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CRONOLOGIA

20 MILIARDI
ALL' 1  A.C.
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ANNO x  ANNO
PERIODI STORICI
E TEMATICI
PERSONAGGI
E PAESI

ANNO 193 d.C.

QUI riassunto del PERIODO: di SETTIMIO SEVERO (dal 193 al 211)
* SETTIMIO SEVERO - *  SEVERO IN ORIENTE - P.NIGRO
* GUERRA CONTRO CLODIO ALBINO 
* LA GIORNATA DELL'IMPERATORE - * IL GOVERNO DI SEVERO
* GUERRA E MORTE DI SEVERO IN BRITANNIA


*** L'IMPERO ROMANO ALL'ASTA
*** TRE GENERALI ASPIRANTI IMPERATORI

Che il delitto non paga, fu dimostrato subito. PERTINACE, un uomo di sessantasei anni, con un buon  passato di generale ai tempi di Marco Aurelio, dopo soli 87 giorni con in testa la corona imperiale cade anche lui sotto i colpi di alcuni insofferenti pretoriani il 28 marzo di quest'anno.

Tutti i generali che abbiamo citati  nell'anno 188 quando affluirono a Roma dopo aver abbandonato i rispettivi eserciti dopo la pace del giovane Commodo, avevano  l'ambizione di salire loro sul trono. Avevano iniziato i complotti alleandosi agli oppositori di Commodo, ma ognuno  pensava di essere il solo meritevole del trono imperiale. C'erano insomma troppi contendenti. Ed ognuno di loro inizi� a ricorrere alla spada o al pugnale credendo di essere il pi� forte e il pi� furbo.

Pertinace era uno di quelli,  ma c'era anche il suo collega Pompeiano. Entrambi con tanto rancore nei confronti di Commodo. Il primo gi� valido generale di Marco Aurelio era convinto di valere molto per le campagne vittoriose che aveva condotto in tutto questo periodo mentre Commodo prendeva gli onori; mentre il secondo Pompeiano gi� quando era morto Marco Aurelio aspirava lui al trono, aveva sposato sua figlia  Lucilla (ex moglie di Vero) -sorella di Commodo- che organizz� proprio lei la prima congiura appena il giovane  era salito sul trono; poi scoperta, il fratello non gli risparmi� il patibolo. Il marito riusc� a non essere coinvolto ma ora  lo troviamo a inizio anno ad assicurare la sua ambigua collaborazione a Pertinace.
Poi oltre loro due c'erano altri militare un po' ovunque  che aspiravano a diventare imperatori solo perch� ognuno comandava in una lontana provincia il proprio esercito. Tutti volevano ripetere l'impresa di Cesare: varcare il Rubicone!


I pretoriani non si fidano dei militari; il popolino nemmeno. Se alla plebe non piaceva la rigida disciplina e desiderava gente piena di soldi per organizzare feste, dare sussidi, distribuire regalie, pane e vino; anche agli stessi pretoriani non piaceva l'autorit� dei generali; erano abituati con Commodo alle piccole libert� che molte volte voleva dire anche piccole ruberie, cui l'imperatore non dava poi tanto peso. Ai pretoriani piacevano i soldi e la bella vita di Roma mica le campagne e i regolamenti militari in uso nelle legioni.

Tutto questo con Pertinace finiva. Quindi bisognava far finire lui. E quando uno prende il potere con l'inganno, la congiura e la violenza, altri cento si sentono autorizzati a fare altrettanto.

Chi mise in atto il nuovo delitto non lo sappiamo, si racconta sia stato il suocero dello stesso Pertinace, un certo Flavio SULPICIANO e anche lui mirava al trono. Sappiamo solo che 87 giorni dopo, il 28 marzo, i pretoriani entrarono nel palazzo, staccarono di netto la testa di Pertinace e corsero in strada con il trofeo. Poi in contrapposizione alle mire di Sulpiciano, si fece avanti un senatore che in concorrenza propose lui un ricco donativo ai pretoriani; e del resto lo poteva fare perch� era estremamente ricco, cosa che fece partorire una singolare idea ai pretoriani.

Si proposero cio� di vendere il titolo di Imperatore al migliore offerente, a chi avrebbe fatto il donativo maggiore. (E' il punto dove  si � caduti a Roma veramente molto in basso). Vinse la gara facendo la migliore offerta il senatore DIDIO GIULIANO con la promessa che avrebbe distribuito 25.000 sesterzi pro-capite. Non avendo altri concorrenti cos� generosi fu subito proclamato Imperatore. Imperatore di Roma per�. L'impero sarebbe rimasto a guardare?

Infatti i generali sparsi nelle province, saputa la doppia ferale notizia, ed avendo gi� fatto ognuno di loro un progetto, quando apprendono come  Didio � salito al potere, ne sono indignati e decidono subito di agire.  Hanno del resto gli eserciti in mano, quindi ognuno di loro si organizza, si fa incoronare imperatore dalle legioni che comanda, si prepara a scendere su Roma.

Sono tanti: CLODIO ALBINO in Britannia, PESCENNIO NIGRO in Siria, e SETTIMIO SEVERO che si trova in Pannonia sulle sponde del Danubio a Carnuntum. E' quest'ultimo -essendo anche il pi� vicino- a non perdere molto tempo nello scendere su Roma, che circonda con la sua armata. I Pretoriani fiutano subito  il vento e loro stessi uccidono il ricco DIDIO e invitano SETTIMIO SEVERO a sedersi sul trono, che per� sente insicuro: non si fida nemmeno dei pretoriani (cos� volubili), inoltre  anche PRESCENNIO in Siria � stato dichiarato imperatore dalle sue truppe  e ha pure lui intenzione di farsi riconoscere la nomina dal Senato.

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