ANNO 1941 (provvisorio)
(Anno 1941 - Terza parte)

La pagina storica dell'anno - L'invasione della Russia

LA GUERRA IN RUSSIA

IL 22 GIUGNO - C'e' dunque l'invasione alla Russia, l'"Operazione Barbarossa" � scattata. Dopo la conquista della Grecia e della Jugoslavia abbiamo dunque la svolta decisiva della guerra. Hitler ha osato e ha aperto due fronti. Alle spalle ha l'Inghilterra che nonostante i tedeschi la bombardano costantemente non si piega, attende fiduciosa i primi  aiuti americani e non gli dispiace affatto che le maggiori attenzioni siano ora rivolte ad Est. I russi Churchill li odia, li ha sempre odiati, ma ora spera tanto che si comportino bene da fermare Hitler. A fine guerra nelle sue Memorie sar� onesto: "Se non avevamo i russi la guerra l'avrebbe vinta Hitler con due anni di anticipo; noi non avremmo potuto far nulla e gli americani non erano ancora entrati nell'idea di far guerra alla Germania, n� del resto a quella data erano sufficientemente pronti per farla".

Hitler ha ora davanti a s� una Russia che indubbiamente ha sottovaluto, e in pi� ha iniziato a commettere una serie di errori strategici gravissimi  (voleva conquistarla in 8 settimane - anche Napoleone!). Non ha una accurata conoscenza del territorio e neppure ha buone informazioni delle forze in campo come numero e attrezzature (leggeremo presto le cose inaspettate e le sue preoccupazioni per le
"sorprese", con una sua lettera a Mussolini dopo soli otto giorni dall'attacco). 
E' sconcertato di vedere armamenti pi� efficienti dei suoi, soprattutto nel vedere che hanno un micidiale carro armato (il T34) e le famigerate katiusce, che sono una specie di grande mitragliatrice montata su un grosso camion, ma con proiettili di grosso calibro, con 16 rampe per la gittata - molto simili a piccoli missili - velocit� di fuoco 320 razzi in 25 secondi. Entrambe le due "sorprese" incutono un sacrosanto terrore ai tedeschi del tutto ignari dell�esistenza delle nuove armi. Inoltre (altra sorpresa) i Russi hanno 10.000 aerei.

STALIN non volle mai credere al tradimento dei tedeschi fino a pochi minuti dall'invasione che CHURCHILL (nonostante tutto seguitava ad avere rapporti con il "diavolo rosso") gli aveva addirittura anticipato una settimana prima. Alle 2 di notte del 22, lo stesso Churchill gli diede la drammatica notizia sulla "linea rossa",  "Stanno arrivando! adesso sono sicuro che ci crederai". Ma questa incredulit� con i fatti che vedremo, non quadrano. Stalin si era preparato bene con le armi. Non si fidava n� di Hitler, e n� si fidava di Churchill.
 Inoltre il famoso incontro con il giapponesino era avvenuto due mesi prima.
(VEDI IL GIAPPONESINO E STALIN) 

Quello che gli mancava a Stalin era solo il personale militare efficiente; ma questo lo aveva lui stesso purgato, liquidato, deportato in Siberia; solo perch� lo contraddicevano. Nell'esercito voleva comandare solo lui!

Fino a questa data  Hitler era al massimo delle sue conquiste territoriali, ma commise l'errore (e segn� cos� la sua sorte) nel considerare la conquista della Jugoslavia, della Grecia e di Creta solo dei coprispalle in vista dell'attacco alla Russia, dove  rivers� il meglio delle sue forze armate per realizzare il  desiderio pi� grande: quello non  riuscito a Napoleone, scegliendo non a caso la data dell'invasione lo stesso giorno, il 22 giugno. All'Inghilterra Hitler ci avrebbe pensato dopo, a Russia conquistata. - "L'Inghilterra ha perduto questa guerra. Col diritto di colui che affoga, essa si afferra ad ogni pagliuzza che possa servirle come àncora di salvezza".  Cos� scrive Hitler nella sua lettera a Mussolini nella notte del  21 giugno. Poche ore prima dell'attacco

Ma Hitler non ha fatto i conti con il tempo e offrir� cos� la possibilit� agli Usa (sempre pi� interessata al collasso dell'Europa - e terzo falco in attesa di piombarci sopra) di costruire nel frattempo migliaia di navi e aerei, di entrare in dicembre anch'essa in Guerra, di unirsi alla Russia, di far ritornare alcune speranze alla bellicista Inghilterra, che fin dal primo giorno dell'attacco tedesco gli sguardi li ha sempre rivolti verso un solo punto: verso la Russia sovietica.
Guardava e sperava.

Hitler era diventato forte, aveva organizzato finora tutto bene, si sentiva perfino un grande stratega, ma in effetti lo stratega di tutte le invasioni era l'oscuro JODL. Oltre le truppe corazzate - le panzerdivision (il "padre" di queste era GOUDERIAN) - che lui aveva organizzate, collaudate e impiegate come nuova arma a "sorpresa" cio� i "blitz". Poi c'erano i Paracadutisti che avevano permesso di appoggiare i grandi blitz. Uno di questi a Creta, dove ne morirono 2000 su 6000 impiegati, tuttavia conquistarono l'isola. Dopo Creta, Hitler non volle pi� saperne di utilizzarli ("non � pi� una sorpresa"), mentre al contrario li scoprirono e iniziarono sempre di pi� addestrarli e a impiegarli gli inglesi e poi gli americani, diventando questi reparti in molti casi risolutivi, come nel grande sbarco in Normandia.

Churchill all'indomani di Creta, lui buon stratega, era rimasto impressionato e sconvolto dal blitz dei paracadutisti. Confida nelle sue Memorie "...ci preparammo seriamente sull'isola, perche' bastavano cinque di queste divisioni a Hitler per mettere in ginocchio l'Inghilterra se impiegate cosi' cinicamente come a Creta. Ma poi scoprimmo che ne esisteva sola una di divisione, la 7ma, quella comandata da Student, l'inventore e il creatore di questa silenziosa, aggressiva e ben addestrata micidiale forza sorpresa, ed era proprio quella che era stata impiegata per l'ultima volta sull'isola, dove non metaforicamente quasi meta' era rimasta sepolta sulla stessa, mentre il rimanente fu sepolta per sempre nella strategia di Hitler. Il Furher fu un pazzo a non credere piu' nei paracadutisti e nelle truppe aviotrasportate con i silenziosi alianti, e fu un pazzo aver sciupato queste forze smisurate in quel modo a Creta. Con gli stessi 6000 uomini poteva conquistare mezzo oriente, Cipro, l'Iraq, la Siria e persino la Persia. Ma lui guardava solo a est, agli Urali, tutti i suoi pensieri erano a est, e gli italiani con la Grecia, la Iugoslavia e con Creta gli avevano fatto perdere tempo abbastanza; cinque settimane, e saranno proprio questi 35 giorni, e il prematuro gelo alle porte di Mosca, che gli causeranno la catastrofe"
Una preveggenza, che però gi� traspare in questa lettera di Hitler inviata a Mussolini il 30 giugno... 

"...La lotta che ora si svolge da 8 giorni, mi da' la possibilit� di comunicarvi in poche linee un quadro generale della situazione. La piu' importante constatazione che io ed i miei generali abbiamo fatto e' stata una che veramente ci ha sorpresi nonostante tutte le previsioni. L'Armata russa "stava"(*) approntando uno schieramento di forze con mezzi che andavano molto al di la' di quanto noi sapevamo o anche solo ritenevamo possibile. Sono otto giorni che attacchiamo, ma non si e' rimarcata alcuna diminuzione della loro aggressivita'.
I Russi hanno tirato fuori una sorpresa di cui noi purtroppo non avevamo alcuna idea. Un gigantesco carro armato del peso di 52 tonnellate, con una corazza di 75 mm, con un cannone da 7,62 cm e tre mitragliatrici. Siamo impotenti di fronte a questi mezzi corazzati che attualmente sono i piu' forti. Hanno numerose formazioni motorizzate e possiedono quasi tutte propri reparti corazzati. Combattono col fanatismo piu' stolto, indifferenti ai sacrifici, con la brutalita' primitiva di un animale. I combattimenti che ora hanno luogo qui da otto giorni appartengono ai piu' gravi che le truppe tedesche hanno dovuto sostenere sinora".
(Lettera a Mussolini, del 30 giugno 1941, da Lettere e Documenti di Hitler e Mussolini, dal 1939 al 1943 - Kinkg Features Syndacate, New York, 1946).

(*)  ( Su questo "stava approntando"  vedi  QUI alcune amare realtà)

HITLER prosegue nella lettera con una visione generale, ma sono tutte considerazioni utopistiche, fra l'altro localizzate su un solo punto, l'est, mentre CHURCHILL da Londra ha una visione pi� globale e non si perde d'animo, anzi si frega le mani, e per prima cosa lui intensifica le truppe in Africa, Hitler invece le alleggerisce non fornendo aiuti, che ormai anche se li inviasse, pochi arriverebbero a destinazione.

Perch� gli inglesi oltre che rinforzare il settore in Africa hanno puntato tutto sul possesso di quella famosa isoletta che Mussolini aveva dimenticato di conquistare il primo giorno di guerra. E che invece ora diventa la pi� importante base strategica inglese del Mediterraneo: l'isola di Malta, "l'isola stop" di tutti i rifornimenti in Africa; e che voleva dire inchiodare nel deserto italiani e tedeschi. Qui  Churchill sta giocandosi la pi� importante partita. E Hitler la sta perdendo senza rendersene conto.
Anche Rommel, solo dopo, capir� il grande errore di Malta, ostinatamente mai presa in considerazione (dicono alcuni, scaricando su di lui tutte le colpe, ma nel suo Diario, le cose stanno ben diversamente).
VEDI DIARIO DI ROMMEL

La richiesta di rinforzi -come leggiamo dal suo diario- era giunta a Berlino fin dall'inizio del suo arrivo in Africa; un piano era stato perfino (il 2 maggio) gi� concordato con Mussolini e Hitler con un decisivo rinforzo per sferrare un grande attacco; rimase per� sulla carta; poi lo stallo fino a novembre, poi l'impresa di Tobruk, e Rommel (o Roma o Berlino) rimandò l'attacco all'isola, convinto di poter arrivare ad Alessandria indisturbato. Ma Rommel non la raggiunse mai; fu intrappolato (come leggeremo il prossimo anno) ad El Alamein da Montgomery.
Un telegramma cifrato di Rommel a Mussolini a Roma in data 8 OTTOBRE 1941 minaccia la perdita della Libia se non si curano i convogli ed i rifornimenti. In settembre, le perdite in mare sono state del 35 per cento di materiali e del 55 per cento di uomini. In un rapporto a Berlino Rommel insiste perch� Kesserlring che "dovrebbe venire in Italia come Comandante in Capo delle forze Mediterranee, studi i piani per Malta e Biserta....", Inoltre aggiunge   "Mettete in guardia il Comando Supremo, contro la leggerezza del Generale italiano Pricolo". (Novembre 1941)

Se le truppe italo-tedesche occupavano l'Egitto, se conquistavano l'intero Medio Oriente, se si impossessavano (visto che erano sempre carenti di carburanti) dei pozzi di petrolio dell'Iraq e dell'Iran poi quelli a Baku, se si ricongiungevano con le truppe del Caucaso e avrebbero impedito i rifornimenti anglo americani fatti ai russi, la partita gli inglesi l'avrebbero persa. Privati del Medio Oriente, il confine indiano stretto in una morsa, sarebbe caduto in mano ai tedeschi o ai giapponesi. La cartina geografica del mondo in questo caso sarebbe cambiata per qualche secolo.

Churchill fu invece lucidissimo. Era ostinato, spregiudicato, beffardo, astuto, dispotico, acuto, ironico, umano e cinico nello stesso tempo, ma sempre con una visione pi� globale del conflitto. Hitler fece invece affidamento in Africa solo su Rommel che poi fu messo in difficolt� proprio dai mancati  rifornimenti italo-tedeschi, e poi dallo stesso Hitler, che dopo le prime difficolt� in Russia fu quasi abbandonato; "resistete fino all'ultimo uomo" questo l'unico incoraggiamento che diede alla fine a Rommel. Ed era proprio la fine.
 Mussolini sottovalutando  lo scenario prefer� mandare anche lui le armate in Russia, inutili e inadatte, che se invece mandate in Africa potevano essere decisive nella guerra. Gli inglesi  - questo avrebbe dovuto immaginarlo Mussolini - se vincevano avrebbero avuto la porta aperta subito verso il Caucaso, prendendo alle spalle i tedeschi.

Quando Mussolini cap� che Malta, la piccola isoletta, era la chiave del successo nel conflitto, era troppo tardi. Anche  Rommel fino all'ultimo se ne disinteress�, era un terrestre, ma quando si rese conto (lo racconta nel suo diario) che "per camminare sulla terra con i suoi carri ci voleva anche il carburante che veniva dal mare", anche per lui l'illuminazione gli arriv� troppo tardi. Era stato giocato, messo in trappola, non solo a 600 chilometri dai rifornimenti, ma rimase isolato dall'Europa. Tutti dentro i comandi tedeschi pensavano pi� solo alla Russia, gli altri fronti rimasero nell'ombra.
Il ruolo di Rommel era di terz'ordine e questo umiliava il suo orgoglio: "Momentaneamente - egli annota nel suo Diario - siamo i parenti poveri".
Poi verso la fine dell' anno con le prime grosse difficolt�, solo la Russia fu l'unico (drammatico) pensiero dei comandi tedeschi con il fantasma di Napoleone sempre davanti.
Intanto Malta era diventata   inespugnabile e da qui partiva la mattanza inglese delle navi rifornimento.

Nel suo diario (di cui l'autore che scrive ha una copia, e lo ha conosciuto da bambino personalmente, e fra l'altro suo padre era proprio alle sue dipendenze per i rifornimenti del carburante) scrive,  amareggiato, furibondo, depresso, gi� sconfitto "siamo condannati a essere seppelliti nella sabbia; per fare arrivare 20 tonnellate di materiali consumiamo 100 tonnellate di carburante". 
Alla fine, alla "volpe" gli fu occupata la tana, e cadde nella trappola dei "lupi" di Montgomery. 


MA
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continua

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