ANNO 1940 (provvisorio)

La valorizzazione dell' Albania

 
Relazione di Benini al Duce 

L'11 ottobre il sottosegretario agli affari albanesi, Zenone Benini, ha mandato al Duce la seguente relazione sulla sua ultima ispezione in Albania: 

"Duce. A seguito della mia ultima ispezione in Albania ho l'onore di riferirvi sulle questioni dei minerali, dei combustibili, delle opere pubbliche e di quelle di bonifica. Il minerale di ferro accertato nelle vicinanze del Lago di Ocrida (Progradec) supera i venti milioni di tonnellate. In altre zone alcuni saggi hanno dato risultati positivi, tanto che si pu� ormai ritenere che i giacimenti albanesi costituiscano un complesso capace di far sentire un'influenza determinante sull'ordinamento e sull'entit� della produzione di acciaio per l'Italia. Dopo questo primo accertamento (ottenuto unicamente con lavori in pozzetti e in trincea) si sta apprestando il necessario per addivenire a sistematiche trivellazioni nei vari campi ferriferi, cos� che entro giugno del prossimo anno si sar� in grado di dare il giudizio sull'entit� complessiva dei giacimenti in esame. Sin da ora, per�, si pu� affermare di essere in presenza di un vero e proprio bacino ferrifero d'importanza notevole e certamente superiore a ogni migliore previsione. Il minerale di ferro della zona di Progradec � costituito per la maggior parte di ematite, che si presenta ad alto tenore (quasi il 60%). La purezza di tale minerale � notevole, completamente privo di zolfo e di altre sostanze nocive, e si pu� essere tranquilli che la massa dei giacimenti ferriferi albanesi � costituita da materiale assolutamente idoneo alla produzione di qualsiasi tipo di acciaio. La giacitura del minerale finora studiato � delle migliori: basta considerare che i pozzetti che hanno consentito l'attuale cubatura vanno da una profondit� minima di tre metri a una massima di 23, per concludere che lo sfruttamento potr� avvenire in larga misura con l'apertura di cave anzich� di gallerie, con i vantaggi che � facile dedurre, tenendo anche presente la notevole compattezza riscontrata finom ad oggi in questo minerale. Secondo gli ordini vostri, Duce, il piano di sfruttamento dei giacimenti ferriferi � stato cos� concretato:

1. mettere le miniere in grado di produrre da un milione e mezzo di tonnellate entro il 28 ottobre 1941-XIX. Questo ritmo sar� poi gradualmente aumentato;
2. assicurare per tale epoca i mezzi di trasporto per almeno un milione di tonnellate di minerale all'anno al porto di Durazzo;
3. predisporre lo sfruttamento 'in loco' di minerale mediante l'installazione di una acciaieria destinata principalmente alla fabbricazione di acciai speciali

Tale impianto viene attualmente studiato dalla Societa Magona d'Italia. Si pu� contare che entro il corrente anno solare sar� predisposto il complesso dei progetti per la precisa attuazione del sopra esposto programma. Tutta questa materia viene curata dalla Societ� Ferralba gia costituita col concorso dell'A. M. M. I. e nella quale verranno successivamente immessi altri enti italiani che si interessano della produzione e della lavorazione del ferro. Il funzionamento della " Ferralba " � previsto in stretto e continuativo contatto con il Sottosegretariato per gli Affari albanesi. Si sono fino ad oggi accertate in Albania oltre 500 mila tonnellate di minerale di cromo e tutto fa ritenere che le ricerche in corso seguitino a dare buoni risultati. Il minerale albanese contiene il 50 per cento di ossido di cromo, vale a dire che le quantit� accertate rappresentano il fabbisogno nazionale per oltre un decennio aggirandosi il nostro consumo fra le venti e le venticinquemila tonnellate all'anno. La possibilit� di escavazione annuale supera la nostra occorrenza, tanto che si potr� destinare una certa aliquota di minerali all'esportazione. Le spedizioni di minerale di cromo per 1'Italia cominceranno col prossimo mese di novembre e se potremo, come tutto lascia prevedere, assicurare rapidamente il traffico pesante sulla strada di Kukes, si pu� essere certi che l'intera nostra occorrenza di cromo sar� coperta per l'esercizio industriale 1940. Questa branca di attivit� � direttamente gestita dall' A.M.M.I.

Gli importanti giacimenti piritiferi del nord hanno rivelato la presenza di di piriti cuprifere e di calcopiriti. Mentre per le prime (tenore in rame del due per cento) si � gi� accertata una massa di circa 5 milioni di tonnellate, si � solo all'inizio delle ricerche per le seconde. Queste ultime, per�, si dimostrano estremamente interessanti in quanto che nelle 50 mila tonnellate fino ad ora cubate si � riscontrato un tenore di rame costantemente superiore al 10 per cento.
In accordo con il gruppo Parodi-Delfino si sta predisponendo un impianto che potr� dare un gettito annuo di oltre 6000 tonnellate di rame metallico se, come tutto lascia credere, le ricerche della calcopirite procederanno con l'attuale, soddisfacente ritmo. Le piriti cuprifere saranno, almeno per ora, trasportate in Italia, e le ceneri che deriveranno dalla loro lavorazione potranno essere utilmente impiegate nella fabbricazione del solfato di rame, attenuando cos� il nostro fabbisogno in questo campo. Naturalmente questi giacimenti piritiferi presentano anche il pi� grande interesse dal punto di vista dell'estrazione del ferro. In questa zona ha iniziato ricerche anche la Societ� Montecatini.

Nel Sud, a Selenizza, lo stesso gruppo Parodi-Delfino esercisce importanti impianti per l'estrazione del bitume che, col prossimo anno, assicureranno una produzione di 20 mila tonnellate di pregiato prodotto. Tale produzione, aggiunta ai sottoprodotti delle distillerie italiane di petrolio greggio, forma il saldo del nostro fabbisogno di bitume che si aggira sulle 70 mila tonnellate annue. Anche l'A.I.P.A. ha esteso notevolmente il suo campo di ricerca e di sfruttamento petrolifero e le sonde stanno penetrando nella zona di pathos che si annuncia tra le pi� interessanti. Con il concorso dell' A.Ca.I. le possibilit� carbonifere dell'Albania stanno per essere valorizzate al massimo e non mancano manifestazioni assai importanti anche in questo campo. Nella zona di Coriza si � rinvenuto un giacimento di amianto di buona qualit� e si stanno ora predisponendo gli opportuni accertamenti in collaborazione con la Societ� Cave di S. Vittore.

Allo stato presente � in corso la bonifica della palude di Durazzo e si stanno attuando le battute nella zona della Muracchia per poter approntare il relativo progetto.Anche prima che tale progetto sia definito si dar� inizio in tale zona alla costruzione di strade e di opere minori indipendenti della grande bonifica idraulica. La bonifica di Durazzo sar� completata entro il 1941, mentre la bonifica integrale di tutto il territorio albanese, che comprende oltre duecentomila ettari, sar� effettuata nei modi e nei termini da voi, Duce, stabiliti. Sono fin da ora da considerare le grandi possibilit� dei terreni limitrofi alle zone di bonifica.

Un grande esperimento sta per essere compiuto nella zona di Katovaja, su una estensione di circa 10 mila ettari. In questi terreni fertilissimi e freschi si nutre ferma speranza che le colture del cotone, dei semi oleosi e del granoturco, fino ad oggi malamente sperimentate, possano dal principio vittoriosamente affermarsi. Anche la Snia Viscosa " si sta interessando ai problemi della bonifica in relazione alla produzione di canna " Arundo Donax " che, integrata col razionale sfruttamento dei grandi boschi del nord, potr� alimentare uno stabilimento di cellulosa. A Coriza sta sorgendo un importante zuccherificio che si avvarr� della produzione delle barbabietole di quel fertile altopiano. L'affermarsi di importanti industrie sar� in seguito particolarmente favorito dallo sfruttamento delle grandi riserve di energia idrica che esistono in varie zone montagnose dell'Albania.

Anche i problemi della piccola bonifica vengono attentamente seguiti come quelli che, una volta risolti, consentono di rendere feconde, con poca spesa, ottime terre. In questo settore l'Opera Nazionale Combattenti con la sua Azienda agricola albanese � gia nel campo delle realizzazioni e pu� presentare i primi veramente lusinghieri risultati tanto dal lato agricolo che da quello zoo-tecnico. Sono in avanzata sistemazione i primi mille chilometri di strada e ferve ovunque il lavoro di massicciatura e bitumatura. Secondo i vostri ordini, Duce, la rete stradale albanese per oltre duemi la chilometri verr� integralmente attuata nel termine stabilito.

Nel mentre si sta per dare inizio alla sistemazione dei porti (Durazzo, Valona, Porto Edda, San Giovanni di Medua) gia si lavora alla costruzione di piazzali e magazzini per migliorare sempre pi� le condizioni del traffico. L'edilizia procede soddisfacentemente e l'anno XVIII vedr� il compimento di importanti opere. Sempre nell'anno XVIII si dar� l'acqua a otto fra i pi� importanti centri albanesi e si aumenter� quella data a Tirana fino dallo scorso agosto. Il sistema adottato, secondo il Vostro ordine, di captare l'acque nel subalveo dei fiumi prossimi ai centri ha pienamente risposto: si � ottenuta dell'acqua ottima e sicura dal punto di vista igienico dopo le purificazioni e le sterilizzazioni continuativamente sottoposte a controllo mentre il costo delle opere si � rivelato di gran lunga inferiore a quello che si sarebbe avuto per acquedotti a lungo metraggio. Ad oggi lavorano in Albania circa 25 mila operai, tra i quali gli italiani (appena il 5 per cento) sono per lo pi� specializzati.

La disoccupazione � totalmente sparita ma si � avuta costante cura di uniformarsi al Vostro concetto di contemperare la valorizzazione dell'Albania con la disponibilit� non artificiosa della mano d'opera albanese evitando a qualunque costo il formarsi della perniciosa 'asta dei lavoratori' contesi tra i vari cantieri con sempre maggiori salari, spesso strappati agli indispensabili lavori dei campi. Un tale sistema, se non fosse rigidamente evitato, potrebbe costituire un grave danno per le grandi possibilit� oggi esistenti di un serio sviluppo economico dell'Albania. Cos� i salari si mantengono nella misura stabilita e proporzionata al costo della vita che rimane in un limite soddisfacente e la cui base � costituita dal prezzo del pane uniformemente praticato in lire 1.25 al chilogrammo (1 lek)
" - Zenone Benini

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