ANNO 1986 (Pagine in costruzione) MESE DI GIUGNO

 

22 GIUGNO - Si svolgono nel clima del maxiprocesso le elezioni in Sicilia per il rinnovo dell'amministrazione regionale.
Viene confermato alla guida della Regione Sicilia il democristiano RINO NICOLOSI, ma alle elezioni c'� stata una scarsa affluenza; il 25 per cento non � andato a votare.

I risultati confermano la DC come il primo partito con un 38,8 %, il PCI 19,4%,  il PSI 15%, il MSI 9,2%, il PRI 5,1 %, il PSDI 4,3%, PLI 2,8%.

Fra le altre iniziative elettorali della DC, c'� quella proprio di Nicolosi contro il progettato decreto del Condono Edilizio (legge 47) che consentirebbe di sanare le situazioni abusive pagando una multa. Che in Sicilia non vuole pagare nessuno. Ci sono rivolte, blocchi di strade e ferrovie, nascono perfino Associazioni Abusivi per condurre la lotta, ben orchestrata da chi ha interesse.
Nicolosi afferma che "si � abusivi per necessit�", accorre a Roma con il prefetto e fa affermazioni inquietanti "La protesta � una tanica di benzina, e c'� chi ha il fiammifero in mano gi� acceso per darle fuoco"... "bisogna decongestionare la situazione" ( La Nazione, 21 marzo 1996, prima pagina). 
 

26 GIUGNO - Mentre si fanno i conteggi in Sicilia, a Roma c'� gi� una pesante aria di crisi di governo. Da mesi questa si sta aggirando nelle aule, nei corridoi e nelle segreterie. Ad ogni piccolo scoglio - le varie proposte presentate dal governo in carica- spuntano i franchi tiratori. Come quello di gennaio sull'insegnamento della religione, superato solo perch� fu chiesto (su una materia dove molti non vogliono essere additati atei pur essendo cattolici) il voto palese.
Poi quella al varo dell'IRPEF, in marzo, che passa con una votazione al cardiopalma e solo con i voti dei missini che non sono al governo; 80 sono stati i franchi tiratori. Con un Forlani che non ha nascosto di "volere un confronto", e un Craxi che ha minimizzato quel voto missino (di salvataggio) attribuendolo a "un esame dei principi generali e delle regole democratiche". Chiaro !!!

Ma ecco in giugno un altro scoglio, puntuale, dove si infrange la fiducia su un piccolo decreto sulla finanza locale. Craxi � costretto a rassegnare le dimissioni dopo aver guidato il governo per oltre 1000 giorni.

La crisi sar� lunga, per tutto il mese di luglio i vari incontri dei segretari dei partiti non trovano un accordo. Invano Andreotti e Fanfani  dopo aver ricevuto l'incarico tenteranno di fare delle esplorazioni;  non riusciranno nemmeno a formare un governo balneare.

La DC il 26-30 maggio, al suo XVII Congresso, aveva riconfermato per la terza volta De Mita segretario con una buona votazione, il 74,5 per cento. Ha quindi l'"uomo nuovo" avellinese un buon mandato per essere il principale interlocutore con Craxi, che per� sembra non voler cedere facilmente il premierato.

Come vedremo torner� proprio Craxi - in agosto- a formare un nuovo governo  con un accordo singolare con De Mita: con "La staffetta". 


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