ANNO 1977 - MESE DI DICEMBRE

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2 DICEMBRE - Grande e imponente manifestazione a Roma dei metalmeccanici contro il governo ANDREOTTI,  organizzata dalle tre confederazioni sindacali UIL, CGIL, CISL. Chiedono una svolta politica e la soluzione ai problemi che durante l'intero anno nessuno ha preso in esame o risolto, salvo quelli con gli aspetti  negativi, come la sterilizzazione della scala mobile seguita poi dal fiasco della riconversione industriale; riforma che � sparita dai lavori, da ogni mozione, assemblea, commissione di studio.

Questo "nulla di fatto",  mentre l'anno  si chiude con il 20 per cento dell'inflazione che ha vanificato l'unica buona intenzione del governo: quella di rinunciare a procedere al blocco della contrattazione aziendale. Che poi non � servito a nulla. In certe categorie dopo mesi di lotta si sono strappati dieci punti  a favore, ma nel frattempo il costo della vita era salito di venti punti. Sta diventando scoraggiante con  un simile bilancio in negativo, perfino muoversi, attivarsi, mobilitarsi. I lavoratori di ogni settore stanno tutti pagando i danni del vuoto di potere di certi soggetti politici   che non hanno nessun senso di responsabilit� nazionale, ma capaci solo di fare dello "spirito" qualunquistico. "Il potere logora chi non ce l'ha" affermava Andreotti.

INGRAO alla viglia di Natale, nel trentennale della Costituzione ricorda che "questa Carta �  ancora un binario valido", ma anche lui  aspettando quella "comprensione" che non � venuta, ne verr� in seguito, dimentica di dire che nessuna Costituzione moderna dovrebbe permettere di esercitare a un solo partito un potere assoluto ignorando e discriminando tutti gli altri partiti; e dimentica di dire che chi esercita un potere delegato dai cittadini di una intera nazione, non pu� permettersi di favorire solo un gruppo sociale (capitalistico) del Paese, n� favorire una sola zona - il proprio collegio elettorale - e disinteressarsi delle altre. Nella Carta Costituzionale cadrebbe il principio della rappresentanza nazionale e si ritornerebbe a fare i "capi trib�" del proprio villaggio.
In questi anni questo � accaduto. Basta scorrere le cinque regioni che decollano. A fianco di queste trovate i cinque capi trib�.

E' TRASCORSO UN ANNO INTERO con tutte le buone intenzioni espresse a destra e a manca da BERLINGUER, convinto di poter indicare all'unico partito - che � al governo con la presunzione e nei centri di potere con la trentennale arroganza -  le aspirazioni del popolo organizzandole; di poter alla Dc dare indicazioni per far interpretare le grandi correnti di opinione senza le vecchie pregiudiziali,  controllando insieme democraticamente l'operato delle istituzioni per non farle degenerare e recare danni allo Stato e a tutta la comunit� civile.

Sei mesi sono passati dagli accordi, ma quello che Berlinguer ha ottenuto in cambio  (con il suo quasi ossessivo  "Non rinunciamo certo a porci il problema di cercare un rapporto positivo con la DC")  sono cose miserevoli, mentre per quelle veramente  importanti i democristiani  non si sono rivelati affatto disponibili a trattare; non hanno promosso nessuna azione restauratrice nel corso di 17 mesi di governo abulico, quasi assente nel Paese in piena emergenza; mentre l'anno � stato in ogni settore un anno di emergenza continua, dalla media alla piccola industria, dal commerciante all'operaio. Sindrome di  inquietudine e tormento dei primi per non fallire, e stati d'ansia per i secondi  per conservare l'attivit� e il posto di lavoro. 50.000 lo hanno perso, pi� i 200.000 andati in pensione non sono stati rimpiazzati.
E' questo  il risultato negativo di una congrega,  di un unico partito al governo con a capo un ANDREOTTI che � solo stato capace a non scontentare nessuno, cio� incapace a togliere a certe categorie alcuni privilegi. Quando ha dovuto esporsi con provvedimenti impopolari ha fatto accordi, patti, tavole rotonde e mediazioni con Berlinguer e  ha mandato lui  in trincea con i suoi discorsi buonisti, demagogici e ideologici, e ha mandato ancora lui all'assalto di certe postazioni che i lavoratori si erano conquistati in anni di lotte.
In 17 mesi non una perla di legge da poter ora ricordare qui, non un provvedimento premiale all'iniziativa privata, che viene sempre indicata come la pi� alta espressione liberistica, che ha una funzione essenziale, ma poi dimenticata e dimenticata, e quasi criminalizzata se riesce in qualche modo ad arrangiarsi.  Si insiste invece sulla pianificazione dell'economia centralizzata con  gente incapace a gestirla se non con gravi distorsioni, con immensi costi, ed enormi sprechi di ricchezza.

Ci si attendeva con il compromesso dentro i due importanti partiti, una sinergia delle proprie esperienze, da trent'anni sempre rifiutate dalla DC. Ci si aspettava volont� e impegno per un profondo rinnovamento di indirizzi e di assetto del sistema, e invece la linea dell'assistenzialismo e del potere del "secondo stato" si sta allargando spesso premiando degli incapaci. Ma  proprio perche' tali sono soggetti facili a tenere sotto ricatto con i privilegi a loro concessi - in funzione dei bassi servigi resi al "boss" politico - e che temono di perdere.

Berlinguer non � riuscito a stabilire quel "clima di comprensione"  con il partito legato agli interessi  di grandi concentrazioni economiche; con questa sua linea dentro nel partito sta perfino indebolendo il rapporto diretto e continuo con le masse (lo confesser� lui); e sta anche compromettendo quel possibile rapporto di forza a sinistra tra comunisti e socialisti. CRAXI sfrutta questi suoi ingenui errori e debolezze, e va dicendo a destra, a sinistra, al centro e ai laici: "datemi forza, pi� forza, fatemi arrivare al 18 per cento, e saremmo noi socialisti a condurre il gioco e a garantirne le regole, sia con i comunisti sia con i democristiani. 

BERLINGUER il prossimo 17 settembre '78, grider� da una piazza di Genova che "si possono e si dovranno cambiare gli equilibri politici del paese". Ma e gi� troppo tardi. E' gi� finito il tempo della  "solidariet� nazionale" ed � cominciato il declino del PCI. Tutta la base si � deteriorata. I moderati della classe operaia guardano a Craxi, e lui, il segretario del "nuovissimo" PSI, molto abile e anche orgoglioso, inizia a farsi corteggiare dai democristiani. Sta iniziando una nuova stagione della politica italiana. Al bipolarismo di fatto, s'incunea in mezzo, scompaginando la politica di trent'anni. Craxi che non ha nessuna intenzione di fare il mediatore tra i due partiti, lui vuol fare l'ago della bilancia ma  tenendolo in mano lui l'ago, a suo piacimento. Questo lo dir� in modo inequivocabile il prossimo anno al congresso: il 2 aprile   (in piena emergenza Rapimento Moro) prendendo le distanze dai due grandi partiti (dissociandosi perfino dalla "fermezza") sei mesi prima del discorso (ormai inutile) di Berlinguer a Genova.

E' il 1977, un anno da dimenticare, che verr� ricordato solo per le tensioni sociali e per l'escalation dell'estremismo pi� osceno ("una slavina di giovent� impazzita" dir� lo stesso Curcio) - che sta commettendo fino all'ultimo giorno dell'anno, delle vere follie, delle idiozie, delle vigliaccate, delle "stupidate". Le elenchiamo per consegnarle ai posteri, per dire che erano tali.

27 DICEMBRE - Nel clima natalizio queste sono  le imprese degne d'essere ricordate:
A SAN BONIFACIO  (VR) un gruppo eversivo ha devastato quattro presepi allestiti dagli "scout" sotto delle grandi tende. Sono state buttate delle bombe Molotov all'interno incendiandole.
A STEZZANO (BG) Nella notte � stato preso d'assalto il casello ferroviario che aziona i passaggi a livello, e a colpi di pistola sono stati messi fuori uso i congegni che li azionano.
A TRENTO una bomba nella notte � collocata ed esplode con gravi danni nella sede del giornale "Adige" .  L'obiettivo:  la Linotype, l "oggetto storico"  che troneggiava nell'atrio principale del giornale usata all'epoca da Alcide De Gasperi.
A TRAPANI una bomba � fatta esplodere dentro un deposito di derrate alimentari per "punire"  una societ� multinazionale che li importa.
A TRIESTE bombe Molotov sono lanciate e incendiano la sede del movimento indipendentista.
A TORINO un commando ha sequestrato il custode del cantiere delle nuove carceri torinesi, ha piazzato delle cariche di tritolo e ha fatto saltare in aria la costruzione.
A COMO bombe incendiarie contro la sede del MSI, mentre in centro altre Molotov   distruggono un  famoso negozio di un simpatizzante della destra.
A ROMA sette colpi di rivoltella contro un ragazzo di sedici anni simpatizzante della sinistra estrema. Quattro colpi sono invece indirizzati al redattore di Radio citt� futura, l'emittente legata ai movimenti di lotta degli studenti romani. E in un agguato tre colpi di pistola raggiungono  la moglie di un giornalista  del Secolo d'Italia.
Tutti questi esecutori  tre giorni dopo, il 31 dicembre, (e senza forse - perch� esiste una confessione in tal senso) brindarono a champagne, complimentadosi per le reciproche bravate.

INGRAO ha chiuso l'anno dicendo che "la Costituzione � ancora un binario valido", e si aggiunge ai tanti discorsi di fine anno melensi, falsi e ipocriti. Con davanti un 1978 che sembra, come lo � ogni anno, pieno di incognite, ma nell'aria si sa gi� che sar� un anno ancora pi� drammatico. Perch� nulla � stato fatto sul piano dell'ordine pubblico, sul piano economico e sulla chiarezza politica.
Infatti, ci attende l'anno pi� oscuro e drammatico, avvolto in un mistero... il 1978!

fine 1977

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CONTINUA ANNO 1978>

(pagine in continuo sviluppo -(sono graditi altri contributi o rettifiche)