ANNO 1112

I CISTERCENSI 
di Paolo Sgroia

I Cistercensi nella Provincia di Salerno 


L�ordine dei Cistercensi nasce alla fine del sec. XI dal distacco di una corrente rigorista dall�ordine cluniacense. Un nuovo monastero fu fondato nel 1098 a Citeaux (Cistercium) da Roberto di Molesme. 

Ma l�ordine ebbe la sua diffusione con Bernardo di Chiaravalle, nel 1112.

(prese questo nome in seguito, dopo aver fondato
nel 1115 l'Abbazia di Clairvaux di cui divent� il primo Abate. Il nome di Clairvaux in Italia assumer� poi il nome Chiaravalle. 
Bernardo sar� appunto poi noto come San Bernardo di Chiaravalle.

 In breve tempo i Cistercensi si diffusero in tutta Europa, e alla fine del XIII sec., avevano ben 700 conventi. Il successo della loro espansione � dovuto al loro rigorismo morale ed alla loro capacit� di bonifica e colonizzazione; le loro abbazie furono centri importanti per l�economia agraria medioevale, tanto che attorno alle abbazie si svilupparono borghi e importanti citt�. Fiorente fino al XIV sec, l�ordine poi decadde per frazionarsi (1664) nel ramo dei Cistercensi detto dell��Osservanza comune� e nel ramo dei trappisti detto dell��Osservanza primitiva�.
 
I Cistercensi ebbero una particolare importanza nello sviluppo storico dell�architettura con la costruzione delle loro abbazie, che contribuirono alla diffusione delle tradizioni costruttive nella Francia del XII sec., ed anche se costruite in complessi grandiosi mantennero sempre un carattere austero. La diffusione dell�ordine coincise col nascere dello stile gotico, tanto che � da attribuire proprio a questi monaci l�introduzione in Italia dell�architettura gotica, ed anche la ripresa della costruzione degli acquedotti. 

Le chiese di queste abbazie, a croce latina, ebbero generalmente tre navate coperte da volte, prima a crociera, poi su costole ogivali; transetto affiancato da cappelle rettangolari coperte da un tetto unico, presbiterio a terminazione rettilinea; agli archi rampanti si preferirono contrafforti e speroni.

I silenziosi monaci francesi (una delle loro regole era il silenzio assoluto) arrivarono nel reame di Napoli nel 1273, invitati da Carlo I d�Angi�, per fondare due abbazie. 

Due monaci provenivano dall�abbazia di Real Monte (Royaumont, nell�Ile de France). La prima abbazia fu fondata a Scafati vicino al fiume Sarno e l�altra nella Marsica, Scurcola.
Molti vogliono che il re fece arrivare i Cistercensi per un voto fatto nella battaglia di Benevento contro Manfredi, ma sicuramente erano altri i motivi che motivarono questa scelta: le abbazie oltre a ingraziarsi la Santa Sede fungevano da volano per l�economia agraria, e, poi i monaci che erano solo francesi fungevano da fedeli osservatori del re per la difesa del territorio. 

La costruzione dell�abbazia di Scafati, detta S. Maria di Real Valle, ebbe inizio nel 1274 e termin� nel 1284 ed i lavori furono diretti da architetti francesi: prima Pierre de Chaul e Ghauthier d�Asson e poi Baudelin de Linas e Thibaud de Seaumur. 
Come segno di benevolenza il re don� ai monaci di Real Valle masserie e terreni a Eboli, Capaccio, Cuma e Napoli, diritti di pascoli e pesca nel Sarno, il grande bosco di Scafati, i casali di S. Pietro, di Striano e di Scafati.
La vita dell�abbazia di Scafati sempre legata all�abbazia di Royaumont ebbe alterne vicende, tanto che nel 1370 rest� senza monaci, perch� nessuno voleva abbandonare la Francia sia per la guerra dei cento anni sia per non abbandonare la Santa Sede ad Avignone. 

Superata la crisi l�abbazia scamp� alla chiusura di Innocenzo X, ma non a quella dei francesi del 1805. I ruderi di questa abbazia tramite una ricostruzione iconografica mettono in risalto una chiesa a croce latina, con resti di capitelli a foglia d�acqua, in tufo nocerino, e archi ogivali che sostenevano la volta della navata laterale. Alla destra dell�entrata della chiesa si arriva al chiostro e attraverso due porte si passa nel pi� singolare ambiente di Real Valle, l�aula dei 32 pilastri. Un ambiente rettangolare largo m. 9,80 e lungo m. 37,40. La stranezza di quest�ambiente, sicuramente unico nel suo genere tra tutte le costruzioni dei Cistercensi � la distanza tra i pilastri, che varia da m. 2,06 a m. 2,80. La funzione di quest�ambiente � tutto da studiare, sicuramente non pu� essere n� un atrio n� un refettorio. 
Nella piana di Eboli e di Capaccio, i monaci cistercensi avevano delle strutture atte a gestire il patrimonio donato loro da Carlo I d'Angi�, sullo stile dei Benedettini che avevano creato un priorato a S. Mattia per accudire i loro beni.
Gli studi che seguiranno saranno attenti a non tralasciare la presenza di questi monaci che con il loro duro e silenzioso lavoro, hanno aiutato non poco lo sviluppo agricolo delle nostre zone.

di Paolo Sgroia


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