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vedi stesso periodo "RIASSUNTI STORIA D'ITALIA"

ANNO 1664

*** COLBERT IN FRANCIA INIZIA  A FARE MIRACOLI
*** LUIGI XIV APPLAUDE ANCHE I MALEVOLI
*** GLI INGLESI A NEW YORK
*** LA CELLULA - LA GRAVITAZIONE - LA COMETA DI HALLEY

*** NASCE IL PRIMO GIORNALE D'ITALIA: LA "GAZZETTA DI MANTOVA".

Dal sito: www.gazzettadimantova.quotidianiespresso.it


IL PRIMO numero della «Gazzetta di Mantova» - il quotidiano più antico d'Italia e indubbiamente tra i più antichi del mondo - fu stampato nel 1664 ad opera di Federico, Pietro e Guglielmo Osanna stampatori ufficiali di corte. Si chiamava però «Aviso». Le sorti del ducato erano rette, in quel momento, da Carlo II di Gonzaga Nevers.
La «Gazzetta di Mantova» non parlava dei fatti «politici» della corte. Ma dava largo spazio agli avvenimenti militari ed è tuttora preziosa fonte d'informazionne per le guerre di successione, che spesso integra, o addirittura corregge, i riepiloghi libreschi di quegli eventi. Ma pure argomenti di notizie le solennità religiose, le visite di principi e di alte personalità e altri fatti che riguardavano i notabili del ducato.
Fino a qualche anno fa si riteneva che la «Gazzetta» fosse stata stampata per la prima volta nel gennaio del 1670 perché il più antico esemplare della raccolta, custodito nella Biblioteca comunale di Mantova, è datato ottobre 1670. Ma un documento d'archivio, scoperto dall'ex direttore del giornale, Giuseppe Amadei, ha consentito di retrodatare di almeno sei anni la nascita del giornale al 1664.
Il periodico mantovano - che inizialmente era definito «Foglio di notizie su Mantova», o anche «Foglietti», o «Avisi» - tra il 1741 e il 1759 assunse la denominazione di «Ragguagli universali d'Europa e d'altri luoghi». Così dava notizia, l'8 febbraio 1793, dell'esecuzione capitale di Luigi XVI a Parigi:

«Ci troviamo nella dolorosa circostanza di annunziare il più tristo avvenimento, l'attentato il più orribile nella persona di Luigi XVI. Dopo l'ingiusta, irregolare e incompetente sentenza della Convenzione, si fissò il tempo dell'esecuzione nel giorno 27 (gennaio), ch'ebbe luogo alla mattina alle ore 10, nella piazza della rivoluzione, a lato del piedistallo su cui, quattro mesi sono, esisteva la statua del suo avo. Tetro silenzio...Luigi ha dimostrato la maggior fermezza».

Il 3 gennaio 1857 apparve la testata «Gazzetta di Mantova», che però aveva già avuto una prima consacrazione in supplemento del 12 agosto 1705, apparso con il titolo «Supplimento della Gazzetta di Mantova».
Il passaggio dei Gonzaga agli Asburgo (1707) avvenne in modo indolore. Il nuovo governo austriaco non interferiva nell'attività del giornale. Il foglio mantovano fu diretto prima da Alberto Pazzoni, poi (1737) da Giuseppe Ferrari, a cui successe (1781) il figlio Salvatore. Qualche blanda sterzata in senso filogiacobino, con l'arrivo dei Francesi a Mantova.
Il giornale di Mantova, dopo essere uscito periodicamente ma non a scadenze fisse, diventò ufficialmente bisettimanale dal 1807, anno in cui assunse stabilmente la testata «Gazzetta di Mantova». Dopo la caduta di Napoleone, il giornale ovviamente abbandona l'atteggiamento filofrancese e diventa blandamente austriacante, con accenni di aspirazione all'italianità durante le guerre di indipendenza. Negli anni di Belfiore la Gazzetta interpretò il desiderio di indipendenza e l'orgoglio italiano, ma con prudenza perché la censura era severissima. Solo nel 1866 Mantova diventerà italiana. Il giornale tenne una linea di equilibrato liberalismo progressista. Anche perché ebbe direttori di eccezionale spessore culturale e umano, come Alessandro Luzio (periodo 1882-1893), grande storico, e come Salvatore Cognetti De Martiis. Ma nel 1920 il giornale fu chiuso e costretto ad assumere una veste prima nazionalista, poi fascista cambiando anche testata.
Nel 1945 la «Gazzetta» potè rinascere col suo volto libero, prima come organo del Cln, poi col suo antico glorioso nome. La società editrice era la la CITEM, Cooperativa industriale editrice mantovana. Nel 1981 la cooperativa cedette la testata alla Arnoldo Mondadori Editore rimanendo come società stampatrice. Il giornale divenne un tabloid e fondò nuove testate: Gazzetta di Modena, Gazzetta di Carpi, Gazzetta di Reggio e la Nuova Ferrara. Nel 1989 la società e la Gazzetta passò alla Finegil del Gruppo l'Espresso che avviò un rinnovamento del giornale sia nei contenuti che sotto il profilo tecnologico.

La "Gazzetta di Mantova" eon la "Gazzetta di Parma" (anno 1735) sono tuttora in disputa per la paternità di "giornale più antico d'Italia". La verità è che la "Gazzetta di Mantova" è nata prima ma ha cambiato spesso il nome della testata ed ha interrotto le pubblicazioni per qualche tempo, mentre la "Gazzetta di Parma", pur essendo nata dopo, ha la costante della pubblicazione ed ha un solo cambio temporaneo del nome della testata.

*** FRANCIA - Proseguendo la sua politica estera con le stesse alchimie di Mazzarino, dopo aver preso la direzione della Lega Renana (Francia, Assia-Cassel, Svezia, Baviera, Neuburg, Brunswick, Munster) in funzione antiasburgica, Luigi XIV stringe trattati di alleanza  in marzo anche con Federico Guglielmo del Brandeburgo (che � ora � sovrano anche della Prussia) e in aprile con la Sassonia.

Nella sua incisiva opera di sviluppo economico, con una nuova politica mercantilista, Colbert abolisce molte dogane interne. L'iniziativa non � indolore, per attuarla deve prima esautorare i vari grandi principi feudatari che gestivano il loro territorio con una certa autonomia la propria economia, decisamente chiusa;  all'entrata delle merci per non deflazionare quelle locali, all'uscita delle stesse per non inflazionarle. La conseguenza  -non essendoci n� l'incremento delle merci prodotte perch� localmente bastanti, n� lo stimolo a produrle migliori con mezzi tecnologici- fu la stagnazione dei commerci; non esisteva pi� una comparazione per confrontarsi sulla qualit�, quindi nessun stimolo a migliorare, ed era lontano il concetto di produrre per fare guadagni in moneta contante. I piccoli ma anche i grandi feudi conoscevano solo l'economia chiusa, la maggiora parte fatta col baratto; una economia con le poche materie prime disponibili, quindi decisamente autarchica.
Ma Colbert, non opera solo in piccolo all'interno della Francia, ma opera anche in grande all'esterno. Fonda la Compagnia Francese delle Indie; che inizia ad operare dal Canad� all'Africa, dal Sud-America alle Indie occidentali. Fa contratti con la Russia per commerciare nel loro impero. E nel fare le une e le altra cose, crea mercati,  potenzia la flotta, apre cantieri, attrezza porti, apre strade di collegamenti terrestri, fonda centri produttivi per la trasformazione delle materie prime, crea compagnie, banche, uffici finanziari; e non lascia nulla all'anarchia e all'improvvisazione dei funzionari; prima concepisce dei minuziosi regolamenti e fa firmare dal re le leggi,  poi mette una schiera di regi intendenti per fare osservare i primi, applicare con rigore le seconde. Creando una struttura amministrativa scrupolosa non pi� dislocata nei vari castelli dei nobili, n� lascia in mano agli appaltatori la riscossione dei tributi, ma centralizza tutto in un unico punto, nelle numerose stanze della reggia, con una struttura gerarchica che "vede e provvede" con diligenza in ogni angolo del regno.
Il prossimo anno inizieranno anche i colossali lavori di scavo del Canal du Midi lungo 240 chilometri, e quello della Linguadoca anche questo di 241 chilometri.

Sta nascendo insomma il "colbertismo". Che metter� a segno altre importanti innovazioni, che contribuiranno al grande sviluppo con un indotto esponenziale impressionante. Non solo sul mondo produttivo ma anche su quello culturale, perch� occorrono sempre pi� menti aperte, alfabetizzate, con conoscenze tecniche sempre all'avanguardia in tutti i settori; compresi quelli che rendono la vita piacevole e splendida; perch� con la prosperit� iniziano a girare denari, c'� l'antagonismo nel farsi la bella casa, i bei vestiti o avere le tavole imbandite; frequentare i teatri fa snob, avere accanto i grandi artisti, i letterati, i poeti, gli scienziati pure questo � chic, ma ha il merito questa esplosione di edonismo di far moltiplicare artisti, letterati, poeti, e tecnici.
La magnificenza di Versailles, anche se il re risiede ancora a Saint-Germain, sta diventando la fucina del prestigio della Francia e di Luigi XIV medesimo (o all'inverso), � una emanazione di potenza, che seduce tutti, stimola i ministri, poi i funzionari, ed infine lo stile s'impone a tutti gli spiriti; l'egemonia politica divent� anche egemonia culturale. Un dominio spirituale. Scrivere, dipingere, scolpire, incidere, decorare o nel fare un artigiano una semplice tovaglia o uno sgabello per Versailles, "per il Re", non era pi� un lavorare, ma era un piacevole stimolo a "creare" con l'ingegno il migliore melodramma o il migliore sgabello.
Mobili, quadri, carrozze, profumi, costumi, e anche tante insignificanti cose, sotto questa travolgente azione innovativa fortemente creativa impongono alla "nuova" Francia di Luigi XIV un "nuovo" modo vivere; quelle artistiche saranno cos� copiose che riempiranno i musei del mondo intero; ed infine quelle intellettuali imporranno non solo un nuovo modo di vivere ma un nuovo modo di pensare; evoluto, libero, cos� libero e spregiudicato, che a un certo punto ruppero perfino il "giocattolo".
Alcuni dicono che era cos� "libero" anche Luigi XIV che contribu� lui stesso a rompere il "giocattolo".
Riassumiamo il pensiero di Bertrand "..se non ci fosse stato Lui come spettatore intelligente, come dilettante appassionato di ogni cosa,  per il quale era bello lavorare, sostenendo perfino i malevoli, le meraviglie e l'epoca di Luigi XIV non sarebbero n� le une n� l'altra mai nate".

*** INGHILTERRA - Iniziano nuove ostilit� fra l'Inghilterra e l'Olanda, poi il prossimo anno scoppia un'altra guerra per i grandi contrasti mercantili sul mare ma anche nelle lontane colonie nell'America settentrionale, impadronendosi del Connecticut, del Delaware; infine gli inglesi occupano la olandese Nuova Amsterdam, che la battezzano con il nuovo nome: Nuova York.

 *** FRANCIA - In quel libero clima di nuove espressioni culturali, promosse e perfino aiutate economicamente, MOLIERE sempre pi� audace nei suoi ultimi capolavori, manda in scena quest'anno una violenta satira contro l'ipocrisia religiosa: il Tartufo.  Suscita cos� tante polemiche che l'opera per due anni non verr� pi� rappresentata. Ma ad applaudire c'era anche Luigi XIV, che lo finanzia, ne difende il genio, � lui a invitarlo a corte, lui a imporlo a tutte le platee. E Moliere, come il suo collega Racine erano delle lingue malevoli. A quest'ultimo quando non era ancora nessuno, il re gli fece avere una pensione, per permettergli di scrivere libero dall'assillo del bisogno. Altrettanti consensi e prestigio diede a Boileau, il feroce critico che si trascinava dietro gli spiriti pi� illuminati.

*** LA CELLULA - LA GRAVITAZIONE - LA COMETA DI HALLEY

***  ROBERT HOOKE, un fisico, matematico e naturalista, al microscopio fa delle interessanti osservazioni sugli animali, uomini e piante e a quel puntino piccolissimo che scopre e che gli sembra vive autonomamente gli da' il nome di "cellula". Anche se non sa esattamente com'� costituita, nel darle il nome specifica che � un vero e proprio organismo autonomo, come lo � un elefante o una pulce, un albero o un filo d'erba, e che uomini, animali e piante non sono altro che molte cellule, differenti tra loro, in una certa quantit� messe insieme, ma ognuna di esse ha una vita propria, ed ognuna � una unit� morfologica della maggior parte degli organismi animali e vegetali.
Con questi molteplici interessi, � sempre Hooke a  perfezionare sia il microscopio che il telescopio, il termometro, il barometro e l'orologio. 
Fra tante altre cose, sta lavorando anche su una legge di gravitazione, e chiede qualche parere a un giovane poco pi� che ventenne molto dotato: ISAAC NEWTON che in questo stesso anno concepisce la formulazione del calcolo differenziale (in occasione di una grande peste); un'opera che segna la nascita della matematica superiore.
Sulla gravitazione universale ha gi� in tasca quasi la sua intera teoria, timidamente la fa vedere al suo vecchio professore, che nel leggerla impallidisce: ha intuito che ha davanti a s� un giovane che � gi� un grande genio.

 Nel '72 Newton enuncia la teoria sulla scomposizione della luce, nell'86 la legge di Gravitazione Universale. Stimolato proprio da Hooke, che con la Royal Society ha bandito un concorso con in premio 40 scellini per chi era in grado di offrire la spiegazione del movimento dei pianeti. Newton l'aveva concepita proprio quest'anno, lavorando sul calcolo differenziale, poi si era disinteressato. Riprese cos� ad occuparsene, ci lavor� intensamente due anni e lo present� all'accademia, che per� non avendo dei fondi tentenn� a pubblicare l'opera. Gli venne in soccorso l'astronomo EDMUND HALLEY (1656-1742)  (quello della cometa) che dopo uno sguardo al lavoro si offr� lui di anticipare i soldi e di curare il complesso trattato matematico, che vide la luce il 28 aprile 1686. Halley in seguito si avvalse proprio di quest'opera per elaborare nel 1705 la periodicit� delle comete. Esaminando testi antichi e moderni dal 1337 al 1698  fra le tante comete apparse, una in particolare (che anche lui vide)  la colp�, la caratteristica riportata dagli annali era sempre quella, quindi era sempre la stessa cometa: che compie un'orbita con periodicit� di 75 anni. 
Ne annunci� il ritorno nell'anno 1758, che ovviamente pur vivendo 86 anni, Halley non far� in tempo a vedere, ma puntualmente la cometa nel 1758 apparve nel cielo immortalando il suo nome. 

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