ANNO 1977 - MESE DI SETTEMBRE

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La manifestazione indetta a Bologna il 23

Grande manifestazione del PCI a Bologna. 75.000 confluiscono da tutta italia nella grande citt� "rossa"  per manifestare  contro CHI sta dando l'appoggio a quello che viene ritenuto un governo repressivo.

Grande afflusso (spezzoni di Lc, Autonomia, anarchici, compagni di Dp, il Mls) ma nessun incidente. "Un insegnamento di democrazia al governo e al PCI" - scrive il Quotidiano dei lavoratori - "ed � ora di finirla di vedere i mostri nell'autonomia".

Ma il confronto tra l'ala autonoma e quella moderata � oggetto di forti polemiche. L'ala riformista non trova lo spazio per una dialettica costruttiva e nel suo blando tentativo di intervenire viene messa a tacere dagli autonomi ed � accusata di coltivare le stesse illusioni di Berlinguer, e che solo la violenza sociale e la violenza politica pu� far saltare l'anello debole della borghesia e delle multinazionali per l'"autovalorizzazione di classe".
Gli slogan principalmente sono due:  "Siamo tanti, siamo belli, siamo tutti untorelli"; mentre  l'altro che va per la maggiore ed � anche nuovo:  "Creare e organizzare contropotere / Brigate rosse e brigate di quartiere". Mentre da alcuni osservatori avversari la manifestazione � liquidata come "bande di sovversivi" e i discorsi definiti come un invito alla  "democrazia fatta col mitra".

E' il momento che fioriscono e si diffondono fra gli autonomi gli opuscoli che adottano una propaganda con stile professorale. Il dominio e il sabotaggio di Negri  � uno di quelli e compare proprio in questa occasione in mezzo a tanti altri scritti dei periodici o dei fogli di "Rosso", "Senza tregua", "Quaderni rossi", Classe operaia" e tanti altri fogli che escono clandestinamente. In alcuni, quelli pi� estremistici,  il linguaggio porta a nuove aree di riferimento, a quelle che predicano la "propaganda armata", l'"attacco contro il cuore dello stato",  la "strategia dell'annientamento" e la creazione del "partito comunista combattente".
Nasce anche in parallelo alla dialettica colta l'antagonismo guerresco, guerrigliero, terroristico, e nelle gesta ogni gruppo (colonne, brigate, o piccole squadrette senza modelli  e senza ruoli ben definiti all'interno, come sono spesso indefiniti gli obiettivi da colpire) vuole crearsi narcisisticamente un alone di potenza con le sue esplosioni di violenza, di atti di teppismo, di atti di criminalit� comune e dove le "gambizzazioni" diventano un'autoffermazione e l'escalation delle esecuzioni una routine da contrapporre a un nichilismo quotidiano sofferto.
(Ne parleranno ai processi i pentiti - A tale proposito leggi  di C. STAIANO, L'Italia nichilista. Di E. FENZI, Armi e bagagli; un diario dalle Brigate rosse.   Di N. DALLA CHIESA, Il terrorismo di sinistra. Di G.C.CASELLI-DELLA PORTA, La storia delle Brigate rosse.)

8 SETTEMBRE - Gli scandali sulla cattiva amministrazione non cessano. Dopo il terremoto del Friuli, il piano di ricostruzione ha visto stanziare dal governo migliaia di miliardi. A gestire la pioggia di denaro pubblico � il sottosegretario agli interni  ZAMBERLETTI. Il 25 agosto � arrestato con la pesante accusa di truffa dopo le rivelazioni sullo scandalo della ricostruzione. In questo 8 settembre, Zamberletti al consiglio dei ministri  deve rassegnare le dimissioni e finir� sotto processo (Non conosciamo n� gli sviluppi n� l'esito. Segnalatecelo per dovere d'informazione. Ma ci terrei a ricordare che, a meno che non si tratti di un caso di omonimia, lo stesso è stato ministro della Protezione Civile per quasi tutti gli anni Ottanta. Penso che le conclusioni siano molto chiare.
L'Italia è molto ricca di sabbia sulle proprie coste!)

16 SETTEMBRE - Al famoso processo di Catanzaro, dove si cerca di far luce  sulla strage di Piazza Fontana, � chiamato a deporre fra gli altri, MARIANO RUMOR. La sua difesa sconcerta l'aula del   tribunale. A una lunga serie di domande degli inquirenti, risponde con una lunga serie di banalissimi "non ricordo", "non so", "non ne sapevo nulla". Si sono succeduti davanti alla Corte, gi� Andreotti, Zagari, Miceli, Tanassi, Henke.  Le loro deposizioni sono fortemente in contraddizione con quelle di Rumor, fino al punto che il procuratore generale, ha la netta sensazione che qualcuno deve per forza avere mentito. E valutate le risposte di Rumor,  chiede l'incriminazione dell'uomo politico vicentino per reticenza. Il processo proseguir� per anni e segna la fine politica di Rumor. Ma vengono alla luce molti inquietanti retroscena della politica oscura negli anni del fantomatico Golpe e in quelli della strategia della tensione, con il coinvolgimento di uomini dei servizi segreti. Ma i misteri rimasero e gli omissis di Moro li resero ancora pi� misteriosi, anche quando gli stessi omissis furono tolti, dopo la sua morte, dalle carte processuali.

23 SETTEMBRE - (La manifestazione di Bologna riportata all'inizio)

30 SETTEMBRE - Imponente manifestazione antifascista  a Roma dopo la morte di un militante di Lotta continua, WALTER ROSSI. Si afferma ucciso da un gruppo di neofascisti. La manifestazione con grande partecipazione si svolge nella capitale per i funerali. Poi ci si da' appuntamento a Torino  per il giorno dopo, dove la vendetta viene servita calda, ed � quella di far ardere vivo un militante della destra.

FINE SETTEMBRE

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