ANNO 1939

(seconda parte - anno 1939

(vedi "IL PATTO SENZA SCAMPO - CIANO"   >>>>>>>

(vedi (L'UNICO A NON VOLER LA GUERRA, ERA MUSSOLINI >>>>>>>

UN PATTO SENZA SCAMPO - Forse con pi� calma Mussolini  fece alcune riflessioni.
Si trova infatti, un'altra volta di fronte a grandi dubbi. Non pu� tirarsi indietro, ma come abbiamo gi� letto nello scorso anno, sa di non essere preparato all'accelerazione che Hitler sta dando alla sua politica di aggressione. E pur con qualche saggia avvertenza di alcuni che gli stanno attorno, riferendogli cifre alla mano, che l'Italia � impreparata e disorganizzata, l'incoscienza individuale quasi collettiva dei peggiori consiglieri, nello spregio delle pi� elementari regole della logistica e della preparazione, sembra prendere tutti, per convinzione, o perch� Mussolini ha gi� deciso, e quindi alcuni si schierano con le sue idee solo per compiacerlo, mentre le cose stanno camminando verso il precipizio. Sono passati infatti solo 100 giorni dal Patto, e inaspettatamente il......

Il 25 Agosto arriva un dispaccio nelle agenzie da tutto il mondo dove si dice che Hitler ha firmato un patto di non aggressione e di alleanza con la Russia. Ed � talmente incredibile la notizia che alcuni giornali buttano la velina nel cestino credendolo uno scherzo. Ma � tutto vero. Hitler e Stalin sono insieme e hanno stabilito le future sfere di influenza nei territori dell'est; cio� spartizione della Polonia e l'impegno di non attaccarsi n� di prestare aiuto alle altre potenze nel caso scendessero a difendere la Polonia, che insieme, ora, tedeschi e russi, uno da ovest l'altro da est,vogliono invadere per dividersi la torta.

Questa ultima intenzione (di invadere la Polonia) Hitler la presenta in una sua lettera a Mussolini, (la leggeremo pi� avanti) come remota, a lunga scadenza, gli tace invece che � prevista fra soli cinque giorni.

Ci si meraviglia ancora una volta che Mussolini non si tiri indietro, umiliato com'� per essere stato informato - del Patto con i Russi- dal dispaccio di agenzia e non direttamente dall'"amico". Inoltre il bolscevismo � la sua bestia nera. Ha lottato tutta la vita contro l'ideologia comunista. Sia le fondamenta che la costruzione dell'intero edifico del  fascismo �  impostato su questa lotta, alle volte ad oltranza, maniacale, sanguigna. Ora in base al Patto d'Acciao, dovrebbe combattere al loro fianco, essere alleato dei bolscevici, era perfino un assurdit�.

Era in imbarazzo lui, ma la notizia stava mettendo  non poco in imbarazzo i comunisti d'Italia, finora antifascisti, ma soprattutto (Visto che la Francia dovrebbe difendere la Polonia) i comunisti francesi; è un proletariato che cade  in mano a quella forza di destra esistente in Francia che invoca ora amicizia fraterna col Terzo Reich. Queste due entit� in questa assurda ora della storia, vanno a schierarsi (con non pochi danni alla Francia quando poi Hitler decider� di invadere la stessa Francia) a favore dei nazisti  anche quando gli eventi precipiteranno......infatti dopo cinque giorni....il....

31 Agosto sul confine polacco alle ore 20 risuona la parola d'ordine "La nonna � morta". E' di un certo Heydrich che alla radio, d� il via con un pretestuoso incidente alla seconda guerra mondiale, che in Europa durera' 2068 giorni.

Il 1� settembre, sei ore dopo la parola d'ordine, alle ore 4,45, HITLER invade con 58 divisioni la Polonia, che si appella alla Francia e all'Inghilterra di intervenire in sua difesa non solo per i tangibili accordi fatti in precedenza, ma paventando quel potenziale pericolo che ora sembra esserci per ogni altra democratica nazione europea. Infatti......

Il 3 Settembre i due Paesi occidentali (un po' meno l'ambigua Francia per i motivi detti sopra ; 25 agosto) cominciando a temere che prima o poi riceveranno lo stesso trattamento, corrono subito ai ripari, dichiarando guerra alla Germania. Mentre MUSSOLINI e quindi l'Italia, pur esistendo il "patto d'acciaio", si dichiara di voler "rimanere estraneo al conflitto", "non belligerante", perch� sa di essere impreparato per stare a fianco del Furher, anche se ne soffre per i tre ben precisi motivi detti sopra: la sua simpatia a Hitler, la sua antipatia per Stalin, e il disprezzo che nutre per la Francia e l'Inghilterra. Una sofferenza che al consiglio dei ministri non nasconde; Grandi cos� descrive quel giorno "Era troppo evidente che contrastanti sentimenti cozzavano in lui. La delusione, l'amarezza, seppure contenute attraverso un linguaggio freddo, traspiravano da ogni parola. Termin� la seduta dichiarando che era dovere ed interesse dell'Italia rimanere estranea al conflitto dopo che la Germania era venuta meno ai suoi impegni di alleata". Sorprese tutti; amici e nemici. Per giorni e settimane evit� tutti, le folle, i gerarchi, le manifestazioni pubbliche. Si chiuse in un mutismo totale. In una occasione al suo balcone, lo applaudirono come uomo della pace, rispose stizzito e sarcastico, "� quello che volevate no?" e gir� i tacchi.
Per anni aveva glorificato la guerra, era sempre stato un nazionalista bellicoso fin dal primo giorno, tutta quella propaganda fatta per far diventare gli italiani dei leoni, mentre ora proprio lui doveva recitare la parte del pacifista, mentre l'altro, l'amico, il "caporale" stava marciando vittorioso.

Comunque lo troviamo in questi momenti investito di un po' di saggezza; ma non sappiamo fino a qual punto era la sua amarezza nel non potersi allineare con l'amico tedesco. Ma c'era nello stesso tempo molto timore, perch� risentimento, quasi vendetta poteva essere servita a breve termine su un piatto freddo da Hitler, per non aver lui mantenuto i patti. (fra l'altro i tedeschi non avevano dimenticato quello gi� tradito nel 1914).

E questo poteva accadere appena completati i suoi progetti a est o subito dopo quelli che vedremo fra poco attuare ad ovest .

Mussolini ha legato il suo destino con questo accordo di amicizia e di alleanza, e questo porta con se' tutte le incognite, quelle che si sono poi verificate e quelle che si potevano verificare se il prossimo anno 1940 non si schierava rispettando l'alleanza con Hitler. Cio� anni di tragedie comunque.

Infatti, questa alleanza italo-tedesca non �, sotto alcun aspetto un'alleanza di eguali. In realt�, dalle risorse economiche fino al potenziale militare indica nella Germania la protagonista assoluta, la pi� forte. Questo si manifesta nel fatto stesso che Hitler scatena la guerra senza neppure prendere accordi con Mussolini, o meglio (come vedremo pi� avanti nella sua lettera) infischiandosene altamente del suo appoggio che si rivela essere subito alla prima chiamata una tigre di carta. Mussolini decider� l'intervento dell'Italia solo quando il prossimo anno (giugno 1940) il crollo della Francia gli fa temere non solo di non poter trarre alcun consistente vantaggio dalle fulminee vittorie naziste, ma gli fa anche temere (questo � una ipotesi molto discussa dagli storici) che con il pretesto dell'Alto Adige (alla stregua dei Sudeti), Hitler scenda in un lampo in Italia.

Abbiamo due precise testimonianze che questi timori erano pi� che fondati: Uno � quello che a Dresda al termine di un banchetto ufficiale, presente il console italiano, un alto ufficiale afferm� "La Germania, pi� ancora dei nemici, deve temere gli amici che la tradiscono" e il riferimento � molto chiaro, gli amici fino a quel momento erano solo gli italiani (del 1914). L'altra affermazione, quella ancora pi� chiara e inquietante ci viene da Praga dove il nuovo sindaco tedesco parlando a una conferenza afferm� che "nello spazio vitale della Germania figura l'Alto Adige, Trieste, l'intera pianura padana, lo sbocco sul mare Adriatico". Per non far nascere un incidente diplomatico, qualcuno disse che era ubriaco, ma intanto lo aveva detto.

Il 21 Ottobre ci sono gi� le premesse, che rischiano di creare una incrinatura nel Patto d'Acciaio. "si potrebbe arrivare a un conflitto col Reich, e il fosso che ci separa dalla Germania diventa ogni giorno pi� profondo anche nell'animo del Duce" scrive Ciano quando dopo aver il 15 luglio collateralmente approvato con i tedeschi l'anschluss in Alto Adige che chi � tedesco ha tre mesi di tempo per optare per la cittadinanza tedesca e andarsene dall'Italia. Si accorge che nessuno si muove. E questo non perch� vogliono rimanere italiani, ma perch� gli altoatesini sono sicuri che Hitler accelerer� i tempi e che presto il Sud Tirol sar� tedesco. (l'Autore che scrive ha vissuto in Alto Adige 15 anni. Molti mi riferirono che erano tutti certi di questa invasione e gi� tutti pronti anche alla mobilitazione generale per aiutarlo in caso di invasione. L'opera di pensuasione per dare questo appoggio non fu nemmeno necessaria, era scontata, era nella natura di questa minoranza (chiamata minoranza ma  - escludendo Bolzano forzatamente italianizzata dal fascismo - era grande maggioranza nelle valli).

Ma scrive ancora Ciano "non ci vedo chiaro", anche se � chiarissimo, a Lana vicino a Merano, ci sono stati persino scontri a fuoco degli irredentisti. Che Mussolini tema proprio questa invasione ci viene dalle sue disposizioni che fanno rafforzare l'esercito italiano in vari punti dell'Alto Adige. Due reggimenti a Malles e Silandro per sbarrare il Passo Resia. A Merano e dintorni viene stanziata una Brigata (l'Orobica) con 10.000 soldati costruendo caserme a tempi record. A Bolzano si costituisce il 4� Corpo d'Armata, 45.000 uomini. A Bressanone e a Vipiteno un'altra Brigata: la Tridentina; la si forma per sbarrare il Passo del Brennero in pi� punti.

Ciano scrive ancora "Mi ha telefonato il Duce che dice "se pensano di spostare un solo metro il palo della frontiera, sappiano che ci� non avverr� senza la pi� dura guerra, nella quale coalizzer� contro il germanesimo tutto il mondo. E metteremo a terra la Germania per almeno due secoli. Era indignato "Questi tedeschi mi costringeranno ad ingoiare il limone pi� aspro della mia vita. Parlo del limone francese"(sta dunque pensando di allearsi con la Francia? Ma se commetteva questo "errore", Hitler dopo aver polverizzato la Maginot, e dopo Parigi, cosa avrebbe fatto all'"amico" rivelatosi "nemico"?)


Siamo al 21 ottobre;  la guerra in Polonia si � gi� conclusa in un modo fulmineo; tutti si chiedono cosa far� ora Hitler con le sue armate ben oliate e in movimento. Dove, quando e in quale direzione le rivolger�. Anche Mussolini � in agitazione.

Ma ritorniamo brevemente alla guerra in Polonia
Hitler quindi ha fatto un patto con i russi senza informare Mussolini n� dell'invasione della Polonia n� dell'alleanza con Stalin, tanto che il Duce addirittura paradossalmente sta aiutando con l'invio di armi i finlandesi che stanno combattendo proprio contro i russi.

IL 1� settembre Hitler ha invaso la Polonia, il 3 Settembre Francia e Inghilterra dichiarano guerra alla Germania per difendere la Polonia, ma � talmente blando e prudente questo aiuto, che nella sostanza si traduce -l'aiuto francese- in  qualche puntata oltre il Reno per poi arroccarsi dopo 11 giorni nella loro Linea Maginot, che sar� chiamata dai tedeschi la sitz krieg, la guerra da seduti.
Non � un attacco quello dei francesi ma una difesa. Sono occupati a non farsi invadere non a correre in soccorso della Polonia, che dopo tre settimane ha gi� capitolato (911.000 uomini sono fatti prigionieri) con i suoi reggimenti ancora a cavallo con le sciabole contro l'armata dei panzer tedeschi che con cannoni e  mitragliatrici fanno strage.
C'� al battesimo infatti, una nuova strategia di guerra, ideata e voluta proprio da Hitler in persona, dove operano i potenti carri armati, le truppe corazzate, che precedono la fanteria e non l'incontrario come si � sempre fatto e che vanno ancora facendo e faranno quelli del blocco occidentale; ai carri armati non credevano; si ostinavano a chiamarli  "i servi" del fante.

Che la Francia non sentisse la guerra, e che si fidasse troppo della Linea Maginot e del suo esercito - che si diceva "essere il piu' potente del mondo"- era un fatto. La linea poi era uno sbarramento che dava il senso della sicurezza dell'invincibilit�. Lungo 400 chilometri, questo sbarramento ciclopico aveva 22.000 postazioni in cemento che fronteggiavano sul confine la Linea Sigfrido tedesca. Ciononostante (e forse proprio per questa grande sicurezza) la mobilitazione francese fu ostacolata da varie forze politiche contrarie all'interno stesso del Paese e da moltissimi addetti militari, incapaci come in Italia di coordinare la produzione, le varie armi, i reparti, la logistica terra, mare, aria, e infine lo stesso morale della Nazione.
Hitler invece prendeva, uomo-cesare, decisioni fulminee e aveva a sua disposizione tutti i generali, mentre gli altri dovevano consultarsi, decidere quale reparto impiegare, come, dove, quando e con le rispettive gelosie e rancori che risalivano agli anni 1918.
Infine per quella ragione che abbiamo spiegato sopra (patto nazismo-comunismo) i sindacati, quindi il proletariato mise i bastoni fra le ruote nella intensificata produzione di guerra. Di scuse ne trovarono molte. Si opposero che venissero richiamati gli sposati, quelli che esercitavano lavori di pubblica utilit�; non volevano la sostituzione delle donne in fabbrica; e non volevano lavorare piu' di 7 ore al giorno. Alla fine scese in piazza anche il proletariato contadino, che diceva "� la stagione della semina, della vendemmia, dei lavori dei campi ecc ecc". cos� rimasero a casa anche loro. Non di meno in Inghilterra, l'elevata mancanza di interventisti era endemica. Negli studenti (un settore pur sempre "caldo") un sondaggio rivelo' che il 70% era contrario alla guerra. Nella popolazione il 90%.

Risultato:   per difendere la Polonia,  in tutta questa "guerra" non sentita n� combattuta, gli inglesi registrarono 1 (uno) solo caduto, il 9 dicembre, e i francesi che alla fine combatterono per solo 11 giorni per poi indietreggiare e mettersi al riparo nella loro Maginot, subirono solo 1800 perdite.
Ma non sanno cosa li aspetta! Presto verr� la sveglia! Le sorprese!

La Germania  dovrebbe avere come dicevano i Trattati di Versailles non pi� di 100.000 uomini, senza marina e aviazione, mentre in questo 1939 ha schierato (ma nessuno ancora lo sa ancora) 1.200.000 uomini, 18 corpi d'armata, 75 divisioni di fanteria, 3 da montagna, 5 leggere motorizzate, 5 corazzate.

Non dovrebbe avere n� una aereo n� una nave. Invece si presenta sul campo di battaglia agguerrita. Aviazione 4800 aerei di cui 1.670 bombardieri, 1313 caccia, e ogni mese dalla catena di montaggio ne escono 1.100. Marina  89 sommergibili, 3 corazzate, 1 portaerei, 16 incrociatori, 26 fra cacciatorpediniere e corvette. Tutto spuntato all'improvviso dal "cilindro" di Hitler,  che sono poi le  grandi industrie tedesche! (ma anche con materiale motoristico inglese!)

La Francia schiera invece 85 divisioni, con comandanti tutti vecchi, con gente che ha guidato le armate e i vari reparti nella guerra 1914-18 e a quelle esperienze era ancorata. Ne dislocano di divisioni 70 in difesa sulla Maginot, 15 sulle Alpi al confine Italiano. Non attaccano, ma aspettano. Puntano tutto sulla Maginot considerata "inviolabile", quella definita dei  "sonni tranquilli".
Il comandante delle forze armate francesi GAMELIN dichiara "garantisco che non saranno gli aerei a svolgere un ruolo decisivo, sar�  sempre la vecchia e gloriosa fanteria a vincere la guerra".

Quando dopo una sola settimana dall'attacco tedesco la Francia era stata sconfitta con una  beffa di aggiramento della Maginot e Hitler stava puntando gi� su Parigi, CHURCHILL vol� a parlare con GAMELIN. Era convinto che disponesse a sud della breccia, le riserve della massa di manovra e rimase di stucco nell'apprendere dal generale che alle spalle non c'era nessuna massa di manovra, che le forze erano tutte schierate sulla Maginot. Di modo che, bastava a Hitler sfondare quella linea per non aver pi� ostacoli fino a Parigi.

Hitler quasi non credeva che quel libro che abbiamo già ricordato di KNICKERBOCKER (vedi 1938) tutto quello che indicava, era la stupefacente verit�
ed aveva seguito alla lettera il piano d'invasione che le pagine di quel libro indicavano come strategia, cio� l'aggiramento della Maginot, e la debole foresta delle Ardenne ritenuta impenetrabile ad una armata.

In Inghilterra non di meno. E' impreparata, con pochi carri armati e senza idee chiare sul loro impiego. Gli inglesi hanno solo una brigata motocorazzata (chiamata "del deserto", l'unica ad avere una esperienza proprio su questo terreno (esperienza fatta ancora nel 1918, ma che sar�  poi decisiva proprio in Africa). I suoi generali sono vecchi, e come i francesi hanno metodi sorpassati, puntano ancora sulla cavalleria e alla tattica della carica. Non hanno metodi n� sono preparati a una guerra di movimento. Tanto meno in quella terrestre irta di ostacoli. Gli inglesi hanno solo il grande dominio del mare. Mentre la Raf, l'aviazione, sta appena nascendo, vi sono ancora pochi aerei (circa 1200) meno potenti di quelli tedeschi, che infatti, li sottovaluteranno, ma saranno fra qualche mese assai piu adatti e decisivi ai fini strategici, una superiorit� questa che sar� vincente e culminer� nella famosa "battaglia d'Inghilterra",  dove Hitler (inspiegabilmente) si ritira e rivolger� poi ad oriente le sue mire.

continua

(pagine in continuo sviluppo  (sono graditi altri contributi o rettifiche)