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CRONOLOGIA

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(pagine in continuo sviluppo  (sono graditi altri contributi o rettifiche)

vedi stesso periodo "RIASSUNTI STORIA D'ITALIA"

ANNO 1638

*** LA NASCITA DI LUIGI XIV


*** ITALIA - Come annunciato lo scorso anno, dopo la morte di  Vittorio Amedeo di Savoia, era salito sul trono  il figlio Francesco Giacinto, in minore et�, quindi sotto la reggenza della madre Cristina.
Ma quest'anno � esautorato, diventa duca il fratello CARLO EMANUELE II.


*** FRANCIA -Alla corte di Francia, da Luigi XIII e da Anna d'Austria, nasce, frutto tardivo di un matrimonio rimasto a lungo sterile, LUIGI XIV, che fra soli cinque anni, alla morte prematura del padre (42 anni) nel 1643 diventer� Re di Francia, sotto la reggenza della madre, ma con il potere effettivo nelle saldi mani del successore di Richelieu, Mazarino.
Sappiamo solo che fu allevato con cura da persone esperte, ma non ci sono molte testimonianze sulla sua infanzia. Diventato re, fu prima affidato a un celebre erudito del tempo con notevoli doti padagogiche, La Mothe Le Vayer, poi alla madre,  ma soprattutto - scomparso Richelieu-  il nuovo potente cardinale Mazarino, scelse come precettore l'ecclesiastico Hardouin de Perefixe. Che si adatt� al carattere molto difficile del suo alunno; nelle sue memorie, lascer� scritto che Luigi XIV non era mai stato uno scolaro modello. Il ragazzo era capriccioso ed autoritario non portato ad ascoltare i suoi insegnanti.
A 10 anni, si trov� catapultato dentro la nuova grande reggia di Versailles dove dominava Mazzarino. Pur salito sul trono, il potere effettivo Luigi XIV lo assunse solo dopo la morte del suo ministro nel 1661, a 24 anni, quando la formazione politica e l'iniziazione alle sottigliezze della diplomazia avevano gi� costituito un esempio prezioso e non pi� dimenticato (ma pi� tardi s�) dal giovane re, che govern� per altri 54 anni.
Un regno che pu� essere diviso in due parti ben distinte; il primo ventennio e fino alla morte del suo preziosissimo collaboratore: Colbert, un uomo preparato, di lunga esperienza alla conduzione dell'economia e delle finanza, con una serie di risultati  che contribuirono non poco al prestigio del giovane re e della Francia.
La seconda parte invece - un trentennio, dal 1685 fino alla sua morte- si tradusse in una serie di dure prove, allontanandosi Luigi XIV molto dal contatto con quella Francia che stava fiorendo sulle rive della Senna, mentre a Versailles nella "prigione dorata" dopo il grande spiegamento di fasto della vita di corte del primo ventennio con un rigido cerimoniale regolato dall'etichetta, la corte insieme al re,  inizi� a languire, fino al declino.
Se da una parte il trasferimento della corte e del governo nei grandi palazzi di Versailles facilit� e svelt� il lavoro dell'amministrazione centrale (oltre che politico) creando quello straordinario sistema amministrativo sulla quale si basa ancora oggi la Francia, dall'altra, la grande nobilt� ridotta a vivere lontano da Parigi inizi� a condurre un'esistenza (dispendiosa e quindi sempre costretta a dipendere dal monarca) con un tenore di vita molto alto, dentro quella prigione dorata animata da balli e feste continue. E mentre Parigi cominciava dopo quel primo ventennio dorato a riprendersi -pi� di prima- il ruolo di capitale, perch� stava sorgendo l'alba dell'Illuminismo, stavano pure sorgendo i teatri, l'editoria, le scienze, i caff� degli intellettuali e dei filosofi, un nugolo di artisti.  Questo effervescente momento presente cre� in crescendo uno stato permanente di guerra culturale contro il potere assoluto del monarca, ormai assente dalla realt�, sempre di pi� avviato al tramonto; questo "re Sole" "illuminato" che aveva creato  la Francia moderna, anzi forgiato le anime dei Francesi, la loro sensibilit�, la loro intelligenza, cominci� a non pi� risplendere nei suoi ultimi anni di regno.
Nello stesso palazzo, Luigi XVI amava lo splendore, la magnificenza, l'arte, la musica, il teatro,  largheggiava in pensioni a letterati e artisti zelanti, viveva una vita in una et� feconda e liberale che sembrava proprio fatta per lui,  godeva un grande prestigio e una autorit� senza limiti fino al punto che pot� fare quello che volle in quell'Olimpo in terra che era la splendida Versailles.
 
Slanci spirituali, bella e leggiadra esistenza, primato del buon gusto, creatore di una civilt�; n� all'inizio gli mancarono i successi politici che portarono la Francia al suo luminoso apogeo.
Poi la discesa, fino a non vedere la realt�, mentre i vari "Saint-Simon" erano loro a vedere con implacabile sguardo quel mondo che era solenne ma sempre di pi� insolente.

Proprio Simon, cos� poco benevolo verso il sovrano e i suoi collaboratori, riconosce che quando  il re divenne l'effettivo capo dello Stato "i suoi ministri sia all'interno che all'estero erano allora i pi� forti d'Europa, i suoi generali i pi� grandi, i suoi funzionari i migliori; il nome degli uni e degli altri � passato alla posterit� per consenso unanime".

Una Francia che si stava avviando, con i commerci, con le prime industrie, con i mercati internazionali verso il suo successivo periodo di prosperit� senza precedenti (quello di Luigi XV) che lui stesso e i suoi geniali ministri avevano creato, ma che nello stesso tempo avevano avviato un processo che trasformarono in profondit� la societ� francese, creando grossi nuovi problemi, in ebollizione nuove ideologie, sperequazioni, insofferenze, contrasti, che annunciavano l'inizio di una nuova epoca.

Luigi XIV in questo 1638, � appena nato, ma occuper� le pagine dei   prossimi 77 anni; e indirettamente anche le successive; fino ad essere il "fantasma" nelle varie piazze della Rivoluzione.

Anche perch� Luigi sta nascendo, mentre CARTESIO in questo stesso anno ha pubblicato la sua prima opera (Discorso sul metodo) ponendo come principio di certezza l "io penso"; quando Luigi XIV morir� nel 1715, tutta la Francia era diventata scolara di Cartesio, poi alla Bastiglia il 14 luglio 1789 diventata adulta, ancora caotica ma decisamente adulta con quel cartesiano '"io sono".
Poi Voltaire! Fu proprio lui lo storico di Luigi XIV. Anche se aveva vent'anni quando il re di Francia mor�.
Il trono Luigi XIV lo lasci� a Luigi XV, ma di fatto sul trono sal� Voltaire. Anzi, al Pantheon tutt'oggi, Voltaire � ancora seduto su quel trono.

(Descartes Ren� (Cartesio) (1596-1650). Importante filosofo la cui personalit� segna una svolta decisiva dal Rinascimento all�et� moderna. Fu educato nel collegio dei gesuiti a La Fl�che, dove rimase fino al 1612. Mor� a Stoccolma a causa della polmonite. Tra le sue opere, di capitale importanza sono i tre saggi intitolati La diottrica, Le Meteore e La Geometria, ai quali premise una prefazione intitolata Discorso sul Metodo e che pubblic� nel 1637. Compose inoltre il Mondo, poi rielaborato sotto forma di sommario destinato alle scuole e con il titolo Principi della filosofia (1644).)

*** TOMMASO CAMPANELLA � finalmente uscito dal carcere (dove si � sempre finto pazzo per 27 anni) ma riprende subito a fare l'audace e il testardo! Pubblica Metaphisica. Ancora una volta  viene accusato di eresia, ma questa volta fa in tempo a fuggire, rifugiando in Francia, presso LUIGI XIII.

(Campanella Tommaso (1568-1639). Filosofo nato a Stilo in Calabria. Fin dalla giovent� entr� nell�ordine domenicano, anche se sub� in varie parti d�Italia varie accuse di eresia. Tornato a Stilo ord� una congiura che avrebbe dovuto portare alla realizzazione dei suoi ideali politici e religiosi. Nel 1599 fu scoperto e duramente torturato. Riusc� a salvarsi fingendosi pazzo, cosicch� pass� 27 anni in carcere. Scarcerato si trasfer� a Roma e poi a Parigi, dove rimase per tutta la vita. Le principali opere filosofiche sono: Del senso delle cose e della magia, Teologia, Ateismo sconfitto, Filosofia reale e la Citt� del Sole.)

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