ANNO 1995 (Pagine in costruzione) MESE DI APRILE

 

PPI come nel 1923

Ex DC in due tronconi. Il rinato Partito Popolare si spacca in due.
"aria di tradimenti" 

Per le elezioni regionali dello scorso mese, e dopo un incontro (i maligni dicono "mellifluo") con SILVIO BERLUSCONI, il segretario del PPI ROCCO BUTTIGLIONE ha scelto di allearsi con il Polo della Libert�. Ma il suo partito si spacca in due, con l'ala sinistra in rivolta che non approva la decisione e chiede la convocazione del Consiglio nazionale per esprimere il parere sulla "svolta" a destra che non � di sicuro nella tradizione dei "popolari" di Don Sturzo.
(In realt� non � cos�: al plurale. Era solo Don Sturzo e qualche suo seguace antifascista ma non la maggior parte degli elettori del suo partito. Il 20 ottobre del 1921, al Congresso di Venezia i Popolari si "presentarono" sì come antifascisti, ma non condannarono il movimento fascista. Il 18 gennaio del '22 a Firenze, Don Sturzo attacc� Giolitti e auspicava che il fascismo "sappia difendersi dalle insidie giollittiane e dagli abbracciamenti democratici". Il 20 dicembre del 1922 a Torino critic� violentemente lo stato liberale e democratico. Il 12 aprile del 1923 sempre a Torino Don Sturzo fu critico col fascismo, ma poi si pronunci� a favore di una collaborazione "condizionata", tattica e non ideologica. Mussolini invit� ad essere chiari.  Chiarimento non proprio chiara di Don Sturzo, e così il 24 aprile sempre del '23 il PPI si spacca in due. Il 25 giugno il "Corriere d'Italia" importante organo cattolico invita Don Sturzo a  "non creare impicci all'autorit� ecclesiastica". - Il 3 luglio successivo il gruppo di "cattolici nazionali" pubblica il suo manifesto di completo consenso al governo Mussolini. Il 10 luglio Don Sturzo si dimette perch� la sua posizione � ormai insostenibile con la destra del suo partito e con gli ambienti ecclesiastici. E' ormai un isolato, dai suoi elettori e dai dirigenti del partito.  Il 28 giugno del '25 dall'esilio invia un inutile messaggio. Ma l'8 gennaio del '26 i suoi popolari decidono di abbandonare l'Aventino, rientrano a Montecitorio e si aggregano al "carro" mussoliniano. Con l' 11 febbraio del '29 - con i Patti Lateranensi l'opera � completa.
 L'Azione Cattolica invita i suoi aderenti a votare compatti al plebiscito Mussolini, "l'uomo della provvidenza").

Nel rinato PPI, ora vogliono contarsi. I componenti del Consiglio chiamati ad esprimersi,  con 102 "no" e "99" "s�", fanno passare la linea della sinistra, che fa capo a MARINI, BIANCHI, ANDREATTA, BIANCO, BINDI, JERVOLINO.
Accusando delle irregolarit� sull'esito del voto, BUTTIGLIONE rifiuta di dimettersi ed esautora dal loro ruolo MARINI e GARGANO. Sostituito anche il direttore de Popolo, BORGOMEO. Ci si rimette al collegio dei probiviri, che il 14 marzo si esprime a favore della linea di Buttiglione, ma non si risolve la questione di fondo. 
L'ala sinistra convoca allora un suo consiglio nazionale dove partecipano 115 consiglieri che eleggono in contrapposizione a Buttiglione, segretario GERARDO BIANCO. Immediata la reazione del segretario che questa volta � lui ad essere esautorato, che oltre che ricorrere in tribunale, espelle dal partito i 114 consiglieri. Si apre un contenzioso anche per l'uso del simbolo. 
Siamo arrivati alle "lotte di cortile!"

L'esito infausto alle elezioni con il nuovo alleato, provoca poi la definitiva spaccatura dentro il PPI, e il 23 luglio, il gruppo guidato da BIANCO si separa da quello di BUTTIGLIONE che ha dato vita nel frattempo al CDU, il gruppo dei Cristiani Democratici Uniti, e ribadisce la sua strategia; di costruire un grande centro insieme ai CCD (di CASINI e MASTELLA), con la Lega, e di guardare all'istituzione di un regime semipresidenziale alla francese, corretto da un federalismo di tipo nazionale. Strategia che mette non poco in imbarazzo l'alleato Berlusconi, che tutto vuol fare, meno che prendere ordini da caotici microcosmi non in formazione, ma in continua disgregazione come quelli della DC.

I Popolari di BIANCO che invece alle ultime elezioni alleandosi con il Centro-sinistra hanno ottenuto un buon risultato, vanno per un'altra strada e vogliono dimostrare che la "dote" cattolica � saldamente rimasta nelle mani degli avversari di Buttiglione.
I veri cattolici, non ci capiscono proprio nulla!


Formalmente abbiamo cos� in Italia, due costole della ex DC, una a destra e una a sinistra, con quest'ultima che intende alle prossime elezioni politiche del '96, schierarsi in modo massiccio contro il Polo, alleandosi con l'Ulivo che comprende i comunisti di D'Alema, Rifondazione comunista di Bertinotti e un variegato centro di Prodi (che si candida come leader della coalizione). Tutti insieme danno vita allo schieramento del centro-sinistra antiberlusconiano con il nome ULIVO.

Ma i colpi di scena dentro i due tronconi della Dc, non mancheranno, prima e dopo le elezioni del '96.
Altre incomprensioni, litigi, migrazioni, altri "tradimenti" e "insulti" di stampo eretico.

Il 23 di questo mese si va alle elezioni. Con voto finale a sorpresa, che abbiamo accennato a inizio anno. La vittoria va al centrosinistra dopo una presunta vittoria del centro-destra; che aveva nel corso della notte (con gli exit-pool fasulli) festeggiato gi� la vittoria.

 

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