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CRONOLOGIA

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GRECIA (277 - 220 a.C.)

LE LOTTE DEGLI EPIGONI
IN ASIA E IN EGITTO

Per quanto i regni ellenistici formavano un sistema unitario di Stati e le loro sorti si trovavano continuamente intrecciate, nondimeno la comunanza e l'opposizione degli interessi teneva strettamente collegati da un lato i Macedoni e gli Elleni, e dall'altro i Tolemei e i Seleucidi.

Ai Seleucidi si aggiunsero dall'Asia Minore i re di Pergamo. Nei sessanta anni che seguirono al 280 a. C. regnarono in Macedonia ed in Egitto gli Epigoni in due sole successive generazioni ; in Egitto a Tolemeo II Filadelfo successe nel 247 suo figlio Tolemeo III Euergete che regnò sino al 221 ; ed anche in Macedonia regnarono solo due generazioni, perché Demetrio II ed Antigono Dosone, che regnarono dopo Antigono Gonata e prima di Filippo, appartengono come cugini alla stessa generazione.

Nella Siria invece già nel 226 la terza generazione era scesa nella tomba. Ad Antioco I Soter era succeduto nel 261 il figlio Antioco II Teo, che morì nel 246, ed alla terza generazione appartengono i due fratelli Seleuco II Callinico e Antioco Jerace, che morirono rispettivamente nel 226 e nel 227 a. C.

Assai più a lungo, per 40 anni di seguito, durò la quarta generazione; é vero che Seleuco III Soter fu assassinato sin dal 223, ma suo fratello Antioco III, detto il Grande, regnò sino al 187, benché anch'egli non abbia raggiunto il termine naturale della sua vita perché fu assassinato.
Dunque il contemporaneo del diciassettenne re Filippo di Macedonia nell'anno (220) della sua ascesa al trono macedone era Antioco III.

Nel nord-ovest dell'Asia Minore poco tempo prima la battaglia combattutasi sul campo di Ciro, nell'anno 282, fu fondato il dominio della casa di Pergamo. A quel tempo occupava la rocca di Pergamo Filetero, originario di Tio nella Paflagonia, in qualità di tesoriere di Lisimaco; egli in occasione del conflitto fra Seleuco e Lisimaco passò dalla parte di Lisimaco, si appropriò di 9000 talenti di Lisimaco che custodiva e gettò con essi le basi della potenza finanziaria della sua casa. Per 20 anni, sino al 263, egli governò a Pergamo formalmente, come vassallo di Seleuco e di suo figlio Antioco I ma di fatto libero ed indipendente.

Gli successe il nipote Eumene I, che guerreggiando con Antioco estese il suo dominio sino all'Ida e verso la Lidia; dopo di lui tenne il governo dal 241 al 197 a. C. suo cugino Attalo I, un altro nipote di Filetero.
La missione così dei Pergameni come dei Seleucidi fu la difesa dell'Asia Minore dai Celti ; alla sua grande vittoria dell'anno 270 sui Celti, Antioco I va debitore del suo soprannome di Soter; da parte sua Attalo dopo le vittorie riportate sui Celti assunse il titolo regio che Filetero ed Eumene non si erano ancora attribuito.

Giovane di circa 25 anni Antioco II Teo successe nel 261 a. C. al padre dal quale era già stato associato in sua vita al regno ; egli era assai diverso da quell'uomo dotato di una attività incessante che fu il padre, egli amava il vino molto più degli affari. L'espansione degli Egiziani nell'Asia Minore, dove Filadelfo aveva già prestato aiuto ad Eumene di Pergamo contro Antioco I Soter, lo tenne impegnato in occidente, e così gli sfuggì di mano l'Oriente.

Le missioni inviate da suo padre erano andate fino in India; Antioco Soter fra il 280 ed il 276 aveva mandato Demaco alla corte di Pataliputra, presso il re Amitragata, figlio del re Ciandragupta. Tutte queste iniziative cessarono, malgrado che il figlio di Amitragata, il re Asoca, che si era convertito al buddismo, nella sua brama di render felici gli uomini e gli animali e di far propaganda delle sue idee e dei suoi ideali, mantenesse ampissime relazioni con gli Stati ellenistici, relazioni di cui ancora oggi fanno testimonianza le sue iscrizioni.

In questo intento egli entrò in rapporti anche con Antioco Teo, e lo stesso fece riguardo a Tolemeo Filadelfo e persino ad Antigono Gonata e ad Alessandro di Epiro, il figlio di Pirro, e altrettanto con Maga di Cirene, fratellastro di Filadelfo.

Ma Antioco Teo non si curò minimamente del lontano Oriente, di modo che lasciata in balia di sé stessa, buona parte delle satrapie superiori si resero indipendente.
Il satrapo della Battriana, Diodoto, si autoproclamò re autonomo di un regno greco-battrico, che abbracciava anche la Sogdiana e là Margiana; contro di lui Antioco III guerreggiò dal 208 al 206. E agli ultimi tempi di Antioco Teo risale pure la fondazione dell'impero partico degli Arsacidi ; cominciato all'inizio in forma modesta, poi si allargò e finì per metter fuori i Seleucidi dall'Iran e dalla Mesopotamia.

Morto nell'anno 246 Antioco II Teo, gli successe suo figlio Seleuco II Callinico; questi fece assassinare la sua matrigna Berenice, figlia di Filadelfo e sorella di Tolemeo III Euergete che era salito al trono contemporaneamente a Seleuco Callinico; la conseguenza fu una invasione di Euergete nella Siria.
Durante le vicende di questa guerra Laodice costrinse suo figlio Callinico a dividere il potere col figlio minore Antioco ferace, che pertanto dal 242 assunse il governo dell'Asia al di qua del Tauro sotto l'alta sovranità di Callinico, e pose la sua residenza a Sardi.

Ma la pace fra Callinico ed Antioco Jerace fu di breve durata, e nel 239 scoppiò nell'impero dei Seleucidi la guerra civile ; Callinico entrò nell'Asia Minore, ma ad Ancira nella Galazia fu completamente sconfitto dai mercenari celtici di Antioco Jerace e fu costretto ad abbandonare a quest'ultimo l'Asia Minore.
Antioco però non fu in grado di difendere il suo dominio contro Attalo di Pergamo ; cacciato dall'Asia Minore, egli nel 228 invase la Mesopotamia, dove fu sconfitto dal generale di Callinico, Acheo, che pare appartenesse ad una linea collaterale della famiglia dei Seleucidi; Antioco ferace scampò in Tracia e qui morì nel 227 combattendo contro i Celti.

Poco dopo, nel 226, morì anche Callinico e gli successe il figlio Seleuco III Soter che dai soldati venne denominato Seleuco Cerauno; egli cercò di ritogliere l'Asia Minore ad Attalo, ma nel 223 fu assassinato nella Frigia. Lo sostituì sul trono dei Seleucidi il fratello minore Antioco III, ma la riconquista dell'Asia Minore fu portata avanti da Acheo che ritolse ad Attalo l'Asia di qua dal Tauro ; se non che non lo fece per conto di Antioco III, ma a proprio vantaggio ; si eresse a re e pose la residenza a Sardi, come aveva fatto prima Antioco Jerace. Qui vi rimase nove anni, ma nel 214 cadde nelle mani di Antioco III che lo mandò a morte. Con ciò Antioco tornò a regnare sull'Asia al di qua e al di là del Tauro.

I signori di Pergamo furono in lotta così coi Galati come coi Seleucidi. Già Eumene I, che nel 263 era successo allo zio Filetero, si era reso indipendente ed aveva guerreggiato contro Antioco I Soter; di fronte ai Galati comprò la pace a prezzo di un tributo. Ma Attalo I, che successe nel 241 al cugino Eumene, rifiutò di pagare ulteriormente ai Galati tale tributo, ed, avendolo questi per tal ragione assalito, li sconfisse presso le sorgenti del Ceso; dopo questa vittoria egli assunse il titolo regio e governò come re sino al 197 a. C.

In seguito i Galati si collegarono con Antioco jerace, e si presentarono sotto Pergamo, ma Attalo li respinse presso il tempio di Afrodite, poi passò all'offensiva e vinse Jerace in tre battaglie, nella, Frigia ellespontica e a Coloe nella Lidia nell'anno 229, sul fiume Arpaso nella Caria nell'anno 228; ridusse così in suo potere l'Asia di qua dal Tauro ed Antioco Jerace fu costretto ad abbandonarla.

Così di fronte ad Acheo Attalo perse nuovamente la massima parte delle sue conquiste e non ne riacquistò più tardi che una piccola parte nella Jonia. Come abbiamo visto il dominio di Acheo ritornò nelle mani di Antioco III.

Anche con l'Egitto, con i Tolemei, guerreggiarono questi Seleucidi, Antioco I Soter ed Antioco II Teo con Tolemeo II Filadelfo, e Tolemeo III Euergete fece guerra contro Seleuco II Callinico.
Nell'anno 274 Tolemeo Filadelfo invase la Siria e prese Damasco, che però non riuscì a mantenere contro le armi de Antioco Soter. Tuttavia le operazioni della flotta tolemaica fruttarono delle conquiste nell'Asia Minore, nella Caria, nella Panfilia e nella Cilicia, che rimasero in potere dell'Egitto all'atto della pace dell'anno 272 che riconobbe lo statu quo.

Questa espansione della potenza egiziana nell'Asia Minore fu la causa pure della guerra mossa sin dai premi anni del suo regno da Antioco II Teo contro Filadelfo. E subito dopo il suo avvento al trono Tolemeo III Euergete iniziò la grande guerra contro Seleuco II Callinico, che durò dal 246 al 237.
Euergete invase la Siria ed occupò Antiochia, passò l'Eufrate e si vuole sia arrivato fino a Babilonia; ma a causa di ribellioni scoppiate in Egitto fu costretto a tornare indietro, e Seleuco prese di nuovo il sopravvento: sconfisse le truppe tolemaiche lasciate in presidio nei pressi di Tapsaco sull'Eufrate. Sul luogo della vittoria elevò la città de Callinicon; ma non riuscì a strappare di mano ad Euergete il mezzogiorno della Siria.

Euergete nel 239 intervenne poi nella guerra dei due fratelli seleuci, e prestò aiuto nell'Asia Minore ad Antioco Jerace contro Callinico; assediò Damasco ma non riuscì a prenderla. La pace del 237 lasciò peraltro intatta la sua potenza nella Siria meridionale e sopratutto nell'Asia Minore.

Già il primo Tolemeo aveva iniziato l'esplorazione del Mar Rosso ; in seguito le navi egiziane arrivarono fino alla costa di Zimt, tra la via di Bab-el Mandeb ed il Capo Guardafui; ma con l'India prima che si conoscessero i monsoni il commercio non venne esercitato direttamente, ma solo tramite le mediazioni dei Sabei dell'Arabia meridionale.
Sotto Filadelfo furono stabilite sulla costa del Mar Rosso numerose stazioni commerciali e nell'interno una strada mise in comunicazione Copto con Berenice sul Mar Rosso. Fu restaurato il canale mediante il quale Dario aveva congiunto il Nilo col Mar Rosso. E dinanzi ad Alessandria già Tolemeo Sotero aveva costruito sull'isola de Faro quel faro colossale di cui si conservano tuttora le fondamenta e di cui di recente si é riusciti a ricostruire la presunta architettura: il faro di Alessandria fu il modello cui si ispirarono i minareti dell'Islam e i campanili dell'architettura cristiana.

Quando scese in Egitto con un colpo d'occhio geniale Alessandro Magno aveva scelto il luogo ove fondare la nuova metropoli d'Egitto. Infatti ben presto Alessandria per il commercio orientale fu quel che Cartagine era stata per l'Occidente.

by ALESSANDRO CONTI

Bibliogrfia e testi
WILLIAM ROBERTSON - ISTORIA DELL'ANTICA GRECA - 1822
PFLUGK-HARTTUNG - STORIA UNIVERSALE, LO SVILUPPO DELL'UMANITA' , Vol. 1 - Sei 1916
STORIA UNIVERSALE DELLE CIVILTA' - SONZOGNO, 1927
STORIA ANTICA CAMBRIDGE- VOL V- GARZANTI - 1968
JOHN D. GRAINGER Seleukos Nikator ECIG
FRANCA LANDUCCI GATTINONI -Lisimaco di Tracia - Jaca book 1992
RICHARD A. BILLOWS Antigonos the One-Eyed (University of California Press 1997)

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