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CRONOLOGIA

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ANNO 198 d.C.

QUI riassunto del PERIODO: di SETTIMIO SEVERO (dal 193 al 211)


* SETTIMIO SEVERO A BABILONIA

Insomma ai sogni di grandezza non ha resistito neppure lui, SETTIMIO SEVERO. L' "Alessandrite" lo ha portato in Asia. Vuole con questa guerra non solo impressionare i principi della Parthia, combattendoli, possibilmente distruggendo loro e le proprie citt�, ma vuole anche stupire i suoi concittadini e il mondo.

Babilonia era sempre nell'immaginario collettivo da oltre cinque secoli, impossessarsene, conquistarla voleva dire entrare nelle pagine della storia dell'umanit�, era l'ambito prestigio che rincorrevano tutti, impossibile rinunciarvi. Bisognava portare a tutti i costi la civilt� romana anche in quelle terre (dov'erano nate le civilt�!)

Severo approdandoci fece anche qualcosa di pi�, oltre che conquistarla Babilonia la fa prima saccheggiare e poi la distrugge completamente, mettendo a morte non solo tutti i prigionieri ma anche tutti gli abitanti.

Uno sgozzamento sistematico, casa per casa, affinch� potesse dichiarare al mondo e cos� impressionarlo, che lui ne era ora il padrone assoluto; e non per nulla assunse in questa occasione il titolo di parhicus maximus. Il pi� potente imperatore dell'impero romano "terrestre";  e anche il massimo re dei Parthi. Settimio Severo era ora lui il RE dei RE. Gli altri ai suoi piedi!

Era partito da Nisibi, era sceso a conquistare Ctesifone, aveva proseguito verso  Seleucia, quindi finalmente arrivato a Babilonia realizza il suo sogno; solennemente  proclama la Mesopotamia provincia romana,  e pomposamente fa -questa volta dal suo esercito- nuovamente incoronare "Cesare" i due figli CARACALLA e GETA, rispettivamente di 10 e 9 anni. Uno sappiamo gi� che sar� il suo successore, ma l'altro rester� a guardare ?

La stessa Nisibis gi� colonia romana nel 195, diventa la capitale della nuova provincia. Severo date le disposizioni su questi territori, messi i suoi fidati governanti, il suo sguardo si volge poi su altri territori; immensi come sono quelli dell'Asia.
Alcuni di questi, pi� a occidente, sono anche sempre stati  territori di usurpatori (l'ultimo Pescennio Nigro) che dominando prima come governatori (un altro fu Cassio) riuscivano ad amalgamare e agglomerare un personale esercito locale di romani e di indigeni, e subito, o dopo qualche anno non nascondevano le proprie ambizioni di voler conquistare del potere.

Settimio Severo conosce benissimo l'ambiente dell'esercito, sa quante teste calde ci sono in mezzo. Chi � chiamato a dirigere reparti di uomini, sa quali sono i modi per accattivarseli o tenerli a bada, e  nessuno meglio di Severo -che nell'intera vita ha fatto solo il militare- sa muoversi per contrastare sul nascere quelli che credono di poter volare pi� in alto delle capacit� che possiedono.

Eccolo quindi a compiere le sue spedizioni in varie zone dell'oriente, che pi� che essere indirizzate a scontri con i nemici, sono mirate verso quegli elementi che si annidano nello stesso esercito romano, con i molti generali tutti potenziali rivali di Settimio Severo.

Del resto tutti hanno preso coscienza che a Roma, imperatori si diventa se si � il pi� forte, se dietro alle spalle si ha un esercito. Quindi ognuno coltiva dentro il proprio esercito questa ambizione. 

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