ANNO 1968 - (provvisorio)
( Anno 1968 - Nona  Parte )

68


* Cosa scrivevano i giornali
* Fischia il vento !
* Come reag� lo Stato
* Le interviste dei protagonisti

 

PIU' ATTENTI I GESUITI  DI CIVILTA' CATTOLICA

"" Roma - L'editoriale del prossimo numero della Civilt� cattolica" intitolato "La protesta dei giovani", si occupa dei fatti accaduti da Berleley, a Pechino, da Madrid a Praga, da Parigi a Varsavia, da Berlino a Roma. " I problemi che i giovani pongono con tanta violenza . scrive la rivista dei gesuiti- sono problemi reali. Molte loro analisi ispirate al marxismo e, soprattutto, molte soluzioni da loro proposte sono impossibili o sbagliate, ma i problemi da loro sollevati sono i veri problemi del nostro tempo. Se noi, i "grandi", non ne sentiamo la crudezza e l'urgenza, o � perch� abbiamo perduto la sensibilit� necessaria per avvertire una certa problematicit� o � perch� ci siamo adagiati in un placido scetticismo, nella convinzione che non c'� nulla da cambiare, perch� le cose sono andate sempre cos�". L'editoriale definisce "egualmente sbagliati" due atteggiamenti da parte degli adulti: l'indulgenza ad "un giovanilismo falso e di maniera" e "un atteggiamento di chiusura e di fastidio"" (Ag. Ansa, 30 maggio, 1968, ore 20.00)

A PARIGI - "CHIEDIAMO IL DIRITTO DI PENSARE" - Con l'occupazione, e il successivo sgombero della Sorbona, cominci� nel Paese, e in particolare a Parigi, il MAGGIO FRANCESE. La lotta raggiunse il suo apice il 10 maggio, quando dopo una enorme manifestazione, in pieno clima rivoluzionario, salirono sulle barricate innalzate lungo i boulevard migliaia di giovani francesi che si scontrarono con la polizia. Il primo ministro Pompidou, travolto dagli avvenimenti, fu costretto a fare marcia indietro cedendo alle richieste degli studenti.

Le manifestazioni violente della settimana calda hanno raccolto la maggioranza degli studenti, non solo a Parigi ma anche in provincia, su richieste contingenti (riapertura della Sorbona, liberazione degli arrestati), ma rimane sospesa la soluzione o almeno la discussione di quelle richieste concernenti la riforma universitaria che sono state all'origine dei moti studenteschi.

Il punto di partenza della rivolta � stata l'universit� di Nanterre, un insieme di tristi edifici costruiti alla periferia di Parigi, lontani da ogni forma di vita intellettuale, senza che esistano nei pressi n� librerie, n� cinema: un luogo di alienazione, come � stato definito. A Nanterre i residenti della citt� universitaria si erano gi� ribellati nel novembre scorso ai regolamenti troppo autoritari. L'agitazione prosegu� con uno sciopero degli studenti e con la nascita di un movimento genericamente di sinistra cui aderivano un migliaio di universitari. Gli "arrabbiati", il termine con cui si sono definiti, dicono di non avere leader, ma su di loro ha un ascendente e un'autorit� indiscussi DANY COHN BENDIT, 23 anni, studente di sociologia.
A Nanterre il tema fondamentale delle discussioni � stato il Vietnam e la lotta contro l'imperialismo. L'universit�, dicono gli arrabbiati di Nanterre, prepara gli uomini a questa oppressione e a questo sfruttamento: gli studenti sono i futuri dirigenti, i futuri sfruttatori, i futuri cani da guardia della societ� borghese o i suoi parassiti. Gli studenti mettono oggi in discussione sia l'insegnamento che ricevono sia le strutture universitarie, rimaste praticamente invariate dal 1875. "Chiediamo il diritto di pensare" ha detto uno studente della Sorbona e ha aggiunto: "Pensare � pericoloso perch� significa contestare". (Panorama, 23 maggio 1968)

ITALIA "STUDENTI, OPERAI UNITI NELLA LOTTA" - Il movimento iniziato alla fine del '67 dilag� poi nella primavera del '68 in quasi tutte le sedi universitarie italiane. La rivendicazione di singoli obiettivi lasci� presto il posto ad una critica complessiva dell'istituzione universitaria e della societ�. Ecco un volantino degli studenti di Torino.
" Operai! L'autoritarismo e la discriminazione nelle scuole, lo sfruttamento nelle fabbriche, la divisione in classi della societ� hanno una sola radice: il sistema capitalista. La polizia, quando caccia gli studenti dalle scuole e quando viene davanti alle fabbriche  per danneggiare gli scioperi, fa sempre la stessa cosa: difende gli interessi dei padroni.
I padroni conservano il potere non solo comandando nelle fabbriche e sfruttando gli operai; conservano il potere anche attraverso una scuola in cui solo i ricchi possono andare avanti a prendersi i titoli di studio con cui diventeranno dirigenti. I figli di operai e dei contadini devono lavorare, non hanno soldi per i libri e per le ripetizioni, al massimo vengono inseriti negli istituti tecnici, e resteranno dei sottomessi. Inoltre la scuola � fatta in modo da insegnare la logica egoistica dello sfruttamento, dividendo gli studenti e mettendoli gli uni contro gli altri, cos� come il padrone fa con gli operai quando premia i crumiri. Questa scuola � una scuola di classe perch� ci possono andare solo i ricchi e perch� insegna una mentalit� di classe.

Gli studenti lottano: per una scuola aperta a tutti; per uno studio fondato sull'esperienza sociale e sul lavoro collettivo. Ma la scuola rester� di classe finch� la societ� rester� fondata sullo sfruttamento e sulle classi. Gli studenti si sono accorti che � contro il sistema capitalistico che devono lottare.

Per questo gli studenti si rivolgono oggi agli operai, che dal sistema capitalista sono pi� sfruttati, e che quindi hanno l'interesse a rovesciarlo. La lotta degli studenti e degli operai � unica: discutiamo insieme su questi problemi e organizziamoci assieme per essere pi� forti nella lotta e per ottenere ci� che vogliamo.

AMERICA - "DOBBIAMO LEVARE ALTA LA VOCE" - Gi� nel 1965 era nato un movimento di studenti. Ecco come ne descrisse Winberg la nascita. - "Nella nostra societ� gli studenti non sono n� bambini n� adulti. E' chiaro che non sono soltanto bambini, ma per essere adulti nella nostra societ� si deve non andare pi� a scuola e mantenersi da s�. Non si capisce perch� vivere su di un contributo di ricerca o una borsa di studio non debba essere considerato un mantenersi da s�. In seguito a ci�. gli studenti sono pi� o meno esclusi dalla societ� e, in numero sempre crescente, non hanno alcun desiderio di enTrare a farne parte. Dalla loro posizione sociale periferica sono in grado di mantenere vivi i valori umani, valori che essi sanno che saranno distorti e distrutti nel momento in cui si entra nel mondo pratico e pieno di compromessi degli adulti. E' il loro stato sociale marginale che ha permesso agli studenti di diventare attivi nel movimento per i diritti civili e di creare il Free Speech Movement. Con il loro idealismo, si trovano a dover fare i conti con un mondo che � un caos completo, che, ai loro occhi, � stato fatto cos� dalle generazioni precedenti.

Cominciano come liberal, parlano della societ�, la criticano, vanno a sentire le conferenza, offrono denaro; ma ogni anno, in misura sempre maggiore, un numero sempre crescente di studenti si accorge di non potersi fermare qui. Essi affermano se stessi, decidono che anche se non sanno come salvare il mondo, anche se non possiedono alcuna formula magica, devono levare alta la voce perch� tutti la sentono. Diventano attivisti e nasce una nuova generazione, una generazione di "radical".

IN GERMANIA - MARCUSE E L'OPPOSIZIONE STUDENTESCA - Voi sapete che io considero l'opposizione
studentesca uno degli elementi decisivi del mondo attuale; non una forza immediatamente rivoluzionaria, come mi � stato ripetutamente contestato, ma un fattore tra quelli che potrebbero un giorno pi� facilmente trasformarsi in una forza rivoluzionaria. Una delle pi� importanti esigenze della strategia di questi anni � quindi l'instaurazione di rapporti tra le opposizioni studentesche nei vari Paesi. Non esiste alcun collegamento tra l'opposizione studentesca statunitense e l'opposizione studentesca tedesca, anzi non esiste neppure una efficace organizzazione centrale nell'opposizione studentesca degli Stati Uniti. Noi dobbiamo lavorare alla creazione di questi rapporti. In America l'opposizione studentesca fa parte di una opposizione pi� vasta che viene generalmente definita col termine di New Left. Devo quindi incominciare indicando, se non altro a grandi linee, le differenze essenziali tra la nuova sinistra e le vecchie sinistre.

In primo luogo questa nuova sinistra non �, ad eccezione di alcuni piccoli gruppi, marxista o socialista in senso ortodosso, ma � invece caratterizzata da una profonda diffidenza nei confronti di tutte le ideologie e anche di quella socialista, dalla quale si sente in qualche modo tradita e delusa. Inoltre non si basa affatto sulla classe lavoratrice come classe rivoluzionaria; anzi la sua composizione sociale non � neppure chiaramente definibile e consiste di intellettuali, di gruppi appartenenti al movimento dei diritti civili e di giovani: soprattutto di elementi radicali della giovent� che al primo sguardo non si direbbero neppure una forza politica, come i cosiddetti hippies. Fatto molto interessante, questo movimento non conta tra i suoi portavoce alcuna personalit� politica, ma piuttosto poeti e scrittori. Ricordo qui soltanto Allen Ginsberg, che esercita una grande influenza sulla nuova sinistra americana.

Contro che cosa � diretta questa opposizione? La domanda deve essere presa molto sul serio, perch� si tratta di una opposizione contro una societ� democratica e ben funzionante che, almeno normalmente, non si basa sul terrore. Inoltre, questa opposizione lotta contro la maggioranza della popolazione, inclusa la classe operaia (su questo negli Stati Uniti non abbiamo alcun dubbio), contro tutta la cosiddetta "way of life" del sistema, contro la onnipresente pressione di questo (che con la sua repressiva e distruttiva produttivit� degrada, in modo sempre pi� disumano, ogni cosa a merce, facendo della compravendita lo svago e il contenuto della vita), e infine contro il terrore che regna di fuori della metropoli.

Questa opposizione entro il sistema in quanto tale � stata scatenata in un primo momento dal movimento per i diritti civili e in seguito dalla guerra del Vietnam. Seguendo il movimento per i diritti civili, molti studenti si sono trasferiti dal Nord al Sud del Paese per  aiutare i negri a iscriversi nelle liste elettorali e hanno potuto cos� scorgere per la prima volta la faccia che questo libero e democratico sistema presenta laggi�, scoprire il comportamento degli sceriffi, constatare come l'assassinio e il linciaggio dei negri rimangono impuniti anche quando i colpevoli sono noti.

Da questa esperienza traumatica � uscita l'attivazione politica di studenti e intellettuali in tutti gli Stati Uniti. Questa opposizione � stata poi rafforzata dalla guerra nel Vietnam. Agli studenti la guerra del Vietnam ha svelato per la prima volta la natura della societ� esistente: la necessit� ad essa connaturata della espansione e dell'aggressione e la brutalit� della lotta concorrenziale in campo internazionale."

IO ALL'ASSEMBLEA C'ERO


(con alcune interviste dei protagonisti)

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