ANNO 1985 (Pagine in costruzione) MESE DI MAGGIO

12-13 MAGGIO - ELEZIONI REGIONALI

Si svolgono in un clima di suspense queste elezioni, che sono locali, ma dopo le ultime elezioni europee dello scorso anno (con il PCI primo partito), e quelle politiche dell'anno prima (con il crollo della Dc - perdite del 5,4 alla Camera e il 6,9 al Senato) assumono una importanza politica, anche perch� capo del governo � Craxi, e lo scontento nella sinistra per non essere stata capace di fermare il decreto sulla scala mobile si fa sentire in qualche luogo o su qualche giornale della stessa sinistra.

I risultati rispetto alle Europee, segnano una sconfitta per il PCI, un lieve recupero della DC, una discreta vittoria del PSI.

RISULTATI 
35,0%  DC (nelle Europee 33,0 nelle Politiche 32,9
30,2% PCI (nelle Europee 33,3 nelle Politiche  29,9)
13,3% PSI  ( nelle Europee11,2 nelle Politiche  11,4)
6,5% MSi 
4,0& PRI
3,6% PSDI
2,2% PLI
2,0% VERDI
1,5% DP
0,9% LIGA

Il risultato negativo che registra la sinistra in alcune grandi citt�, va a mettere in crisi molte giunte, che nell'arco di dieci anni avevano caratterizzato la vita amministrativa  locali.
In alcune amministrazioni escono i socialisti dalle alleanze con i comunisti, per farne delle altre con i democristiani (come a Roma e Torino. In quest'ultima citt� avevano posto fine all'esperienza ancora prima delle elezioni, in gennaio)
La "rivoluzione copernicana" di Occhetto non si � insomma vista.

Anche nel PLI, dopo i negativi risultati (dal 6,1 sceso a 2,2) c'� il cambio nella segreteria, lascia Valerio Zanone, entra Alfredo Biondi.
Altre dimissioni nel PSDI di Pietro Longo, che lascia a Franco Nicolazzi.
Movimenti anche dentro il sindacato cattolico della CISL: lascia Pierre Carniti, viene eletto Franco Marini.

29 MAGGIO - Quello che accadde dentro la SME in questi giorni, non � stato rivelato nemmeno dopo 15 anni. Nel 2000 non si sa ancora perch� fu bloccato dal governo il preliminare di vendita di questo grande gruppo alimentare dell'IRI (a partecipazioni statali) gi� firmato il 30 aprile per De Benedetti.

Prima della vendita erano aziende non strategiche che bisognava disfarsene, poi dopo la vendita nell'arco di pochi giorni, improvvisamente (minacciando il PSI una crisi di governo) diventarono aziende strategiche da non vendere; verranno quindi modificate -retrodatandole- le procedure di acquisto, ma poi successivamente furono vendute a una cordata, che subito dopo si sciolse per lasciarla in mano a un unico proprietario.
Quasi lo stesso identico percorso e con gli stessi protagonisti (e gli stessi blocchi fatti dal governo e dalla magistratura) avr� in seguito l'acquisizione del complesso della Mondadori.

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