ANNO 1977 - MESE DI GIUGNO

1 GIUGNO - Sembra l'inizio di una mattanza dei giornalisti italiani. Se ne contano nel corso del mese 12 gambizzati. A cominciare la lunga serie � il vicedirettore del Secolo XIX, VITTORIO BRUNO, Il 2 giugno il bersaglio � INDRO MONTANELLI del Giornale Nuovo raggiunto da quattro colpi di pistola alle gambe, il 3 giugno � gambizzato il direttore del TG3 EMILIO ROSSI. Il 18 settembre  a Torino � colpito il redattore dell'Unit� NINO FERRERO. Il 16 novembre toccher� a CARLO CASALEGNO e questa volta mirando alla testa.
Gli attentati sono rivendicati dalle BR, del gruppo "Walter Alasia", una formazione emersa di recente con assalti a giornali, sedi di partito, universit�.
Il 21 giugno tocca al preside della facolt� di economia all'Universit� di Roma, REMO CACCIAFESTA, e ancora a Torino � gambizzato MAURIZIO PODDU vicepresidente del gruppo DC della capitale piemontese. Si accascia poi con delle pallottole alle gambe PUBLIO FIORE consigliere regionale del Lazio della DC . Il 2 novembre entrambi "gambizzati", il dirigente dell'Alfa Romeo ALDO GRASSINI e il 10 novembre il dirigente della Fiat PIETRO OSELLA.

12 GIUGNO - Il dissenso dentro le file dei comunisti (quello che Berlinguer riconoscer� solo dopo) che sta "perdendo il rapporto del vertice diretto e continuo con le masse" si estende agli intellettuali. Il PCI sempre con un po' di imbarazzo � riuscito spesso a neutralizzare il grosso delle tendenze ultras e delle spinte estremistiche, ha ostentato una politica di fermezza contro il terrorismo. Ma gli ultimi atteggiamenti "consociativi" fanno aumentare queste spinte ed accrescono il dissenso.
Lo abbiamo letto, il segretario del pi� forte partito dei lavoratori sta avviandosi a quegli incontri per fare accordi, che anni dopo dir� "furono violati". Accordi su misure (chiamate emergenze) antipopolari, che dovrebbero favorire l'occupazione, la casa, i servizi sociali,  ma che non furono mai rispettati. Per questo a gennaio aveva chiesto al Paese sacrifici, austerit�, lotta agli sprechi consumistici.

GIORGIO AMENDOLA usa proprio l'Unit�'  per scrivere un feroce attacco a quella linea dell'ambiguita' come ormai a molti sembra essere quella di Berlinguer. L'ha gi� espressa   il poeta Eugenio Montale e ha  poi rincarato la dose  Leonardo Sciascia e tanti altri. Amendola scrive "Vogliamo sapere chi vuole combattere per la salvezza della democrazia  ed � pronto a tutti i sacrifici e chi sta dall'altra parte".

29 GIUGNO - In fibrillazione anche i sindacati. Il 6 si era svolto il congresso della CGIL dove � stato   riconfermato LAMA nonostante la sua ultima avventura. - Poi  il 14 si � svolto  il congresso della CISL dove MACARIO e CARNITI della corrente di sinistra hanno prevalso sulla linea  di MARINI, ma nello stesso tempo hanno criticato fortemente la CGIL di Lama per quella sua linea piuttosto ambigua e  poco chiara con lo stesso Berlinguer e con il governo.   Lama si barcamena, e come abbiamo visto � stato fortemente contestato a Roma. Infine in questo 29 giugno, all'ultimo congresso della UIL (area socialista - un tempo l'area pi� rivoluzionaria, una costola della Cgil nata nel 1950 perch� contraria a un accordo con i cattolici) troviamo il segretario GIORGIO BENVENUTO che non ha proprio nessuna simpatia per i governi della "non sfiducia",  e le critiche  che riserva a proposito del "compromesso" berlingueriano sono molto polemiche.

In sintesi afferma:  "Berlinguer crede di essere a capo di un polo politico, ma non ha nessuna forza perch� � un polo fantasma. Questo fasullo bipolarismo � una messainscena della DC per avere consensi, e  non porta da nessuna parte. Berlinguer �  dunque  soltanto "usato".  L'alternanza che  crede possibile � pura utopia. La DC non lo permetter� mai. Dalla poltrona, ANDREOTTI e tutta la sua DC, non lo schioderanno mai, e a dare una mano ai suoi amici di partito sar� proprio l'illuso Berlinguer". 
("credevamo e puntavamo sulla possibilit� che la Dc potesse davvero rinnovarsi e modificarsi e cambiare metodi e politica. Abbiamo sbagliato. Ci siamo illusi. I mezzi usati da noi non conseguivano allo scopo." (lo scriver� Berlinguer, ma dopo, alla fine dell'"avventura").

Di critiche al PCI, oltre a quelle di Amendola e quelle dei sindacati,  ve ne saranno altre. Roventi e inquietanti. Soprattutto quelle del prossimo luglio. Dove alcuni accusano perfino il PCI di fare repressione su chi non � d'accordo sulla  linea politica berlingueriana.

FINE GIUGNO

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