilarsi nella tenda e a mettere una pugnale nel petto del povero ammalato Filippo.

Ancora una volta un generale prende il potere per mezzo di un pugnale, non sappiamo quanto fu intenzionale, sentite poi le giustificazioni di Decio; ma appare strano che nel frattempo a Roma un pretoriano, prima ancora che qualcuno proclamasse imperatore il successore, FILIPPO II, figlio dell'assassinato, ritenne opportuno infilare nel petto del piccolo erede un altro pugnale.
Rientrato a Roma, il nuovo imperatore tutti si precipitano ad acclamarlo, e  il Senato e i Cavalieri a dichiararlo Pontefice Massimo e Padre della Patria. Infine a proclamare Augusta la moglie Erennia Cupressenia Etruscilla.

 Insomma il nemico sembra proprio non essere sui confini, ma nel cuore dello stesso impero, a Roma e dintorni. Ed � solo l'inizio.
Per gli storici si entra con questo sovrano, nel periodo di massimo sfacelo dell'autorit� imperiale, detto dell'anarchia militare. 

PERSECUZIONE DEI CRISTIANI - C'e' quasi un paradosso nella storia della Chiesa. Proprio l'imperatore Filippo, che era arabo, � stato nel suo breve periodo di reggenza (circa 5 anni) il pi� tollerante verso i cristiani, il pi� benevole, e sembra perfino una intima propensione per il cristianesimo.

DIONIGI quel vescovo di Alessandria che gi� abbiamo conosciuto in un fatti precedenti, quando erano state presi di mira con gravi provvedimenti le comunit� dei cristiani, ringrazia Filippo per la sua benignit�. Anche ORIGENE, alcune sue lettere provano che Filippo aveva una certa benevolenza nei suoi confronti, e che troviamo riconfermata nelle lettere di EUSEBIO che se proprio non afferma che Filippo era cristiano (ma forse solo perch�  non era battezzato) n� neofita, conferma  che era un benevole tollerante.

Comunque pur non essendo Filippo l'imperatore che � andato a unificare le rivendicazioni universali dell'impero con quelle altrettanto universali della Chiesa che verranno poi con COSTANTINO nel 312 (un'alleanza palese, generata da motivi essenzialmente politici) possiamo assegnare il posto d'onore a Filippo come primo imperatore non proprio cristiano, ma con delle simpatie.

Subito dopo con l'insediamento di Decio ripresero le persecuzioni  dei cristiani con un sistematico accanimento (chiamata la settima persecuzione) imponendo con un editto a tutti gli abitanti dell'impero di sacrificare all'imperatore e farsi rilasciare un attestato.
La scelta era piuttosto drastica: o l'abiura o la morte. Alcuni membri della comunit� dei cristiani, detti poi i Lapsi, preferirono abiurare in massa e accetterano di sacrificare all'imperatore.
In seguito - nel 251 morto Decio- i LAPSI volevano di nuovo essere accolti nella Chiesa accettando anche severe penitenze. Ma la misura di queste provocarono violente polemiche, dei moderati e dei rigoristi capeggiati da un autorevole capo corrente: NOVAZIANO (autore di importanti opere teologiche; come De trinitate) che proprio nel 251 fu eletto anti-vescovo.  I suoi seguaci, i Novaziani, di orientamento reazionario, rigorosissimi nel campo penitenziale e disciplinare, facendosi chiamare  Khataroi (in greco "i Puri") si diffusero in tutto l'impero romano cristianizzato fino al VII sec. Poi furono dichiarati Eretici, pur essendo ortodossi.

Ma ora dobbiamo seguire Decio...........

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