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CRONOLOGIA

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ANNO 1906

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MURRI E IL SUO MOVIMENTO
Scoperte/Scienza
  - Cultura/Costume - l'eruzione del vesuvio

Papa Pio X. ( biografia) Giuseppe Melchiorri Sarto con la sua enciclica
Pascendi dominici gregis, 
condanna ufficialmente
il Modernismo.

E' IL 24 DICEMBRE, E' LA NOTTE DI NATALE. SUL PIANETA TERRA SI DIFFONDE UNA MUSICA NELL'ETERE ED AVVOLGE PER LA PRIMA VOLTA DALLA SUA CREAZIONE TUTTO IL MONDO, E' LA PRIMA TRASMISSIONE RADIO CHE REALIZZA R. FESSENDEN E CHE POTENZIALMENTE POTEVA ESSERE CAPTATA SU TUTTO L'INTERO PIANETA.

PIO X non ne vuol sapere di rinnovare il cattolicesimo tramite gli apporti del pensiero moderno che sta trasformando ovunque il mondo. E fra questi apporti, ERNESTO BONAIUTI con Lettere di un prete modernista dimostra molto coraggio quando esprime nel suo scritto un'apertura al socialismo. Antonio Fogazzaro invece, scrivendo Il Santo voleva lo scorso anno anche lui manifestare la sua adesione al prete modernista, ma come abbiamo visto finiscono entrambi defilati all'indice.

Per queste repressioni e quelle che verranno, troviamo schierati sia Benedetto Croce che Giovanni Gentile che accusarono il modernismo di voler conciliare principi non conciliabili, come fede e scienza, accettazione dei dogmi e spirito critico.
Croce cultura e politica le vedeva entrambe come entit� separate. Fu una grave presa di posizione che ribadi' il provincialismo della cultura italiana, sprofondandola nelle materie umanistiche tipicamente pre-novecentiste. Il suo atteggiamento antiscientifico, dove sia nelle scienze sperimentali sia alla matematica nego' ogni valore conoscitivo, si ripercosse anche nelle scienze umane: psicologia, sociologia, filologia, e linguistica che declasso' a pseudo scienze, aggregate solo ai momenti economici passeggeri, ( ! ! !) rivelando tutta la sua arretratezza e chiusura mentale. Purtroppo la sua dittatura intellettuale la esercit� incontrastato per oltre un quarantennio con quella chiusura fortemente condizionata dal suo moralismo vecchio borghese, e tutto questo mentre, politica, sociologia, economia, scienza, e lo stesso umanesimo stava aprendo nuove frontiere.

Cre� persino un paradosso, la sua Etica era cosi ermetica e talmente imprigionata dalle nostre Alpi, che molti nella critica di questo ermetismo perfino troppo palese, confrontarono altri autori europei, e trovarono che c'erano altre strade. Basterebbe leggere i Quaderni di Gramsci.

Per PIO X queste "aperture" di alcuni preti ribelli, "sono del diavolo" e condanner� il prossimo anno (8 settembre) con l'enciclica Pascendi dominici gregis, IL MODERNISMO, contrario alla dottrina cattolica. Da' inizio quindi a un severo controllo per scoprire nelle file dei sacerdoti gli aderenti al modernismo e anche coloro che simpatizzano. Nel 1910 impone perfino il giuramento antimodernista ai sacerdoti. Ma a Bologna quest'anno per nulla impressionati, alcuni intransigenti e contestatari ormai hanno deciso di riprendere l'attivit� politica con la Lega Democratica Nazionale, che avr� vita difficile per le aperte ostilit� delle gerarchie ecclesiastiche, quindi poco seguita per i vari timori di carattere religioso, si punta infatti al timor di Dio. E per un motivo preciso: Pio X con l'enciclica del 28 luglio di quest'anno, Pieni l'animo, condanna tutto il gruppo che � appoggiato dal prete ribelle ROMOLO MURRI, e tutti coloro che simpatizzano con lui.

Nel frattempo a Milano il 29 settembre gli operai danno vita alla CGdL (Confederazione Generale del Lavoro) che segna l'emarginazione definitiva dell'ala rivoluzionaria e prevale l'ala riformista. La confederazione viene costituita da tutte le preesistenti organizzazioni nazionali di mestieri e delle locali camere del lavoro.
Da questo momento la confederazione, non prima di aver creato un forte apparato direttivo, si assume la direzione degli scioperi e delle vertenze sindacali con l'intento di svolgere una funzione di guida di tutto il movimento operaio nazionale. E fa qualcos'altro, spinge finalmente il PSI a vestire un ruolo parlamentare esclusivamente in appoggio all'azione sindacale che ora � finalmente coordinata e unica per tutte le categorie.

Un risultato lo otterranno gi� a dicembre, quando tra padronato e sindacati viene stipulato il  PRIMO CONTRATTO COLLETTIVO. Il primato spetta alla fabbrica automobilistica Itala di Torino che lo stipula con la FIOM. Vi troviamo sancito il riconoscimento sindacale e le norme che regolano i rapporti tra operai e imprenditori.

Dopo essere caduto il governo FORTIS, compreso quello che lo aveva sostituito, formato da SONNINO, il 29 maggio GIOLITTI torna nuovamente alla guida dell'esecutivo, e ottiene la fiducia con 268 voti favorevoli e 98 contrari. Il nuovo clima di pace sociale fa si' che anche nella stessa Torino si ricompone il movimento sindacale che va' quindi a confluire nella CGdL, dando origine quindi a un centralismo sindacale unitario.

Non si organizzano alla perfezione e con dei risultati, come abbiamo visto, solo gli operai! A Torino si costituisce la Lega Industriale Torinese (poi Piemontese), 75 aziende, con 28.000 operai; prima tappa dell'organizzazione degli industriali per la difesa dei propri interessi. Si danno una linea comune per le future rivendicazione dei lavoratori. E fra le tante misure, quella di contrastare i conflitti anche a costo di fare la serrata (come del resto avverr�).

ALTRO

FEBBRAIO -  Sidney Sonnino, che si era distinto nella battaglia parlamentare contro Fortis, presenta il programma del nuovo governo che tra le altre cose si propone di potenziare la rete delle Meridonali recentemente riscattate. A maggio Sonnino si dimette con l’intero ministero, dopo solo 100 giorni di governo. Il re incarica Giolitti di costituire il nuovo governo.

29 MAGGIO -  Ha inizio il III ministero Giolitti. Il programma espone una serie di progetti riguardanti: l’esercizio delle ferrovie, i problemi del Mezzogiorno, l’istruzione popolare e la legislazione sul lavoro. Giolitti ottiene la fiducia con 268 favorevoli e 98 contrari.

La conversione della rendita � regolamentata da una legge approvata alla Camera e al Senato. Con questa legge la rendita del 4% (5% nominale), cio� gli interessi sui titoli del debito pubblico, viene ridotta al 3,75% a partire dal 1/7/1907 e al 3,50% dal 1/7/1912. La legge � da lui vista come "l’inizio di un vero risorgimento economico del nostro paese", capace di porre l’Italia "in prima linea nel mondo finanziario, ribassando il saggio di interesse del denaro a beneficio dell’agricoltura e dell’industria". 

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