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CRONOLOGIA

DA 20 MILIARDI
ALL' 1  A.C.
1 D.C. - 2000
ANNO x  ANNO
PERIODI STORICI
E TEMATICI
PERSONAGGI
E PAESI

(pagine in continuo sviluppo  (sono graditi altri contributi o rettifiche)

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"RIASSUNTI DELLA STORIA D'ITALIA"

ANNO 1155


(QUI in breve L'AUTORITARISMO IMPERIALE E LA LEGA LOMBARDA)

*** L'imperatore FEDERICO BARBAROSSA dopo la dieta di RONCAGLIA, con molti comuni in forte ostilit� perch� costretti a ricominciare a versare nelle casse dell'imperatore la Jura regalia che Federico ha rivendicato come un suo diritto, si fa incoronare. 

L'incoronazione dell'imperatore  avvenne a Pavia il giorno luned� 17 aprile 1155 nella Basilica di S. Michele. Ultimo sovrano ad essere incoronato a Pavia, in precedenza erano stati incoronati sempre nella Basilica di S. Michele quasi tutti i re longobardi, essendo Pavia capitale del loro regno; seguirono: Berengario nel 887, Ottone nel 962 (poi segu� anche l'incoronazione a Roma), Arduino d'Ivrea nel 1002, Enrico II di Baviera nel 1004, mentre Corrado nel 1026 si fece incoronare a Milano ed era la prima volta che un re d'Italia non si faceva incoronare a Pavia.

Dopo l'incoronazione, Federico molto determinato parte con il suo esercito per piegare i ribelli. Inizia con Tortona che distrugge. Assedia poi Asti e Chieri; affida le due citt� al marchese di Monferrato Guglielmo. Poi scende a Bologna. Nella citt� emiliana sono subito pronti i notabili esperti di diritto romano, a dargli ragione nel rivendicare la sua autorit� e il dominio sull'Italia. Questo permette a Bologna di passare indenne dalle ire di Federico.
Roma non � da meno, fa la trasformista, un gruppo d'autonomisti vorrebbe offrirgli addirittura la corona imperiale.
L'imperatore rifiuta, se la fa mettere sul capo a San Pietro il 18 LUGLIO non dai nobili filo-tedeschi, ma da papa ADRIANO IV (l'inglese) e dal suo clero filo-inglese.

ARNALDO DA BRESCIA, l'abate si aggira a fare il disturbatore, ad infierire contro questi servi, a maledirli, a predicare la povert� evangelica. Federico lo fa catturare, lo da in pasto ai fedeli del papa straniero; questi prima lo impiccano, poi lo bruciano, infine buttano le ceneri nel Tevere.
Terminate per qualche giorno le rivolte degli autonomisti, capeggiate simbolicamente da Arnaldo contro i papi e gli imperatori stranieri; i tumulti riprendono cos� forti che costringono l’imperatore a tornarsene in Germania e il papa a lasciare la citt�.
Lungo il viaggio, Federico non dimentica la ribelle SPOLETO, la fa distruggere. Prima di lasciare l'Italia, lancia un monito ad altre citt�, ma soprattutto a Milano mettendola al bando. I feudatari filo-imperiali tornati ad essere nei comuni, nuovamente arroganti e prepotenti, davanti ai timori di una ripresa delle ostilit�, sollecitano l'imperatore ad intervenire con le armi per rimettere "ordine" e per poter tornare nuovamente ad imperversare!
Ma Federico deve correre in Germania; ha problemi in casa, in Baviera e sul Reno.

*** A JATIVA in Spagna, entra in funzione la Prima CARTIERA D'EUROPA.(in Italia a Fabriano ne verr� costruita una nel 1233 in forma artigianale ad opera di un crociato di ritorno dall'oriente, ma solo nel 1276 si trasforma in una vera e propria fabbrica a ciclo continuo capace di soddisfare la grande domanda.
Un piccolo laboratorio nello stesso periodo � segnalato anche ad Amalfi, nascosto nella stretta valle (Pochi anni fa, se ne vedevano ancora i ruderi originali, non ancora contaminato dagli interventi di "salvaguardia" del patrimonio antico.).


ANNO 1156

(QUI in breve L'AUTORITARISMO IMPERIALE E LA LEGA LOMBARDA)

*** ITALIA - Salito al trono del Regno di Sicilia. Il figlio di Ruggero, GUGLIELMO I, deve affrontare una spedizione di Bizantini che tentano di riprendersi le citt� pugliesi. A Brindisi riesce a sconfiggerli. Papa ADRIANO IV s'inserisce nuovamente sui domini dei normanni. L'erede � costretto con il patto di Benevento ad accettare le sue unilaterali clausole; poi da lui a ricevere l'investitura del regno, compresa Capua e Napoli, mentre in Sicilia torna la carica di un legato apostolico (rispunta la contraffatta Donazione Costantiniana).
L'accettazione passiva - non certo nello stile di suo padre - in seguito avr� molte conseguenze. Gi� il prossimo anno il papa chiede a Guglielmo una contropartita.

*** BARBAROSSA rientrato in Germania alla Dieta di Ratisbona, con alcuni compromessi e concessioni ai ribelli principi bavaresi e renani, conclude con un patto di reciproca non belligeranza. Poi pensa al matrimonio. Sposa BEATRICE di BORGOGNA.

*** RUSSIA - Sulla Moscova, porto mercantile dov'� sorto un popoloso villaggio, il principe di Kiev, DOLGORUKJ fa costruire un palazzo principesco. Il villaggio, ora diventa una citt�, la CITTA' di MOSCA.

*** IN PALESTINA, un monaco, sul Monte Carmelo, monte del profeta biblico Elia, fonda un monastero con severe regole, autonome da ogni altro ordine di monaci. Il monaco � GOFFREDO MONMOUTH, la sua comunit� d'eremiti � l'ORDINE DEI CARMELITANI, trasformatosi poi nel 1247 in un Ordine Monastico. Pi� tardi si divideranno in calzati e in scalzi ( o della Regola Rigorosa).


ANNO 1157

(QUI in breve L'AUTORITARISMO IMPERIALE E LA LEGA LOMBARDA)

*** DISPUTA A BESANCON - Nella citt� francese, nasce la secolare disputa sul tema dei rapporti fra papato e impero. La polemica non nasce per� fra i due contendenti, ma nello stesso clero. Una parte � schierato con l'imperatore ghibellino sostenitore di una teocrazia a suo servizio (teocrazia imperiale), l'altra, quella teocratica feudale nega all'imperatore le investiture sia ecclesiastiche sia laiche.
A scontrarsi in una furiosa polemica c'� RAINALDO di DASSEL il cancelliere imperiale (poi da Barbarossa nominato Arcivescovo di Colonia), consigliere dell'imperatore; un intransigente verso i comuni; odia a morte sia la teocrazia papale romana, sia le autonomie locali : Lo scontro � con il battagliero cardinale ROLANDO BARDINELLI, il futuro papa ALESSANDRO III, che poi in seguito salito sul soglio nel 1163 lo scomunic�. Rainaldo si vendic� distruggendo Milano, rubando i tesori della citt� che trasfer� nella sua citt�; ma poi mor� di peste.

Alla dieta, BARBAROSSA ha presenziato e naturalmente ha ascoltato i suggerimenti di Rainaldo. (Sar� poi lui in ciascun comune d'Italia a controllare come arcicancelliere i funzionari di nomina imperiale).
Barbarossa inizia a preparare un grande esercito per scendere con il suo consigliere in Italia; questa volta non ad ammonire ma a punire i Comuni ribelli e a imporre la sua constitutio e i suoi
potestas.

ANNO 1158


*** BARBAROSSA IMPONE I SUOI DIRITTI
*** (UN BREVE ANTICIPO DEI PROSSIMI EVENTI)

***  FEDERICO BARBAROSSA fatti i preparativi, scende per la terza volta in Italia con un grosso esercito, dopo avere avvertito i grandi feudatari italiani suoi alleati di rafforzare le file una volta giunto a destinazione, e insieme sottomettere prima Milano, poi le altre citt� ribelli della penisola.

Inizia da Brescia, che sottomette a settembre, poi tocca a Milano che deve rinunciare a Lodi e Como. A Roncaglia in un'altra dieta,  premia Bologna in un modo singolare. I professori di diritto romano dello Studios che gli hanno dato ragione teorizzando i suoi diritti di Imperatore, sono ripagati concedendo alla neo-universit�, alcuni privilegi e l'immunit�.
Sono infatti loro a definire "bizantinamente" questi "diritti" imperiali: la elezione dei duchi, dei conti, dei marchesi; la nomina dei consoli cittadini; chi deve amministrare la giustizia; chi deve riscuotere le tasse; chi pu� battere moneta. In sostanza -dicono questi esperti-  l'esercizio di qualsiasi attivit� amministrativa non pu� essere praticata senza una concessione imperiale. 
Infine giustificano l'insediamento in ogni comune di un funzionario, nominato e controllato dal consigliere imperiale RAINALDO che per l'occasione � nominato unico cancelliere d'Italia.
Quindi Barbarossa annulla contratti d'ogni genere gi� stipulati in precedenza senza la sua approvazione e tutti i trattati di carattere politico ed economico stipulati tra citt� e citt�. In molte abolisce radicalmente l'autonomia dei comuni ed elimina contemporaneamente dalle amministrazioni i "signori" (consoli) che guidavano i cittadini d'ogni ceto sociale.

(breve riepilogo generale per seguire questo periodo)
LA LOTTA DELL’IMPERO CONTRO I COMUNI
FEDERICO BARBAROSSA
(1152-1190)
(QUI in breve L'AUTORITARISMO IMPERIALE E LA LEGA LOMBARDA)

I) Dopo la lotta per le investiture, le posizioni della Chiesa si erano consolidate, ma il declino dell’Impero permise anche lo sviluppo, soprattutto in Italia, di nuovi organismi politici autonomi: i Comuni, dove stava emergendo una nuova classe sociale: la borghesia.

II) Con la morte dell’imperatore Francone Enrico V (1125), che aveva firmato il Concordato di Worms, si apr� in Germania una lotta dinastica, durata circa 30 anni, fra i sostenitori della Casa di Baviera (guelfi) e quelli della Casa di Svevia (ghibellini): questo imped� agli imperatori d’intervenire efficacemente nelle vicende italiane. Il compromesso fu raggiunto quando le due grandi famiglie decisero di affidare a quella di Baviera il controllo di quasi tutta la Germania settentrionale, mentre quella Sveva avrebbe ottenuto, con Federico Barbarossa, la corona imperiale.

III) L’imperatore, attraverso una serie di legami feudali, poteva esercitare il suo dominio in Germania, Italia, Borgogna, Boemia e altre regioni minori. A tale scopo per� aveva prima bisogno di essere incoronato "sovrano dell’Occidente cristiano" a Roma. La "riconquista" dell’Italia diventava cos� inevitabile. E l’occasione si present� quando il suo intervento venne richiesto da pi� parti: 1) dal papato, contro il Comune di Roma che rivendicava una maggiore democrazia politica, e contro i Normanni, che gli negavano la possibilit� di influenzare politicamente il Sud; 2) dalle piccole citt� lombarde (Como, Lodi,,,), in lotta contro Milano, che mirava a estendersi sempre di pi� fuori dal suo territorio sempre pi� stretto, come del resto molte altre grosse citt� (Firenze, Pisa, Genova ecc).

IV) Il programma politico di Federico I era il seguente: 1) ristabilire la sua autorit� sulle citt� italiane, annullando la loro autonomia politica e quelle prerogative del potere sovrano (regal�e) di cui esse si erano arbitrariamente impossessate (ad es. amministrare la giustizia, stipulare trattati politici, esigere imposte e dazi, battere moneta, tenere degli eserciti, ecc.); 2) estendere il suo dominio nell’Italia meridionale, cacciando i Normanni; 3) riaffermare la supremazia dell’Impero sulla Chiesa.

V) Le discese del Barbarossa in Italia furono sei:

1) Durante la prima distrusse varie piccole citt�, mentre a Roma dovette affrontare una rivoluzione democratica capeggiata dal monaco Arnaldo da Brescia (Repubblica Romana). La Chiesa pretese, in cambio dell’incoronazione imperiale, la cattura e l’esecuzione capitale del monaco. Cosa che, quando avvenne, scaten� nella citt� dei tumulti antimperiali cos� forti che costrinsero l’imperatore a tornare in Germania. Intanto tra il papato e i Normanni si stipul� un accordo a Benevento, in base al quale il papa otteneva il riconoscimento della sua sovranit� feudale sul regno e ne dava l’investitura al sovrano normanno.

2) Nella seconda discesa, l’imperatore, in una Dieta a Roncaglia, impose a tutti i Comuni di accogliere tra le loro mura i suoi rappresentanti (messi o podest�) per l’esercizio dei diritti imperiali, nel senso che i pi� importanti poteri comunali potevano essere esercitati solo col consenso del delegato imperiale (Costitutio de regalibus). La rivolta dei Comuni fu generale. Per tutta risposta Crema e Milano furono distrutte. Tuttavia, quando il Barbarossa cerc� di estendere anche al campo ecclesiastico il tentativo di riprendersi tutti i suoi poteri, il papato reag� scomunicandolo. Nel frattempo molti Comuni dell’Italia settentrionale si erano organizzati in due Leghe antimperiali (veronese e lombarda), ottenendo l’appoggio del papato. Visto ci�, l’imperatore prefer� ritirarsi in Germania.

3-4) La terza discesa si risolse in un nulla di fatto. Nella quarta, l’imperatore decise di evitare le citt� lombarde e di muovere direttamente verso Roma, al fine d’insediarvi un suo papa. Una grave pestilenza scoppiata nel suo esercito lo obblig� a tornare in Germania.

5-6) Le ultime due discese furono caratterizzate da vari trattati di pace. A ci� l’imperatore fu costretto dopo la totale sconfitta militare sub�ta a Legnano (1176). Con la Pace di Costanza (1183), i Comuni ottennero il riconoscimento dei loro diritti di giurisdizione, autogoverno, difesa e coalizione, accettando, a loro volta, di dichiararsi formalmente dipendenti dall’Impero e di vincolarsi ad alcuni obblighi fiscali. Nella sesta discesa, che fu la pi� importante, il Barbarossa, malgrado l’opposizione del papato, riusc� a far sposare il figlio Enrico VI con Costanza d’Altavilla, ultima erede legittima del regno Normanno di Napoli e Sicilia. Alla morte del Barbarossa (avvenuta durante la IIIa crociata), Enrico VI riunir� sotto la sua corona anche l’Italia meridionale. Egli tuttavia morir� a soli 32 anni, lasciando il trono di Germania e Sicilia al figlio di 3 anni, il futuro Federico II.

VI) Conclusione


1) L’unico successo dell’Impero fu la conquista pacifica del regno Normanno, anche se nei confronti del pur breve dominio di Enrico VI, le popolazioni meridionali furono piuttosto ostili, a causa del suo autoritarismo e fiscalismo.

2) Il papato elimin� completamente il diritto di conferma imperiale all’elezione del pontefice e si riconcili� col Comune di Roma, fissando in 2/3 il numero di voti necessari per eleggere il papa. Dovette tuttavia rassegnarsi, almeno per un certo periodo di tempo, di non poter contrastare l’Impero nell’Italia meridionale.

3) Indubbiamente, con la Pace di Costanza i veri trionfatori furono i Comuni dell’Italia settentrionale. Il periodo successivo a questa pace fu decisivo allo sviluppo della civilt� comunale italiana. I maggiori centri urbani divennero Milano, Firenze, Genova e Venezia. L’Italia si avviava a diventare un Paese molto forte economicamente. Tuttavia, la forza politica dimostrata nella lotta contro l’Impero rischiava d’indebolirsi notevolmente se le citt� pi� grosse, invece di competere fra loro in guerre commerciali per il dominio dei mercati esteri, non si fossero coalizzate per determinare la formazione di una monarchia nazionale, come gi� stava avvenendo in Francia e Inghilterra.

Seguiremo ora anno per anno tutti questi eventi.

ANNO 1159

*** L'UNIVERSITA' A BOLOGNA
*** LA DECADENZA ARABA - CONSEGUENZE
***
LA LEGA LOMBARDA
(QUI in breve L'AUTORITARISMO IMPERIALE E LA LEGA LOMBARDA)

*** Il ripristino dei diritti imperiali, e l'insediamento di un funzionario imperiale, voluto da BARBAROSSA - compito affidato all'arcivescovo di Colonia RAINALDO, cancelliere d'Italia - provocano le prime reazioni. La citt� di Crema si ribella, e trova subito un'alleanza con Milano; si alleano per opporsi a quelli che ritengono soprusi imperiali. 
Barbarossa reagisce e  pone l'assedio alle due citt� (fino al Gennaio del prossimo anno).

*** Viene a mancare anche l'appoggio del papa ADRIANO IV, il 1� Novembre muore mentre stava coordinando una LEGA LOMBARDA (vedi in fondo a questo anno).
Il 7 NOVEMBRE vengono eletti due papi, uno naturalmente - con la "nuova aria"
che tira - filo-tedesco, col nome di VITTORE IV, l'altro prosecutore della politica di Adriano, ALESSANDRO III (Rolando Bandinelli) (non potevano fare scelta migliore! - come leggeremo pi� avanti. )

*** BIZANTINI - Sotto il regno dell'Imperatore Bizantino Manuele I, la Croazia, la Bosnia e la Dalmazia cadono sotto l'influsso bizantino in seguito alla ripresa della politica di intervento contro il Regno di Ungheria.

L'UNIVERSITA' A BOLOGNA

*** FEDERICO BARBAROSSA, per l'appoggio politico ricevuto dai giuristi bolognesi nel riconoscere ufficialmente i suoi diritti imperiali, concede a sua volta il primo riconoscimento al loro Studium di Bologna; conferisce a insegnanti e studenti una serie d'immunit� e d'autonomie nella gestione dell'ateneo.
Concede alcuni privilegi nello studio e lo rende indipendente dalla teologia insegnata fino allora con un criterio direttivo fortemente condizionato dalle scelte papali, dal clero, e da una casta di nobili feudali legati alla Chiesa Romana.

Barbarossa, gli Studium li desidera liberi dal clero e da ogni interferenza esterna, soprattutto religiosa, "solo cos� - afferma - gli studenti in piena autonomia possono avvicinarsi allo studio senza pregiudizi e operare anche in sfere che nulla hanno a che vedere con quella teologica". Del resto solo Teologia e Diritto s'insegnava. In seguito si ampli� lo studio alla Medicina, ma solo all'interno di questa disciplina era possibile spaziare su altre materie di studio, come fisica, matematica, astronomia, chimica ecc.

BARBAROSSA era gi� stato in Oriente. In un soggiorno a Costantinopoli dalla cultura araba aveva appreso non la universale cultura, ma la filosofia della conoscenza, quella che abbiamo gia' evidenziata negli anni dal 600 al 900: cio� di "rivolgere lo sguardo in ogni direzione senza essere frenati da pregiudizi di sorta". Questo bellissimo motto degli arabi fu trasferito all'interno della prima universit�, poi esteso alle altre:
"...Noi prendiamo da ogni civilt�, di ogni tempo e da ogni luogo, poi leggiamo, studiamo, rielaboriamo ogni scoperta, e proseguiamo verso altri orizzonti, quelli adatti ai nostri tempi, ma anche necessari a quelli futuri"
Era il motto di un autorevole scienziato e dirigente dell'Universit� di Baghdad nell'anno 800. Del resto l'esistenza di straordinarie biblioteche e i testi ritrovati in ogni luogo, copiati e rielaborati, ci confermano questa vocazione.
Gli arabi non avevano alle spalle una storia fino all'avvento di Maometto. Poi - non come veniva in occidente faziosamente riportato - la ricchezza  non aveva diffuso o alimentato solo piaceri. I commerci in tutto il Mediterraneo e nell'oceano Indiano, avevano fatto scoprire agli arabi il "sapere", e a questo molti si dedicarono; alcuni in certe discipline consacrarono un'intera vita.

Nelle scuole di Damasco e di Baghdad, dal 721 (vedi) in poi, l'istruzione superiore conobbe l'apice. Il benessere di quasi tutta la popolazione, i grandi proventi delle conquiste, i commerci, la produzione, tutto l'indotto che questa procur�, stimol� a darsi un'istruzione, e darla in modo rigoroso ai propri figli. Mecenatismo di privati e grandi risorse dello Stato favorirono numerose iniziative culturali; soprattutto in quella scientifica e tecnologica.
Tutti i padri compresero e presero coscienza d'essere figli di nomadi, o fino a pochi anni prima nomadi essi stessi, ignoranti e senza istruzione. Iniziarono cos� a riscattarsi; sulle cartine geografiche che ormai a Baghdad erano in mano perfino ai bambini, c'erano segnati i confini non di una penisola desertica, di cui conoscevano prima si e no' la forma e la grandezza, ma c'erano ora continenti interi, terre lontanissime dove in soli 70 anni gli arabi erano ormai presenti; in mezzo a popoli con culture e lingue diverse, tecnologie e sistemi di colture diverse, merci e piante strane e inusitate. Insomma, dalla Spagna alla Battriana tibetana, fu tutto un mondo da scoprire. I neo-arricchiti stimolarono cos� i propri figli e nipoti a studiare, studiare, studiare. Conoscevano i propri limiti e corsero ai ripari con la mania dello studio nelle varie forme. Troppo fulmineo era stato il cambiamento: ma altrettanto l'acculturazione avvenne in un modo improvviso, recuperando terreno, con una mobilitazione generale, e come oggi sappiamo con straordinario successo.

Solo da pochi anni sono ritornati alla luce molte opere, ed alcuni personaggi - scopriamo - sono stati veramente non comuni. I professori viaggiavano da un capo all'altro del mondo. Solo questo dava a loro un gran prestigio. Gli studenti, figli di benestanti per almeno cinque anni viaggiavano per dei periodi di studio in diverse localit� Mediterranee; non si era apprezzati senza un soggiorno in una citt� della Spagna, una permanenza ad Alessandria, una visita a Damasco e almeno un anno d'approfondimento generale a Baghdad. Nel periodo d'occupazione anche a Palermo (ad Aziz - il fiore), che ancora nel 1200 era la citt� pi� dotta d'Europa.

Poi, passate le prime generazioni, le successive, col facile arricchimento scaturito dai commerci, sembr� a qualcuno inutile sgobbare nello studio, c'era tutto e subito pronto, e i figli di queste ultime generazioni apatiche e rammollite dal benessere trascurarono quest'iniziale vocazione e inclinazione al sapere, divenuto quasi superfluo nelle nuove realt� sociali che si erano formate, dove contava pi� il denaro che l'istruzione. Senza quest'umanesimo alcuni valori entrarono nella spirale della decadenza, compreso il concetto patria che per alcuni non ebbe pi� nessun significato, perch� i confini erano lontanissimi, l'impero immenso.
Alle prime spallate di turchi, di normanni, di africani, di spagnoli, i musulmani non erano gi� pi� in grado di reagire. In pochi decenni dopo Maometto un gruppetto d'ignoranti nomadi cammellieri, avevano conquistato tutto, mentre in questo secolo questa civilt� che era diventata straordinaria, l'unica depositaria del patrimonio culturale di cinque civilt� millenarie (paradossalmente perfino di quella romana-latina): in altrettanti pochi decenni, perder� tutto.

Correndo dietro alle cose non necessarie, voluttuarie, consumistiche, all'ostentazione della ricchezza, convinti che sarebbe stato sempre cos�, senza pi� fare sacrifici fisici e intellettuali, le nuove generazioni furono travolte.

Abbiamo resoconti di vita, liste di spese sostenute per viaggi di piacere, dove i conti sono da capogiro. Residenze favolose con suppellettili in metalli preziosi che pesano chili, commercianti che si spostavano per viaggi d'affari e di piacere a Canton in Cina, con mogli e figli su navi con cabine di prima classe, con letti da due piazze, forniti di toilette e bagno matrimoniale, con a fianco altre cabine per i servi, le concubine, il segretario, lo scriba.

La grande rivoluzione culturale, subito seguita da un benessere improvviso, port� paradossalmente alla disgregazione. Gli arabi ripercorsero la stessa strada dell'impero romano. Alcuni affermano oggi (anni 2000) l'Occidente sta commettendo lo stesso errore. In molti Paesi del benessere, sta spuntando una societ� demotivata, pigra nelle riflessioni, vitale solo per conquistare delle esteriorit�; ma con queste non andr� molto lontano. Non alla prima "bufera", ma al primo "venticello", molti non sapranno dove aggrapparsi, e voleranno via!

Nel 2025, in Europa e in America ci saranno meno di un miliardo di uomini, tutti  rammolliti e vecchi, negli altri Paesi sette miliardi di uomini con la voglia di dare una spallata a chi li ha sempre considerati solo degli accessori.
"La specie superiore che guida la specie inferiore, dimentica spesso una cosa essenziale, che quest'ultima � alla base della specie superiore".
Nietszche, Gaia scienza.
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LA LEGA LOMBARDA

(UMBERTO BOSSI e le sue secessionistiche esternazioni padane ci hanno riproposto, in questi ultimi tempi, alcuni tra i momenti pi� significativi e memorabili della storia italiana feudo-medievale.
Il Senatur va infatti richiamando l'attenzione e l'interesse degli italiani su nomi fatidici ed ormai leggendari quali la LEGA LOMBARDA, il Carroccio, il Giuramento di Pontida, la battaglia di Legnano.
Ma quanti nostri connazionali (e forse lo stesso Bossi ) sanno che questa Lega tutta lombarda ha avuto i suoi natali ufficiali in Ciociaria, precisamente in Anagni?
Ecco allora a riproporre qui, sinteticamente, la genesi della Lega, oggi tanto seguita, quanto discussa.
Nell' estate del 1159 Papa ADRIANO IV - gi� cardinale NICHOLAS BREAKSPEARE, unico pontefice inglese nella storia della Chiesa - si trovava in Anagni dove solitamente usava risiedere sia per la mitezza del clima che per la sicurezza del luogo.
Era tutto preso a preparare i piani di difesa, ma anche di controffensiva contro il sempre pi� invadente e minaccioso imperatore Svevo FEDERICO BARBAROSSA, gi� calato pi� volte in Italia e particolarmente pericoloso lungo le pianure padane.
Per concretizzare subito un'azione decisiva nei confronti dello Svevo, il Papa convoc� in Anagni i rappresentanti (o Legati) delle citt� (o meglio dei Comuni lombardi di Milano, Brescia, Cremona, Piacenza e Mantova per discutere il da farsi e predisporre un opportuno piano di difesa contro l'Imperatore invasore.
Il 19 agosto di quel 1159 tra il pontefice ed i Legati veniva sottoscritto il primo Pactum Anagninum che sanciva la costituzione ufficiale di una Lega tra Comuni lombardi e il Papato contro l'imperatore Barbarossa.
L'anno successivo ( il 24 marzo ) la Lega ebbe la definitiva investitura con l'apposita bolla papale - promulgata sempre in Anagni alla presenza di tutti i vescovi lombardi - ma con il nuovo papa, ALESSANDRO III, successore da alcuni mesi di ADRIANO IV. E questo fu il secondo Pactum Anagninum
Il resto � noto. Sedici anni pi� tardi ( maggio 1176 ) l' esercito della Lega Lombarda, all'insegna del Carroccio sconfigge definitivamente, nella battaglia di Legnano, il Barbarossa.
Alla vittoriosa impresa partecipa anche un contingente di fanti laziali inviato dal Papa tra cui 400 anagnini guidati da GIOVANNI CONTI , legato e segretario di Alessandro III.
A tangibile ricordo della Lega Lombarda in Anagni permane oggi, possente ed austero, il Palazzo Civico, dove ha sede il Comune, eretto da MASTRO JACOPO da Iseo, architetto e diplomatico lombardo, e anche lui un protagonista, qui in Ciociaria, di quegli eventi memorabili. (Ivan)
(VEDI L'INTERESSANTE SITO SU ANAGNI) (esterno)

Per quanto riguarda il "CARROCCIO", questo era già stato "usato" dal potente arcivescovo di Milano Ariberto di Antimiano, nel 1037.

"Era quello di Antimiano, un carro pesante tirato da buoi, munito di una campana; due strumenti che erano serviti fino a quel momento ai monaci, agli abati e agli implacabili gabellieri dell'Arcivescovo, per raccogliere le rendite quando facevano "il giro" nelle sue numerose grandi proprietà o in quelle che "dovevano" "aiutare" la Chiesa; carro che prima lo si usava per richiamare i sottoposti a tasse, a gabelle varie o chi non aveva denari per prelevare beni in natura ("andate e prendete loro le loro vacche, i loro cavalli, i vitelli... ecc. ecc. perché i contadini, i villani, sono malvagi, sleali e ladri..." raccomandava un prelato) poi da ARIBERTO fu trasformato in un arnese da guerra per richiamare gli uomini alle armi". (una specie di coscrizione, visto che l'imperatore aveva privato il ribelle prelato e quindi Milano di milizie imperiali).

"Sul carro, Ariberto eresse un altare, e in cima a un'altissima antenna tinta a vermiglio, pose un globo dorato fra due bianchi vessilli, e nel mezzo dell'antenna un crocifisso: c'erano pure due piattaforme: una sul davanti per i soldati scelti; l'altra di fronte per gli otto trombettieri: ogni combattente doveva trovare in quel singolare un punto di riunione e di ricognizione. Questo era il famoso CARROCCIO, concepito dall'arcivescovo Ariberto, e usato la prima volta, con gran successo, nella difesa di Milano del 1037 contro le milizie imperiali di Corrado II.
Avrebbe dovuto essere il sacro simbolo della patria, insegna nazionale della libera Italia; ma le città lombarde, adottandolo, vollero introdurvi ciascuna qualche novità, ponendovi ad esempio, il gonfalone proprio e l'immagine del santo patrono; procedendo così il Carroccio in breve tempo diventò un'insegna municipale, rimanendo però sempre il simbolo della libertà" (Bertolini).

In effetti Ariberto agiva per il suo proprio interesse, perché la sua potenza e prepotenza era mirata soprattutto a fare della Lombardia un suo personale forte feudo indipendente, e asservito alla Chiesa.
Infatti fu poi esautorato (vedi fatti nel RIASSUNTO di quel periodo) e i milanesi scelsero di diventare Comune, non un feudo sotto un tiranno.

(Il "Carroccio" lo riesumò più tardi, 140 anni dopo -nel 1176- Alberto da Giussano nella Lega Lombarda, contro un altro imperatore tedesco: Federico Barbarossa)

 CONTINUA ANNO 1160