ANNO 1976 - MESE DI FEBBRAIO

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I "Tanghi osceni" oltre quelli di Bertolucci cos� definiti dai bigotti bacchettoni e mandati al rogo,  sono tanti  nella politica di questi mesi.

Gli abbracci e i rapporti sconci in "pista" fra ex traditori, traditori dell'ultima ora, pi� i potenziali traditori, fra i capi correnti ipocriti e subdoli non si contano. Al posto del burro usano il vetriolo negli intrighi per farsi l'un l'altro.  Continueranno fino al voto di fiducia, che sar� alla fine una fiducia che durer� solo qualche settimana. Voti del diavolo che se ne vanno in crusca.

Per raggiungere accordi, per formare uno dei governi pi� banali, assurdi e pi� stupidi degli ultimi  anni, si fanno 50 giorni di  riunioni, incontri, tentativi d'alleanze oscene e incestuose, per formare poi un governo che durer� non molto di pi�: 60 giorni. Poi si ricomincer� da capo.

Dentro la DC avvengono graditi incontri con i comunisti, ma anche sgraditi scontri fra i "parenti" pi� stretti o della stessa famiglia. Si fanno alleanze segrete, congiure e oscuri accordi  fra i vecchi e i nuovi  capi corrente, che ora sono tanti, agguerriti, e molto...ingrati.

Con i socialisti, il dialogo DC ora � del tutto inesistente e qualche giro di danza l'infuriato e ribelle DE MARTINO preferisce farlo con BERLINGUER che sembra in un primo momento dare un aiuto al segretario socialista, che intende proporre incontri per studiare una strategia unitaria che isoli una buona volta la DC. Le due forze insieme potrebbero arrivare a quest'intento, mandare la DC all'opposizione. Hanno quasi tutto a favore, gli scandali nella Dc, i risultati delle ultime elezioni, il terrorismo che seguita ad essere etichettato di destra e di Stato, e la crisi totale dovuta a suicide scelte dei governi DC. Ma improvvisamente Berlinguer cambia atteggiamento, non vuole crisi di governo n� lo scioglimento delle Camere che portano ad elezioni anticipate, come se fosse lui al governo. Le motivazioni che d� a chi chiede lumi, sono demagogiche e populiste, poi diventeranno servili.

BERLINGUER dall'Unit�, e LAMA su La Stampa, accusano perfino a chiare lettere  DE MARTINO  di essere stato lui il responsabile della crisi. Insomma Berlinguer non voleva la caduta di MORO, e vuole ora che sia ancora MORO a guidare il governo, dandogli il suo appoggio virtuale per evitare elezioni anticipate. Elezioni che ipocritamente nessuno vuole, ma tutti remano per mandare gli italiani a votare sperando in una sorpresa che premia.

Esce dunque nel mezzo di queste dispute, il "pateracchio" governo "MORO V", che durer� quanto i giorni spesi per metterlo insieme e si andr� cos� ad elezioni anticipate, con il Paese al completo sfascio, senza una classe dirigente; neppure modesta. La fortuna per i politici fu quella che gli italiani avevano altro cui pensare, e se non ci fosse stato questo "altro" e la tanto criticata spinta individualistica, forse le file delle Brigate Rosse si sarebbero ingrossate e con ben altre ideologie.

L'atteggiamento di BERLINGUER � il pi� misterioso di tutto il panorama politico italiano di questi tempi. Quello misterioso e per quanto subdolo della DC � pi� comprensibile. La lotta interna  per isolare il filo-comunista Moro (da cui si teme chiss� quale avventura bolscevica - lo pensa e lo dice il cardinale Siri) sta vivendo all'interno del partito "cattolico" dei momenti critici e traumatici e con il macigno del referendum sull'aborto che pesa sulle spalle. La Chiesa ha le sue ragioni per difenderlo, e la DC � sollecitata e quasi costretta  a difendere una legge fascista da un forte schieramento laico, socialista, comunista e in parte anche da una corrente di sinistra interna alla stessa DC.

Met� della DC (prima, in questo governo Moro, e subito dopo) vuole isolare lo schieramento di sinistra moroteo, e lo far�  il prossimo marzo al XIII congresso pur avendo Moro e Zaccagnini il 51,5% dei voti congressuali. Questa met� della DC ribelle che � poi lo schieramento di destra di Andreotti che ha il restante 48,5%.  pone una secca condizione alla risicata maggioranza: l'Aut Aut ai  progetti "rossi" di Moro; "...la maggioranza non potr� essere "aperta" ai comunisti, chi pretendesse il contrario, renderebbe insolvibile la crisi". (questo "insolvibile" non sappiamo cosa volesse dire, ne' spiega in che modo la DC gestirebbe la crisi).

Eppure, nel dopo elezioni, ad Andreotti far� poi comodo l'appoggio del PCI per trovare con il suo governo una via d'uscita con un negoziato sul programma economico, che poi � quello che sono capaci di fare tutti; un periodo di '"austerit�" e l'aumento delle tariffe. E se si ha un alleato come Berlinguer, ascoltato dalle masse, le cose diventano ancora pi� facili. I lavoratori manderebbero gi� i bocconi amari con la benedizione della sinistra.

Sembra incredibile eppure il capo della sinistra, con queste premesse, appoggia il Moro V. Poi caduto Moro miseramente, far� poco e nulla per incrementare i voti della sinistra alle prossime elezioni, ma anzi quasi aiuta la DC nel fare certi discorsi che leggeremo pi� avanti. E addirittura a elezioni avvenute  aiuter�  Andreotti (dandogli la non sfiducia). Pur non contando nulla (dovrebbe averlo capito) proprio lui, Berlinguer, a gennaio si presta a lanciare agli italiani un "invito all'austerit�... a evitare gli sprechi e i consumi individuali e a indirizzare le proprie risorse verso i consumi collettivi". ("ma cosa facciamo, buttiamo il salvagente della salvezza ai democristiani corrotti e incapaci che ora hanno l'acqua alla gola?" si chiesero molti comunisti in disaccordo con Berlinguer.)

Quest'invito verr�, si badi bene, dopo che il governo Andreotti (da lui appoggiato) ha varato (come vedremo in ottobre) dei provvedimenti penalizzanti nei confronti di tutti i lavoratori e  misure restrittive per le altre categorie: con gli aumenti delle tariffe,  il taglio a sette festivit�, e,  fiore all'occhiello: il congelamento degli stipendi, che penalizza il pubblico impiego e  permette alle aziende private (aggirando i provvedimenti - che ingenuit� dimostrarono i politici!) di pagare in nero.

All'"austerit�" le famiglie italiane ci saranno dunque costrette non per invito di Berlinguer, ma perch� la busta paga di ogni cittadino (e di riflesso  i profitti di ogni commerciante) ha perso il potere d'acquisto del 20/25% in un anno, simile ai quattro anni precedenti. Inoltre il cittadino non lo sa ancora, ma l'ha gi� intuito, ce ne sono davanti altri cinque anni, con un'altrettanta costante inflazione del 20% annuo.

Dieci anni dove non vedremo brillare di intelligenza  nessun politico. I migliori soggetti in questo periodo sono  gli italiani comuni, gli anonimi, spesso provinciali, ex contadini, ex artigiani, ex pescatori, ex negozianti, ex operai, e perfino con pi� acume alcuni analfabeti.

21 FEBBRAIO - Moro ha tessuto la sua tela, ha preso tempo, ha infine formato il suo quinto governo. Un monocolore che ottiene la fiducia alla Camera con 287 s� e 220 no fra cui il PCI, gli indipendenti di sinistra e... da notare...l' MSI. 60 sono le astensioni dentro il PSI, PRI, PLI.
Al Senato la fiducia Moro la ottiene il 25 febbraio con 141 s� e 113 no.

Nel governo Moro V, troviamo RUMOR agli esteri, FORLANI alla difesa, ANDREOTTI al bilancio e alla cassa del mezzogiorno, COLOMBO al tesoro, STAMMATI alle finanze, GULLOTTI ai lavori pubblici, MARCORA all'agricoltura, C.DONAT CATTIN all'industria, DE MITA al commercio estero, GIOIA alla marina, BISAGLIA alle partecipazioni, ecc. GUI era stato destinato agli interni ma scoppiato lo scandalo Lockheed il 17, a governo gi� formato, il ministero viene dato ad interim a Forlani, che per� lo rifiuta. E' affidato all'ultimo momento a FRANCESCO COSSIGA.

27 FEBBRAIO - BERLINGUER parte per il congresso del PCUS. Nel suo discorso all'ombra del Cremlino nel sostenere l'importanza della libert�, nell'auspicare un sistema pluralistico e democratico, nello stabilire il clima di comprensione con gli avversari, nell'illustrare il progetto "eurocomunismo", Berlinguer, oltre a non essere con molto gradimento ascoltato (e capito) a Mosca, non convince neppure una parte della sinistra italiana. Altre correnti di sinistra rifiutano il suo revisionismo. Altre ancora criticano quelle distanze che il segretario vorrebbe prendere dai sovietici. Infine dentro i vari gruppi estremistici da cui Berlinguer ha preso decisamente le distanze, i giudizi nei suoi confronti sono impietosi e infamanti. Alcuni li ritroveremo dentro i comunicati delle BR al sequestro Moro, dove gli rimproverano di parlare di un PCI come "partito di lotta e... di governo" ma dimentica che le prime due sono sempre state le parole d'ordine dei comunisti, compresa la lotta clandestina che ora lui rinnega. Mentre la seconda che ha aggiunto � un'oscena contraddizione, ma conferma di essere il servo dei democristiani  per condurre con loro l' attacco feroce alla classe operaia con la  sua "lurida democrazia consociativa al servizio della borghesia imperialista per annientare la resistenza proletaria e assumersi l'infame compito per la delazione, lo spionaggio, la schedatura poliziesca nelle fabbriche". (Comunicato n.3)

Uno dei misteri pi� grandi � indubbiamente come BERLINGUER abbia potuto colloquiare con ANDREOTTI,  con quale linea politica del suo partito appoggiare i sui governi, e seguitare a credere alla sua favola della "comprensione" (con Moro e senza Moro) fino al 1979 in cambio di cose miserevoli e.... di tanti tanti  fiaschi con le leggi concordate dentro quel progetto che doveva essere di "solidariet� nazionale", "nuovo modo di governare", "nuovi modelli di sviluppo" .  (Basti ricordare la legge sulla riconversione industriale, la proroga alla cassa del Mezzogiorno, e la penalizzante politica dell'equo canone che colp� i poveracci (non certo i grandi proprietari) e blocc� tutta l'ediliza; poi per salvare capra e cavolo si var� il Piano edilizio decennale che nonostante 4.000 miliardi stanziati per 600.000 alloggi, allo scadere della legge nel 1984, ne erano stati costruiti 125.000, il resto tutto in "fumo" con la speculazione edilizia alle stelle.
Poi il fiasco della legge Basaglia (quella della chiusura dei manicomi)  e infine la legge che eliminava le mutue, che da' l'avvio a quell'elefantiaco decentramento con le 674 Unit� sanitarie locali che moltiplicher� per 4 il costo dell'apparato amministrativo (politico clientelare) della sanit� pubblica a scapito delle strutture e delle attrezzature.

  Andreotti � di destra. Di destra vera, infatti a fine anno (il 21 dicembre)  17 deputati e 8 senatori si staccano dall' MSI (che non ha votato la fiducia ad Andreotti)  e danno vita a Democrazia nazionale per appoggiare il suo governo. Poi confluiranno dentro la DC e  assorbiti, guarda un po',  proprio dalla corrente di...ANDREOTTI. Pi� destra di cos�!

FINE FEBBRAIO

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