ANNO 1967 - (provvisorio)
( Anno 1967 - Quinta Parte )

23 DICEMBRE - Il Governo, il presidente della repubblica Saragat e il Papa, danno il benvenuto al presidente degli Stati Uniti Johnson a Roma. Il "clima" non era certo favorevole.
PAOLO VI aveva gia' ricevuto il 1� aprile il vicepresidente Humphrey; poi a Firenze subito dopo fu invece molto contestato. Inoltre  non dimentichiamo che in Aprile proprio a Roma si era tenuta una grande manifestazione contro i bombardamenti americani in Via Veneto davanti all'ambasciata Usa, che aveva provocato scontri fra studenti e polizia, con incidenti, molti feriti e numerosi arresti nelle due parti in contrapposizione che si erano affrontate: sinistra e destra.

25 DICEMBRE - Dopo il messaggio di Amore e di Pace di Paolo VI, appena irradiato e fresco di stampa sui giornali, con una "lettera aperta" che rendono pubblica, i seminaristi di Verona si fanno sentire; condannano l'intervento americano in Vietnam scrivendo al Papa: "Amore, Pace: parole che rischiano di restare vuote se non troviamo l'effettiva maniera di realizzarle...... Condanniamo la politica degli Stati Uniti i quali approfittando della loro potenza politica e militare vogliono imporre con la forza una loro visione di pace. Crediamo che nulla possa giustificare questa guerra, tanto piu' che questi potenti si dichiarano cristiani".

Ma quelli del Circolo Cattolico Maritain di Rimini vanno oltre, a Paolo VI gli scrivono direttamente una lettera e vale la pena di citarla per capire il lievito che fara' fermentare il drammatico "dissenso". "Il cardinale Spellman ha detto che "gli Stati Uniti stanno combattendo nel Nord Vietnam una guerra santa", e, rivolto alle armate statunitensi ha detto  "Voi non solo state servendo il vostro paese, ma state servendo la causa della giustizia, la causa della civilta' e la causa di Dio. Noi siamo tutti uniti nella preghiera e nel patriottismo in questo sforzo". Noi, cattolici di Rimini, siamo scandalizzati e sgomenti. E' questa la Pacem in terris? E' questa la nuova "eta' conciliare"?. Siamo tornati alle crociate di infausta memoria e al patriottismo di cattiva lega con la benedizione delle armi e dei gagliardetti? Padre, Lei che cosi' ansiosamente e paternamente non perde occasione per ammonire da "errori" e "deviazioni" e "pericoli" che si possono ravvisare negli scritti o nell'impegno di qualche sconosciuto membro di questo o quell'ordine religioso, e nell'attivita' di qualche "cenacolo" laico (chiaro il riferimento a Don Mazzi e Don Milani) non vorra' rimanere inerte di fronte a certe grossolane deviazioni, a certe scandalose negazione della Pace, sol perche' fanno capo ad un cardinale di S.R. Chiesa?" (Da Lettera aperta al papa sulla "guerra santa" nel Vietnam, 1967. Citata anche in "Storia dell'Italia repubblicana" di Silvio Lanaro, Marsilio Editori, 1996).

Questo Natale 1967, non poteva  finire nel modo peggiore.

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