GIUGNO 1998

a18giu9a.jpg (15308 byte) In Friuli la Lega non "lega".
E con Berlusconi volano gli  insulti "mafioso!":
L'altro risponde "sfasciacarrozze!"

16 GIUGNO  - PARTITO POPOLARE EUROPEO - PRODI snobba il vertice. Inutile la mediazione di Kohl. Prodi vuole denunciare l'incompatibilit� del paradosso che si � venuto a creare con Berlusconi entrando nel PPE. Ma non meno imbarazzo destano entrambi. Prodi � con i cattolici del PPI ma � alleato con i comunisti. BERLUSCONI � con gli altri cattolici del Ccd ma � alleato della destra, ora al PPE ma fino a ieri era dentro il gruppo europeo della destra stessa. In poche parole Berlusconi aveva il piede in due scarpe. Ha scelto quella pi� utile ai suoi piani, lasciando la destra, che sta cercando se stessa in Italia, non la trova con Berlusconi che l'ha "usata" (ma non si � ancora accorto Fini - e si leggono tante di queste cattiverie) e ora la cerca in Europa. Berlusconi pur di mettere in crisi Prodi si "� fatto" democristiano con il Ccd e va a rompere le uova nel paniere al premier. La confusione e le spaccature fanno aprire grossi dibattiti sia in Italia sia in Europa.
Ma il bello deve ancora venire quando inizier� la campagna elettorale in Italia per le elezioni nei due schieramenti al governo nemici, ma per l'Europa dentro lo stesso partito. Cosa mai s'inventeranno gli strateghi della propaganda per far votare gli italiani o per l'uno o per l'altro, visto che sempre allo stesso partito  andranno i voti. - La disputa cos� singolare e ambigua potrebbe alla fine rafforzare il centrosinistra in Italia, e la stessa sinistra in Europa. Insomma un bel regalo a D'Alema.

17 GIUGNO  - VOTO NATO ALLA ROULETTE russa. Allarme per PRODI. - BERTINOTTI non cede, voter� No.  Sembra un regalo al Polo che subito ne approfitta e alza subito il prezzo "Voteremo s�, ma poi PRODI  deve andare a casa" lo dice FINI.  MANCUSO "dovendo scegliere fra voto Nato e caduta del governo, non ho dubbi, meglio far rotolare la testa di Prodi". - Ma il dilemma resta. O fare saltare Prodi o fare una figuraccia con gli elettori del Polo (anche se per un "nobile" scopo) compresa la figuraccia con l'Europa dove appena entrato nel PPE Berlusconi sta creando non pochi problemi. Poi c'� la figuraccia con il mondo intero. Un'opposizione liberale che vota no, mentre la comunista  vota s�. De Gasperi e Togliatti si rivolteranno insieme nella tomba.  Peggio ancora se poi, pur il Polo votando no, Prodi non salta perch� gli corre in aiuto Cossiga. Sarebbe una bella beffa.
Infatti c'� la sorpresa COSSIGA. Cosa far� l'UDR? Cossiga nel suo Dna ha la Nato, e il S� (al posto di un eventuale No di Bertinotti) non sar� un calcolo solo politico, ma un riflesso incondizionato che � poi in linea con la coerenza quarantennale della sua politica. Lui � sempre stato il n. 1. L'unico (un po' Andreotti) a conoscere i segreti dell'Alleanza Atlantica, che non dimentichiamo esistono ancora. I contratti stipulati li conosce solo lui, l'unico uomo di cui gli americani si sono sempre fidati, e quando scadranno, fra pochi mesi, li difender� a spada tratta, e li far� rinnovare e votare anche a chi non sa nemmeno cosa siano questi contratti fatti nel dopoguerra. Sono degli ingenui coloro che  invocano l'apertura degli archivi segreti americani. Li leggeranno i loro nipoti!

18 GIUGNO - NATO E VERIFICA - "Diventer� inevitabile un confronto in parlamento..." - D'ALEMA avvisa gi� il governo - "...ce la metteremo tutta per evitare la crisi, ma non � semplicissimo". Il riferimento � l'annunciata spallata del Polo. Sfruttando lo strappo di BERTINOTTI, con il suo no il Polo matematicamente potrebbe affondare il governo. Anche se non � certo, perch� il Polo ha due spauracchi: uno, � l'incognita-Cossiga; e l'altro, l'incognita-Scalfaro, con un suo intervento sull'eventuale crisi. Cosa far�? Scioglie le Camere e si andr� a elezioni o riaffida a Prodi l'incarico? L'ultima parola � quella di Scalfaro comunque vada. E dato che le congiure,  Berlusconi le vede e le immagina anche sul Colle, il pi� apprensivo in questa situazione dev'essere proprio lui.

19 GIUGNO   - SINDACATI IN PIAZZA ... quasi a dare man forte all'opposizione che sta creando problemi al governo. Scendono in piazza le tre confederazioni per una manifestazione sul lavoro. "Prima c'era la DC e si sperava, poi � arrivata la destra e si sperava, adesso ci stiamo noi a Palazzo Chigi, ma il lavoro non c'�, e nemmeno la speranza" affermava un manifestante rosso. L'ultimatum a Prodi si � sentito chiaro e forte venire dai tre sindacati Cgil, Cisl e Uil  "La nostra pressione si attenuer� solo di fronte a risultati concreti". - Ma la manifestazione � pi� politica che di massa, dovevano essere a Roma 600.000 i partecipanti. Se ne sono contati, i sindacati dicono 100 mila, la questura 40/60.000. Oltre che per il voto sembra ci sia disaffezione anche nelle manifestazioni. O forse gli italiani hanno preferito non disturbare l'ora  X "mortale" del governo. - Rimane comunque questa palese assenza un campanello d'allarme.

20 GIUGNO   - COSSIGA E NATO - "Dopo le offese non so se voto sulla Nato" dice Cossiga. Le offese sono quelle di FOLENA all'indomani della testimonianza di Cossiga in difesa di Andreotti e l'irritazione per alcuni riferimenti al "caso Moro" fatti da Scalfaro. "Se va avanti cos� diranno che Moro l'ho ucciso io". Il Polo subito solidale con il capo dell'UDR: "Restano comunisti, e gli attacchi a Cossiga lo dimostrano" si affretta a dire Berlusconi e conferma la sua prossima mossa "diremo si alla Nato ma il governo deve andarsene subito a casa, altrimenti � un no secco". Ma Prodi resta ottimista, attende solo l'aula e sembra che non abbia proprio nessuna voglia di dimettersi. Il Cavaliere sta bluffando sul s� e sul no solo per stanare  Cossiga; ma in entrambi i casi � un bel pasticcio: se vota No, Prodi andr� in giro per l'Europa a indicare che il Polo ha detto No ed � contro la NATO e se vota S�, fa un bel regalo a Prodi; cio� gli offre una vittoria d'immagine in ogni caso.

21 GIUGNO   - GOVERNO IN CRISI - Preoccupazioni al Quirinale. SCALFARO "no a crisi difficili da pilotare". Pambianco sul Corriere definisce questa situazione "lo psicodramma dell'estate", e le ore "decisive per l'esecutivo". Rifondazione e Lega schierate per il No. Vertice Cossiga-Berlusconi. Poi il Cavaliere alza il prezzo "Prima Prodi si dimetta facendo una dichiarazione in parlamento e poi noi diremo di S�". Mentre Cossiga detta condizioni meno capestro, pi� accomodante "Prodi i voti ce li deve chiedere espressamente". Una possibilit� nefasta per D'Alema; chiedere e accettare i voti di Cossiga sancirebbe cos� un cambiamento formale della maggioranza.
Inoltre la figuraccia  per l'Italia � assicurata, nel mondo, e soprattutto in Europa  Ma cosa fa l'Italia? In politica estera c'� un governo, e in quell'interna un altro?

22 GIUGNO   - NATO - VOTO ALLA CAMERA - Il S� a sorpresa di COSSIGA spiazza Berlusconi e salva PRODI. Rifondazione e Lega contro. Il Polo  compatto non ha detto no, ma si � astenuto dal voto. L'ira di Berlusconi sul tradimento di COSSIGA, che gli ha scompaginato i disegni: "L'UDR ci aveva assicurato che avrebbero votato no, il voto di oggi � una vittoria del trasformismo. COSSIGA � una stampella del governo". Mentre Fini aggiunge "...con buona pace di tutti i progetti di un grande centro che coltivava Berlusconi".
COSSIGA risponde "Berlusconi � irriguardoso. Noi abbiamo votato S�, n� per Prodi n� per il governo, ma per i patti internazionali sottoscritti. (il Dna! Ndr.) Mentre ero a cena da Lui, mi � stato detto dai suoi collaboratori i pericoli di una crisi di governo che avrebbe giovato al Re di Prussia, cio� D'Alema. Che un argomento determinante per il voto negativo di FI sarebbe stato quello che, di fronte al loro elettorato non potevano apparire che erano al traino dell'UDR. Che non potevano offuscare la figura di Berlusconi con la mia. La sua astensione del resto conta come un s�. Non potevano fare altro. Volevo vedere come lo spiegavano il no agli americani e a Kohl; ma come, entrano nel PPE e votano contro la Nato? FINI, CASINI, D'ONOFRIO, FOLLINI? E' ora che Berlusconi la smetta di fidarsi di questi ragazzini. Noi ci siamo, continuiamo e possiamo perfino decidere da soli".
La Quercia nell'angolo. D'ALEMA si sente circondato dai democristiani e critica il premier per aver chiesto i voti all'UDR. "Lui lavora per rimanere a Palazzo Chigi. Questo giochetto con l'UDR l'aveva preparato da tempo. Sono mesi che inciucia con Cossiga. Il suo obiettivo � costruirsi una maggioranza di riserva".

23 GIUGNO   - ASPRI COMMENTI nel dopo voto. Sul pro e sul contro l'allargamento alla NATO. Il contro sul Corriere della Sera di SERGIO ROMANO: "Il consolidamento e l'allargamento della NATO sono "campane a morto" per l'integrazione politica e militare dell'Unione Europea. A che cosa serve l'Europa militare - ci chiederanno d'ora in poi gli americani - se la Nato � perfettamente in grado di soddisfare le sue esigenze di sicurezza?" e aggiunge " Finch� Rifondazione sar� di fatto al governo, l'Italia non sar� n� atlantica n� europea. Non � un partito europeo e non � partito occidentale. Rifondazione non crede al mercato unico, non desidera l'unione monetaria, non approva n� sottoscrive le buone regole economiche - privatizzazione imprese pubbliche, liberalizzazione dei mercati, prosciugamento della spesa pubblica - cui l'Italia deve conformarsi e adattarsi per stare in Europa".

24 GIUGNO   - DISGELO  BERLUSCONI/COSSIGA  - Segnali di pace tra FI e UDR. Ma non la pensa allo stesso modo il "Mazarino" del Cavaliere: padre Baget Bozzo in un'intervista (Corriere di domani 25, pag. 5) rilancia a sorpresa l'asse Berlusconi-D'Alema con l'obiettivo preciso di isolare Cossiga. "Berlusconi � un ingenuo e un bonario; non conosce la perfidia dei democristiani, il gioco dei quadrumurti: Scalfaro, Prodi, Mannino, Cossiga. Deve capire che adesso il suo nemico non � D'ALEMA ma COSSIGA, con il quale deve rompere i rapporti. Berlusconi e D'Alema hanno un nemico comune che � la quadrumurti democristiana. E hanno un modo, uno strumento solo per combatterlo: isolare Cossiga, non avere rapporti ambigui con lui. Devono criticarlo in nome del bipolarismo". (ma queste cose gliele dice anche quando s'incontrano? - Ndr.)

25 GIUGNO   - PRODI ALLA VERIFICA - Prodi annuncia la verifica: "Con BERTINOTTI patti chiari o niente. La verifica � necessaria". Altrettanto manda a dire D'ALEMA al segretario di RC "Un impegno sul programma o rischi di essere tagliato fuori dell'asse Prodi-Cossiga" Il rimpasto? Spetta a Prodi. Se il maggior partito vuole la crisi, la ottiene. Senza il nostro sostegno il governo cadrebbe in un minuto". (E Cossiga?)
Certo che il salvataggio di un governo di sinistra da parte di quel Presidente della Repubblica che il PCI aveva a suo tempo richiesto la messa in stato di accusa per altro tradimento (quando picconava), non deve proprio andare gi� a D'Alema, lui che solo poche settimane prima  defin� l'UDR "inquietante e pericoloso".   Paradossale poi che a votare S� alla Nato sia  lui che chiss� quante volte assieme ai "compagni" avr� sfilato proprio contro la Nato.

26 GIUGNO   - PRODI SICURO - Alla verifica ostenta sicurezza e determinazione: "A Bertinotti chieder� un patto forte o mi faccio da parte, un accordo vero o vado a casa. Questa volta voglio andare fino in fondo". Dunque un faccia a faccia. Raggiungere un accordo serio o il governo salta e si va alle elezioni. Qualcuno ne parla, � gi� sicuro, si indica gi�  una data, il 4 o 18 ottobre. (*) - VELTRONI che finora non si � mai sentito fa il preoccupato: "Temo il semestre bianco, l'esito della verifica non � affatto scontato. C'� il rischio di un logoramento fino in autunno". - Le previsioni del vice di Prodi sono dolce musica per il Cavaliere: "Il governo non ce la far�, e in caso di elezioni non escludo affatto la mia ricandidatura per Palazzo Chigi; lo vogliono tutti i miei ragazzi di Forza Italia". - BERTINOTTI risponde a Prodi: "Confronto aperto ad ogni soluzione, disponibilit� ad entrare nel merito, a discutere, salvo il finanziamento alla scuola privata e sulle basi Nato da usare per il Kosovo. - Sulla verifica interviene SCALFARO: " Le crisi non sono un danno per la democrazia. Una pausa pu� far bene. Le chiarificazioni non bisogna interpretarle  come un attentato alla stabilit�". - Ma questa non � dolce musica per il Polo "Abbiamo capito! Prodi sul Colle ci andr� a fare solo una passeggiata, a incontrare i suoi vecchi "amici". Lo scoramento � quindi grande. Bisogna percorrere dunque altre strade.
(*) FANNO TUTTI I PROGRAMMI. E POCHI CONOSCONO UN ARTICOLO DELLA COSTITUZIONE (L'88). PASSATE LE VACANZE, SI ARRIVA A OTTOBRE, E DA QUESTO MOMENTO SCALFARO NON PUO' PIU' SCIOGLIERE LE CAMERE. BISOGNERA' ASPETTARE UN NUOVO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA A GIUGNO. IL GOVERNO PUO' AL MASSIMO SCIVOLARE, MA NON CADERE. MA IL POLO LO SA?

27 GIUGNO   - BERLUSCONI RIATTACCA - Il Cavaliere ci riprova: "Se la maggioranza vuole tornare a parlare con l'opposizione la strada c'�: dare vita alla Commissione Parlamentare per un'inchiesta su  tangentopoli. Indagare sull'esistenza o meno di fenomeni di corruzione e criminalit� giudiziaria. (ma prima cosa aveva fatto? Ndr.) Si indaga su tutto, chiss� perch� non su tangentopoli, non sulla pagina delle deviazioni politiche della magistratura" (La Repubblica, 26, gen. pag. 7).
La proposta provoca l'inizio di un vespaio di polemiche. Ma anche imbarazzi. E con i tentennamenti a dire S� o No, anche poca chiarezza dentro nella stessa maggioranza. Sembra proprio che un No secco alla proposta non sia popolare, e che al rigore per  togliere ogni illusione al Cavaliere si preferisca le tattiche di chiss� quali compromessi (non � bastata l'indigesta crostata della Bicamerale).  A dire S� e No, in entrambi i casi ci vuole coraggio, pari a quello che Berlusconi ha usato nel proporla. Indugiare significa rivalorizzare Lui, perch� Lui "parla e dice almeno qualcosa" (cito Moretti, Aprile). E tutto si pu� dire meno che Berlusconi se ne stia con le mani in mano e la bocca chiusa. Quando vendeva case convinceva i clienti sulla carta, sul plastico, perch� se li portava sul posto, non si vedevano pi�, scappavano, sulle case passavano i Jet; ma ne vendette cos� tante che alla fine fece perfino deviare gli aerei. Come ci riusc� lo sa solo lui.

"Io ammiro colui che dopo aver disteso un sottile filo e ci cammina sopra per attraversare il baratro, non si ferma tremante a met� a pensare di tornare indietro, ma osa e continua" (parafraso lo Zarathustra nietzschiano, perch� sotto certi punti di vista Berlusconi � d'ammirare. L'azione non gli manca! L'ottimismo annulla perfino il rombo dei Jet.

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