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CRONOLOGIA

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E PAESI

MAGGIO 2000

Ci� che si sente dire e si scrive in giro

"Non votate, state a casa;  onorerete il liberalismo e la democrazia" 

"Un Popolo di democratici? Siamo cos� forti da poterci permettere di lasciare sopravvivere la democrazia del branco; siamo del resto noi i mandriani!"

"Non votare � un "diritto del popolo", e noi daremo questa libert� democratica; ci batteremo per imporla  questa democrazia! ".

"Non devono pensare, altrimenti sono guai".

(vedi card 105 )

(DAL MONDO E SPORT  IN FONDO AL MESE)

(Cronistoria  del mese-  Rassegna 
I testi sotto sono di:  GIACOMO PACINI )    

1 MAGGIO - VENEZIA RESTA AL CENTROSINISTRA. I ballottaggi delle amministrative fanno registrare una lieve ripresa al Nord del Centrosinistra. La partita principale si giocava a Venezia, dove il candidato del Polo Brunetta, sperava nell'impresa di succedere a Cacciari. Obbiettivo pero' fallito, nuovo Sindaco di Venezia sara' Raffaele Costa, eletto col 56,5%; l'apparentamento con Bettin che al primo turno era arrivato al 16% e' stato decisivo. Secondo Cacciari questa e': "finalmente una boccata d'ossigeno, perche' temevo una rivolta per il modo in cui si era formato il Governo". Buone notizie per la maggioranza giungono poi anche dalle altre citta' del Nord in cui si e' votato: il Polo esce infatti battuto a Lodi, Pavia e Mantova. Nel Centro-Sud invece la sinistra riesce a strappare al Polo Macerata , ma viene battuta a Chieti e a Taranto. Il Polo stravince infine nelle provinciali, conquistando Viterbo e tutte e 5 le province sarde in cui si e' votato. - SCINTILLE AMATO-COFFERATI. Subito difficile il rapporto fra il Neo Premier e la CGIL: nella giornata della tradizionale festa dei lavoratori, Amato, intervenendo al convegno che celebra i 50 anni della CISL, chiede che "i sindacati comincino ad essere meno miopi e che la smettano di difendere il passato ad oltranza, e' ora che comincino a cavalcare l'innovazione". Cofferati risponde : "non capisco questo intervento di Amato, mi sembra un pessimo esordio". D'Antoni invece, segretario CISL, si dice "pienamente d'accordo con il Presidente del Consiglio" . 

2 MAGGIO -  DI PIETRO TORNA ALL'ATTACCO. In vista del voto di fiducia al Senato, previsto per domani e dall'esito scontato, Di Pietro annuncia : "da adesso comincia la mia battaglia". "Ormai sono un senatore indipendente" dice Di Pietro " domani votero' contro Amato e faro' sentire le mie ragioni. Sto ricevendo centinaia di fax a sostegno della mia scelta scritti da gente che dice di non aver votato a sinistra per vedere il ritorno dei craxiani". -  COFFERATI :MONITO AD AMATO Il Segretario della CGIL torna, polemicamente, sulle parole pronunciate ieri da Amato : "il Presidente del Consiglio, che tra l'altro non e' ancora in carica, deve pensare ad innovare l'azione di Governo non a dire a noi di innovarci. Le parole di Amato mi sono parse davvero singolari, nonche' dannose". Ed intanto si assiste ad un primo mutamento nei rapporti fra sindacati e Governo; la CISL, fortemente critica con D'Alema, pare diventare adesso il sindacato "di riferimento" per il Governo, D'Antoni infatti fa di nuovo sapere che lui "si trova pienamente d'accordo con Amato". 

3 MAGGIO - E' NATO UFFICIALMENTE IL GOVERNO AMATO. Col voto di fiducia del Senato ,Giuliano Amato e' da oggi a tutti gli effetti Presidente del Consiglio. L'esito della votazione a Palazzo Madama non era in discussione, 179 sono stati i si e 112 i no, per cui il dibattito in aula e' stato molto soft, ed ha portato lo stesso Amato a ringraziare "i senatori dell'opposizione per il tono garbato degli interventi". A scuotere l'aula ci ha pensato cosi' Di Pietro; l'ex PM ha chiesto di intervenire a titolo personale e ,come aveva annunciato, si e' lanciato in una vera e propria requisitoria, tanto che alla fine il sottosegretario Franceschini ha detto che "mai si era vista una cosa simile in aula". Di Pietro comincia "il centrosinistra scegliendo Amato manda in tilt gli elettori: ma non vi ricordate che Amato e' uno che liquido' Mani Pulite definendola inchiesta fondata sul nulla? Amato partecipo' alla riunione del 17 agosto 1992 assieme a Craxi per delegittimare il Pool di Milano e tacque quando l'ex Capo della Polizia Parisi consegno' a Craxi miei tabulati telefonici acquisiti illecitamente". Ed ancora: "mi volete far credere che Amato non sapesse niente di cio' che faceva il PSI? Amato e' uno che nel 1984 ha contribuito assieme a Craxi ad arricchire Silvio Berlusconi con le sue TV e che oggi guarda caso non fa alcun riferimento ad un problema come il conflitto di interessi!". "In questo Governo ci ritroviamo tra di noi gli ex craxiani e persone che sono state messe agli esteri [Intini] e come esperienze hanno solo quelle di viaggi in Tunisia! Oggi Berlusconi ci dipinge come quelli della Prima Repubblica e lui si propaganda come il nuovo: alla faccia del cambiamento!". L'aula, terminato l'intervento di Di Pietro resta in silenzio, nessuno lo applaude. Fuori da Palazzo Madama la maggioranza lo accusa: per i DS :" Di Pietro si lancia in teoremi assurdi che finiscono solo per fare il gioco dell'opposizione". Per il Ministro Bianco, ex compagno di partito di Di Pietro, "chi dice quelle cose non puo' pensare di far parte della casa dei riformisti". Secondo Boselli infine: "e' davvero un bene che Di Pietro abbia deciso di andarsene dal centrosinistra, quel suo populismo e quel suo giustizialismo con noi d'avvero non c'azzeccano...". 

4 MAGGIO - "DI PIETRO SEMBRI BERLUSCONI". L'intervento fatto ieri al Senato dall'ex-Pm continua a far discutere; i DS ribadiscono: "Di Pietro ha detto cose del tutto fuori luogo, cosi' facendo si comporta come Berlusconi: il leader del Polo per sopravvivere deve far resuscitare i fantasmi del comunismo, Di Pietro quelli del craxismo, ma e' ora di rendersi conto che il mondo e' cambiato". Lo strappo operato da Di Pietro pero' contribuisce ad avvicinare i Socialisti ai Democratici, per Boselli infatti: "senza Di Pietro potremmo davvero dialogare con l'Asinello e cercare di ridurre il frazionamento della maggioranza. Di Pietro non e' mai stato uno di centrosinistra e noi non siamo un'associazione di reduci ma il partito dei veri socialisti". - D'ALEMA: "CENTROSINISTRA AUTOLESIONISTA". Nella prima intervista rilasciata da ex-Presidente del Consiglio, Massimo D'Alema usa toni distesi e dice di "non avere rivincite da prendere". "Sono pronto a dare una mano alla coalizione" afferma D'Alema "ma purtroppo nel centrosinistra si discute in modo autolesionistico, io mi sono sempre dovuto scontrare con spinte conservatrici, tuttavia pur avendo pagato per colpe non solo mie non ho rancori per nessuno". - SASSARI: PESTAGGIO IN CARCERE 82 ARRESTI. Con l'accusa di aver brutalmente picchiato i detenuti sono finiti agli arresti 82 agenti di custodia della prigione San Sebastiano di Sassari e la direttrice del carcere. Tutto avrebbe avuto inizio lo scorso 28 marzo; quel giorno i detenuti inscenarono una protesta a causa delle condizioni di carcerazione. Due giorni dopo sarebbe stata chiamata a Sassari una squadra di agenti per riportare l'ordine e trasferire i detenuti. Secondo l'accusa durante il trasferimento gli agenti avrebbero violentemente pestato , usando anche manganelli e manette, i carcerati. L'inchiesta e' partita dopo la denuncia dei familiari dei detenuti. 

5 MAGGIO - AMATO: PRIMO SCACCO ALLA CAMERA - Le opposizioni riescono a far cadere il decreto che avrebbe istituito il "sanitometro" (per la misurazione dei redditi delle famiglie). I parlamentari di Polo e Lega si sono iscritti tutti a parlare ritardando cosi' di continuo l'iter di approvazione della legge, fino a quando Mussi ha deciso di alzare bandiera bianca: "la discussione va interrotta" ha detto in aula "purtroppo ci troviamo di fronte ad un ostruzionismo cieco". Lo scontro poi si sposta fuori da Montecitorio. Il Polo esulta: "lo avevamo promesso, la vita per il Governo sara' durissima. Abbiamo dato prova di compattezza e fatto cadere un decreto assurdo, adesso la maggioranza la finisca con l'essere arrogante perche' siamo in grado di bloccare tutti i suoi provvedimenti". I DS rispondono: "il Polo in maniera del tutto irresponsabile ha bloccato i lavori del Parlamento, quella del Centrodestra e' una politichetta che offende l'aula". - SECONDINI IN SCIOPERO. L'arresto di 82 agenti di custodia penitenziaria fa scoppiare l'ira dei loro colleghi: "da adesso entriamo in sciopero bianco" dice il Sindacato degli agenti "fino a quando gli 82 arrestati non verranno liberati. Alla notizia degli arresti i detenuti hanno festeggiato, forse qualcuno non si rende conto di cio' che significa lavorare in un carcere". E la polemica diventa politica; il Polo chiede "le immediate dimissioni di Caselli", direttore degli istituti di polizia penitenziaria, "la sua opera e' stata un fallimento". Il Centrosinistra riponde "il Polo non perde occasione per fare demagogia, non capiamo quali siano le responsabilita' di Caselli". 

6 MAGGIO - NASCE IL COORDINAMENTO DELLE REGIONI DEL NORD. Nasce oggi, fra le regioni del Nord tutte governate dal Polo, "un coordinamento permanente che trattera' di materie quali lavoro immigrazione sicurezza fisco e sanita'". Galan , Presidente rieletto del Veneto spiega "non faremo sconti ad Amato, vogliamo essere noi a decidere come gestire i fondi dello Stato". Berlusconi poi tiene a precisare che: "questo non sara' affatto un Governo ombra , noi ci vogliamo solo opporre al centralismo della sinistra; renderemo la vita dura a questo governo, noi oggi governiamo 35 milioni di Italiani ed abbiamo un Presidente del Consiglio che non e' stato votato da nessuno". *** E' MORTO GINO BARTALI. A 86 muore uno dei maggiori protagonisti dello sport Italiano del secolo, l'ultima leggenda ancora vivente del ciclismo . Ma non solo; con Ginettaccio se ne va anche un pezzo di storia. Nella desolazione del dopoguerra le sue sfide con Coppi contribuirono a loro modo a riportare l'entusiasmo nel popolo Italiano. E leggenda vuole che Bartali abbia contribuito pure ad evitare la guerra civile con la sua vittoria al Tour del 48. I fatti sono noti e risalgono al luglio 48, al giorno dell'attentato a Togliatti, e al conseguente clima in cui precipito' l'Italia con i comunisti pronti all'insurrezione. Non fu naturalmente la vittoria di Bartali ad evitare la guerra civile, ma come oggi ricorda Andreotti :" di sicuro Bartali contribui' a stemperare la tensione". *** VIRUS MANDA 45 MILIONI DI COMPUTER IN TILT. Lo hanno ribattezzato virus dell'amore; si nasconde in una E-Mail titolata I LOVE YOU, che una volta aperta cancella archivi stravolge i documenti e soprattutto va a colpire anche tutti gli indirizzi E-MAIL della rubrica outlook. In un solo giorno il virus ha messo fuori uso 45 milioni di computer nel mondo colpendo il sito del Congresso USA, del Pentagono , della Nasa e costringendo il FMI e la Banca Mondiale a bloccare i propri sistemi elettronici per evitare il contagio. Clinton: "e' prioritario fermare questo genere di attacchi, questi sono i terroristi dell'anno 2000". 

7 MAGGIO - VERSO I REFERENDUM; SCONTRO SUL DECRETO PULISCI LISTE. I Comitati promotori dei referendum (Patto Segni e Radicali) annunciano la loro intenzione di dare avvio ad un sit.in permanente davanti a Montecitorio.E questo perche' " si sta violando la legalita'" fa sapere Segni " nelle nostre liste elettorali compaiono ancora morti e nomi di cittadini irreperibili, cio' fa si che il quorum non sia al 50% ma almeno al 54%". Emma Bonino "solo in Italia si fanno votare pure i morti, da oggi io non mi muovero' da davanti Montecitorio se non sara' varato un decreto pulisci liste" Tuttavia i tempi per farlo sono molto ristretti; il Ministro dell'Interno Bianco chiede al Senato "di avere uno scatto d'orgoglio, di dare al piu' presto un voto favorevole che darebbe la possibilita' di emanare il decreto". E i Polo si spaccano; se AN da' il suo benestare, La Loggia (FI) accusa "solo adesso si rendono conto che nelle liste ci sono i morti? Potevano pensarci prima ormai e' tardi". Stessa opinione e' espressa dai centristi della maggioranza: "ormai non c'e' assolutamente modo per varare alcun decreto", mentre i DS si dicono "favorevoli, perche' e' una questione di legalita'". *** DI PIETRO: ESPULSIONE CON RISSA. Si conclude a pugni e insulti l'assemblea dei Democratici che ha sancito l'espulsione di Di Pietro dal movimento. Lo scontro stavolta oltre che politico e' stato anche fisico; i sostenitori di Di Pietro denunciano "ci hanno sbarrato la porta, hanno preso a calci e pugni uno di noi [Menduni, dipietrista campano], quando noi volevamo solo far sentire le nostre ragioni". Di Pietro furioso "con metodi stalinisti ci hanno impedito di parlare, l'Asinello e' ormai un partito di profittatori vendutosi per trenta denari". 

8 MAGGIO - REFERENDUM ; MAGGIORANZA SPACCATA. La richiesta dei Comitati Promotori dei referendum del 21 Maggio di un decreto che cancelli dalle liste elettorali i nomi dei morti e dei cittadini irreperibili crea il caos nella maggioranza. DS, Democratici e Verdi si dicono favorevoli andando incontro pero' alla dura risposta del resto del Centrosinistra. Mastella avverte infatti "ora varare un tale decreto sarebbe anticostituzionale, se davvero si arrivasse a cio' si verrebbe a creare un grave problema politico". E tuttavia gia' domani la questione potrebbe essere messa ai voti al Senato, Ciampi infatti si e' detto favorevole al decreto purche' vi sia almeno l'approvazione di un ramo del Parlamento. Il Polo intanto critica la maggioranza: "non sono d'accordo su niente, non riescono mai a darsi una linea, ma come possono pensare di continuare a governare il paese?". Veltroni respinge le accuse: "da tempo Berlusconi sta cercando di far prevalere l'astensionismo il prossimo 21 Maggio. Fini si e' adeguato a questa politica che ha del truffaldino dato che e' noto a tutti che nelle liste elettorali c'e' almeno un 4% di nomi costituiti da persone decedute o irreperibili". Fini risponde: "Veltroni con metodi stalinisti crede che gli elettori siano sprovveduti. Ma lo scorso 16 Aprile sono stati proprio loro a dimostrare a Veltroni da che parte stanno". 

9 MAGGIO - SI AL DECRETO PULISCI-LISTE: AN VOTA CON MEZZA MAGGIORANZA. Giornata di altissima tensione all'interno dei Poli: un'insolita allenza AN DS porta all'approvazione al Senato del disegno di legge che permette la cancellazione di oltre 300mila (meno di quanti comunque auspicavano i referendari) nomi di persone decedute o irraggiungibili.  Poco prima del voto Socialisti, Mastelliani e Popolari sono usciti dall'aula negando il sostegno al resto della maggioranza, mentre i senatori del Polo decidevano di restare in aula ma di non partecipare alla votazione. Al momento del voto pero' solo FI e CCD , oltre alla Lega, si sono attenuti a questa linea, i Senatori di AN infatti hanno deciso di votare a favore. Alla fine cosi' con 164 si la legge "sul decreto pulisci liste" e' stata approvata. Si e' aperto subito un caso politico. Lo SDI accusa "ma come puo' un Governo di sinistra emanare un decreto grazie ai voti decisivi dei post-fascisti?". Cossutta commenta cupo: "se su questioni cosi' nemmeno riusciamo a darci una linea e' inutile continuare", Ma forte malumore affiora pure nei DS, il Vicepresidente del Senato Rognoni dice: "inutile negarlo ormai la coalizione non esiste piu'". Intanto Amato si indispettisce con i deputati della maggioranza usciti dall'aula: "voi avete deciso di votarmi, percio' io mi aspetto il vostro sostegno". Ma anche nel Polo la votazione lascia forti strascichi polemici. Secondo Fini: "AN ha ridicolizzato la maggioranza" e spiega "abbiamo votato a favore per far vedere loro che non hanno i numeri nemmeno al Senato. Amato adesso deve dare le dimissioni". Ma La Loggia , capogruppo al Senato Fi, risponde stizzito: "Oggi in aula c'e' stato uno scempio della Costituzione, al quale noi abbiamo responsabilmente scelto di non partecipare, evidentemente AN ha idee diverse". Duro e' D'Onofrio, CCD, "la scelta di AN ritengo sia gravissima e puo' produrre gravi conseguenze nel Polo".

10 MAGGIO - TANGENTI ALLA FINANZA: BERLUSCONI ASSOLTO. Cancellata la condanna in primo grado: Silvio Berlusconi esce assolto dal processo d'appello per le presunte tangenti pagate dalla Fininvest alla Guardia di Finanza. Quattro erano i capi d'accusa: per i primi tre (caso Mediolanum, Videotime e Mondadori) e' scattata la prescrizione essendo state concesse a Berlusconi le attenuanti generiche, mentre nel quarto caso (presunte tangenti per impedire la verifica sulla reale proprieta' di TelePiu') il leader del Polo e' stato pienamente assolto, secondo la Corte il pagamento ci fu ma all'insaputa di Berlusconi. Era questo un processo di particolare importanza, perche' le accuse vennero formulate per la prima volta a Berlusconi quando era Presidente del Consiglio con il famoso avviso di garanzia recapitatogli dal Pool di Milano,di cui ancora faceva parte Di Pietro, nel novembre 1994 durante la conferenza internazionale contro il crimine che si svolgeva a Napoli. Berlusconi oggi commenta: "finalmente viene a galla la verita', dopo tonnellate di fango su di me e sul mio partito. Ora mi chiedo chi mi ripaghera' di tutto cio'. Per queste accuse si fece cadere un Governo e fu condannata un'intera parte politica". La Loggia: "si ridiano a Berlusconi le chiavi di Palazzo Chigi di cui fu ingiustamente privato". Anche per Fini : "dopo 6 anni di calunnie si rende giustizia a Berlusconi. Il Pool di Milano sovverti' la volonta' popolare". Da sinistra si risponde: "ma quali chiavi di Palazzo Chigi! Berlusconi cadde perche' falli l'alleanza con la Lega. Siamo alla solita becera strumentalizzazione della destra". Monaco dei Democratici si dice poi "esterrefatto per le parole dei leader del Polo. Ma dove l'hanno vista la persecuzione? Berlusconi e' stato assolto per un solo reato, per gli altri tre si tratta di prescrizione". Di Pietro concorda col suo ex compagno di partito: "Ma cosa canta vittoria il centrodestra? Accenda piuttosto un cero!. Berlusconi se la cava non perche' il fatto non sussiste, ma solo perche' i reati vengono prescritti avendo lui fatto di tutto per ritardare i tempi del processo". Tiziana Maiolo pero' chiede "un'immediata indagine della Procura di Brescia sull'atteggiamento del Pool di Milano". Borrelli comunque si sente tranquillo "la sentenza ha dimostrato che le nostre accuse erano veritiere. Il reato e' stato dichiarato estinto, non c'e' stata assoluzione". 

11 MAGGIO - AMATO RICHIAMA GLI ALLEATI. Il varo del decreto pulisci liste elettorali continua a creare dissapori nella maggioranza: Mastella avverte "il centro si e' svegliato, l'altroieri uscendo dall'aula lo abbiamo fatto capire a tutti, percio' spero che i DS se ne rendano conto". Folena (DS) "se continuano queste risse non si puo' andare avanti. Non si puo' ripetere quanto successo in aula due giorni fa col voto di AN, percio' se prevale la partitocrazia dobbiamo riflettere se vale la pena continuare". Ma Castagnetti gli risponde "i DS devono stare attenti a misurare le parole, perche' sono loro che hanno la responsabilita' di questa situazione". AMATO ALLORA SBOTTA: "Adesso basta" dice rivolgendosi alla maggioranza "quello che stiamo dando e' uno spettacolo da carnevale. Io non credo che il voto di due giorni fa possa aver messo in discussione la solidita' del Governo ma non e' piu' possibile offrire questo spettacolo carnevalesco. E' ora di finirla". *** "SANZIONI SE VINCE IL POLO" GIALLO SU CHIRAC. Il Canard Enchaine, giornale satirico francese, spesso bene informato, scrive che secondo Chirac "se il Polo vincera' le elezioni e al governo andra' la Lega, l'Italia subira' le stesse sanzioni dell'Austria di Haider". La notizia rimbalza subito a Montecitorio; il centrodestra si indigna, gia' due mesi fa Schroeder aveva fatto dichiarazioni simili. La Loggia "Chirac deve pensare agli affari suoi". Martino "non posso pensare che una persona come Chirac abbia fatto dichiarazioni cosi' stupide". Nella Lega si chiede "l'intervento immediato del nostro Governo". Da Parigi pero' il portavoce dell'Eliseo nega tutto "Chirac non ha mai detto simili cose", ma il Canard Enchaine si difende "e' tutto vero, la smentita viene fatta solo perche' la nostra notizia e' stata pubblicata in Italia". Il Polo pero' si ritiene soddisfatto di quanto dichiarato dall'Eliseo, Pisanu: "prendiamo atto della smentita e speriamo che la polemica si chiuda qui". 

12 MAGGIO - GOVERNO SENZA PACE. SCOPPIA IL CASO SANITA'.Il neoministro della Sanita' Veronesi critica duramente la riforma Bindi (che ha imposto ai medici la scelta fra pubblico e privato) ed apre un altro fronte di polemica nella maggioranza. "E' una riforma che ha qualche lato positivo" dice Veronesi "ma e' venuta troppo presto. I medici sono stati costretti a scegliere fra pubblico e privato quando ancora gli ospedali non hanno le adeguate strutture. Credo che all'impianto della riforma vadano apportati alcuni importanti correttivi". Veltroni non e' d'accordo: "La riforma Bindi non si tocca, serve subito un chiarimento nella maggioranza su quanto detto da Veronesi ". Diliberto, segretario PDCI, e' piu' esplicito "se Veronesi tocca la riforma Bindi siamo pronti a sfiduciarlo". A gettare benzina sul fuoco ci pensa poi il Polo, FI fa infatti sapere: " se Veronesi ha davvero intenzione di varare una controriforma che cambi cio' che ha fatto la Bindi noi siamo pronti ad appoggiarlo". Interviene allora la stessa Rosy Bindi "Veronesi chiarisca quanto ha detto, non vorrei che si vada verso una sconfessione del mio operato" e il PPI ribadisce "qualunque revisione sarebbe inaccettabile". Veronesi allora prova a correggere il tiro "si sono interpretate male le mie parole, io volevo solo far notare che gli ospedali non hanno ancora le strutture necessarie". *** VERSO I REFERENDUM. BERLUSCONI "NO AL QUORUM". Si avvicina la data del 21 maggio giorno in cui gli Italiani saranno chiamati ad esprimersi sui sette quesiti referendari. Berlusconi davanti al Consiglio Nazionale di FI spiega quello che sara' il suo orientamento: "Noi generalmente in queste questioni siamo per la liberta' di voto, ma io mi asterro', non andro' a votare ed invito tutti a stare a casa, perche' la sinistra se si arrivasse al quorum lo sventolerebbe come una sua vittoria". Ma il leader del Polo oggi ne ha anche per Fini: "lui e' tra i promotori del referendum elettorale ma ad una buona legge in materia " dice Berlusconi " si poteva arrivare anche ai tempi del possibile governo Maccanico [Febbraio 1996] che Fini fece fallire". 

continua >>>