ANNO 1979 (Pagine in costruzione) MESE DI SETTEMBRE

IL PATTO "STAFFETTA"

10 SETTEMBRE - Si ripresenta alla Camera il governo dopo le vacanze al mare. Ma tornato sugli scranni, com'era partito prima del mare, cos� vi ha fatto ritorno, non sa cosa fare. Altre crisi in vista.

Spiagge ancora affollate dopo una stagione turistica d'oro. I corrispondenti dei giornali stranieri non ci capiscono pi� nulla. Ma come, il Paese "affonda" e gli italiani tutti a "galleggiare" al mare con il 24 per cento d'inflazione che li zavorra? Sono sconcertati.  Quello che poi dice il ministro dell'Industria Prodi proprio non lo capiscono....o credono di essere nel paese dei balocchi.
"Il Paese - dice Prodi- � percorso da una linfa benefica che alimenta il tronco e le membra. A Milano ho visto ragazze eleganti, bei vestiti, buoni profumi.... negli ultimi mesi lo stato di salute dell'economia � migliorato... In giro c'� desiderio di fare....". Forse Prodi si riferisce  all'economia sommersa, che sta creando grandi profitti alle industrie. Sfruttati (prima si lamentavano di 8 ore ora ne fanno 16) e sfruttatori   hanno scoperto la manna: cio� come non pagare le tasse, i contributi, e come essere al riparo dai sindacati. - Di quale Paese sta parlando Prodi nessuno lo sa.

 COSSIGA al governo, fa quello che pu�, non ha la forza parlamentare necessaria per imporre un "new deal", ma vara solo un modesto programma tappabuchi. Anzi, nelle sue esili fondamenta si avvertono pericolosi cedimenti. I repubblicani incalzano chiedendo iniziative che il governo non � in grado di attuare. I liberali preoccupati da certe proposte partite da una corrente DC, temono che inizi un dialogo diretto col PCI, scavalcando e ignorando tutti gli altri; e avvertono di non essere "disposti a reggere la candela". Ma anche i comunisti hanno dichiarato di non essere disposti a prendere in considerazione formule diverse da quella di un governo nazionale con il PCI  dentro, e con un ben definito programma. L'atteggiamento non � dispiaciuto ai socialisti, ma ha messo in allarme i liberali e i socialdemocratici. A LONGO  non va gi�, ma gli altri sanno che il suo partito � l'anello pi� debole, e proprio per questo nemmeno lo ascoltano; i giochi cominciano ad avere una grossa posta in palio.

I convegni e gli incontri alla DC sono numerosi, alcuni sono ufficiali, altri li fanno appartati, e dentro a entrambi viene fuori di tutto: politica di solidariet� nazionale con varie sfumature correntizie, sottintesi, patti ambigui, e pure riserve mentali. Anche perch� Craxi fa sempre sapere di non essere disponibile. Ma pure i comunisti  dicono di non essere disponibili a farsi scippare la politica di solidariet� nazionale. I comunisti ammoniscono perfino la DC e mandano a dire "attenzione, non dimenticate che la politica di solidariet� nazionale  � stata messa in frigorifero perch�  noi ce ne siamo andati; e ce ne siamo andati perch� non eravamo soddisfatti di come andavano le cose. Quindi dovete darci qualcosa di pi�: non soltanto l'offerta di partecipazione  a un governo, ma un programma che il   PCI  possa sottoscrivere senza perdere i connotati".

A questo punto non si vede come si possa arrivare  a una soluzione del problema, fermo restando i termini del problema.

Insomma il PCI la "solidariet� nazionale" non la vuole, a meno che non significhi il suo ingresso al governo. Aspetta segnali, ma intanto alza il prezzo. Perci�, o la DC accetta subito il governo con i comunisti (e non sembra che questo sia possibile con quello che sta bollendo in pentola all'interno del partito democristiano - con gravi ripercussioni) e in questo caso i socialisti si devono rassegnare al governo senza l'appoggio dei comunisti; o il PCI  accetta il ritorno alla solidariet� nazionale  senza partecipare al governo. Qualcuno lo ritiene impossibile, altri invece possibile  con un altro compromesso, mentre altri ancora congiurano; nella corrente di Rumor con gli "amici" che aumentano, si stanno affilando le armi. Sar� il Congresso a dare un nuovo corso politico alla legislatura guidata poi da Cossiga, che non potr� fare altro in questi mesi se non il  tappabuchi.

Intanto i lavori parlamentari languono, la situazione economica si aggrava,  le macchine del poligrafico dello Stato stampano montagne di banconote, e di attivo come abbiamo gi� detto sono soltanto i prezzi che salgono.

20 SETTEMBRE - Dopo la bufera alla Banca d'Italia - il 16 BAFFI ha dato le dimissioni - entrano come governatori CARLO AZEGLIO CIAMPI; direttore generale LAMBERTO DINI. Entrambi vi entrano con una tempesta alle spalle: l'Ambrosiano, e nei marosi di un'altra burrasca che sta maturando e sta per scoppiare: la "zattera" della Italcasse.

25 SETTEMBRE - Tra il dire e il fare non c'� solo il governo di Cossiga che tiene il banco delle polemiche in casa Dc, ma anche dentro i socialisti. CRAXI esce sull'Avanti con un articolo in cui propone una serie di riforme costituzionali e istituzionali. Parla dell'inamovibilit� dei democristiani, fa una polemica antiburocratica sul consociativismo, non ne risparmia una a quella collettivistica e a quella statalista;   indica le nuove realt� europee liberaliste confrontandole con  le irrealistiche "consultazioni" (il "compromesso" berlingueriano, da lui mai amato) che non hanno mai prodotto  nulla, ma solo ingovernabilit�. Insomma Craxi propone una "grande riforma"; dice tante cose insieme ma non fornisce alcune precisazioni. Non dice come fare, con chi, quando. N� a chi � indirizzato il messaggio; � generico, ma fa in modo di farlo giungere a tutti in una forma criptica.
Guardando forse in Francia, accenna a un modello di repubblica presidenziale. Lo fa anche qui in termini generici,  ma ormai quello � il suo obiettivo. Ma insieme a chi?
Forse illude i comunisti, perch� Mitterrand (che vincer� poi nell'81) sta in effetti diventando forte cercando una linea unitaria a sinistra con il partito comunista. Mitterrand  sta spazzando via la vecchia burocrazia d'apparato, aprendo il club al sindacato, ai cattolici, ma soprattutto aprendo ai comunisti, anche se il PCF � molto diverso da quello italiano.

Craxi lo ha scritto in modo abbiamo detto criptico: sembra voler ottenere il doppio scopo. Alzare il prezzo alla DC: "guarda che se mi appoggio a sinistra siete fritti come in Francia"; ma anche alzarlo con il PCI se i comunisti non offrono quello che lui chiede. 
Un errore per� lo commette fin da ora. La Dc non � compatta, ha oltre che la Balena Bianca (Forlani, Andreotti)  una corrente capace di dialogare con Craxi: ed � quella di DE MITA. Ma Craxi lo ignora. Solo nel '83 in un convento di suore sull'Appia Antica, i due di nascosto si incontreranno e cercheranno di trovare accordi. Ma hanno una visione politica molto diversa.

DE MITA � una spina nel fianco nella DC (ecco perch� fa incontri segreti); lui � un ribelle dentro la DC fin dal 1964, quando alle precedenti votazioni per il presidente della Repubblica fu sorpreso a votare scheda bianca anzich� Leone; una rilevante indisciplina che gli cost� la sospensione dal partito. L'avellinese � grintoso, insofferente alle "mummie" del partito e ha una forte capacit� di sintesi. Capisce i momenti difficili e ha capito subito i "nuovi tempi"; vorrebbe un rinnovamento totale, ma deve purtroppo scontrarsi con la corrente dorotea e con quella di destra dove scalpita da anni un altro rampante protetto dai vecchi e nuovi "baroni", FORLANI, un tempo il delfino di FANFANI.
Ci vorranno altri quattro anni, perche' all'interno della DC afferrino le idee di De Mita; e di fronte al crollo della DC nel 1983 (perdita del 6,9% al Senato, 5,4% alla Camera) correranno ai ripari e lo eleggeranno segretario, ma quando gi� era arrivata la "punizione" Craxiana. Il non ascoltare De Mita (fin dal '71)  fu il primo passo della DC verso la disfatta.

 De Mita punta sui programmi, ad un'alleanza costruttiva per varare delle riforme istituzionali, mentre Craxi ha un unico obiettivo: la conquista agguerrita del governo; del potere che gli avrebbe allargato secondo lui il consenso. Nacque comunque  il famoso "patto della staffetta"; che era un compromesso; e proprio per questa caratteristica suscettibile di incomprensioni; al dunque nessuno dei due rinuncia alle proprie idee. Divergenze che fatalmente si verificarono. DE MITA dir� molti anni dopo: "Craxi cercava di conquistare l'egemonia. Ma l'impresa non poteva riuscire con un partito che non saliva oltre il 15 per cento; e la "sua tecnica" per andare oltre, era il contrario di ci� che avviene normalmente quando si cerca l'accordo dell'opinione pubblica per farsi accettare"...."Una strategia che ci ha portati tutti alla rovina".

Craxi diede prebende, lucrose concessioni, convinto di scavarsi la sua nicchia e invece si scav� la sua fossa. Si dir� poi - a vergogna scoppiata (tangentopoli) che aveva dato, dato, dato, ma non si disse chi aveva preso, anzi qualcuno dei beneficiati disse perfino che era stato una sua vittima.

25 SETTEMBRE - A Palermo viene assassinato CESARE TERRANOVA con la sua guardia del corpo. Per due legislature, eletto nelle liste del PCI e membro della commissione antimafia, stava indagando su casi scottanti: sulla droga, che negli ultimi tempi sull'isola ha un ruolo preponderante nel traffico internazionale degli stupefacenti, oltre il consumo in Italia che � gi� a dimensioni allarmanti.
Terranova era il magistrato che inchiod� nel '74
LUCIANO LIGGIO a Milano, la "Primula Rossa" di Corleone. Il Boss lasci� la potente organizzazione in Sicilia in eredit� ai suoi due luogotenenti Toto Riina e Calogero Bagarella ( legati a Buscetta, Bontade (imperatore delle Tv, morir� ammazzato il 24 aprile 1981), Badalamenti, Salvo, Turatello  - e altri nomi che si intrecciano con le BR, Moro, Dalla Chiesa, Pecorelli, Gelli, Sindona, Calvi, Borsellino, Falcone e....  omissis, omissis, omissis)


"E solo l'inizio (ed era vero! ma all'incontrario) -disse quel giorno il magistrato a Milano - vinceremo la lotta contro la mafia; � dal 1904 che lo Stato non registrava un successo cos� importante".
Ma Liggio o qualcuno per lui, lo aveva gi� quel giorno condannato a morte. Ma chiss� perch� l'assassinio fu rivendicato da Ordine Nuovo (gli stessi che rivendicarono la strage di Piazza Fontana a Milano,  Piazza della Loggia a Brescia, attentato a Rumor, e altri tanti drammatici eventi che hanno funestato l'Italia).

Il 21 luglio scorso, era stato assassinato sempre a Palermo il capo della squadra mobile BORIS GIULIANO. Anche lui aveva intuito le trasformazioni e il ruolo della mafia nel traffico internazionale della droga e il traffico dei narcodollari: Sicilia, Milano (una singolare banca), Svizzera (poi dalla Svizzera tornavano a Milano)

Che cosa legano questi fatti e questi personaggi a Liggio che era a Milano a guidare da dieci anni la potente organizzazione di Cosa Nostra e forse anche il cervello dei clamorosi rapimenti dell'anonima sequestri avvenuti in Lombardia e Piemonte? Questo � il mistero. Se si fanno incroci di fatti, personaggi e date, le singolarit� appaiono intriganti.

Certo, fatti e personaggi  bisogna  metterli in fila una dietro l'altro;  ma non basta, apparentemente appaiono scollati tra loro,  ma saperli leggerli integralmente si pu� trovare un filo conduttore unitario abbastanza decifrabile: politico-economico. L' Ipertesto, pi� un motore di ricerca interno relazionale, permette di fare appunto questo.

FINE SETTEMBRE

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