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"RIASSUNTI DELLA STORIA D'ITALIA"

ANNO 1051

*** ITALIA: L'ANNO DEI NORMANNI
*** ROBERTO IL GUISCARDO
*** INGHILTERRA: GRANDI CAMBIAMENTI


*** I NORMANNI - In Italia � l'anno dei Normanni! Da quel REINULFO DI RENGOT, che abbiamo conosciuto solo pochi anni fa, sceso nel sud Italia a fare il semplice soldato di ventura mercenario, poi con fissa dimora ad Aversa, ed infine a organizzarsi oltre che con i fratelli con altre centinaia di suoi concittadini scesi nella citta campana, siamo passati al periodo in cui i normanni hanno iniziato a dominare in lungo e in largo su tutto il territorio meridionale; con risultati sorprendenti.
Dopo aver scacciato dalle Puglie i Bizantini, riusciranno perfino non solo a fermare gli Arabi, ma invadendo la Sicilia perfino a cacciarli.
Gli Arabi senza la discesa dei normanni - mentre il potere centrale dei due imperi, quello occidentale e quello bizantino erano assenti - indubbiamente avrebbero risalito l'intera penisola. (non dimentichiamo che alcune spedizioni perlustrative, risalendo l'Adriatico si spinsero fino alla Laguna Veneta.

Con i Normanni nel corso dell'anno accadono molte cose.

A mettersi in luce � ROBERTO IL GUISCARDO, un altro fratello degli Altavilla, figlio di TANCREDI, appena giunto in Italia in cerca di fortuna.
Nel '42 i suoi fratelli chiamati dai Pugliesi avevano scacciato i Bizantini, ma poi uno di loro, Guglielmo, divenne Conte della Puglia; titolo legittimato da Enrico III. 
L'Imperatore tedesco, preoccupato, era partito per combattere i Normanni, poi con una sola blanda visita, diede il suo consenso all'impresa pugliese, li nomin� suoi feudatari e se ne torn� in Germania.
Non accontent� cos� nessuno: i Normanni consideravano quella conquista su terreno bizantino un loro territorio, mentre il Papato in continua lotta con Costantinopoli sulla questione religiosa riteneva una volta cacciati fuori i Bizantini che il territorio entrava a far parte del papato e non dell'impero dei "tedeschi".
Indubbiamente il riconoscimento dato da Enrico irrit� il papato.
Ma non lontano dalla Puglia, ad essere preoccupati ci sono anche i Conti di Benevento e di Salerno, l'ultimo caposaldo Longobardo nell'Italia meridionale. Stretti in mezzo, fra i normanni di Aversa e Puglia, temendo un'invasione, si allearono con il papato.

Ma a rendere ancora pi� complessa e critica la questione arriv� ROBERTO. Prese ai nipoti la contea di Puglia, si alle� al fratello RUGGIERO, prosegu� la marcia, e port� via ai Bizantini anche la Calabria.
Con le vittorie cos� facili e rapide e con territori gi� sufficienti per coprirsi le spalle, Roberto concepisce subito grandi e arditi progetti: invadere e conquistare la Sicilia agli Arabi, poi partire alla conquista dell'impero Bizantino. (vedremo pi� avanti come si concluderanno questi ambiziosi progetti)

Nel frattempo gli altri fratelli non sono rimasti inoperosi. Minacciano Capua, e cacciano via il Principe Guaimario di Salerno che in precedenza si era avvalso dei normanni per estendere i suoi territori nell'Amalfitano. Il prossimo anno morir� assassinato.

*** INGHILTERRA -  Grandi cambiamenti avvennero quest'anno nel paese. Tutto inizi� con la visita in Inghilterra del conte di Boulogne Eustachio, cognato del re in quanto marito dal 1035 della sorella di re Edoardo Godgifu. Una volta compiuta la visita il conte Eustachio col suo seguito si diressero a Dover per imbarcarsi e ritornare in Francia; ma il comportamento degli uomini del conte fu a Dover talmente arrogante e prepotente da far esplodere una violenta rissa che cost� la vita a una ventina di persone pi� molti feriti fra gli uomini di Eustachio e i cittadini di Dover. Il conte corse subito a reclamare giustizia dal re il quale senza nemmeno prendersi il disturbo di promuovere un'inchiesta ordin� all'earl Godwine (sotto la cui giurisdizione ricadeva Dover) di mettere a ferro e fuoco la citt� di Dover e di devastare il territorio circostante. Ma Godwine si rifiut� di obbedire al suo sovrano perch� non gli piaceva l'idea di devastare il suo stesso dominio e perch� dubitava della colpevolezza dei cittadini di Dover. Ma con questo rifiuto Godwine porgeva il fianco all'accusa di sedizione e concedeva finalmente al re l'opportunit� di tentare di liberarsi di un vassallo potente e poco amato. Godwine si rese conto delle intenzioni del re e mobilit� la sua famiglia perch� si giungesse alla rese dei conti finale coi suoi nemici. 

Il 1 Settembre Godwine coi suoi figli l'earl Svein e l'earl Harold ammassarono un possente esercito vicino a Tetbury a sole 15 miglia da Gloucester dove si trovava il re. A quanto pare l'esercito di Godwine era pronto a muovere contro il re nel caso che non gli fosse consegnato il conte Eustachio; Godwine esigeva inoltre la consegna della guarnigione francese che presidiava il castello costruito dal normanno Osbern di Burghill nelle terre di Godwine. Il re non si aspettava che Godwine reagisse cos� velocemente e fu salvato dall'umiliazione solo dall'intervento dell'earl del Mercia Leofric e dall'earl del Northumbria Siward che giunsero all'assemblea indetta dal re a Gloucester per l'8 Settembre co
n dei piccoli contingenti di truppe; inoltre i due earls resisi conto della situazione mandarono subito ordini per radunare altre truppe. A rafforzare la posizione del re giunse poi suo nipote l'earl Ralph de Mantes, pure lui con un suo contingente, e cos� in breve tempo il re si trov� ad avere a disposizione forze sufficienti per muovere contro Godwine. 

Ma Godwine non se la sentiva di combattere direttamente il re e anche fra le forze leali al re c'era molta riluttanza a precipitare il paese nella guerra civile. Si giunse pertanto ad un compromesso che stabiliva che gli eserciti si separassero senza combattere e che vi fosse uno scambio di ostaggi; la controversia avrebbe dovuto essere risolta a Londra il 24 Settembre dove di fronte al witan (consiglio) Godwine e i suoi figli Svein e Harold avrebbero risposto alle accuse mossegli dal re. Ma immediatamente dopo l'accordo il re si mise a minare sistematicamente la posizione di Godwine: nell'atto in cui annunciava la convocazione del witan Edoardo mobilitava tutta la milizia del regno. La mobilitazione totale della milizia coinvolgeva anche i thegns (piccoli nobili) e uomini liberi dei domini di Godwine e dei suoi figli che si trovavano costretti pena l'accusa di tradimento a partecipare ad un esercito raccolto proprio contro i loro earls. 

Godwine e i suoi figli avevano ancora un grosso esercito quando si fecero vedere dalle parti di Southwark per partecipare alla riunione del witan, ma erano ormai in minoranza e demoralizzati. Mentre l'esercito di Godwine iniziava a disperdersi il re non se ne stava con le mani in mano: anzitutto colp� Svein che per ragioni non chiarissime venne messo nuovamente fuorilegge. Poi pretese garanzie che quei thegns che avevano fatto atto di omaggio a Godwine, Svein o Harold divenissero uomini del re; infine ordin� a Godwine e Harold di presentarsi di fronte al witan per rispondere delle accuse da lui mosse. Ma Godwine temeva non senza ragione che si trattava di una trappola dalla quale non sarebbe pi� uscito e pretese per andarci che gli fossero forniti degli ostaggi e la parola del re che fintanto fosse stato al witan non sarebbe stato toccato. 

Il re si limit� a permettergli di venire accompagnato da 12 uomini; ma Godwine insistette su ostaggi e un salvacondotto garantito per venire e cos� il re gli rispose che gli concedeva 5 giorni per abbandonare il paese. Godwine non ebbe altra scelta che andarsene con sua moglie Gytha e i figli Svein, Tostig e Gyrth al porto di Bosham (Sussex) e da l� dirigersi nelle Fiandre dove sapevano di poter contare sull'ospitalit� del conte Baldovino V in quanto costui era fratello di Giuditta, la moglie di Tostig. Gli altri due figli di Godwine Harold e Leofwine si imbarcarono a Bristol e trovarono rifugio in Irlanda. Per completare l'opera il re ripudi� sua moglie Edith che aveva la colpa di essere figlia di Godwine e la fece rinchiudere nell'abbazia di Wherwell, senza dimenticarsi di procedere prima alla confisca di tutti i suoi beni che furono da lui personalmente incamerati. Il re provvide pure a dare dei titolari a tutti gli earldoms che erano stati della famiglia Godwine: il Wessex occidentale venne affidato a un thegn del re (cio� un nobile direttamente vassallo del re), Odda di Deerhurst, mente i domini dell'earl Harold vennero dati in premio della lealt� del padre a Aelfgar, figlio dell'earl Leofric.
 
Prima ancora di questo confronto il re aveva gi� nel corso dell'anno preso una decisione che dimostrava fino a che punto fosse disposto a favorire gli interessi normanni: impose come nuovo arcivescovo di Canterbury il normanno Roberto di Jumieges vescovo di Londra. Il nuovo arcivescovo part� subito per Roma dove ritir� il pallio; alcuni storici moderni suppongono anche che nel suo viaggio a Roma Roberto sia passato per la Normandia e l� si sia reso latore di una offerta di successione per il duca Guglielmo al trono inglese. Quello che � sicuro � che l'arcivescovo annunci� al ritorno dal suo viaggio che il papa Leone IX si opponeva che lui consacrasse nuovo vescovo di Londra Sparhafoc, gi� abate di Abingdon, il quale era stato designato e insediato dal re per ricoprire quella carica. Si trattava di un caso senza precedenti di interferenza papale nel tradizionale diritto del re di nominare i vescovi; ma Edoardo era un bravo e ubbidiente figlio della chiesa e cos� dopo la caduta di Godwine si pieg� all'ordine del papa e nomin� invece alla diocesi di Londra il normanno Guglielmo, uno dei suoi cappellani di corte, mentre Sparhafoc veniva scacciato da Londra.
Vi fu poi in campo episcopale la morte il 22 Gennaio dell'arcivescovo di York Aelfric Puttoc dopo 28 anni di onorato servizio.
Un'altra notizia di capitale importanza fu l'abolizione da parte del re dell'Heregeld, la tassa inaugurata nel 1012 con lo scopo di pagare ogni anno gli stipendi alle truppe alle dirette dipendenze del re (cio� gli housecarles). La sua abolizione fu probabilmente dovuta alla necessit� da parte del re di recuperare popolarit� dopo la cacciata di Godwine.
Resta il fatto che il re come nel caso dello sbandamento della flotta privilegi� un'effimera popolarit� alla sicurezza del regno. 
(Inghilterra-Scozia-Irlanda - By: Alex. Bibliografia vedi anno 1000)


*** Venezia - Con lo stile architettonico della basilica dei SS Apostoli di Costantinopoli, forse gli stessi architetti bizantini, iniziano a Venezia la costruzione di S. Marco. L'edificazione della Basilica era gia' iniziata nell'anno 1000, ma ci si era fermati alla struttura centrale non ancora a forma di "croce greca". Mentre quest'anno si d� invece l'avvio a un progetto totalmente diverso, che contempla un tipo di costruzione, che e' poi quella attuale. Oltre le idee bizantine, si utilizzano - non lesinando denari - i materiali edilizi bizantini, che ne faranno una opera straordinariamente orientalizzante.
La prosecuzioni dei lavori di questo progetto prenderanno pero' l'avvio solo nel 1061(vedi)

 CONTINUA ANNO 1052