ANNO 1971 (provvisorio) (Parte Sesta)

22 APRILE - CEFIS E LA MONTEDISON - Si conclude il "colpo di mano" che abbiamo letto il 3 maggio. Eugenio Cefis ha vinto su tutti i fronti. Guido Carli governatore della Banca D'Italia, super partes del governo (neutrale mica tanto, visto che � l'uomo che con le emissioni di obbligazioni del Tesoro copre, con le banche "democristiane", ogni necessit� di liquido per le imprese) incorona Cefis presidente della Montedison. Non solo, ma virtualmente lo mette in "cattedra", e le sue lezioni sono: "il capitalismo (privato o delle partecipazioni) assistito"; quando si fa, dove si fa, come si fa, con chi si fa e soprattutto che tipo di scambio si fa.
Cio� un evento di incalcolabile importanza (nel bene? nel male?) nell'economia italiana dei prossimi anni a venire. La cui portata (anno 2000) non � ancora quantificabile. Molti "gioielli" sono ancora in mano sia allo Stato (pagati dai cittadini ma pur sempre in mano ai cittadini) o in mano ai privati (pagati dai cittadini ma con nulla in mano anche se le emissioni di obbligazioni e il debito pubblico consequenziale, drenando liquidit�, le pagarono tutti i cittadini con l'inflazione, cio� l'intera societ�). Le stesse imprese invece di investire si misero ad acquistare grandi pacchetti di buoni del Tesoro che rendevano in certi casi molto di pi�. Alcune erano costrette ad acquistarle ma c'erano anche quelle che ci hanno fatto una bella speculazione. Perch� mai investire per prendere (con il rischio impresa) un risicato 10-12 per cento quando lo Stato ti garantiva la stessa cifra? 
E' l'inizio del grande indebitamento "pubblico (!)".

8 MAGGIO - L'INOPPORTUNO INTERVENTO DELLA CHIESA - Oltre che esserci fra un mese le elezioni regionali in Sicilia e quelle comunali in altre citt� importanti, come Roma, Genova, Bari, pari a circa 7,3 milioni di elettori, dove tutti i partiti guardano o con ottimismo o con preoccupazione; oltre a esserci gli appelli di De Mita a un dialogo con i comunisti e le ACLI dove l'ex presidente Livio Labor sta facendo scelte socialiste fondando un movimento politico dei lavoratori (MPL) piuttosto distaccato dalle gerarchie ecclesiastiche, intervengono e senza cercare di capire piu' da vicino il fenomeno, i vescovi della CEI (Conf.za Episcopale It.), che prendono le distanze da certi gruppi non pi� ispirati. Pi� che sanare le crepe di un certo "dissenso cattolico", creano ulteriori fratture e altre scissioni. Infatti la CEI forse temendo di perdere consensi annuncia che "Le ACLI non � un'associazione strettamente legata alla gerarchia della Chiesa".

Forse (guardando alla politica - pensa la CEI di andare incontro al desiderio di una maggiore laicizzazione dell'elettorato democristiano soprattutto giovanile che si sta con le avanguardie del dissenso isolando molto dal mondo cattolico tradizionale, infatti questi preferiscono parlare sui sagrati di importanti e realistici problemi sociali (in stile socialista) e non di mistica e di ascesi dentro le sacrestie. Il tradizionale in questo 1971 � radicato molto negli anziani, nei piccoli centri, nel mondo agricolo e nelle casalinghe con un 70/77%, con punte di 84% nelle donne. Ma nelle grandi citt�, nei giovani e nelle attivit� professionali le cifre sono gi� a livelli di guardia, al 50% . E di questo passo scomparsi gli anziani, dietro l'angolo si profila una crisi del sacro, definita "eclisse", quella anticipata da Don Milani, cio� una chiesa vuota

Si � corsi quindi ai ripari con quell'annuncio. Invece � un affrancamento a un laicismo confuso (che non sar� solo transitorio) dentro quella che fu una delle pi� potenti "armate" propagandistiche democristiane nel periodo d'oro dell'Italia "confessionale" con il duo Pacelli-Gedda, e che a molti conservatori non va proprio di rinnegare; ed eccoci ai soliti ottocenteschi rifiuti alle "fughe progressiste", che per� ora con una societ� pi� aperta, provocano spaccature e scissioni che danno origine a nuove organizzazioni autonome che aprono altri steccati nella politica, nell'azione sociale, crisi nella fede e nella vita spirituale e perfino crisi nelle vocazioni, che Paolo VI angosciato e preoccupato ha evidenziato lo scorso 12 aprile 1970.

14 MAGGIO - Papa Paolo VI , dopo sei giorni dalla CEI interviene anche lui: rende pubblica la sua lettera apostolica Octogesima adveniens; vi afferma che "spetta alle comunit� cristiane la responsabilit� delle scelte operative dei modelli d'intervento da perseguire". Questi richiami conservatori, inutili irrigidimenti sulla linea della tradizione monocratica della Chiesa diedero luogo non solo a obiezioni, critiche e accuse di interferenza a pochi giorni dalle elezioni, ma era anche una involuzione alle sollecitazioni di apertura fatte al concilio giovanneo, e proprio nel momento in cui una buona parte dei credenti estremisti, non soltanto fatta di progressisti, ma anche di conservatori, si stava radicalizzando sul piano della dottrina, dell'ecclesiologia (non dimentichiamo le forti polemiche di Don Mazzi (*)),

Attiva � l'azione politico-sociale di alcuni gruppi di cattolici che vogliono invece camminare con "i tempi nuovi"; come una parte delle ACLI vista sopra, o Comunione e liberazione, e perfino un gruppo di un centinaio di intellettuali cattolici che clamorosamente alla vigilia del referendum il 16 febbraio 1974 sottoscrissero un appello in favore del no all'abolizione della legge sul divorzio! - Per non parlare delle donne (considerate - ma clamorosamente sbagliando - l'asso prenditutto della partita giocata col "referendum") all'appuntamento con divorzio e poi con l'aborto.

(*) Proprio su Don Mazzi, il prete ribelle dell'Isolotto a Firenze, che abbiamo conosciuto fin dal 1967 come iniziatore del profondo "dissenso cattolico" per aver intrapreso una esperienza di vita comunitaria religiosa, con una particolare liturgia che vedeva sacerdote e laici avvicendarsi al microfono, in questo 3 maggio si apre il processo contro di lui, i suoi cinque preti ribelli e quattro laici, per i fatti ricordati. Sospesi a divinis , sono accusati di occupazione della chiesa.

E' un boomerang, tutta la Comunit� dell'isolotto � indignata e l'insanabile frattura porta a un coordinamento che va a creare il movimento Cristiani per il Socialismo (CpS). Compatti si schiereranno al referendum del divorzio tutti per il No all'abolizione. L'infallibilit� qui ha fallito in pieno! L'intransigenza ha creato una divisione insanabile che ha fatto subito proseliti Crea la rottura all'interno delle ACLI. Negli intellettuali cattolici. E di riflesso influenza molti fedeli; in due parole il "dissenso cattolico" aumenta, ed entra in crisi la secolare comunit�. Dentro le iniziali forze giovani, si aggregano anche gli addetti alle professioni avanzate, si allarga nelle grandi citt�. In atto c'� la decattolicizzazione.

Risultato: La Doxa per conto della Shell rende pubblica l'inchiesta sulle opinioni dei giovani. -- Non aderisce al modello di religione di chiesa attuale il 55% dei giovani, il 50% degli addetti alle professioni avanzate, il 52,8 nelle grandi citt�. Da questi dati quasi uniformi il 24% considera la chiesa superata, il 39,7 ne ha poca fiducia, il 16,8% nessuna, l'8,9% non accetta la religione esteriorizzata e formalistica; gli altri non credono in Dio, o credono, ma non gli interessa la chiesa.

Ma il campanello d'allarme � anche nei dati complessivi della piccola provincia e nelle campagne. Tocchiamo il 33% fra i giovani, e il 23% in generale. Motivo: incomprensione; il 64.8% dei preti � vecchio; oltre i cinquant'anni, di cui il 43% oltre i sessanta, il 18,6 di oltre settanta; cioe' nati nell'altro secolo, prima dell'auto, dell'aereo, del rock, dei jesus blue jeans, del voto alle donne, della pillola, del divorzio, della minigonna, cioe' un secolo dove c'era il 48% di analfabeti (in meridione il 78%) e una sottocultura parrocchiale che bruciava ancora i libri, e non solo quelli osceni ma quelli del liberismo che stava invadendo l'Europa.

L'adeguarsi in questi anni Settanta, non era solo utile ma era necessario. Persa la lotta politica c'� il declino del grandioso e capillare apparato di potere ormai soltanto in mano alle correnti DC. In  un contesto sociale mutato e unificato dai media, il credente  nell'85% si dichiarava di "fede cattolica" anche se era comunista, ma si svincolava per� dalla deferenza al vecchio modello di chiesa tradizionale anche se sta cercando affannosamente da alcuni anni un punto di riferimento spirituale.
 Infatti proliferarono le religioni orientali, le sette o quant'altro, perch� c'era una "inconciliabilita'" e nessuna "apertura" a quel mondo moderno neocapitalistico che stava invece imponendo e omologando la cultura consumistica e edonistica di massa in spietata concorrenza con quella sola e unica cultura che era stata da secoli omologata dagli italiani: la religione e il cattolicesimo; che era poi un insieme di Chiesa e Stato da Costantino in poi, nonostante re e imperatori vari.

Ed e' curioso che la rivolta studentesca  iniziasse proprio nelle universit� dichiaratamente cattoliche, Sacro Cuore a Milano con Capanna, e Sociologia a Trento con Curcio. Ma lo afferma Vittorio Messori "Quello che � certo � che i cristiani negli anni immediatamente successivi al Concilio dovettero affrontare una profonda crisi, sia individuale sia collettiva, e molti si allontanarono dalla Chiesa o pensarono di trovare altre forme per la loro fede".

E deve ancora esplodere il caso di don Giovanni Franzoni, proprio a Roma, il 9 giugno del prossimo anno, alla Basilica di San Paolo, dove la comunit� sara' sottoposta a una severa ispezione vaticana per aver l'abate "ribelle" preso posizioni sull'obiezione di coscienza e sull'abolizione del Concordato. Della piazza non si era capito proprio nulla!!!.

13 GIUGNO - Elezioni regionali in Sicilia oltre a quelle provinciali e comunali in varie citt� italiane, come Roma, Bari, Genova, Foggia e altri paesi minori, per un totale di 7.293.523 elettori. Le previsioni sono incerte, troppi gli eventi che sono accaduti dalle ultime consultazioni (terrorismo e colpo di Stato attribuito alla destra, le rivolte nelle regioni, i sindacati, le nuove correnti con i nuovi padrini locali, gli intrallazzi della DC in Sicilia ecc). I partiti aspettano con impazienza i risultati, che sorprendono tutti, meno Almirante del MIS che canta vittoria, infatti prende il 16,3% dei voti complessivi, a Catania � il primo partito con il 21,9% e a Roma � il terzo con 16,2%.

Risultati complessivi: DC 33,3%, PCI-PSIUP 22,4%, MSI 16,3%, PSI 11,4%, PSDI 5,7%, PRI 4,6%. PLI 3,7%. PDIUM 1,2%. altri 1,4%.

I dati fanno indignare alcuni giornali, ma indubbiamente le manovre provocatrici, gli assalti alle sedi della Destra, le accuse di terrorismo, hanno pagato meno che non le prediche all'ordine di Almirante e il "boia chi molla" di Ciccio Franco a Reggio C.. Anche  Roma, patria di una burocrazia ancora legata al passato (fra l'altro antidivorzista) non � rimasta indifferente. Non solo facendo registrare il 16,2% ma il risultato condizioner� moltissimo la prossima elezione del Presidente della Repubblica, dove Giovanni Leone verr� eletto proprio con i voti determinanti del MSI.

19 GIUGNO - CONTRO IL DIVORZIO - Il comitato per l'abrogazione della legge del divorzio consegna alla Corte di Cassazione 1.370.314 firme, molto pi� di quelle necessarie per la richiesta del referendum popolare. Subito si mette in moto la macchina propagandistica decisa a scatenare una grande offensiva nel Paese per ripristinare i valori cristiani contro quelli materialistici. Non puntando su una "guerra di religione" (ma questo � un accordo con i comunisti che hanno favorito l'introduzione del referendum e la "guerra" la temono) ma puntando sui pericoli sociali, come la crisi della famiglia, i figli randagi che senza padri diventeranno tutti delinquenti, dei depravati e dei drogati. Puntando innanzitutto sulle donne e sull'indignazione del libero amore e le perversioni dei loro uomini adescate da meretrici senza scrupoli e quindi disegnando le fosche conseguenze economiche. Unica speranza di salvezza per loro � quella della dottrina morale cristiana. Purtroppo sfugge al comitato la vera realt� della donna, non conoscono le figlie, le proprie mogli e nemmeno le proprie madri.
Nonostante questo appuntamento avverr� il 12 maggio del 1974, quindi passeranno tre anni, l'incomprensione rimase, e il risultato venne fra lo stupore generale, fra l'altro molto uniforme in ogni angolo d'Italia, compresa "la balena bianca", il Veneto. (ne riparleremo ancora)

23 GIUGNO . La Gran Bretagna dopo molte esitazioni durate decenni, fra l'altro sempre osteggiati dal defunto De Gaulle, stipula accordi definitivi per entrare nella CEE. Il successivo 28 ottobre la Camera dei Comuni approva l'adesione per l'entrata nella Comunit�.

26 GIUGNO - I sindacati erano riusciti a mobilitare le piazze d'Italia il 7 aprile per lo scottante problema della casa. La manifestazione era riuscita pienamente con una larga partecipazione di cittadini ed aveva portato a studiare in tempi brevi una proposta di legge che il ministro dei Lavori pubblici, il socialista Salvatore Lauricella, era riuscito a portare fino al voto alla Camera. L'approvazione riserva una sorpresa, un nutrito numero di franchi tiratori della maggioranza, 60, riescono a bloccare la legge. Solo dopo un accordo con i comunisti la legge viene approvata. Il PCI responsabilmente, trattandosi di un problema sociale non marginale, ha infatti accettato di astenersi. Decolla cos� la "legge sulla casa" grazie alla opposizione che questa volta virtualmente diventa una maggioranza. (l'ambizioso progetto di Moro era questo!)


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