ANNO 1995 (Pagine in costruzione) MESE DI SETTEMBRE

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1 SETTEMBRE - Dopo che la Francia si � rifiutata di sospendere gli esperimenti  nucleari su un isola del Pacifico in Polinesia, gli ecoguerriglieri di GREENPEACE, tentano clamorosamente di occupare con un blitz l'atollo di Mururoa dove deve avvenire l'esplosione. Sono per� assaliti dalle navi francesi. Le scene vanno su tutti gli schermi del mondo. Ma la Francia non demorde.
Il 5 l'atomica francese - pari a quella di Hiroshima- viene fatta esplodere. Inoltre aggiunge il presidente francese Chirac: "E' il primo di una serie". Proteste in tutto il mondo per l'arroganza.
Rivolta degli abitanti nella capitale della Polinesia, a Papete. Inutile !

2 SETTEMBRE - Spettacolare anche la scena dell'abbraccio del senatore AGNELLI con il leader palestinese ARAFAT, un tempo considerato il capo del terrorismo internazionale. L'incontro � al simposio degli industriali a Cernobbio.  Dove c'� un altro personaggio al centro dell'attenzione: DI PIETRO, che nel parlare al seminario annuale della Confindustria, polemizza sulle ultime polemiche su Mani Pulite: " Se ci sar� un colpo di spugna sul pool mobiliter� le coscienze".

8 SETTEMBRE -  Dopo gli ultimi sviluppi della guerra in BOSNIA, dopo l'ultimatum della Nato che minaccia altri raid in Serbia, storico accordo di pace a Ginevra, tra serbi, croati e musulmani. Viene accettata la creazione della repubblica Bosnia-Erzegovina. I Serbi cedono il 51 per cento del territorio al nuovo Paese. Belgrado perde cos� un'altra fetta di territorio della grande ex Iugoslavia. Ed altre regioni; come in KOSSOVO che negli ultimi anni ha sul territorio un'alta percentuale di albanesi (ma la maggior parte clandestini), chiede  l'indipendenza.

13 SETTEMBRE - Disgelo DESTRA-SINISTRA. Per la prima volta una segretario di un partito di destra viene ospitato al raduno di una Festa dell'Unit�, fra l'altro nella rossa Emilia, dove questa festa  � considerata la pi� importante manifestazione. 
E' VELTRONI a fare gli onori di casa a FINI, ma anche il popolo pidiessino lo accoglie e lo segue con molto interesse. 
Non � una data storica questo incontro di "avversari, ma non pi� nemici" , ma alcune insofferenze della destra nei confronti del "cesare" del Polo (Berlusconi), che ha relegato in un angolo il leader missino ora simpatico anche ai rossi, potrebbe anche essere l'inizio di un percorso che potrebbe anche portare  a una non tanto irrealistica data storica. 

Forse la "sveglia" suoner� quando la destra di Fini, prender� coscienza  di essere stata "usata" per ben altri scopi, che nulla hanno a che vedere con l'ideologia della "destra mussoliniana", che qualcuno alla Festa non ha mancato di ricordare: "una ideologia mussoliniana che era, all'origine proprio in Emilia Romagna, socialista", e anche dopo la negativa esperienza nel 1944 Mussolini torn� ad essere di nuovo un socialista con il suo Decreto sulla socializzazione delle imprese

Leggiamo due frasi di Eugenio Garin e Domenico Settembrini. Il primo afferma che non � esistita una "cultura fascista", ma solo una "cultura al tempo del fascismo"; e l'altro sostiene che la stessa cultura di sinistra ha avuto uno scambio continuo anche di uomini, e demonizzare un periodo non serve; pi� utile rifarsi agli studi (come quelli di Zeev Sternhel) che hanno messo in luce le comuni origini antiborghesi del fascismo e del comunismo. Insomma, gli antifascisti comunisti  e gli anticomunisti fascisti, dovrebbero leggere fino in fondo la storia e scoprirebbero che  qualcosa in comune hanno. Il grande becero capitalismo "delle ferriere", soprattutto quello a tendenza monopolistica, l'hanno combattuto entrambi: i "comunisti" socialisti e i fascisti 

Mussolini aveva portato le masse a una pace sociale sposando profitto e proletariato, unendo produttori e lavoratori, e allontanato il bolscevismo della lotta di un "proletariato", che in Italia tutto era meno che bol'sevik = in russo maggioranza (l'Italia non era né la Russia (contadina) nè l'Inghilterra delle potenti "trade union").

E per la verit� bol'sevik  non era nemmeno in Russia, il proletariato quasi non esisteva, non c'erano fabbriche  manifatturiere, n� c'erano grandi industrie; c'era solo una massa di 3-4 milioni  di  "coltivatori diretti (proprietari ma egoistici  ed arroganti) ignoranti contadini" che possedevano  il 90% del terreno coltivabile, e poi c'era una massa di 100 milioni di diseredati rurali "bestie" che vivevano mangiando solo "l'aria" che magnanimo  zar per "volont� divina", concedeva loro. E questi (accettando il fatalismo) non avrebbero mai avuto di certo la forza per fare la rivoluzione. Stalin non elimin� i secondi, elimin� i primi. La Russia senza Stalin oggi sarebbe ancora quella dello zar Boris I (a. 1064), perch� fino all'ultimo zar Nicola II (a. 1917) in 1000 anni la Russia era rimasta quella!  cio� un Impero al di fuori del tempo. Un potere peggiore di quello medioevale conosciuto dall'Europa occidentale nei secoli bui.

Tuttavia pur con le dovute proporzioni, l'Italia alla fine della scellerata guerra, non era poi molto diversa; nel 1918 il Italia come in Russia, il secolo non era affatto iniziato, era ancora fuori dal tempo! C'erano centinaia di migliaia di ettari di terra dei latifondisti incoltivati, e milioni di italiani ridotti alla fame, che in pi� avevano fatto una guerra stupida che aveva arricchito con la produzione bellica solo una mezza dozzina di "moderni illuministi borghesi", ma che finito il conflitto, chiusero le fabbriche,  si misero i soldi grondanti di sangue di 600 mila morti, in tasca, e  rimasero a guardare le file di "arrabbiati", e queste file  iniziarono ad ingrossarsi con il ceto medio, poi con gli artigiani, poi con i piccoli imprenditori, tutti accomunati da una sola prospettiva, un futuro miserabile. 

Si accorsero tutti che avevano solo contribuito a far crescere i monopoli; ai vecchi borghesi (che monopolizzavano la terra) si aggiunsero i "nuovi magnati" (la mezza dozzina di industriali). Entrambe le due categorie gli italiani, nell'"avventura", li avevano solo usati per arricchirsi.  

Passer� e condanneremo il fascismo, si sostituir� l'assistenzialismo, infine sorger� il liberismo che � stato così libero e selvaggio che il risultato lo vediamo: siamo alle soglie del nuovo secolo, e stiamo ripiombando all'inizio del vecchio. Al totalitarismo economico! ai monopoli della produzione, della commercializzazione, della informazione.
Una mezza dozzina di uomini stanno monopolizzando tutto.
Un unico proprietario nella industria delle acque minerali, del latte, delle auto, del petrolio, dei giornali, dei cinema, dell'editoria, dell'informazione, della distribuzione, dei telefoni, e fra poco dell'elettricit� e della carta igienica.

Questo non perch� questa mezza dozzina sono liberi di farlo, non � cos�, ci stiamo invece battendo -e forse ci batteremo fino a scannarci-   perch� non siano solo loro a farlo.

Una volta ci scannavamo a comando affinchè Sua Altezza potesse agghindarsi di patacche, di nastrini, castelli, regge e cavalli nelle sue tenute. Ma anche oggi seguitiamo ad ammazzarci di lavoro affinchè possa sua "eccellenza"  salire sempre pi� in alto nella finanza e nel parallelo potere, imbonendoci poi (come il solito) che � per il bene del "Popolo", per il benessere del "Paese": mentre invece ci sta prendendo tutti per il per il naso.

Insomma come nel passato, soccombenti di un'altra arte: quella del capitalismo selvaggio, dei monopoli che più nessuno ostacola, in nome del liberismo.

14  SETTEMBRE - Sviluppi dopo le indagini sulle cooperative rosse (COOP). Il Pm di Venezia Nordio invia a MASSIMO D'ALEMA segretario del PDS,  e all'ex segretario OCCHETTO, due avvisi di garanzia nei quali si ipotizza il reato di finanziamento illecito ai partiti.

15 SETTEMBRE - Polemica in Parlamento per la legge sull'immigrazione. Forza Italia e tutto il polo sono favorevoli per un inasprimento della legge Martelli, che secondo loro non ha dato nessun risultato e che tutti hanno ignorato di applicare. I progressisti invece  si ribellano all'espulsione dei clandestini. 

19  SETTEMBRE - Muore a Rimini VINCENZO MUCCIOLI,  il fondatore della comunit� di San Patrignano. Una comunit� per il recupero dei tossicodipendenti; circa 2300 giovani impiegati in diverse attivit� create appositamente per loro. Comunit� che ultimamente si era trasformata per Muccioli - per alcune infamanti accuse rivoltigli e per i suoi metodi - in una odissea giudiziaria.

 

 FINE MESE SETTEMBRE - CONTINUA MESE DI OTTOBRE > >

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