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CRONOLOGIA

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E PAESI

ANNO 68 d.C.

Qui il riassunto:  PERIODO GALBA, OTONE, VITELLIO dal 68 al 69 d.C.
* GALBA IMPERATORE - * UCCISIONE DI GALBA
* OTONE, POI VITELLIO ED E' GUERRA CIVILE IN ITALIA
* L'IMPERO CON  VITELLIO 
*  BATTAGLIA A BEDRIACUM - LA DISTRUZIONE DI CREMONA -
* LA BRUTTA FINE  DI VITELLIO

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L'ANNO 68
*** LA MORTE DI NERONE
*** SULPICIO GALBA NEO-IMPERATORE?
*** VESPASIANO FUORI GIOCO?
*** VERSO 4 IMPERATORI?
 

Nel corso del mese di GENNAIO mentre Nerone � ancora impegnato a godersi il suo trionfo in Grecia,  a Roma in certi ambienti vi � una certa inquietudine, accresciuta da una carestia alimentare per i mancati arrivi di grano dall'Egitto. Qui era scoppiata la rivolta dei Giudei. Elio che fa a Roma le veci di Nerone lo sollecita di tornare, ma visto che non � ascoltato si reca lui stesso in Grecia per riferire a Nerone che nell'aria c'� aria di tempesta.

A fine gennaio l'imperatore rientr� nella capitale, si godette il trionfo con quella grande pompa che abbiamo gi� narrato e anticipato nelle pagine precedenti, poi si trasfer� a Napoli per prendersi anche in questa citt� le adulazioni della folla in una forma spettacolare; vi arriv� al galoppo su un carro tirato da 8 cavalli bianchi che fece sbucare all'improvviso da una mimetizzata breccia aperta nelle mura della citt�.

Qui lo raggiunse anche la notizia di una rivolta in Gallia. Era capeggiata da un legato gallo romanizzato GIULIO VINDICE che con le sue truppe al grido di "libert� della Gallia, libert� dal tiranno Nerone" mirava a rendere autonomo il suo paese. Un altro tentativo per creare quella che doveva essere la Francia e la Germania.
La rivolta fu domata in poche settimane da VIRGINIO RUFO, ma non sappiamo ancora con quale compromesso visto che il 2 APRILE troviamo che lo stesso Vindice fa un alleanza con SULPICIO GALBA, governatore da otto anni nella penisola iberica; luogo nel quale lui godeva di grande popolarit�. Dichiarandosi legato del senato e del popolo romano avanz� pretese al trono imperiale, poi reclutando truppe in varie zone dichiar� che voleva marciare su Roma e abbattere la tirannia.

Nella capitale il Senato trov� opportuno dichiararlo ribelle, ma intanto mandava i suoi emissari per trattare o per allearsi. Non si aspettava altro a Roma che tradire Nerone, di occasioni ve n'erano state tante ma  mancava per questa rischiosa avventura un esercito di sostegno. Ora se alle porte dell'Urbe arrivava l'esercito di Galba il successo non poteva che essere decisivo e completo.

Nerone forse per la prima volta non si sent� immortale, n� Ercole n� dio, si agit� molto. Tigellino che abbiamo visto fino ad ora accanto a lui, scompare da questo momento. Nerone tent� di fare una specie di mobilitazione di uomini, che per� incontrarono difficolt� a radunarsi, tanto che negli avvenimenti successivi in piena crisi, non avvenne affatto; Nerone tent� con  un messaggero a sollecitare Clodio Macro in Africa  di intervenire con le sue truppe. Clodio per tutta risposta non solo ignor� il messaggio ma afferrata  la situazione al volo, si autoproclam� lui imperatore e si mise perfino a battere moneta con la sua effigie.

Nerone infine si appell� a Petronio Turpiliano, il fedele comandante in Britannia; e a Rubrio Gallo con l'ordine di recarsi in Gallia. Non sappiamo cosa avvenne, se vi furono scontri, ma sappiamo che quel Virginio Rufo che aveva domato la rivolta di Vindice, mand� a dire pur non avanzando nessuna pretesa al trono, che lui si metteva a disposizione del Senato.
Le cose precipitarono: volatizzatosi Tigellino, NINFIDIO  SABINO aveva assunto il comando dei pretoriani e li convinse a fare causa comune col Senato.
Nerone era ora solo, ed entr� nello smarrimento totale. Gli era rimasta solo la compagnia della sua guardia, con questa, la sera del 8 GIUGNO diede ordine di preparare delle imbarcazione per fuggire in Egitto che credeva fedele. Nell'attesa si nascose nei giardini serviliani, sulla strada verso il mare, ma pi� nessuno venne a chiamarlo, e perfino la sua guardia aveva disertato, il piano di fuga era dunque fallito. Rimasto solo con il suo liberto Epafrodito, si rifugi� nella villa di Faone, tra la via Salaria e la Nomentana.

Nel frattempo Ninfidio con i suoi pretoriani, promettendo loro 30.000 sesterzi a testa, li persuase a proclamare SULPICIO GALBA imperatore.

Nerone riusc� a sapere che Galba era stato proclamato imperatore e che lui ora veniva considerato nemico pubblico del senato. Quando i soldati che lo cercavano stavano quasi per raggiungerlo si trafisse la gola con una spada con l'aiuto del suo liberto Epafrodito. I centurioni fecero irruzione, speravano di catturarlo vivo, ma lo trovarono gi� morente, poi spir�.

Galba piombato su Roma  col suo esercito gli succede sul trono imperiale acclamato dal senato e dalla folla, ma soprattutto dalla sua legione spagnola (la VII Galbiana) che lo segue sempre. Sono iberi,  quasi tutti mercenari, rozzi provinciali; si danno nelle vie di Roma alla pazza gioia, stuprando, razziando, ubriacandosi, facendo subito rimpiangere Nerone.

Era il 9 GIUGNO 68. Nerone aveva esattamente 30 anni e sei mesi. Finiva con lui la dinastia giulio-claudia. Molti in seguito lo compiansero; la sua tomba fu a lungo coperta di fiori. In Grecia fu ricordato per molti anni con grande cerimonie come un essere soprannaturale, ed erano perfino convinti che egli fosse destinato un giorno a ritornare per nuovamente regnare.

Per i Cristiani che avevano sofferto durante il principato, la figura di Nerone assunse proporzioni diaboliche. La tradizione cristiana lo identific� come l'Anticristo che prepara la fine del mondo. Quel cristianesimo che stava sorgendo e organizzandosi proprio in questo periodo, scelse come personificazione dell'impero del male, in opposizione al bene della Chiesa, questo singolare personaggio che aveva messo in pratica sulla terra il suo potere illimitato,  il primo che aveva dato ai suoi sudditi la sensazione dell'autorit� imperiale come qualcosa di superiore alla legge. Era quindi Nerone l'ideale potente maligno che la Chiesa contrappose a Cristo. Perch� entrambi vollero essere chiamati salvatori del mondo.

Come tutti quelli che hanno il sopravvento su una ideologia, nella successiva storiografia fu emotivamente cancellato ogni ricordo benefico, criminalizzato il suo potere, e le fonti che avrebbero dovuto illuminare un periodo politico ben preciso, furono in questa apoteosi del male tutte inquinate o del tutto cancellate. Per quaranta generazioni furono riscritte le stesse cose. Quindi di Nerone conosciamo solo il male, la frivolezza e quasi nulla delle sue virt�.

*** IN GIUDEA intanto Vespasiano sta conducendo una forte repressione contro i Zeloti. Rallentato l'intervento per i fatti accaduti a Roma, tenuta in stato di assedio Gerusalemme, gli ebrei gli resistono. Prevale la linea dura, oltranzista, capeggiata da Giovanni di Giscala e Simone di Giora. 
Vespasiano trova in questo frangente motivi di riflessione per quanto sta accadendo a Roma. Sa che in questo momento la grossa partita nella capitale la stanno giocando i suoi colleghi generali e non vuole esserne estromesso. Gode della fiducia del governatore d'Egitto, � stimato dal governatore della Siria, Muciano, ed eventuali fedeli appoggi possono venire dalle zone del Danubio e dell'Illiria dove anche l� ha molti amici. Ma lo vedremo in seguito il suo progetto, che gli eventi fanno accelerare.

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