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CRONOLOGIA

DA 20 MILIARDI
ALL' 1  A.C.
1 D.C. AL 2000
ANNO x  ANNO
PERIODI STORICI
E TEMATICI
PERSONAGGI
E PAESI

(pagine in continuo sviluppo  (sono graditi altri contributi o rettifiche)

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"RIASSUNTI DELLA STORIA D'ITALIA"

ANNO 1447



Morto papa EUGENIO IV, il 23 FEBBRAIO, viene eletto il 6 MARZO, Papa NICCOLO V TOMMASO PARANTUCCELLI). Il nuovo pontefice invece di proseguire l'offensiva promossa dal suo predecessore, preferisce trattare con il nemico per via diplomatica. Lo SFORZA da poco tempo con dominio anche nelle Marche, dalla popolazione non � ben accettato; dopo alcune rivolte si libera di questa regione a lui ostile e preferisce  cederla al papa.
Il suo interesse � pi� accentrato sul suocero gravemente ammalato a Milano che in caso di morte non lascia eredi diretti. Infatti non deve aspettare molto, il 13 agosto  il duca FILIPPO MARIA VISCONTI  muore.
Aspirano a questa successione: LUDOVICO IX di Savoia che � il fratello della duchessa vedova; il Marchese del Monferrato; il duca di Orleans (che si precipita a occupare Asti temendo le future mire dei Savoia);  ed � poi presente a Milano anche ALFONSO re di Napoli che ha anche lui vanta diritti, e infine lui, Francesco Sforza l'aspirante numero uno per tanti motivi.

Venezia � gi� in fibrillazione: Prevedendo un vuoto di potere nella capitale lombarda, prepara una flotta per via fluviale e un esercito per un attacco via terra. Impossessarsi di Milano risolverebbe ai veneziani molti problemi, in questo periodo con una forte crisi sui mari, ma anche di politica interna. Alcuni, i pi� realisti e pragmatici (sono i neo ricchi, una classe quasi disprezzata dai nobili aristocratici della Serenissima) tendono alle conquiste e alle risorse della terra ferma (guardano agli sviluppi del commercio che sta esplodendo non solo a Milano, ma a Firenze e in tante citt� europee) altri, i pi� conservatori, quelli della vecchia aristocrazia, insistono invece sul dominio dei mari pur non facendo nulla per conservarlo; cio� alleanze, concessioni, democraticit�. Il motto di questi ultimi era ben preciso: "coltivar el mar e lassar star la tera". Non hanno una visione  difensiva, non pensano agli Stati nascenti sempre pi�  potenti che fra poco chiuderanno a Venezia sia il mare sia la terra ferma, costringendola all'asfissia, a rinchiudersi nel suo bozzolo.
Le due fazioni si ostacoleranno entrambe, con il risultato che nessuna delle due ne uscir� vincente.
Alle porte si sta formando  una nuova Europa, che gi� in anticipo di tre secoli segna gi� il destino delle Serenissima. Godr� di prestigio ma non ha una forza; quando cadr�, Napoleone che conosceva benissimo  la millenaria storia, ebbe a dire ""Ho ammirato il genio potente di Venezia, ma ne ho disprezzato l'anima".

A MILANO con tanta "folla" di "corvi" attorno al catafalco del Visconti, alla fine sono i "Milanesi" a ricevere l'eredit�, sbarazzandosi di tutti i potenziali successori. Quest'iniziativa, all'inizio di pochi, ha  subito l'appoggio di tutte le famiglie aristocratiche milanesi, fra cui i LAMPUGNANI, i TRIVULZIO, i COTTA e altre. Considerevole anche l'appoggio dei piccoli mercanti, degli artigiani e della stessa popolazione. Viene proclamata l'Aurea Repubblica Ambrosiana. Autonoma!

A unirsi a Milano troviamo Como, Alessandria e Novara; mentre inaspettatamente Lodi e Piacenza si alleano ai veneziani; mentre Parma e Pavia ne approfittano e tentano anche loro la carta dell'indipendenza per dichiararsi libere e autonome.
Questa indipendenza milanese molto confusa durera' poco piu' di tre anni, fino a quando FRANCESCO SFORZA con una lenta, poi drastica e faticosa opera di riconquista si far� riconoscere duca. Non senza una forte opposizione da parte di Venezia.  Un ristabilimento di un equilibrio su tutta la Lombardia che permise agli Sforza di consolidare un sistema politico che port� la pace per un cinquantennio. Se pur lentamente riportarono il ducato a una grande ripresa sia economica che demografica, nonostante l'assassinio nel 1476 di Galeazzo Sforza, delle lotte nel 1479 di Ludovico il Moro, e la guerra con Ferrara nel 1482-84.


ANNO 1
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Le prime iniziative di SFORZA per rientrare in possesso di Milano, sono quelle di riconquistare Cremona, Piacenza e Tortona. Poi � costretto ad affrontare i Veneziani che sferrano due attacchi: uno fluviale, l'altro via terra.
Entrambe le due offensive sono stroncate dallo Sforza: a Casalmaggiore quella fluviale � sbaragliata, mentre a Caravaggio quella di terra viene clamorosamente sconfitta. La conclusione del conflitto riserva per� una inaspettata intesa dei veneziani che si alleano con lo Sforza contro la Repubblica milanese. (una doppiezza e una data che i milanesi non dimenticheranno mai).

*** Termina il precario periodo dell'antipapa FELICE V. AMEDEO VIII abdica. NICOLO' V salito al soglio nel '47, � ora l'unico papa riconosciuto, ed � lui a chiudere con un accordo con Federico III d'Asburgo, il concilio di Basilea sulle investiture dei vescovi.

A Magonza, GUTEMBERG mette a punto il primo sistema europeo di stampa a caratteri mobili. Non � una novit� perch� gi� nota questa tecnica in molti ambienti monastici, da secoli in Cina e con gi� tipografie in Corea.

Gutemberg con l'abilit� di orafo, riusc� prima a scolpire piccole matrici di lettere alfabetiche poi a coniare dei piccoli caratteri tipografici, usando una lega di piombo e antimonio che messa in un crogiuolo fonde a basse temperature ed ideale per realizzare caratteri che mantengono una consistente durezza quando sono utilizzati numerose volte nell'impressione per mezzo di un torchio a pressione.
La sua idea con varie traversie si realizza e si perfeziona solo dopo cinque anni, e forse anche dopo dodici. L'unico esemplare certo stampato da Gutemberg � uno solo: del 1455. E' l'unico che porta il suo nome. Gutemberg morir� nel 1468 dopo aver realizzato una tipografia a Magonza con l'aiuto e i finanziamenti del sindaco.


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L'alleanza dei veneziani con lo Sforza dura pochissimo; si verifica un altro voltafaccia clamoroso nel corso della strategia che lo Sforza intende adottare per rientrare in possesso di Milano. Fra l'Adda e il Ticino, Sforza ha posto sotto assedio la citt� lombarda. Ha bloccato tutte le strade ed i canali d'acqua; vie di comunicazioni estremamente vitali per i rifornimenti quotidiani della citt�, che all'interno non ha nessuna risorsa alimentare. Sforza vuole farla cadere per fame, sgretolare in questo modo il fronte repubblicano. I notabili hanno le dispense piene e possono resistere, ma il popolo (100.000 persone) prima o dopo - pensa lo Sforza - la fame si far� sentire.

I veneziani improvvisamente si alleano con i milanesi repubblicani; ma non riescono a modificare il piano che ha gi� fatto scattare lo Sforza, con il suo ottimo lavoro di stratega. Il blocco della citt� fatto ad oltranza porta alla paralisi di Milano. Tutte le attivit� mercantili sono bloccate all'entrata e all'uscita; le riserve alimentari iniziano a scarseggiare; i promotori della repubblica cominciano ad avere contrasti fra di loro; ed infine (quello che aspettava lo Sforza) la popolazione inferocita dalla fame contesta i repubblicani.
Sforza fuori attende. Vuole la resa incondizionata e il titolo di duca.

*** In Europa compaiono i primi orologi a molla. Il tempo non � per� diviso come intendiamo noi in 24 ore. Le ore sono un'invenzione molto tarda. Nonostante l'invenzione del primo orologio a pendolo di Huygens nel 1657, la prima volta che si divise il giorno in 24 ore risale al 1846; su decreto di Pio IX. Prima non esisteva un mezzogiorno (ore 12), n� le ore 24; gli orologi pur largamente diffusi, erano utilizzati nel modo pi� assurdo, spostando le lancette per seguire la lunghezza variabile del giorno con le ore che terminavano al tramonto. Ma non erano ore composte da minuti e secondi. Per arrivare a quest'idea si and� indietro nel tempo. Agli obelischi egiziani di Heliopolis con i relativi gnomoni messi intorno con il sistema sessagesimale. Facile da ottenere dividendo il cerchio con 6 righe, poi ogni spicchio (12) diviso in 5 Lo stesso metodo mutuato dagli astronomi di Heliopolis, da data immemorabile era adottato dagli egiziani (che non conoscevano l'aritmetica - in 3000 anni hanno ignorato la moltiplicazione e la divisione) dai distributori di grano per dividere le razioni. Un sacco di grano tassativamente per legge non poteva oltrepassare per il carico dei muli le 60 razioni. Il sacco una volta rovesciato, se ne faceva una piramide, poi la si divideva con 6 tagli e si ottevano 12 parti composte da 5 razioni. Le razioni in egiziano si chiamano MINU (poi radice etimo della cosa pi� piccola, appunto una razione).

*** In Europa prima comparsa di velieri a tre alberi. In quarant'anni il perfezionamento velico moltiplica da due a quattro volte la velocit� delle navi. C. Colombo ne approfitter� per concepire il suo viaggio verso le Indie.

*** Nasce LORENZO il MAGNIFICO dei Medici, figlio di Piero il Gottoso

*** Nasce a Firenze DOMENICO GHIRLANDAIO - Figlio di Tommaso Bigordi, orefice, detto il "Ghirlandaio", perch� invent� le ghirlande per adornare la fronte delle fanciulle fiorentine. Tommaso fu anche l'autore di molti voti d'argento e delle lampade per la cappella della SS.Annunziata, che furono disfatte in occasione dell'assedio del 1529. Nella portata del Catasto per� Tommaso si definisce "sensale".
(Vedi LINK dedicato tutto al Ghirlandaio - In "Personaggi"


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A MILANO cade il primo anacronistico ed effimero sogno repubblicano. Il popolo affamato apre le porte di Milano dopo il lungo assedio dello Sforza (e non ebbero modo di pentirsine per oltre un cinquantennio. Mai Milano conobbe periodo pi� prosperoso).

Assunto il titolo di duca, dopo aver ristabilito l'ordine e fatto riprendere le attivit� restaurando e adattando alle nuove esigenze le vecchie istituzioni, FRANCESCO SFORZA e i suoi successori porteranno la citt� in pochi anni a raggiungere il suo massimo splendore; con grandi iniziative culturali, promuovendo quelle economiche, realizzando molte strutture architettoniche; cambiando perfino la fisionomia della citt�.
Straordinario fu il grande progetto urbanistico di Filarete. Una citt� a forma di stella di 8 punte; al centro una grande piazza con il Duomo e i palazzi pubblici; di qui come raggi dovevano partire 16 strade. Molto simile all'attuale citta' di Palmanova anche se questa � a stella a 9 punte. Non fu realizzato totalmente il progetto, ma molto rimane di quest'idea originale di Filarete. Le Porte di Milano infatti si aprono su una citt� a stella ottogonale
Non possiamo dimenticare fra le tante opere il Castello Sforzesco; la costruzione inizia quest'anno sul luogo del trecentesco castello di Porta Giovia. Pi� che fortezza, il castello fu dimora dei duchi Sforza, che a pi� riprese, lo abbellirono valendosi dell'opera dei maggiori artisti del tempo: il gi� citato Filarete cui si deve la porta principale e la torre (poi crollata e ricostruita); Ferrini, cui si devono il portico e la loggia; il Bramante autore del ponticello che supera il fossato; infine Leonardo cui � attribuito il singolare affresco nella Sala delle Asse. Di Leonardo sono anche le opere idrauliche per la regolazione dei Navigli, allora importantissimi per i trasporti.

Da ricordare l'Ospedale Maggiore; poi Santa Maria delle Grazie; qui ritroviamo ancora Leonardo ad operare con l'affresco Il Cenacolo.

La citt� insomma pot� godere nel cinquantennio successivo di un periodo di traquillit� e di splendore; l'artigianato e i commerci prosperavano. La corte di Lodovico e di Beatrice d'Este aveva la fama d'essere la pi� splendida e ricca d'Italia.
Un cronista del tempo ne d� una testimonianza "pareva che tutto fosse accomodato per la pace, e non ad altro si attendeva che ad accumulare ricchezze, per le quali ad ogni singolo cittadino era aperta ogni via".

Cinquant'anni esatti di benessere, poi nel 1499 arriveranno i Francesi; infine gli spagnoli; come a Napoli, dopo il 1535 per oltre un secolo Milano fu lasciata al declino e perse la sua centralit� politica. Nel 1620 il declino precipit�, poi nel 1630-31 ci si mise anche la peste; l'ultimo dei colpi assai duri per Milano, che scese a meno di 50.000 abitanti.

Ritornera' a risplendere col dominio Asburgico nel XVII secolo, nel 1706. Un secolo, luminoso, accompagnato in gran parte dalle riforme di Maria Teresa (1740-80) che diede impulso e vitalit� alle attivit� economiche, favorendo enormemente lo sviluppo di quelle culturali che trasformarono Milano in pochi anni uno in dei maggiori centri dell'illuminismo europeo. I migliori ingegni si radunavano a Milano, creandovi il centro d'arte, il centro musicale, il centro economico, il centro industriale; e in quello amministrativo Milano divent� perfino un modello per tutta l'Europa. Ma le troppe intelligenze che vi si radunavano davano fastidio a una certa categoria. I dubbi, trasformate poi in ostilit�, sul cosiddetto "despotismo illuminato" trascin� ancora una volta Milano a vivere un'altra effimera e anacronistica avventura repubblicana: quella napoleonica seguita poi da quella di Carlo Alberto (ci arriveremo a suo tempo).

NASCE il PERUGINO. Piero Perugino (Citta' della Pieve 1452 - Fontignano 1523). - Nacque da Cristoforo di Pietro di Giovanni (Vanni, Vannuccio) e da Lucia Berti. Ebbe una infanzia di stenti e di miseria. Il padre lo mise come servo da un povero pittore, non bravo, ma profondamente innamorato della sua arte. Viste le capacita' del fanciullo, lo sprono' ad andarsene a Firenze, dove il Perugino arrivo' nel 1471 senza una lira, tanto da dover dormire in una cassa ed adattarsi a tutti i lavori, anche i piu' umili, giorno e notte, fino a quando riusci' ad andare a bottega dal Verrocchio. - La sua opera si intreccia con quella del Pinturicchio, di cui fu maestro. - Dalla sua bottega uscirono anche Raffaello, Giovanni Francesco Ciambella, detto Fantasia, Matteo Balducci da Fontignano, Eusebio da S.Giorgio e Bembo romano, tutti della bottega del Perugino.
La sua fama e' consegnata soprattutto alla sua formula di classicismo preraffaellita, tutto simmetria e cadenze ritmiche estremamente semplici ed elementari, al punto che talvolta rischiano di cadere nella ripetitivita' meccanica, accusa questa che gli venne rivolta negli ultimi anni di attivita', quando era ormai appagato e ricco, proprietario di case sia in Toscana che in Umbria. Soleva portare addosso tutti i denari che possedeva ed una volta fu rapinato e riusci' a stento a salvarsi la vita.


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Importante svolta nel sultanato ottomano. A MURAD II, morto quest'anno, gli succede il figlio MAOMETTO II detto Il Conquistatore. Il nuovo sultano, � l'uomo che il prossimo 1453 porr� definitivamente fine all'Impero Romano d'Oriente, all'Impero Bizantino, sopravvissuto per quasi mille anni alla caduta di Roma.

In Etiopia, si coltiva la prima piantagione di CAFFE' proveniente dall'Arabia: da Kahv�, importata a sua volta da Caffa in Abissinia (di qui l'origine dell'etimo).

Passeranno molti anni, prima che l'uso del caff� raggiunga l'Europa. Per merito dei Turchi. Questi aprirono la loro prima caffetteria a Costantinopoli il prossimo anno 1453, quando Maometto II la invase. Poi turchi e arabi, risalite le coste mediterranee, fecero conoscere il caff� agli europei solo nel 1517. A Parigi si apr� un chiosco nel 1672. La prima importazione di caff� da parte dei veneziani � del 1590, ma la prima bottega del caff� a Venezia � del 1683 alle Procuratie Vecchie. Il FLORIAN a Piazza San Marco apr� nel 1720, il QUADRI l'anno dopo.
In pochi anni il caff� si diffuse in tutta Europa, trasformando le neo-caffetterie in locali alla moda o punto di ritrovo di uomini d'affari e intellettuali che apprezzarono il gusto e l'aroma della nuova bevanda calda. Nel 1759 a Venezia gi� si contavano 206 locali, 27 in piazza San Marco.
L'uso era di berlo amaro. A renderlo gradevole ci pens� un austriaco, aprendo nel 1683 un Caff� davanti il duomo di Santo Stefano a Vienna. Il sig. Lolschitzky aggiunse due cucchiaini di miele in ogni tazza. L'anno dopo ne invent� un'altra: aggiunse un po' di latte inventando il famoso cappuccino, e subito dopo fu il primo a far inzuppare il suo Kipfel, (il tradizionale cornetto) e l'altrettanto famoso Krapfen.

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