ANNO 1986 (Pagine in costruzione) MESE DI FEBBRAIO

MAXIPROCESSO MAFIA

10 FEBBRAIO - Tommaso Buscetta, nel 1984, dopo essere stato instradato dagli Stati Uniti in Italia, � il primo e il pi� importante degli ex mafiosi che per le rivelazioni che fa, viene chiamato "collaboratore della giustizia" o "pentito.
Ha iniziato a "cantare" nel settembre del '94 e i magistrati con le sue indicazioni  hanno emesso centinaia di mandati di cattura. 456 imputati accusati di far parte dell'organizzazione mafiosa "Cosa nostra". Fra questi -si ritiene- dovrebbero esserci tutti i componenti della "Cupola", cio� il massimo vertice di Cosa nostra.
Fra le imputazioni: i delitti politici di mafia, quindi sono coinvolti direttamente o indirettamente nelle indagini anche i *conniventi che sono dentro le amministrazioni dello stato, i referenti politici locali e "romani".

In un clima di tensione- si � arrivati dunque al processo, che si svolge  dentro una sala bunker, appositamente allestita presso le carceri dell'Ucciardone di Palermo. Tutto il processo si basa sulle indagini condotte da Antonino Caponnetto, da Giovanni Falcone (ammazzato poi il 23 maggio 1992) e da Paolo Borsellino (che sar� ammazzato due mesi dopo, il 19 luglio 1992). Il presidente della corte Saetta che emetter� a fine processo la sentenza lo ammazzeranno invece prima (il 27 settembre 1988).
 
E se gi� prima il clima era pesante, con gli ultimi attentati dello scorso anno (giudice istruttore Carlo Palermo), l'uccisione del consigliere istruttore (Rocco Chinnici), del dirigente della squadra mobile Cassar� (in agosto), e  Giuseppe Montana (in luglio) considerato il braccio destro di Falcone, l'apertura del processo avviene in un clima di tensione superiore a quello che sta vivendo Gheddafi in Libia con le bombe in questi stessi giorni (anche lui rintanato in un bunker per le bombe che gli piobono sulla testa).
 
Infatti a Palermo negli attentati,  ultimamente, nell'eseguirli c'� stato un "salto di qualit�". Non pi� omicidi con la lupara ma con quintali di esplosivo stipato alcune volte dentro auto, per far saltare in aria con un telecomando le sempre pi� frequenti auto blindate dei magistrati. Rocco Chinnici, Carlo Palermo, poi Cassar�,  hanno inaugurato questa lunga sequenza, alcuni di loro sono rimasti vittime  e purtroppo hanno sempre coinvolto gli agenti di scorta  o degli innocenti passanti.

Quando poi nelle udienze di marzo entrer� una ferale notizia, la morte di Sindona avvelenato in carcere si staglia in controluce. Fra i tanti ospiti nelle stesse carceri dell'Ucciardone corre un brivido, anche perch� il penitenziario � ancora nelle mani delle cosche. Il cianuro, la rappresaglia, la vendetta dei clan potrebbero diventare concreti, con l'intervento  dei "soldati delle cosche", e degli "uomini d'onore". Insomma il messaggio per fare silenzio � chiaro.

Nelle udienze del 3 aprile, sul palco del bunker va in scena Buscetta e Contorno, da New York sono sbarcati con un Jet militare a Punta Raisi. Tutti si chiedono se confermeranno quanto detto al giudice Falcone. Inedite  e inquietanti le rivelazioni nell'udienza del 16 aprile. Viene chiamato Liggio che non vuole incontrare il "traditore" Buscetta, ma rivela e lo accusa di aver tentato a suo tempo un colpo di stato con un famoso personaggio italiano della destra, ma che fu un golpe mancato... "io mi ero opposto di aiutarlo, determinando un odio implacabile, e l'origine di tutti i miei guai".
(Giornale di Sicilia, del 16 aprile 1986, prima pagina)
(Liggio, era stato catturato a Milano nel '74  da CESARE TERRANOVA il giudice stava conducendo la lotta alla mafia e esult�: "li prenderemo tutti. Vinceremo la lotta!
"; ma il 29 settembre del 1979, Terranova � assassinato in un agguato a Palermo. Rivendicato da Ordine Nuovo (e chiss� perch� ON).

Il processo si protrarr� per 22 mesi di udienze, e si concluder� il 16 dicembre 1987, quando la Corte d'assise emetter� le sentenze dopo 35 giorni di permanenza in camera di consiglio; comminer� 19 ergastoli per tutti i componenti della Cupola, ad eccezione di Giuseppe Cal�, condannato a 23 anni. 
338 altri condannati per complessivi 2665 anni di carcere, 114 sono stati assolti. Ma uno di questi appena scarcerato (Antonino Ciulla), dopo un'ora � caduto sotto una pioggia di proiettili.

"16 dicembre 1987 - La corte d'assise ha emesso la sentenza del processo a Cosa Nostra. Dalla lettura delle prime condanne emerge che i giudici hanno recepito quasi per intero la struttura dell'ordinanza di rinvio a giudizio, basata sul cosiddetto "Teorema Buscetta", che aveva come postulato l'esistenza di una "commissione", alla quale andava attribuita la responsabilit� materiale e morale di tutti gli illeciti della mafia.
Gli ergastoli inflitti a Michele Greco, a Nitto Santapaola, a Pino Greco, a Bernardo Provenzano, a Salvatore Riina e ad altri componenti della "commissione" trovano nella sentenza punti di riferimento agli omicidi del generale Dalla Chiesa, Giuliano, Basile e dei mafiosi Stefano Bontade e Salvatore Inzerillo, uccisi negli anni pi� cruenti della guerra fra le "famiglie" della Sicilia orientale"
(Comun. Ansa del 16 dicembre 1987, ore 19,34)

Secondo queste tesi sostenuta dal "teorema Buscetta" la "commissione" era sostanzialmente una potente organizzazione unitaria, con una direzione rigidamente verticistica e piramidale i cui membri sono stati i mandanti responsabili di tutti i delitti commessi dall'organizzazione.

E che si commetteranno ancora... perch� nel corso del processo saranno altre centinaia i delitti e le esecuzioni "commissionate".  E altrettante dopo il processo. Alcune esecuzioni saranno "eccellenti" e fra queste ricordiamo l'ex sindaco (DC) di Palermo Giuseppe Insalaco (il 12 gennaio 1988); il giudice Antonio Saetta presidente della sezione della corte d'appello di Palermo che sta in questo febbraio presiedendo  la corte del Maxiprocesso (ucciso il 26 settembre '88); il giudice  Rosario Levatino (il 21 settembre 1990); l'onorevole della DC andreottiana, Salvo Lima  (12 marzo 1992); e subito dopo  il giudice Giovanni Falcone (il 23 maggio 1992); poi due mesi dopo Paolo Borsellino (il 19 luglio 1992).

Dopo questi ultimi fatti che hanno sconvolto ma anche coinvolto molti personaggi, nasce un nuovo nucleo interforze, la DIA,  una superprocura per i coordinamento delle indagini; l'ossatura di una nuova politica nella lotta alla criminalit� organizzata. 
Dal 1992 assisteremo a una serie di arresti e prende il via il 29 ottobre l'inchiesta della commissione antimafia, che intende fare luce sui rapporti tra mondo mafioso e mondo politico. Ci sono gli arresti del vicequestore Contrada, di Madonia, di Riina, di Santapaola, si catturano 207 latitanti ad elevato rischio criminale, si arresta Pulvirenti, si fa "quasi" luce sulla strage di Capaci, sulla morte di Lima, di Mattarella, Terranova,  La Torre, Dalla Chiesa, Pecorelli, e tanti altri;  si scopre la rete mafia nel nord.

E mentre tutto questo accade, l'Italia politica e della grande imprenditoria viene sconvolta dalla tempesta di "Tangentopoli", dove nel mare di fango viene a galla di tutto; il connubio fra imprenditori e pubblici ufficiali, fra politica e grande finanza, fra partiti e cosche; ancora una volta nella melma  rispuntano i grandi nomi delle vecchie, nuove o nuovissime "cupole" che gestiscono gli affari e il potere; al nord mimetizzate, al sud pi� tracotanti perch� quasi intoccabili. 

Arriviamo e ci fermiamo al 1994, quando nello sconvolgimento dei partiti -che hanno creato un vuoto nei referenti vertici-   avviene un breve mutamento di rotta; (la Sicilia passa improvvisamente e totalmente dalla Dc (43%  alla destra berlusconiana 43%) ma anche questa modificazione non � indolore per l'"uomo nuovo", avviene fra "veleni" verbali, "perfidie" giudiziarie, ma anche con qualche bomba (di avvertimento?) in sei citt� italiane ai supermercati Standa di Roma, Milano, Brescia, Trento, Firenze, Modena- 1 luglio). 
 
Fra bombe, voti, verit� e menzogne seguitano a rispuntare le interconnessioni con le "occulte regie" di un non tanto vecchio passato che, rispunta in ogni angolo (vedi il clamoroso rinvio a giudizio di Andreotti per "associazione a delinquere e mafiosa" il giorno stesso che Berlusconi si insedia al governo. Mentre il 4 agosto dalla Procura di Roma (e non di Milano) parte la richiesta di arresto per Craxi,  gi� riparato in Tunisia, da dove non torner� pi�).

Se ne parla, i soggetti vanno in tribunale, si fanno i processi, ci sono condanne, si annullano le sentenze per "difetto di motivazione", per "vizi insanabili di forma", si scarcerano e si mandano in libert� i grandi boss mentre quelli che non lo sono in modo palese si dichiarano vittime di persecuzione politica, ma non giustificano gli improvvisi arricchimenti. Spesso in un faida senza quartieri i magistrati inquisiscono altri magistrati e gli imputati spesso hanno pi� protezione e sono pi� creduti delle stesse vittime. Si sbandierano "rivelazioni agghiaccianti" poi subito dopo diventano bufale. Molta stampa, molti media ("democratici")  trasformano tutto in "verit�", spesso senza bisogno di riscontri. Anche se qualche spruzzo di oggettivit� qualche volta appare qui e l�, che non � rassicurante ma � per� la verit�.

Il 31 gennaio 1994, quasi alla vigilia della "trasformazione": 
"La relazione semestrale sui servizi segreti inviata dal presidente del Consiglio Carlo Azeglio Ciampi al Parlamento contiene i seguenti punti: "interconnessioni" tra il crimine organizzato e non precisabili centri eversivi";  esistenza di elementi mercenari al servizio di "occulte regie"; residua attivit� dell'ultrasinistra e crescente attivit� dell'ultradestra; politica destabilizzante della mafia; infiltrazione mafiosa nel settore economico-finanziario; legami tra malavita organizzata e organizzazioni criminali emergenti. (Comunic. Ansa, del 31 gennaio 1994, ore 18,48).

Ma il 12 luglio si cambiano i vertici dei servizi segreti, il 13-23 luglio si tenta di varare il decreto Biondi, il 26 agosto si cambiano i vertici della polizia e quelli della Dia (Direzione Investigativa Antimafia).

Basta cos�. Il resto � cronaca dei nostri giorni - del 1995-96-97-98-99 e 2000!
(per chi � rimasto attento e non ha mai messo la testa sotto la sabbia)

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