ANNO 1930
(continua anno 1930 a)

ALTRI FATTI POLITICI

IL 6 APRILE,  finito lo status di dominion degli inglesi, l'India reclama la sua indipendenza. Gandhi inizia la protesta con la disobbedienza civile estraendo il sale dalle miniere di Dandi, monopolio degli inglesi che non vogliono rinunciare anche senza dominion ai lauti guadagni. Le autorit� inglesi coloniali rispondono con migliaia di arresti fra cui lo stesso Gandhi.

IL 6 GENNAIO in Vietnam il condottiero rivoluzionario Ho Chi Min riesce a unificare i gruppi di comunisti e a fondare il Partito Comunista Indocinese.

Il 10 GENNAIO in Cina c'� un altro rivoluzionario bolscevico in attivit�, Mao Tse Tung, comunista ma in opposizione con il Partito che governa con un orientamento piuttosto riformista.

GLI OPPOSITORI AL FASCISMO

Il PCI che ha all'estero diversi dirigenti fuoriusciti dall'Italia, decide di intervenire con delle cellule sul territorio nazionale per ricomporre quell'unit� politica operativa in una struttura capace di organizzare una lotta al fascismo. Si ritiene che con gli ultimi avvenimenti, come la crisi economica, il regime ormai sia finito. CAMILLA RAVERA � incaricata assieme ad altri di dirigere il centro. Le opinioni di come agire sono pero in netto contrasto, e creano delle insanabili fratture, dove avvengono espulsioni anche a livello di dirigenti.
Non solo, ma arrivata in Italia la Ravera con altri suoi colleghi � arrestata su segnalazione di un altro dirigente comunista rifugiato all'estero, EROS VECCHI; che a sua volta sar� processato in Francia da altri suoi compagni comunisti e condannato a morte in contumacia per aver compiuto questo tradimento.

IL PSI non ha altrettanta coesione e fortuna come partito di opposizione, i militanti anche loro rifugiatisi all'estero dimostrano incomunicabilit�. Il Psi tiene il suo congresso a Grenoble il 16 aprile. Si vorrebbe anche qui unificare gli sforzi, fra massimalisti e riformisti, creare delle strutture interne al Paese per la lotta al fascismo. Ma le correnti si spaccano, non solo in due, ma in tre, di cui una si sposta nelle file comuniste, mentre una approda ai socialisti di quell'Angelo Tasca che abbiamo letto sopra, espulso proprio dal PCI. Diventer� poi collaboratore di Pietro Nenni che sta dirigendo in clandestinit� l'ex Avanti di Mussolini.
IL 20 LUGLIO si riuniscono poi ancora a Parigi, e formano e ratificano una unit�, sia i massimalisti sia i riformisti. Come forma di lotta e come obiettivo hanno  qualcosa in comune. Ma sono idee utopistiche "Una democrazia dove il libero sviluppo del singolo sia condizione del libero sviluppo di tutti". E per ottenere questo c'� " il diritto del proletariato contro la classe dominante, quello di fare l'insurrezione, la rivoluzione bolscevica".

Insomma si guarda sempre a Est, nessuno ha ancora preso coscienza cosa sta accadendo in Russia. Dove "il libero sviluppo di tutti" � una brutta favola, e "il libero sviluppo del singolo" una grande tragedia.

Su questi ultimi due punti Mussolini non aveva proprio sbagliato!! Lo sfacelo dell'economia russa era in piena attuazione, e durer� ancora 60 anni, fino alla caduta del Muro; che fra l'altro non risolver�  i problemi. Mussolini aveva pure aggiunto che la Russia "non stava salendo sul treno della storia".   Ci siamo accorti poi che non avevano neppure i treni, anche se lanciarono il primo Sputnik.

Infatti la politica staliniana della collettivazione forzata, dopo le grandi promesse della rivoluzione, incontra serie difficolt� per la sua applicazione. STALIN ricorre a metodi terroristici; blocchi di strade nelle campagne per evitare che le derrate dei ribelli siano vendute nei mercati privati; distruzione di carichi con l'infamante accusa di speculatoricui seguono condanne esemplari "in nome del popolo" (ma spesso erano contadini che si vendevano qualche uovo di nascosto); incendio di campi e uccisioni di animali domestici e di fattorie. Terra bruciata a chi si oppone, e morte civile chi osa appena criticare.

Il tutto per indurre i contadini a entrare nelle cooperative agricole e lavorare "per lo Stato e per tutti". Chi si oppone a queste misure repressive, � subito emarginato o espulso dal partito o dalla stessa Russia (come BUCHARIN e TROTSKIJ). Ma in seguito sapremo anche di migliaia di assassinati e milioni di deportati in Siberia che se al tempo dello Zar erano solo decine di migliaia sotto STALIN la Siberia come popolazione forzata diventer� pari a quella di Mosca, dove non � che si stava poi tanto meglio, molti erano all'oscuro della catastrofe; salivano sulle cataste di scritti di Marx, Lenin, Bucharin, e da quelle torri credevano di poter osservare il mondo e invece guardavano verso un'unica direzione e non certo verso il "sole dell'avvenire" a ovest, ma verso il grigio della tempesta, convinti che questa poteva prima o poi oscurare il "sole del presente" in quella terra dove invece si sta ballando il charleston, nonostante la depressione.

DEPRESSIONE E ASSISTENZIALISMO AMERICANO

In America la depressione sta falciando l'economia intera degli Stati Uniti, che improvvisamente � carente e incapace di trovare una soluzione alla grave crisi. Ma ecco spuntare all'orizzonte un economista rivoluzionario. KEYNES, prima con il saggio A treatise on money avanza l'ipotesi dell'insufficienza degli investimenti come fattore di depressione; poi con General Theory money, la sua opera fondamentale, sostiene la necessit� dell'intervento pubblico finalizzato alla piena occupazione e all'aumento della domanda. E' nato l'assistenzialismo, che salva l'America dal disastro. Non pu� durare molto, al massimo dieci anni, questo Keynes lo sa benissimo, all'America "gli servirebbe" una guerra in Europa, per ripetere il "miracolo" 1918-1928
La guerra si far�; e lui subito ribalta la situazione e fa il secondo "miracolo" economico americano grazie all'intransigenza (non sappiamo fino a qual punto motivata) su Hitler e Mussolini. Una vera manna. Ma ne riparleremo a suo tempo.

STORIA EUROPEA: Le componenti della instabilit� politica negli Stati Europei ci sono ora gi� tutte. Stati vinti debitori impossibilitati a pagare i debiti di guerra come la Germania, e Stati "vincitori" ma enormemente indebitati; come l'Italia che sollecitata a pagare si vede cos� vanificare tutti i discreti progressi ottenuti dall'economia e dal lavoro del singolo cittadino negli ultimi anni.
Con una situazione debitoria fino al 1988 non si andava molto lontano. Qualcosa, qualsiasi cosa bisognava farla, e se il caso, anche traumatica.

Gli USA dopo il grande disastro che ha colpito nel cuore l'intera economia, vedono nei crediti di guerra '15-'18 le loro uniche risorse, e premono, battono cassa, non gli importa proprio nulla delle difficolt� di alcuni Paesi! Sar� dunque solo la guerra del '41 con l'appello di Roosevelt ("diamo all'Europa tutto, qualsiasi cosa a credito! Noi vinceremo, e poi loro pagheranno per altri cento anni") a rilanciare l'economia americana, com'era del resto accaduto 15 anni prima, col primo intervento fuori dal loro "territorio", ignorando che nel fare la Costituzione avevano giurato (patto di Hoover) che non si sarebbero mai mossi, non avrebbero mai interferito sulle questioni europee, come gli europei non dovevano interferire nelle loro.

OPPOSIZIONE IN ITALIA - E' solo apparente e ambigua quella dei Popolari al regime; DE GASPERI si � rifugiato in Vaticano, opposizione certo non la fa, contatti con l'esterno nemmeno, fa il bibliotecario. Ma nello stesso tempo il Papa col Segretario di Stato PACELLI, ricevono in udienza solenne TURATI, il segretario del PNF. Il consenso per il fascismo � sempre pi� plateale e solenne nelle numerose cerimonie del regime. Persino pacchiane, che si potevano benissimo evitare senza compromettere nulla. Quindi era un consenso che andava spesso oltre le sollecitazioni.
Ambiguit� che poi riemergeranno in una dialettica molto accesa nel dopoguerra, prima con l'accordo di Parigi, poi con l'entrata nella Nato. E sar� soprattutto TOGLIATTI che in accesi dibattiti sulle piazze d'Italia rivolger� ai democristiani queste accuse di connivenza col regime, in una contrapposizione molte spesso drammatica.

GERMANIA - Avevamo lasciato HITLER nel 1922, a ripercorrere le stesse tappe, le stesse vicissitudini di Mussolini, e quasi con lo stesso copione;  lo ritroviamo ora, quest'anno a vivere le stesse giornate di Mussolini nel 1922. Presentatosi come partito nazista nel '28 ottenendo gi� 1 milione di voti, alle elezioni di quest'anno prende 6.500.000 di consensi, e conquista 107 deputati. E' iniziata una scalata inarrestabile.

Le motivazioni di questo successo hanno una ragione in pi� di quelle di Mussolini che aveva cavalcato il malcontento del dopoguerra pur essendo una nazione vincente. Hitler fa invece parte di una nazione smembrata e completamente messa in ginocchio dai vincitori che conta ora 6.000.000 di disoccupati! Chi � occupato non � che sta meglio, si dibatte in paghe da fame dentro una economia che ormai � in grado di garantire solo la sussistenza. Una crisi che tocca tutti i ceti sociali, che sta mettendo nell'inquietudine anche coloro che sono riusciti a vivacchiare, nonostante tutto, per alcuni anni nel disagio generale materiale e morale. La produzione � ferma, i consumi crollano, lo spettro della disoccupazione dell'intera Germania si va materializzando. Compreso lo spettro del fallimento delle banche che ormai � nell'aria, il ritiro e la fuga di capitali (che valgono sempre meno) � impressionante, il collasso ha le ore contate.

Pi� che recessione � un disastro, che diventa ancora pi� catastrofico nel morale quando dopo dodici anni i tedeschi si vedono sollecitare i debiti di una guerra che nessun tedesco ha mai ammesso di avere persa.

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