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CRONOLOGIA

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ANNO 87 d.C.

Qui il riassunto PERIODO DEI FLAVI (Vespasiano, Tito, Domiziano) 69-96 d.C.


*** ANCORA SULLA DACIA

In Roma l'imperatore DOMIZIANO ricopre la sua XIII carica di console con a fianco il suo collega VOLUSIO SATURNINO.

Rientrato a Roma dopo la oscura spedizione in Dacia (ha perfino il pudore di non farsi acclamare dalla folla), Domiziano celebr� i Giochi Capitolini, che non avevano pi� nulla a che vedere con i giochi neroniani  di atletica. Per far divertire o divertirsi lui, ritorna a far spargere tanto sangue nelle arene con i combattimenti di gladiatori. Poi inizia i preparativi per celebrare il prossimo anno i ludi secolari di Roma (i sette secoli) una festa che voleva come sfarzo adatto alla sua megalomania

 FUSCO intanto sui Balcani, con le sue truppe ha preso una decisione folle: rompe la pace fatta da Domiziano, e marcia  contro i Daci e contro lo stesso DECEBALO; dalla Mesia oltrepassa il Danubio, entra nella Dacia, cerca di avvicinarsi alla capitale Sarmizegetusa ma si scontra proprio con Decebalo. Anche se Tacito minimizza il numero delle perdite, queste furono tante e vi rimase ucciso lo stesso Fusco.  Ne vedremo gli sviluppi e la conclusione il prossimo 89.

Ritorniamo a parlare della DACIA dopo i primi accenni fatti lo scorso anno.

Costituitisi varie trib� sul territorio da circa 3000 anni,  raggiunta una certa autonomia pi� etnica che politica, questa zona era stata  improvvisamente stravolta dall'invasione celtica durante il III secolo a.C.  Un'invasione di una popolazione proveniente dal corso superiore del Danubio e dalla zona orientale della Francia, quella che aveva dato origine alla "cultura di Hallstat" fin dal VII-VI sec a.C.
 Nel  IV e III sec. dai romani furono poi chiamati Galli  (forse perch� nel combattere urlavano; in indo-europeo gal aveva il significato di gridare, baldanza - e lo aveva conservato anche in latino)  poi c'erano i Celtiberi quelli delle isole britanniche e di alcune trib� del nord della Francia Bretone.

Dal IV sec. l'espansione celtica interess�  l'Austria, la Pannonia, l'Italia settentrionale, e i territori dei Balcani di cui stiamo parlando; qui i celti cercarono di sottomettere le popolazioni  residenti  incontrando per� forti resistenze. Poi scomparvero, furono forse assorbiti nelle tante trib� locali.

Durante questa fase, vari re cercarono di unirle  queste trib�. Uno in particolare,  Burebista, tent� il primo processo di unificazione  nel I sec a.C. Purtroppo  erano gli stessi anni che coincidevano con le conquiste e l'espansionismo romano; non avendo una buona organizzazione militare dal 60 a.C. fino a questo 87 d.C., i Daci crearono solo alcuni problemi ai romani ma non giunsero mai al progetto di unificazione; uscirono dagli scontri sempre sconfitti. Ogni trib� come abbiamo visto negli anni precedenti faceva le sue scorrerie per proprio conto. Fin quando capirono che dovevano unirsi se non volevano soccombere tutti. A convincerli all'unione fu re Decebalo, e come abbiamo visto gi� con qualche successo. Se i romani volevano tranquillit� non solo dovevano pagare per non essere disturbati in Mesia,  ma dovevano astenersi di fare conquiste in Dacia, stare alla larga.

I romani  non erano d'accordo. Ci fu la breve apparizione dell'imperatore lo scorso anno, poi la curiosa pace conclusa con Decebalo, e dopo aver lasciato Domiziano la Mesia, Fusco quest'anno ha nuovamente tentato di invadere la Dacia. Ne � uscito sconfitto e lui stesso ha perso la vita nell'affrontare il re dei Daci.

Domiziano alla cattiva notizia  vorrebbe  nuovamente prepararsi per un'altra spedizione, purtroppo ha una ribellione di un generale romano in Germania. Deve lasciare l'iniziativa a un suo generale Tettio Giuliano.

Nei prossimi anni, vedremo la sorte riservata ai Daci,  che diventer� critica solo nell'anno 101. Assisteremo alla romanizzazione dell'intero territorio per quasi due secoli.

La Dacia sub� notevolmente l'influenza romana, creando una cultura nazionale che ne assimil� manifestazioni artistiche e modi di vita, quando in modo definitivo le campagne di Traiano (guerre daciche) dal 101 al 106 trasformarono la regione in provincia romana, cui seguirono gli aggiustamenti di Adriano (119), di Antonino Pio (158), di Marco Aurelio (167) e infine nel 272 con Aureliano. Un'influenza e un'impronta tale che rimase nell'onomastica, nella coscienza popolare, perfino nella lingua e infine prese il nome dei conquistatori: ROMANIA . 

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