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CRONOLOGIA

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E PAESI

( QUI TUTTI I RIASSUNTI ) RIASSUNTO ANNI 1900 

 LETTERATURA
fine SECOLO XIX - inizio SECOLO XX
( Le lettere e le Arti della nuova Italia) ( 4 )

IL TEATRO - CRITICI, GLOTTOLOGI, PRODUTTORI, FOLKLORISTI - GLI STUDI STORICI - L'ARTE - LA MUSICA -
LA STAMPA PERIODICA - GLI STUDI FILOSOFICI - BENEDETTO CROCE - GIOVANNI GENTILE - GIORNALISMO
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Nello stesso periodo che abbiamo visto nelle precedenti pagine, numerosi cultori ebbe anche il teatro. Molto in voga fu nella seconda metà del secolo XIX il dramma romantico, in cui fece non cattive prove il CAVALLOTTI, che trattò anche argomenti dell'antichità greca (Alcibiade, I Messeni, ecc.) e della vita borghese contemporanea (Il Cantico dei cantici, La figlia di Iefte, Il povero Piero ecc.).
Autore famoso ed applaudito di leggende drammatiche (Una partita a scacchi e Il trionfo d'Amore), di drammi (Il fratello d'armi, Il Conte Rosso e La Signora di Challant) e di commedie (Il marito amante della moglie, Tristi amori, I diritti dell'anima, Come le foglie, Il più forte) fu GIUSEPPE GIACOSA, che scrisse anche un bel volume di Novelle e paesi valdostani.
Non meno famoso fu GEROLAMO ROVETTA che ci diede La trilogia di Dorina, il Romanticismo, di soggetto patriottico, che si rappresenta ancora, il Re Burlone ecc.
Altri autori applauditi furono FERDINANDO MARTINI, che, oltre ai proverbi scenici in martelliani (La strada più conta, Chi sa il gioco non l'insegni, Il peggio passo è quello dell'uscio) scrisse bei libri d'argomenti vari (L'Affrica italiana, Cose affricane, Confessioni e ricordi, A teatro, Simpatie, A Pieriposa, Pagine raccolte, G. Giusti ecc.), ACHILLE TORELLI (I mariti), ROBERTO BRACCO, (Maschere, Infedele, Tragedia dell'anima, Sperduti nel buio, Maternità, La piccola fonte, Il piccolo Santo), ENRICO ANNIBALE BUTTI (Lucifero, Fiamme nell'ombra, Vortice, Il Gigante; e i pigmei), MARCO PRAGA, (Le vergini, La moglie ideale, Alleluja, La crisi, ecc.) che fu anche vivace e fine critico teatrale; il VERGA (Cavalleria rusticana, La lupa, In portineria, Dal tuo al mio, La caccia alla volpe), ERCOLE LUIGI MORSELLI, immaturamente rapito all'arte (Orione e Glauco), e parecchi altri, cui debbono essere aggiunti i librettisti, primi fra i quali il PIAVE, il BOITO e il ROMANI.
Anche il teatro dialettale fiorì: in Lombardia con CLETTO ARRIGHI, FERDINANDO FONTANA e CARLO BERTOLAZZI; in Piemonte con ERALDO BARETTI. in Sicilia con VERGA, con LUIGI CAPUANA, con NINO MARTOGLIO e parecchi altri, che ebbero insigni interpreti in GIOVANNI GRASSO ed ANGELO MUSCO; nel Veneto con LIBERO PILOTTO, RICCARDO SELVATICO e, specialmente con GIACINTO GALLINA (Barufe in famegia, El moroso de la nona, Zente refada, Teleri veci, I oci del cor, Serenissima, La base del tuto); in Toscana con AUGUSTO NOVELLI, a Napoli con SALVATORE DI GIACOMO ed ERNESTO MUROLO.
LA CRITICA
In grande onore fu nella seconda metà dell' '800 e i primi del '900 la critica. Cultori insigni ebbe la critica storica: il CARDUCCI, ADOLFO BARTOLI (I primi due secoli della letteratura italiana, Storia della letteratura italiana), ALESSANDRO D'ANCONA (Origini del teatro in Italia, La poesia popolare italiana, Studi di critica e storia letteraria, Scritti danteschi, Saggi di letteratura popolare, Memorie e documenti di storia italiana nei secoli XVIII e XIX, Ricordi storici del Risorgimento italiano, Viaggiatori e avventurieri, ecc.), DOMENICO COMPARETTI (Virgilio nel Medio Evo, Il Kalevala o la poesia tradizionale dei Fiumi, ecc.), PIO RAJNA (Le fonti dell'Orlando Furioso, Le origini dell'epopea francese, ecc.), FRANCESCO NOVATI, RODOLFO RENIER, FRANCESCO FLAMINI, ISIDORO DEL LUNGO, TOMMASO CASINI, GIOVANNI MESTICA, MICHELE SCHERILLO, GIULIO SALVADORI, ADOLFO BORGOGNONI, ecc. e, con tendenza filosofica, GIACOMO BARZELLOTTI, GAETANO TREZZA e GAETANO NEGRI. Al DE SANCTIS fanno piuttosto capo per certa prevalenza dell'esame estetico sulla ricerca storica il PASCOLI, BONAVENTURA ZUMBINI (Saggi critici, Studi sul Petrarca, Studi sul Leopardi, Studi di letterature straniere, Studi di letteratura italiana ecc.), VITTORIO IMBRIANI (Fame usurpate), ERNESTO GIACOMO PARODI, ERMENEGILDO PISTELLI, FERDINANDO MARTINI, ENRICO NENCIONI, LUIGI CAPUANA, GIOVANNI RABIZZANI, FEDELE ROMANI.
Felice disposizione al metodo storico e all'estetico ebbero ARTURO GRAF e FRANCESCO D'OVIDIO, insigne studioso di Dante e del Manzoni.
Enciclopedici si possono chiamare RUGGERO BONGHI (Lettere critiche, Perchè la letteratura italiana non sia popolare in Italia, Storia di Roma, Ritratti contemporanei, ecc.) e TULLO MASSARANI.
Molti e valenti i glottologi, i traduttori e gli studiosi di Folklore. Tra i primi degni di menzione GRAZIADIO ISAIA ASCOLI (Lezioni di fonologia comparata del sanscrito, del greco e del latino, Saggi latini, eco.), GIOVANNI FLECHINI, ADOLFO MUSSAFIA ed ERNESTO MONACI; fra i secondi CARDUCCI, RAPISARDI, BETTELONI, PASCOLI, BONGHI, FRANCESCO ACRI, MASPERO, ITALO PIZZI, PAOLO EMILIO PAVOLINI, AUGUSTO FRANCHETTI, SALVATORE COGNETTI DE MARTIIS, BERNARDINO ZENDUCCI, GIUSEPPE FRACCAROLI, CASIMIRO VARESE, GIUSEPPE CHIARINI, ADOLFO DE BOSIS.
Tra i folkloristi GIUSEPPE PITRÈ SALVATORE MARINO, VITTORIO IMBRIANI e ANGELO DE GUBERNATIS.
Coltivarono gli studi storici GIUSEPPE DE LEVA, MARCO TABARRINI, CARLO CIPOLLA, il cardinale ALFONSO CAPECELATRO, il padre LUIGI TOSTI, BARTOLOMEO CAPASSO, AUGUSTO FRANCHETTI, ISIDORO DEL LUNGO, GAETANO NEGRI, NICOLA MARSELLI, PASQUALE VILLARI (Storia di Girolamo Savonarola e de' suoi tempi, Niccolò Machiavelli e i suoi tempi, Lettere meridionali, I primi due secoli della storia di Firenze, Le invasioni barbariche, L' Italia da Carlo Magno alla morte di Arrigo VII; ecc.) e ALFREDO ORIANI, che oltre i romanzi e l’importantissima Rivolta Ideale, scrisse La lotta politica in Italia.
I GIORNALI. LE RIVISTE
Mezzo efficacissimo di diffusione della cultura furono i giornali e le riviste, di cui alcuni di carattere erudito, altri di critica spicciola. A questi sono da aggiungere i quotidiani politici, nella cui terza pagina trovarono posto articoli di giornalisti brillanti quali il PANZACCHI, DE AMICIS, LODI, SERAO, SCARFOGLIO, VINCENZO MORELLO, DOMENICO OLIVA.
Citiamo fra i giornali e le riviste la Gazzetta letteraria, Cronache bizantine, Domenica letteraria, Preludio, Convito, Fanfulla della Domenica, Marzocco, Nuova Antologia, Giornale storico della letteratura italiana; Critica, Rassegna critica della letteratura italiana, Rivista d' Italia, Rassegna Nazionale, Bollettino della Società Dantesca Italiana, Giornale dantesco, Cultura, Archivio storico italiano, Rivista storica italiana, Nuova rivista storica, Rassegna storica del Risorgimento, Il Risorgimento italiano, e inoltre parecchi Archivi regionali, alcune riviste di filologia, di filosofia, di arte, tra le quali ultime L'Arte del VENTURI e Dedalo dell' OJETTI.

FILOSOFIA
Dei cultori della filosofia, che furono molti, citeremo BERTRANDO SPAVENTA, FRANCESCO FIORENTINO, FRANCESCO BONATELLI, ROBERTO ARDIGÒ, CARLO CANTONI, FRANCESCO DE SARLO, FELICE TOCCO, FRANCESCO ACRI, BERNARDINO VARISCO, GIUSEPPE TAROZZI, GIUSEPPE RENZI, ALESSANDRO CHIAPPELLI, BENEDETTO CROCE e GIOVANNI GENTILE.
Questi due ultimi, idealisti, oltre che filosofi, sono critici letterari di molto valore, più grande il secondo del primo. CROCE scrisse: L' Estetica come scienza dell'espressione e linguistica generale, La logica come scienza del concetto puro, La filosofia della pratica, Teoria e storia della storiografia, Problemi di Estetica e contributi alla storia dell' Estetica italiana, Nuovi saggi d'Estetica, quattro volumi di saggi su La letteratura della nuova Italia, La poesia di Dante, La Rivoluzione napoletana del 1799, I teatri di Napoli dal Rinascimento alla fine del secolo XVIII, La filosofia di G. B. Vico, Etica e politica, Saggi della letteratura italiana del Seicento, Conversazioni critiche, Ariosto, Manzoni, Carducci, Pascoli, Shakespeare, Storia del Regno di Napoli, Storia d'Italia dal 1871 al 1915, Storia dell'età barocca in Italia, Storia d' Europa nel secolo XIX, ecc.
DI GENTILE citiamo: La rinascita dell' idealismo, Teoria generale dello spirito come atto puro, Rosmini e Gioberti, Sommario di pedagogia come scienza filosofica, Il modernismo e i rapporti tra religione e filosofia, Sistemi di logica come teoria del conoscere, I problemi della scolastica e il pensiero italiano, Bernardino Telesio, I profeti del Risorgimento, Frammenti di estetica e letteratura, La filosofia di Marx, Dal Genovesi al Galluppi, Studi Vichiani, I fondamenti della filosofia del diritto, Le origini della filosofia contemporanea in Italia, Guerra e fede, Dopo la vittoria, Dante e Manzoni, Bertrando Spaventa, Manzoni e Leopardi, La filosofia dell'arte, Il fascismo al governo della scuola, La nuova scuola media, Che cos' è il fascismo.
L'ARCHITETTURA, LA SCULTURA, LA PITTURA E LA MUSICA
Pochi cenni diamo delle arti nel secolo XIX. Se si eccettuano la Mole a Torino di ALESSANDRO ANTONELLI e il Palazzo di Giustizia a Roma di GUGLIELMO CALDERINI, nell'architettura dell'800 trionfa il neoclassicismo, come fa fede l'Arena di Milano di LUIGI CANONICA, l'Arco del Sempione, pure a Milano, di LUIGI CAGNOLA, le opere di ANGELO VENTUROLI, FRANCESCO TADOLINI, TOMMASO TEMANZA, FRANCESCO MILIZIA, LUIGI CANINA, autore dei Propilei di Villa Borghese, LUIGI POLETTI che riedificò a Roma la Basilica di San Paolo ed eresse il Collegio scozzese, GIUSEPPE MENGONI, che costruì la Galleria Vittorio Emanuele II a Milano e la Cassa di Risparmio a Bologna, GIAMBATTISTA BASILE autore del Teatro Massimo di Palermo, e GIUSEPPE SACCONI, cui si deve la Mole Vittoriana a Roma.
Nella scultura, il neoclassicismo trionfò con ANTONIO CANOVA, il quale fu impeccabile nel trasfondere le forme dell'antica Grecia nel marmo, che sovente animò di vita vera, e fu insuperabile nell'espressione della grazia muliebre. Sue opere Ercole e Lica, Le tre grazie, Ebe, le Veneri, I pugilatori, le Danzatrici, Napoleone, Paolina Borghese, Teseo e il Minotauro, il Perseo, la statua dell' Italia nella tomba dell'Alfieri in Santa Croce e i monumenti funerari per Clemente XIII e Clemente XIV a Roma. Il suo migliore discepolo fu il danese ALBERTO THORWALDESN, che lavorò a Roma, autore di stupendi bassorilievi (Il Giorno e la Notte, le Stagioni, l'Ingresso di Alessandro in Babilonia) e di belle statue (Giasone, le Tre Grazie, Psiche, Ebe, ecc.) e maestro del carrarese PIETRO TENERANI.
Contro l'accademismo canoviano si schierò LORENZO BARTOLINI, che proclamò lo studio della bella natura, creando capolavori come la Carità, Astianatte, la Fiducia in Dio. Suo grande seguace fu GIOVANNI DUPRÈ, che scolpì l'Abele, la Pietà, Caino, Giotto, Saffo, il Monumento al Cavour a Torino. Contemporanei del Duprè furono, TORRINI, FANTACCHIOTTI, BAZZANTI. Fama ebbero PACETTI, MARCHESI, FRACCAROLI, MARROCCHETTI, autore del celebre monumento ad Emanuele Filiberto a Torino, JACOMETTI, TADOLINI, VINCENZO VELA, autore di Spartaco, di Cristoforo Colombo, de Gli ultimi giorni di Napoleone, GIULIO MONTEVERDE, che scolpì con efficacia naturalistica Jenner, Franklin, Bellini.
Tutti della seconda metà del secolo XIX e alcuni appartenenti anche al XX sono i seguenti: ADRIANO CECIONI, BENEDETTO CIVILETTI, ERCOLE ROSA, ODOARDO TABACCHI, DAVIDE CALANDRA, CESARE ZOCCHI, ANGELO ZANELLI, VINCENZO GEMITO, LEONARDO BISTOLFI, FILIPPO CIFARIELLO, ARTURO DAZZI, DOMENICO TRENTACOSTE, CANONICA, ROMAGNOLI,` BUTTI.
Nei primi anni dell' 800 neoclassica fu anche la pittura con BOSSI, CAMUCCINI, APPIANI, primi di una schiera non esigua. Ma presto si reagì al neoclassicismo prendendosi ad esempio da alcuni i grandi maestri del '400 e del '500, imitandosi da altri direttamente la natura, specie nel paesaggio. Il primo paesista che reagì fu GOZZI, poi BISI col quale si entra nel romanticismo della pittura, ricco di pregevoli pennelli FRANCESCO HAYEZ, LUIGI MASSINI, STEFANO USSI, GIOVANNI MUZIOLI, FEDERICO FARUFFINI, CESARE FRACASSINI, BERNARDO CELENTANO, ANTONIO CISERI, NICOLA BARABINO, DOMENICO E GEROLAMO INDUNO, CARLO ADEMOLLO, GIOVANNI FATTORI, LUIGI SERRA, CESARE MACCARI e il grande DOMENICO MORELLI, col quale il romanticismo pittorico sbocca nel naturalismo.
Impressionisti e veristi furono i macchiaioli fiorentini, capitanati da TELEMACO SIGNORINI, TRANQUILLO CREMONA, fantasioso e ricco, GIACOMO FAVRETTO, il pittore della vita veneziana, TEOFILO PATINI, ANTONIO FONTANESI, VINCENZO CABIANCA, MOSÈ BIANCHÌ, FILIPPO CARCANO, VITTORIO AVONDO, FILIPPO PALIZZI, FRANCESCO PAOLO MICHETTI, ETTORE TITO, GIOVANNI SEGANTINI, ai quali aggiungeremo GAETANO PREVIATI, ARISTIDE SARTORIO, ADOLFO DE CAROLIS, LAURENTI, GROSSO, CIARDI, MANTESSI, DE MARIA, NONO, MILESI, DELLEANI, NOMELLINI, BALESTRIERO.
LA MUSICA
Lunga via nel secolo XIX percorse l'opera musicale italiana, ch'ebbe cultori veramente insigni quali LUIGI CHERUBINI, GASPARE SPONTINI, GIOACCHINO ROSSINI, che nell'opera buffa raggiunse la perfezione col Barbiere di Siviglia, VINCENZO BELLINI, il melodiosissimo catanese, che in brevissima vita ci diede autentici capolavori come la Norma, la Sonnambula, I puritani; GAETANO DONIZZETTI, che tanto pubblico commosse con la Lucia di Lammermoor; GIUSEPPE VERDI, inesauribile, sempre rinnovantesi, che fu l'espressione musicale dell'Italia eroica del Risorgimento e segnò il suo rinnovarsi con opere indimenticabili come l'Aida, l'Otello e il Falstaff; ARRIGO BOITO, dotto e ispirato autore del Mefistofele e del Nerone; AMILCARE PONCHIELLI, di cui celebre è la Gioconda; ALFREDO CATALANI, famoso per la Loreley e la Vally; ALBERTO FRANCHETTI, di cui resistono al tempo Germania, la Figlia di Jorio e Glauco; UMBERTO GIORDANO, la cui fama è nell’Andrea Chenier, Fedora, Siberia, alla Madame Sans-Gene, Cena delle Beffe; RUGGERO LEONCAVALLO, il notissimo autore dei Pagliacci, PIETRO MASCAGNI, che sfida il tempo con la Cavalleria Rusticana, 1' Iris, le Maschere, GIACOMO PUCCINI, autore di molte pregevolissime opere fra cui indimenticabile la Bohème e la Tosca, ai quali vanno aggiunti non pochi insigni autori di musica sacra, primi fra tutti ENRICO BOSSI, GIOVANNI TEBALDINI e LORENZO PEROSI. La musica del '900 vanta cultori di molto ingegno quali ILDEBRANDO PIZZETTI, MALIPIERO, RESPIGHI, MULÈ, MARINUZZI.

LE LETTERE NEL SECOLO XX

Alla vita letteraria ed artistica di questo primo trentennio del secolo XX non possiamo, per ragioni che il lettore comprende, dare che uno sguardo veloce.
Dei poeti, molti esplicarono la maggiore loro attività nel secolo scorso e ignorarono in parte le nuove tendenze. Fra questi GIOVANNI BERTACCHI, luminoso cantore di bellezze alpine, ANTONINO ANILE, i cui versi sono un tentativo di conciliazione poetica tra la fede e la scienza, LUIGI SICILIANI, pagano esaltatore della bellezza, FRANCESCO CHIESA, descrittore robusto, FRANCESCO PASTONCHI, buon costruttore di sonetti, il delicato LUIGI GRILLI, il vivace ALFREDO BACCELLI, il canoro DOMENICO TUMIATI, l'abbondante DIEGO GAROGLIO, GIOVANNI ALFREDO CESAREO, mistico e sensuale. la cui vena si è arricchita in questi ultimi anni di nuovi motivi e la cui anima sensibilissima, dopo la guerra, ha fatto sentire la sua voce migliore e più profonda, LUIGI ORSINI, ANGELO TOMASELLI, VIRGILIO LA SCOLA, SANTE SOTTILE-TOMASELLI, torbido e irrequieto, ACHILLE LETO, finissimo cesellatore di sonetti, ADOLFO DE BOSIS.
Un buon nucleo di poeti giovani si raccolse intorno a F. T. MARINETTI, capo del Futurismo, ma pochi si distinsero dal gruppo (CORRADO GOVONI, ALDO PALAZZESCHI) e deviando per giunta dall'indirizzo del movimento. Dei poeti cosiddetti “crepuscolari” citiamo qui GUIDO GOZZANO, SERGIO CORAZZINI e MARINO MORETTI. Copiosa vena e fine senso d'arte mostrano AUGUSTO GARSIA, BALILLA PINCHATI, GIUSEPPE VILLAROEL, VINCENZO GERACE.
Immaturamente la guerra ci rapì fra gli altri GIOSUÈ BORSI e VITTORIO LOCCHI, notissimo per la Sagra di Santa Gorizia. Fra le poetesse, la più grande ADA NEGRI, che, giovanissima, salì in fama con Fatalità e Tempeste, facili e calde rime d'intonazione, la più parte, socialisteggiante; nella maturità cantò, in Maternità e Dal profondo, con animo deluso ma con accento più composto e sereno, poi alla soglia della vecchiaia, nel Libro di Mara e Canti dell'isola, scruta il suo cuore non morto all'amore e si bea nelle luminose visioni della natura tirrena. Stanno dietro alla Negri AMALIA GUGLIELMINETTI, ANNIE VIVANTI, OFELIA MAZZONI e non poche altre.
Più numerosa è la schiera dei narratori, di cui alcuni, già in fama, hanno raggiunto il limite estremo cui poteva farli arrivare il loro ingegno, altri in formazione, altri ancora cercano nuove vie. Fra quelli la cui personalità è nettamente delineata, i più grandi sono LUIGI PIRANDELLO, GRAZIA DELEDDA e ALFREDO PANZINI: fecondissimo scrittore, il primo, di novelle (sono raccolte in parecchi volumi) e di romanzi (i suoi migliori sono Il fu Mattia Pascal e I vecchi e i giovani); autrice la seconda di un gran numero di romanzi di valore disuguale, nella maggior parte dei quali drammatizza passioni della sua Sardegna; fino umorista il terzo, che nei suoi romanzi osserva la differenza tra la vita di ieri e quella di oggi e di questa, pur non mancando l' indulgenza, satireggia blandamente gli ideali e i costumi diversi da quelli del passato e verso di questo si lascia trasportare da un'intensa, malinconica nostalgia. Non pochi sono gli scrittori che attingono ispirazione dalla vita della loro regione: FEDERIGO TOZZI, senese, i cui forti romanzi (Con gli occhi chiusi, Tre croci, Il podere) ci fanno piangere la sua morte immatura, MARINO MORETTI, delicato narratore, le cui favole (Mia madre, La voce di Dio, Il segno della croce, Il trono dei poveri) hanno come sfondo il paesaggio della sua Romagna, ANTONIO BELTRAMELLI (Anna Perenna, I primogeniti, Il cavalier Mostardo, Gli uomini Rossi, Il passo delI' ignota, ecc.), romagnolo anche lui, FERDINANDO PAOLIERI (Novelle toscane, Novelle selvagge, Natio borgo selvaggio, ecc.), ENRICO PEA (Moscardino Il Volto Santo, ecc.), BRUNO CICOGNANI (La Velia, Villa Beatrice), DELFINO CINELLI (La trappola, Castiglion che Dio sol sa, ecc.), LORENZO VIANI (Ubriachi, I Vageri, Angiò uomo d'acqua), toscani; MARIA LUISA FIUMI (La moglie, ecc.), umbra; LINA PIETRAVALLE (I racconti della terra, Storie di paese, ecc.), molisana; MICHELE SAPONARO (Peccato, Fiorella, L'adolescenza, La giovinezza, La bella risvegliata), pugliese; CORRADO ALVARO (Gente d'Aspromonte, La signora dell' isola, Vent'anni) e FRANCESCO PERRI (Gli emigranti), calabresi; NINO SAVARESE, PIETRO MIGNOSI, MANZELLA FRONTINI, MARIA MESSINA (Pettini Fini, ecc.), PAOLO GIUDICI (Quadìa, La tribù distrutta, ecc.), siciliani; GIAN DAULI (La rua, ecc.), veneto.

Folto è il gruppo dei romanzieri, che ritraggono la loro ispirazione dalla vita montana cittadina ed anche cosmopolita GUIDO DA VERONA (Colei che non si deve amare, La vita comincia domani, Mimì Bluette Sciogli la treccia Maria Maddalena, ecc., ANNIE VIVANTI (I divoratori, Circe, Naja tripudians), GUIDO MILANESI (Anty, Eva Marina, Figlia di re, ecc.), LUCIANO ZUCCOLI (L'amore di Loredana, Far fui, La freccia nel fianco, Le cose più grandi di lui, L'occhio del fanciullo, Kif Tebbì, ecc. ecc.), VIRGILIO BROCCHI (Le aquile, La Gironda, L' isola sonante, Il Labirinto, Mitì, Secondo il cuor mio, Il posto nel mondo, Il destino in pugno, La rocca sull'onda, ecc.) e poi GIUSEPPE BRUNATI, LUCIO D'AMBRA, COSIMO GIORGIERI CONTRI, GIUSEPPE LIPPARINI, ADONE NOSARI, AMALIA GUGLIELMINETTI e CAROLA PROSPERI.
Fra i cultori del romanzo psicologico vanno messi ITALO SVEVO (Una vita, Senilità, La coscienza di Zeno); RICCARDO BACCHELLI (La città degli amanti, Una Passione); DAISY DI CARPENETO (La figlia dell'uragano, Paura, Bellezza); GIUSEPPE ANTONIO BORGESE forte tempra di romanziere e novelliere (Rubè, I vivi e i morti, Tempesta nel nulla, ecc.) e ancora LUIGI SICILIANI, CLARICE TARTUFARI, PAOLO ARCARI, LUCIANO. GENNARI, TOMMASO GALLARATI-SCOTTI, GIUSEPPE URBANI, FRANCESO SAPORI, GIUSEPPE MAGGIORE, NINO SALVANESCHI, AUGUSTO GARSIA, ANGELO GATTI, UMBERTO FRACCHIA, MARIO PUCCINI, MARGHERITA SARFATTI, ERCOLE RIVOLTA, VALENTINO PICCOLI, AURO D'ABBA, MARIO GROMO, SALVATOR GOTTA e in un certo senso ADA NEGRI, SIBILLA ALERAMO, FAUSTO MARIA MARTINI, ROSSO DI SAN SECONDO, FRANCESCO CHIESA. Di altri romanzieri, che seguono altre vie, non si può tacere. Ricordiamo i più noti: MASSIMO BONTEMPELLI, ORIO VERGANI, FRANCESCO FLORA, CESARE GIARDINI, VINCENZO CARDARELLI, NICOLA MOSCARDELLI, RAFFAELE CALZINI, GIUSEPPE CAMISSO, PIERO GADDA, PIETRO SOLARI.
Per rendere più completo questo panorama letterario, ai romanzieri e novellieri aggiungeremo gli scrittori di diari e ricordi di guerra, BENITO MUSSOLINI, ARTURO MARPICATI, PAOLO MONELLI, ARTURO STANGHELLINI, CARLO SALSA, ANTONIO BALDINI, MARIO PUCCINI, ATTILIO FRESCURA, PAOLO GIUDICI, TOMASO SILLANI, ARDENGO SOFFICI, LUIGI BARTOLINI, LUIGI GASPAROTTO; gli autori di relazioni di viaggio, LUIGI BARZINI, GUELFO CIVININI, ITALO BALBO, UMBERTO NOBILE, CESCO TOMASELLI, MARIO APPELIUS, ARNALDO CIPOLLA, VITTORIO BEONIO-BROCCHIERI, GIOTTO DAINELLI, FRANCESCO DE PINEDO, LUIGI AMEDEO DI SAVOIA, la cui ultima importante spedizione fu quella fatta tra la fine del 1928 e i primi del 1929 alle sorgenti dell'Uebi Scebeli; RAIMONDO FRANCHETTI, GENNARO SORA, LUDOVICO NESBIT, PAOLO GIUDICI, VITTORIO TEDESCO ZAMMARANO, LEOPOLDO FEA, ARNALDO FRACCAROLI, ecc. ecc., e infine i cultori del romanzo poliziesco, che tra noi ha poche ma valenti penne: ALESSANDRO VARALDO, ALESSANDRO DE STEFANI, e A. LANOCITA.

Non esigua è la schiera degli AUTORI DRAMMATICI; basterà citare i più significativi e più noti: LUIGI PIRANDELLO (Tutto per bene, Come prima, meglio di prima; Sei personaggi in cerca d'autore; Enrico IV; L'uomo, la bestia e la virtù; La signora Morli una e due; Vestire gli ignudi; La vita che ti diedi; Ciascuno a suo modo; Così è (se vi piace); Sagra del Signore; Il piacere dell'onestà; Il berretto a sonagli; Il giuoco delle parti; Ma non è una cosa seria; L' innesto; La ragione degli altri; L' imbecille; All'uscita; Diana e la Tuda; L'amica delle mogli; Liolà; La nuova Colonia; O di uno o di nessuno; Lazzaro; Questa sera si recita a soggetto; Come tu mi vuoi; Quando si è qualcuno); SEM BENELLI (Fiorenza; Tignola; La cena delle beffe; La maschera di Bruto; L'amore dei Tre Re; Il Mantellaccio; Rosmunda; La Gorgona, ecc.); DARIO NICCODEMI, NINO BERRINI, DOMENICO TUMIATI, RENATO SIMONI, SABATINO LOPEZ, CAMILLO E GIANNINO ANTONA-TRAVERSI, GIUSEPPE ADAMI, ARNALDO FRACCAROLI, NINO BERRINI, DOMENICO TUMIATI, FEDERICO VALERIO RATTI, RENATO SIMONI, SABATINO LOPEZ, CAMILLO E GIANNINO ANTONA-TRAVERSI, GIUSEPPE ADAMI, ARNALDO FRACCAROLI RAFFAELE CALZINI, LUIGI CHIARELLI, TOMASO MONICELLI, ROSSO DI SAN SECONDO, GUGLIELMO ZORZI, LORENZO RUGGI, ALFREDO TESTONI, AMELIA ROSSELLI.
La critica storica ha non pochi e valenti cultori, dei quali è sufficiente qui citare VITTORIO ROSSI, VITTORIO CIAN, IRENEO SANESI, ACHILLE PELLIZZARI; ma su di essa ha preso il sopravvento la critica estetica, della quale i principali rappresentanti sono G. ALFREDO CESAREO, autore d'un importante Saggio su l'arte creatrice; GIUSEPPE ANTONIO BORGESE, ATTILIO MOMIGLIANO, ALFREDO GALLETTI, EMILIO CECCHI, LUIGI TONELLI, autore anche di pregevoli romanzi, PIETRO PANCRAZI, RENATO SIMONI, ETTORE IANNI, NICOLA MOSCARDELLI, VALENTINO PICCOLI, ADRIANO TILGHER, GUIDO MANACORDA, G. A. ALFERO, ARTURO FARINELLI, LORENZO GIGLI, ETTORE ALLODOLI, BENEDETTO MIGLIORE, LUIGI RUSSO FERDINANDO PALAZZI. Morirono RENATO SERRA, che dava molto a sperare, EUGENIO DONADONI, SCIPIO SLATAPER, che fu anche autore di un bel libro autobiografico, Il mio Carso. ed ENRICO THOVEZ, che fece scalpore, col libro Il pastore, il gregge e la zampogna. Tra la critica storica e l'estetica ondeggiano per duplice disposizione FRANCESCO TORRACA e GUIDO MAZZONI, di cui ci piace citare L'Ottocento. Polemista molto letto fu nella sua prima gioventù GIOVANNI PAPINI, del quale citiamo per i loro grandi pregi Giorni di festa e Un uomo finito, autore anche d' un' ottima Storia di Cristo e di un volume dantesco, molto discusso, Dante vivo. Gli studi danteschi continuano ad essere in onore specie per merito di TORRACA, di MICHELE BARBI, di GIUSEPPE VANDELLI, di LUIGI VALLI e di altri Molti sono i traduttori, ma su tutti sta ETTORE ROMAGNOLI, critico geniale ed efficacissimo traduttore di Aristofane e dei poeti greci. Fiorenti sono gli studi storici, cui si sono dedicati ETTORE PAIS, ROMOLO CAGGESE, PIETRO ORSI, GICACCHINO VOLPE e molti altri. Altri ingegni dedicati alla critica spicciola. Altri hanno coltivato con onore la critica d'arte: fra questi citiamo ADOLFO VENTURI, autore d'una poderosa Storia dell'Arte, CORRADO RICCI cui si devono anche belle monografie storiche ed UGO OJETTI intelletto multiforme critico d'arte e di letteratura molto acuto, conferenziere, giornalista, romanziere.
GIORNALISMO

Vita rigogliosa il giornalismo. Dei periodici, citiamo Il Leonardo, Il Rinascimento, La Voce, Lacerba, La Frusta letteraria, Il Baretti, La difesa dell'arte, Poesia, Le cronache letterarie, Il Marzocco, Vela latina, Pegaso, Critica ed arte, La vita letteraria; La Nuova Antologia, Critica, Rassegna nazionale, inoltre molti bollettini ed archivi e riviste di storia, di geografia, di filologia, di filosofia, di politica, di cultura, di varietà, di studi coloniali, ai quali sono dedicati alcuni periodici come l'Azione coloniale, la Rivista delle Colonie, l'Oltremare.
Settimanali informativi di letteratura non mancano e fra essi hanno acquistato molto credito L' Italia letteraria e il Quadrivio. Il giornalismo quotidiano, sotto la disciplina del Fascismo, al quale tutti hanno aderito. Il più seguito gali italiani, ovviamente è il giornalista BENITO MUSSOLINI, che fondò e diresse per circa otto anni il Popolo d'Italia e che più volte –fra gli impegni governativi- ha preso la penna per vergare importantissimi articoli, preso dalla nostalgia dell'antica professione e spinto dal bisogno di far conoscere su date questioni il suo pensiero sulla rivista mensile “Gerarchia” (Della Hoepli “le opere”).
Alla direzione del Popolo d'Italia, gli successe il fratello ARNALDO, scrittore politico e giornalista di grande equilibrio, che però nel 1931, ancor giovane, venne rapito dalla morte, la quale nello stesso periodo ha tolto all'ammirazione degli italiani parecchi altri uomini illustri dell’Italia eroica, quali LUIGI CADORNA, ARMANDO DIAZ, IL DUCA D'AOSTA E IL DUCA DEGLI ABRUZZI.
Chiuderemo questo capitolo, e con esso la nostra Storia, facendo notare che nelle arti e nelle lettere e, in genere, nel campo della cultura è manifesta in questo periodo una grande operosità, accompagnata da seri propositi di numerose e varie realizzazioni.
Quest'operosità e questo proposito di raggiungere lontane mete sono l'effetto e la prova del mutato clima della Nazione, il quale, se è stato capace di portare tanto risveglio nello spirito degli italiani, sarà senza dubbio propizio alla fioritura di opere altissime da cui nei prossimi anni riceverà lustro questa nostra Patria bella e grande.
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Fonti, citazioni, e testi
Prof. PAOLO GIUDICI - Storia d'Italia -(5 vol. Nerbini)
CECCO-SAPEGNO - Storia letteratura Italiana (i 10 vol. Garzanti)
VISCADI - Storia Letteratura (i 50 vol.) Nuova Accademia
DE SANCTIS - Storia della Letteratura Italiana, Einaudi
Dizionario Letteratura Italiana, (3 vol) - Einaudi 
CRONOLOGIA UNIVERSALE - Utet 
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