ANNO 1968 - (provvisorio)
( Anno 1968 - Sesta Parte )

2 OTTOBRE - MESSICO - Olimpiadi di sangue. "La strage degli studenti" Approfittando dell'evento sportivo al centro dell'attenzione mondiale, gli studenti universitari occupano gli edifici delle Facolta' e contestano il governo alla vigilia dell'inaugurazione dei Giochi. La repressione e' durissima; un massacro. Sulla grande Piazza delle Tre Culture interviene l'esercito che spara con i bazooka ad altezza d'uomo, li assedia dall'alto con gli elicotteri e lancia lacrimogeni. Una rivolta soffocata nel sangue. Una strage di studenti.
"Citt� del Messico - Testimoni oculari hanno riferito che, mentre i reparti dell'esercito si dirigevano contro gli studenti, alcuni elicotteri militari sorvolavano la piazza lanciando razzi illuminanti. Testimoni hanno riferito di aver visto persone che dalle finestre degli edifici che hanno sparato contro gli automezzi dei soldati" "Un'atmosfera da guerra civile grava sulla capitale, ma il ministro della difesa ha escluso la proclamazione dello stato d'assedio" (Comun. Ansa, 3 ottobre, ore 10.10)
"Unit� dell'esercito e della polizia hanno preso posizione in tutti i punti nevralgici della capitale. La piassa delle Tre Culture � stata trasformata in vera e propria fortezza, difesa da una quarantina di mezzi blindati, che hanno le armi puntate in tutte le direzioni. Si dice che quattromila persone sono state arrestate" (Com. Ansa, 4 ottobre, ore 01.57)

I morti saranno un centinaio, migliaia i feriti, migliaia gli arresti.
Le Olimpiadi si fanno proseguire, ma si chiudono - nel clima di grandi manifestazioni antirazziali nelle citta' americane - con una immagine che fara' il giro del mondo. Due atleti di colore contemporaneamente sul podio per la medaglia, davanti alle telecamere di tutto il pianeta, mentre le note dell'inno nazionale americano scandiscono quei pochi secondi, alzano il braccio con il pugno chiuso in un guanto nero e chinano la testa.

15 OTTOBRE - Il 19 settembre era iniziata a Pisa la protesta alla Saint Gobain che minacciava di licenziare alcuni operai. Le agitazioni in corso e le varie assemblee vengono pero' contestate da un gruppo di baschi neri che si infiltrano in quella che era una semplice assemblea, che degenera subito in una rivolta incontrollata. L'agitazione va oltre le intenzioni quando gruppi di destra, polizia e contestatari si affrontano. Si fanno barricate, si attuano blocchi stradali, si susseguono le cariche e gli scontri. . Caratteristica - e d'ora in avanti diventa' una componente essenziale e comune in ogni agitazione degli operai delle grandi fabbriche - e' la partecipazione a fianco dei lavoratori di gruppi studenteschi, dove proprio a Pisa il gruppo pisano di ADRIANO SOFRI Lotta Continua e' presente in massa. Con migliaia di giovani, fa le "ossa", fa le sue prime esperienze di "lotta concertata" per le prossimi rivendicazioni nelle citta' del Nord, come a Torino e a Milano, dove si formeranno gruppi autonomi dei lavoratori che si stanno scrollando di dosso i sindacati ritenuti bidonisti e al soldo dei capitalisti. Andranno a iniziare una totale critica sul loro operato, e tenteranno di rovesciare il "sistema".

16 OTTOBRE - Dalle Universita' si � passati poi ai Licei e ora si � giunti alle Medie. A Roma � occupato il Liceo Mamiani per protestare contro la radiazione dalle scuole di tutta Italia di tre studenti ribelli. Per solidarieta',  la protesta prima si estende nella capitale, poi in tutte le scuole d'Italia. Ma non finisce qui'; il 13 dicembre quelli del Mamiani ritorneranno ad occupare la scuola , ma 200 di essi verranno sospesi, ed e' il finimondo. Dovra' intervenire nella scuola personalmente il ministro della P.I.
(Dopo 29 anni (Dicembre 1997) al Mamiani di Roma accadra' la tessa cosa, soltanto che questa volta i ragazzi sono i figli di quei padri sessantottini comunisti che contestavano le riforme democristiana della scuola.
Ma questa volta (1997) sono i genitori (di sinistra, ora al potere) a mandare i poliziotti a far sgomberare le scuole occupate. Nel 68 c'era il comunista Napolitano che nei cortei prendeva le manganellate dai scelbini  per difendere i diritti degli studenti, degli operai e dei contadini. Nel 1997 agli Interni ci sara' proprio Napolitano a mandare i poliziotti a fare gli sgomberi nelle scuole di studenti e nelle campagne di contadini. (vedi novembre 1997). Proprio come faceva ora in questo '68 la Dc nelle scuole, nelle fabbriche e nelle campagne. - Corsi e ricorsi della storia. (La fattoria degli animali di Orwell, e' sempre un gran bel libro!)

22 OTTOBRE - Sono ormai migliaia gli studenti arrestati o denunciati e centinaia sono gia' finiti in carcere. Si era partiti con il pugno di ferro, convinti di dare l'esempio, e ci si e' trovati seguendo la linea dura con le carceri piene di ragazzi e migliaia di denunciati. Ora, con un lampo di intelligenza politica, si fa marcia indietro, ci si rende conto che si sono oltrepassati con l'emotivita' e la repressione i limiti della ragione. La Camera e il Senato votano un' amnistia per tutti i reati politici; tali erano stati ritenuti quelli degli studenti. A votare contro pero' saranno le destre e il PLI.

24-28 OTTOBRE - Agitato Congresso dei Socialisti. E' il primo congresso dopo l'unificazione ed e' anche l'ultimo. Si parla, ma soprattutto si litiga,  e non si arriva a nessuna conclusione, le lacerazioni portano a creare cinque correnti senza che vi sia nessun documento politico in proposito. Alla fine NENNI conservera' la carica di presidente e FERRI quella di segretario, ma con soli il 53 % dei voti.
Le correnti che emergono sembrano viaggiare tutte verso una autonoma direzione ignorando le altre. Si riparla di un nuovo PSI; fatto da chi, non e' ancora ben chiaro, gli accordi sono in alto mare. Ognuno sembra avere la sua bacchetta magica e il suo slogan: Autonomia Socialista, Impegno Socialista, Rinnovamento Socialista, Riscossa Socialista, Sinistra Socialista. Poi c'e' la questione del logo, a chi andra', chi se ne puo' appropriare e con quali serie motivazioni. L'intero confuso mondo socialista, dentro un mondo confuso di "uomini socialisti" (?) non e' ancora in grado di rispondere. Litiga solo, mentre i democristiani ridono, puntando il dito "ecco chi sono, guardate che indegno spettacolo".

31 OTTOBRE - All' Isolotto, Don Mazzi rigira in mano la lettera del Cardinale Florit, e non sa quali decisioni prendere. Ma la soluzione al questo travaglio della sua coscienza e' quella di informare i suoi parrocchiani della diffida e quindi solo loro dovranno decidere cosa fare e non la gerarchia della Chiesa. E' dunque una presa di posizione ribelle e autonoma contro la finora "indiscussa" autorita' della Chiesa.
Don Mazzi diventa ancora piu' ribelle quando afferma in questa circostanza: "ubbidire alla gerarchia cattolica significa quasi sempre disubbidire alle esigenze pi� profonde, vere ed evangeliche del popolo; non voglio una Chiesa legata a un potere politico ed economico, ma legata al popolo dei disoccupati, dei rifiutati, degli analfabeti, degli operai"
E come si puo' intuire non e' piu' una presa di posizione ma e' ora gia' un vero e proprio atto di ribellione. d'insubordinazione!
Si svolge quindi all'Isolotto un'assemblea tumultuosa, vi partecipa tutta la comunita', migliaia di persone. Tutti si schierano contro il cardinale e tutti appoggiano don Mazzi. Per iscritto mandano a dire che la lettera inviata a Parma l'hanno firmata pure loro "non e' don Mazzi a fianco a noi, ma siamo noi a fianco a don Mazzi, e poi cosa sono questi distinguo, noi qui ci sentiamo una cosa sola!".
Ma Florit non si spaventa, pensa gia' a una rimozione del parroco; mantenendo ancora la calma con l'autorita' che ha, scrive ai parrocchiani una lapidaria frase "Far dipendere dalla decisione della comunita' un provvedimento episcopale riguardante il parroco non corrisponde all'interpretazione cattolica del concetto di chiesa".
Non si scompone, non ascolta nessuna delegazione di parrocchiani, fa passare alcuni giorni, poi il 4 dicembre ........(vedi..)

5 NOVEMBRE - In America viene eletto Presidente degli USA RICHARD NIXON, del partito Repubblicano, ma i Democratici conservano la maggioranza sia al congresso che al senato. Nixon ha ora una bella eredita', la guerra in Vietnam. Tutto il mondo aspetta le sue decisioni, il nuovo corso della politica americana. Che cosa faranno i "gendarmi del mondo"

14 NOVEMBRE - In questo giorno, (l'altra tappa sara' il 5-12 febbraio del '69) per la prima volta dal 1948, le tre confederazioni sindacali (finora giganti di argilla) entrate nell'occhio del ciclone "operai + studenti", si svegliano!! Unitariamente proclamano due giornate di lotta con uno sciopero generale, ritornando (in ritardo) sui propri passi dopo dieci mesi sulla riforma pensionistica gia' da loro concordata con il governo (il 27 febbraio di quest'anno) che la base per� non aveva accettata ma contestato, protestato  vivacemente,  in particolare con la CGIL (che si � presa nel corso dell'anno le peggiori contumelie dai suoi iscritti) accusata di tradimento.
Lo sciopero generale questa volta concordato ha una adesione altissima, ma ha momenti difficili in molte citta'; alla Fiat di Torino in particolare dove i CuB e Lotta Continua solidarizzano e insieme vorrebbero destabilizzare i sindacati ritenuti ormai appiattiti e ininfluenti capaci solo di vedere il particolare e non il generale.
E' una lezione salutare ("imparammo molte cose" dir� un sindacalista anni dopo) e giova, perche' i dirigenti dei tre sindacati iniziano a "vedere insieme" altre strade da percorrere.
Ma prima di arrivare al 5 febbraio del '69, vi rimandiamo al 5 dicembre di quest'anno, poco piu' avanti di questa pagina.

20-23 NOVEMBRE - Al Consiglio nazionale della DC anche qui le cose non vanno meglio. ALDO MORO annuncia che si stanno vivendo "tempi nuovi" e che occorre una "strategia dell'attenzione" nei confronti del PCI. Le affermazioni non sono indolori, e Moro polemicamente si stacca dalla corrente dorotea mentre  Iniziativa Democratica  fonda una sua propria corrente in piena autonomia. Saranno tre le correnti importanti (Moro, Rumor, Andreotti) in sofferta alternanza a spartirsi i posti chiave del potere (Premier, Interni, Esteri) ma anche a combattersi su diverse linee di pensiero (e di interventi) come affrontare una societa' che � (apparentemente - non lasciamoci ingannare) in rivolta.

23 NOVEMBRE - Grandi e anomali manifestazioni studentesche a Torino che sfilano in cortei nella citta' e chiedono, dopo i recenti fatti, la riapertura delle Facolt� umanistiche chiuse dal rettore. Anomala perche' per la prima volta sfilano accanto agli studenti gli operai. E' il primo favore ricambiato. Gia' questo e' una grossa novita' che far� riflettere i sindacati e gli imprenditori, mentre la classe politica anche questa volta sottovaluta e come al solito e piu' favorevole a misure repressive e all'immobilismo piuttosto che dare  risposte riformatrici.

2 DICEMBRE - La polizia questa volta spara ad Avola in Sicilia nel corso di un'agitazione di braccianti che chiedevano la parita' negli stipendi con il nord ("a uguale lavoro, uguale stipendio"). Dopo le cariche della polizia per disperdere i manifestanti, sul terreno restano due braccianti uccisi. Prima in Sicilia poi in tutta Italia, si svolgono manifestazioni e uno sciopero generale contro questi interventi della polizia ritenuti troppo repressivi; e accadono altri incidenti gravi.

4 DICEMBRE - Ritorniamo all'Isolotto, che non e' piu' un'isola di condomini di operai che in Italia prima nessuno conosceva, ma e' ora su tutte le prime pagine dei giornali con tutto il clamore che la notizia ha suscitato. Infatti il provvedimento episcopale del Cardinale Florit, dopo l'intimazione, non si e' fatto attendere. Ha rimosso il parroco, lo ha sottratto alle sue funzioni, ha tentato di sostituirlo con un altro prete, ma e' andato incontro a un clamoroso fallimento, la chiesa e' rimasta completamente vuota, tutti gli abitanti del quartiere hanno disertato il tempio, hanno organizzato uno sciopero nelle scuole e sono sfilati per le strade del centro di Firenze con grandi cartelli. Ma la cosa piu' clamorosa e' che novantatre' preti della diocesi di Firenze solidarizzano con Don Mazzi. Mentre sul sagrato della chiesa dell'Isolotto c'e' un presidio di parrocchiani che impedisce ai rappresentanti della curia di riprendere possesso della chiesa.
Il clamore non si placa anche quando il 20 dicembre interviene direttamente il Papa...(vedi il 20)

5 DICEMBRE - Il CuB della Pirelli Bicocca inizia a contestare come a Torino i sindacati. "La lotta operaia deve partire dalla base e non dall'alto". Chi lancia questi primi slogan non sono pi� gli operai, ma sono gli studenti che convinti di aver vinto le loro battaglie ora si volgono sempre di piu' e in massa agli operai delle fabbriche  contestando i sindacati e spingendo i lavoratori a seguire il loro esempio e mettere in discussione, magari anche con la violenza, gli assetti di potere esistenti. Il mondo operaio con tutte le sue lotte non era mai riuscito a dare una spallata ne' a limitare i poteri degli imprenditori, ma con l'appoggio di questa "forza" gli viene fatta prendere coscienza che si "poteva". E a dire il vero questa coscienza la prese anche il sindacato che finalmente sta iniziando a uscire dalla confusione. I suoi errori: troppo attenti piu' ai soggetti corporativistici che non ai compiti. Altro che "programmazione democratica" e "solidarieta' nazionale". L'occhio di riguardo era sempre verso i metalmeccanici. Diventati una casta.

E' VITTORIO FOA a indicarci che alla fine di questo decennio, il sindacato "oscillava fra corporativismo e solidarieta'", un corporativismo a maglie strette e larghe, secondo le circostanze. AMENDOLA stesso ammetteva dopo molti anni che "malgrado il nesso affermato tra lotte contrattuali e riforme, nel fuoco della battaglia il movimento sindacale di questi anni 1968-1969 ha stentato a mantenere l'alleanza dentro la classe operaia, tra classe operaia e contadini, tra nord e sud, tra occupati (del nord e anche del sud) e disoccupati". (Amendola, Gli anni della repubblica, 1976).

A uscire dall'impasse, a vedere piu' chiaro, a rompere l'egemonia padronale, contribui' direttamente o indirettamente, a questa "stagione studentesca", soprattutto Lotta Continua, di ADRIANO SOFRI. Diede con il suo movimento una grande spallata alla durezza e al potere dei grandi imprenditori,  rappresento' una doccia fredda per i sindacati e fece nascere una grande consapevolezza della forza assembleare dei lavoratori (del tutto nuova). Due componenti le ultime due che diventarono una unita' definitiva  nell'"autunno caldo" del '69, e che porto' finalmente a molte conquiste: le 40 ore settimanali, il diritto alle assemblee all'interno delle fabbriche ecc. ecc (che vedremo)

Pochi videro allora questo contributo, ma e' comprensibile, perche' pochi degli osservatori erano a Torino a vivere questo dicembre 1968. Hanno descritto alcuni aspetti per sentito dire, ma non ne hanno visto la sofferta "gestazione". Insomma bisognava essere presenti!!! Per capire!!! E i presenti a Torino erano pochi, quasi nessuno.

Il '68 studentesco non era riuscito a modificare l'assetto dell'Universita' e della scuola, tanto meno le istituzioni politiche e sociali, ma una piccola minoranza riusci' a far cambiare la mentalita' operaia, quella sindacale e, (ora costretta) anche quella imprenditoriale. Ed e' significativo che suscitarono una reazione da parte degli apparati dello Stato conservatore e del ceto politico di governo, gravemente minacciato da questa che era una vera e propria rivoluzione sociale. Di certo era la prima spallata dal basso. E sicuramente anche le prime crepe di un edificio.

Ci spostiamo ora a Milano, a Piazza Duomo, alla Scala, dove troviamo Capanna a lanciare uova marce alla neo-borghesia.....

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