ANNO 1976 - MESE DI MAGGIO

a1976i.jpg (17807 byte)

5 MAGGIO - A Torino, da una  inchiesta condotta dal giudice istruttore  LUCIANO VIOLANTE emerge un inquietante risvolto politico. E' arrestato l'ex ambasciatore EDGARDO SOGNO, un eroe della Resistenza (Med. d'oro). E' accusato di aver schedato negli anni del dopoguerra, i lavoratori della Fiat, i sindacalisti e i politici della sinistra, in vista di un "golpe" che avrebbe dovuto eliminare  il partito comunista in Italia nel preciso momento in cui un forte potere  presidenziale con un suo decreto lo avrebbe messo fuorilegge; quello che molti auspicavano, volevano, e vari apparati clandestini della DC, armati,   erano  gi� pronti ad appoggiare. (Una eventualit� del resto non smentita da Gedda, Andreotti, Cossiga. "Non intendavano perdere il potere e in caso di insurrezione, noi non saremmo certo rimasti con le mani in mano").
L'inchiesta verr� poi tolta a VIOLANTE, verr� trasferita per competenza a Roma, e pur confermando i reati attribuiti, Sogno e compagni verranno rimesso in libert�, e infine nel 1978 la Corte di Cassazione li assolver�.

4 MAGGIO - CLIMA ELEZIONI - "E' un referendum" scrive MONTANELLI, su il Giornale (vedi immagine all'inizio del mese di aprile) "Fra quaranta giorni saremo chiamati a scegliere non un partito, e nemmeno un governo, ma un regime"....."Ecco perch� tra direttore di giornale e lettori, dobbiamo fra noi  parlarci chiaro, occhi negli occhi".
"C'� un partito socialista, a cui nessuno pu� negare la patente di democrazia ...ma ormai non hanno pi� connotati n� confini di classe. Bastava che rinunziasse agli uni e agli altri; che si liberasse di schematismi ottocenteschi e di certa demagogia proletaria cui non corrisponde pi� nulla di concreto".

"C'� la DC. La ricostruzione e la ripresa le dobbiamo al buon lavoro degl'italiani, non alla DC;  ma alla DC dobbiamo di non averle ostacolate (*), ed � gi� molto"......"Investita da uno scandalo forse ingigantito; non ha avuto la forza di reagirvi...Ma un merito dobbiamo riconoscerglielo: di avere avuto la forza di dire no al mortale abbraccio dei comunisti.....
Il 20 giugno - teniamolo a  mente -non � una scelta fra l'una o l'altra forza di governo ma fra quella che dice di s� e chi dice di no al comunismo".
A pochi giorni dal voto Montanelli incitando i lettori con lo slogan "Turatevi il naso ma votate DC" indic� loro candidati DC di sicuro orientamento anticomunista". Che sono poi gli stessi uomini che vedremo fino al 1994, quelli che diedero poi su un piatto d'argento nel 1996 il potere ai comunisti (senza questi, per la verit�, aver fatto molto per prenderselo e senza avere molti Montanelli a incitare a suo modo i propri elettori).
(*) Qui ci ritorna in mente la dichiarazione-analisi che abbiamo gi� citata di Bassetti "L'unica cosa che fece di buono la classe politica in questi anni, fu quella di non fare nulla.".

6 MAGGIO - Nelle prime ore della serata un violento terremoto � avvertito in tutta l'Italia del nord. Ma l'epicentro � nel Friuli. Qui la tragedia si � compiuta in pochi istanti. Oltre 1000 morti, migliaia i feriti, case distrutte,  industrie sbriciolate. Paesi pieni di vita, frazioni vivaci, la fatica di tanti anni,  tutto scomparso in un minuto. Nei paesi di Gemona, San Daniele, Tarcento, Magnano, Montenars, Lusevera, Trasaghis, Bordano, Osoppo, Buia, Alesso, Resia, Ragogna, Travesio, Attimis, abitavano 75.000 persone, 35.000 sono rimasti senza casa. Una scossa  del nono grado della scala Mercalli  ha distrutto tutto, poi altre 29 hanno sbriciolato ci� che era rimasto in piedi per completare la sciagura.
Epicentro fu Gemona del Friuli, tuttavia i danni furono terribili in tutta la provincia di Udine. Ma la storia della ricostruzione fu in questo caso diversa. L'intervento delle Forze Armate, la mobilitazione delle associazioni di solidariet�, dei giornali, dei cittadini comuni delle altre regioni, ma soprattutto lo spirito d'iniziativa e di reazione delle popolazioni colpite resero il Friuli un capitolo a parte della storia delle ricostruzioni italiane. In pochi anni i laboriosi friulani seppero rimettere in sesto la loro regione, utilizzando con velocit� e intelligenza i fondi. L'economia della regione in poco tempo riprese a funzionare e, negli anni Ottanta, addirittura a galoppare. Il Friuli � rimasto un esempio di come si possa reagire ad una tragedia simile e divenne anche un efficace e indiscutibile argomento polemico di un certo anti meridionalismo sviluppatosi nel Nord est e trasformatosi poi in leghismo che contrapponeva lo spirito di iniziativa dei settentrionali a quanto avviene solitamente al Sud. Un raffronto se vogliamo un po' grossolano, ma che ebbe come appiglio lo scandalo della ricostruzione nell'Irpinia terremotata di quattro anni dopo. Una storia ben diversa da quella friulana.

30 MAGGIO - Un clima di tensione e un ritorno alle "crociate" (tipo 1948)  per mettere fuorilegge i comunisti � nuovamente presente in questa campagna elettorale dei democristiani, dove si aggira il "fantasma" del sorpasso della sinistra. A sua volta, la sinistra pi� impegnata, tiene alto questo clima di tensione, soprattutto rivolgendo la sua insofferenza alle manifestazioni della destra, spesso disturbandole, o con gli estremisti rossi trasformandole in tragedie quando le animosit� raggiungono i limiti, e lo scontro fisico irrazionale diventa inevitabile.

Il 27 aprile tre giovani della sinistra a Milano sono accoltellati da giovani di estrema destra. Si mobilita la sinistra per una grande manifestazione per il 28, che COSSIGA, ministro degli interni in carica, proibisce per evitare ulteriori tragedie. Ma due giorni dopo, il 29, per vendetta il gruppo terroristico di Prima Linea si fa giustizia da sola e uccide il consigliere provinciale missino ENRICO PEDENOVI.
La sinistra chiede a Cossiga di proibire al MSI manifestazioni elettorali e comizi   nelle piazze d'Italia. Cossiga rifiuta e dichiara che avrebbe tutelato il diritto di parlare ai rappresentanti di ogni partito, a chiunque,  quindi compreso il MSI.
A Sezze Romano avviene la tragedia. SANDRO SACCUCCI, parlamentare e dirigente del MSI, inizia un comizio nella piazza presidiata da Lotta Continua che vuole impedire ad ogni costo il comizio. Dalle parole (e dai canti di Bandiera Rossa che gli impediscono di parlare) si passa ai fatti. Il missino (le versioni sono tante) viene circondato minacciosamente. Deve smettere di parlare e fuggire; assediato nella sua auto qualcuno si sporge con   una pistola e spara. Resta fulminato a terra LUIGI DE ROSA, e  ANTONIO SPIRITO di LC gravemente ferito.

Manifestazioni e mobilitazioni antifasciste della estrema sinistra in varie citt� d'Italia. I prefetti delle due citt� pi� rosse, Bologna e Genova, disattendendo le disposizioni di Cossiga, annullano tutti i comizi del MSI in programma. Mentre nelle piazze (A Latina Roma, a Piazza del Popolo parler� ADRIANO SOFRI) quelle rosse proseguono minacciose, e puntano la mano a forma di pistola, sull'altra mano con le tre dita a forma di K, cio� Kossiga (nasce qui l'appellativo), colpevole di aver impedito la manifestazione a Milano il 29, ma  permesso quelle dei fascisti il 30 (che a onor del vero erano due cose molto diverse: la prima di ordine pubblico, la seconda di democrazia)     

FINE MAGGIO

PAGINA INIZIALE DELL'ANNO

  ALLA PAGINA PRECEDENTE