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CRONOLOGIA

20 MILIARDI
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ANNO x  ANNO
PERIODI STORICI
O A TEMA
PERSONAGGI
E PAESI

ANNO 50 d.C.

Qui l'intero  riassunto: del PERIODO DI CLAUDIO dal 41 al 54   d.C.



*** AGRIPPINA GUARDA AL FUTURO
*** L'ADOZIONE DI NERONE
*** LA GENIALITA' DI ERONE - GLI AUTOMI

Il piano che aveva concepito Agrippina era quella di far adottare da CLAUDIO suo figlio NERONE, ora dodicenne. Purtroppo se da una parte trovava l'appoggio del fidato liberto Pallante che godeva della sconfinata gratitudine di Agrippina stessa, dall'altra trovava invece l'opposizione dell'altro liberto, Narciso che avendo una certa devozione per il suo signore, lavorava per spianare la strada di successione al figlio di Claudio, il Britannico, che aveva per� solo 6 anni.

Agrippina si avvalse di uno dei due potenti liberti, Pallante, per persuadere il marito ad adottare innanzitutto formalmente Nerone e in secondo luogo, ipocritamente, farlo tutore del cugino piu' piccolo, Britannico, ancora fanciullo.

Claudio giunto a sessant'anni fu convinto e decise in tal senso. All'inizio del prossimo anno conferisce a Nerone la toga virilis e lo designa a rivestire il consolato al compimento del suo ventesimo anno; nel frattempo avrebbe avuto il potere proconsolare fuori della citt�, oltre che ricevere il titolo di princeps juventutis. Insomma Agrippina poteva guardare al futuro; sul trono gi� vedeva il figlio e qualora Claudio fosse morto prima, la reggente sarebbe stata lei fin quando il devoto figlio non compiva i fatidici 20 anni.

Qui Agrippina dovette pensare che le cose si potevano anche accelerare, e vedremo nei prossimi anni come. Intanto lei nell'occasione della cerimonia dell'investitura del figlio, si fece conferire il titolo di Augusta che significava godere di privilegi senza precedenti. Ma la seguiremo il prossimo anno, perch� � lei a capeggiare la storia di questi anni.

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COLONIA -FONDAZIONE - In onore di Agrippina Augusta, la colonia di romani stanziata sulle rive del Reno in Germania d� il suo nome a quella che sta diventando quest'anno non pi� una colonia ma  una vera e propria citt� con costruzioni in muratura, quindi sede di una legione. Viene chiamata Colonia Claudi Ara Agrippinensis, anche se in seguito  conserver� solo il nome piu' breve di colonia, quindi in seguito citt� di Colonia.
Agrippina Minore in questa localit� vi era nata nel 15 d.C. durante la spedizione di suo padre Agrippa al seguito di Augusto che era suo nonno, padre di sua madre Giulia. Sposo' poi Germanico con cui ebbe tre figli Caligola, Nerone e appunto Agrippina Minore, che per ricordare il fratello morto suicida in carcere, diede poi lo stesso nome a questo suo primo figlio: Nerone
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Ad Alessandria (che era la sede della piu' grande biblioteca del mondo antico, (circa 1 milione di volumi- con tutti i piu' importanti codici di tutta la cultura egizia e greca di duemila e piu' anni - fu poi bruciata dai romani guidati da Giulio Cesare nel 48 a.C.- considerato questo in assoluto uno dei piu' grandi crimini dell'umanita') troviamo l'ultimo dei grandi matematici e ingegneri meccanici della scuola alessandrina, considerata  da secoli un centro di cultura di fama mondiale: ERONE D'ALESSANDRIA (

Dalla stessa scuola, sede anche di uno straordinario museo, erano usciti in passato o ne erano stati i direttori, Euclide, Pitagora, Zenodoto, Eratostene, Apollonio, Aristarco, Archimede e molti altri eruditi dell'epoca.

ERONE si dedica quest'anno e risolve uno dei pi� famosi e conosciuti problemi : l'area di un triangolo per mezzo dei lati, detta appunto formula di Erone. Fra l'altro scrive alcuni importanti trattati di meccanica, ottica, e geometria, e compie numerose invenzioni.
Sua � l'invenzione della diottria, il primo strumento di livellamento, dell'ondometro un congegno per misurare il percorso dei carri (una specie di contachilometri), di orologi funzionanti ad acqua, di un curioso dispositivo per aprire le porte a distanza, vari automi meccanici, una doccia a gettone, e cosa molto strana una turbina a vapore che fu pi� una curiosit� che non un invenzione utile; bisognava infatti inventare la biella perch� il movimento, trasformando il movimento verticale in circolare potesse dare dei risultati apprezzabili, ma per arrivarci dovremo aspettare il 1800, anche se veniamo a conoscenza che qualche arabo e cinese in un certo modo la utilizz� fin da questi primi anni, come del resto la forza motrice del mulino idraulico per nulla utilizzato per lo stesso motivo. Non occupandosi di problemi pratici, poteva benissimo accadere che anche una rivoluzionaria idea di un singolo, restava confinata nel suo piccolo, l'idea non veniva sviluppata da altri, e alla fine moriva con lui.

Non dimentichiamo che per i romani (fedeli alla formazione intellettuale greca)  l'artigiano, l'agricoltore, il lavoratore in genere, era considerato non solo un umile soggetto, ma un essere infimo, che lavorava con il puzzolente sudore per guadagnarsi il pane, o peggio ancora per fare soldi; era in sostanza disprezzato al pari di uno schiavo. (leggeremo in seguito, nel 52,  pensieri al riguardo esternati perfino da alcuni grandi filosofi). 
Il romano acquistava i prodotti ma disprezzava chi li faceva, nessuna delle menti dotte si curava minimamente di tecnologia; nemmeno volevano sfiorare le macchine o qualsiasi marchingegno usato nella produzione, figuriamoci poi se osavano soffermare per un attimo il loro sguardo e i loro nobili pensieri sugli arnesi per migliorarne le capacit� con soluzioni migliori. Queste ultime solo da una mente capace ad analizzare un problema potevano venire, non certo da un manovale della produzione che forse alle soluzioni ci andava vicino ma poi non le perfezionava; o se lo aveva fatto se ne andava alla tomba con lui. Perfino il semplice falcetto, impiegarono seicento anni per dotarlo di un'asta lunga, che permetteva di tagliare il grano stando in posizione eretta.

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