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CRONOLOGIA

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ANNO 109 d.C.

Qui il riassunto del PERIODO DA NERVA fino  A TRAIANO ( dal 97 al 117 d.C.)
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L'ANNO 109
* LA GUERRA DEI PARTHI

Nel contesto che abbiamo descritto lo scorso anno, dopo la morte di Pacoro II, antiromano, che si era anche alleato con Decebalo durante la guerra dei Daci, scoppia il conflitto fra i due contendenti Vologese II contro Cosroe, quest'ultimo non filoromano che ha l'intenzione di mettere sul trono il nipote Partamisiri.

Ed eccoci in quella che sar� la miccia delle guerre partiche interne che iniziano con alcuni focolai quest'anno, ma vanno a determinare con il nuovo re la rottura di alcuni patti fatti in precedenza con i romani; contrasti che si aggraveranno nel 114. L' intervento diretto in queste regioni terr� lontano Traiano da Roma per il resto della sua vita senza peraltro essere riuscito a dominare il territorio, pur ostinatamente provandoci, forse pensando di imitare le gesta di Alessandro. Traiano vi trover�  la morte.

Ma dovremo meglio inquadrare la penisola del Sinai a cui abbiamo accennato e che forse fu un campanello d'allarme per i Parthi. La via dell'aggressione ora poteva venire anche dal sud e quindi la politica all'interno di questi piccoli regni fu modificata con delle alleanze dei vari principi feudatari che finora molto volubili con il Re dei Re, smisero di fare le solite guerre civili per il trono (spesso nella stessa famiglia) e le solite aggressioni; cominciarono a considerare la necessit� di fare causa comune contro gli aggressori.

Quelle divisioni feudali senza un organismo centrale avevano sempre indebolito la potenza della Parthia. E un altro grave motivo di debolezza veniva dal loro sistema militare. Non avevano un unico esercito, ma ogni regno possedeva il suo, che veniva quasi sempre messo insieme dalla necessit� del momento; non era stabile, dunque era senza esperienza n� aveva alcuna strategia; al limite perfino riunendolo era impossibile guidarlo con un ipotetico comandante. Non esisteva una casta militare con esperienze capaci di affrontare nemici come i romani, organizzati, strutturati, logisticamente preparati. I belligeranti Parthi dopo pochi mesi in una guerra locale, si stancavano subito, erano demotivati, volevano andare a casa e se questo non avveniva c'era subito la rivoluzione e lasciavano al proprio destino il Principe di turno e ne facevano un altro.

La situazione all'inizio era questa, ma nel tempo si stava modificando, e come nei territori della Gallia, anche in oriente cominci� a nascere un esercito a modello romano. Che non solo cominciava a considerare una difesa per rispondere agli attacchi, ma inizi� ad attaccare, anticipando e compiendo aggressioni.

Augusto con la sua breve esperienza nel 25 a.C., aveva capito subito che proseguendo nelle conquiste verso oriente sorgeva poi il grande problema di come conservarle. Roma dopo le conquiste non era in grado di far osservare il diritto neppure con la forza, troppo distanti erano i confini, n� poteva organizzare in queste regioni degli eserciti tali da incutere timori e rispetto. Non si poteva starci in forma perenne con la spada tratta, e neppure sarebbe stato possibile sostenere le spese di una difesa in un conflitto senza fine. Troppo vasto il territorio, troppi i regni e i re, la maggior parte immaturi alla politica per eventuali annessioni pacifiche. Ai romani, Augusto, l'acuto uomo politico, comunic� che era meglio non andare oltre. I romani ci rimasero male e per un secolo si misero il cuore in pace.

Ma il clima ora con Traiano era cambiato, non sappiamo se furono le circostanze o fu lui a volere capovolgere la situazione che poteva dare nuovamente prestigio ai romani dal tempo repubblicano. Gli eventi della storia sono alle volte misteri, e gli uomini che la fanno e gli storici che la scrivono alle volte sono solo comparse. Spesso i secondi sono semplici panegiristi dei primi.

Staremo a vedere nei prossimi anni, fino a che punto Augusto aveva ragione......


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