LA "QUESTIONE MERIDIONALE"

E IL BRIGANTAGGIO
Il (voluto) divario tra Nord e Sud 

(vedi poi anche - REVISIONISMO ANNO 1998 - IL TALLONE DEI SAVOIA

e 1864 BRIGANTAGGIO: LA GUERRA DEI POVERI

VI DICO IO CHI SONO I BRIGANTI > 

Il distacco tra Nord e Sud si era gi� manifestato in forma gravissima sin dai primi giorni dell'Unit�, con un fenomeno che invest� l'intero Meridione tra il 1861 ed il 1865: il brigantaggio.
Le sue cause erano antiche e profonde, ma la delusione creata dal passaggio garibaldino prima e dall'accentramento amministrativo poi erano i motivi pi� recenti di questo fenomeno.
La situazione si aggrav� subito dopo la vendita all'asta dei beni demaniali ed ecclesiastici. I compratori appartenevano prevalentemente alla nuova borghesia rurale che si stava rivelando ancora pi� avara e tirannica dei vecchi padroni.
(La Camera il 24 novembre 1864, approv� la vendita ai privati  di 130.000 ettari di beni demaniali, divisi in 50.000 lotti. A tal fine costitu� una Societ� anonima per la vendita di questi beni. Gli intrallazzi si sprecarono.
In Calabria ad esempio si scopr� in seguito (ovviamente per faide tra gli esclusi) che un appezzamento demaniale era stato diviso fra 83 "usurpatori", e di essi 2 fratelli del sindaco, 17 cugini del sindaco, 2 cognati del sindaco, 2 nipoti del sindaco, 1 fratello del sindaco, 1 fratello del consigliere comunale, 6 consiglieri comunali, 2 mogli dei consiglieri comunali,, 3 assessori comunali ecc. ecc.
Quelli che riuscirono a farsi assegnare qualche lotto, furono poi costretti comunque a cederli ai vecchi proprietari terrieri per pochi soldi, se volevano sopravvivere.
Del resto le terre demaniali erano vendute (e poi gestite) dai consigli comunali, normalmente formati e guidati da proprietari terrieri. Quindi l'influenza locale se era assoluta prima, lo fu anche dopo.  

L'aggravarsi delle condizioni dei contadini caus� la ripresa dei disordini che in pochi mesi assunsero le proporzioni di una vera e propria guerriglia.
In Calabria, Puglia, Campania, Basilicata, bande armate di briganti iniziarono nell'estate del 1861 a rapinare, uccidere, sequestrare, incendiare le propriet� dei nuovi ricchi. Si rifugiavano sulle montagne ed erano protetti e nascosti dai contadini poveri; ma ricevettero aiuto anche dal clero e dagli antichi proprietari di terre che tentavano, per mezzo del brigantaggio, di sollevare le campagne e far tornare i Borboni.

Ma chi erano i briganti e per che cosa combattevano? Il grosso delle bande era costituito da braccianti, cio� contadini salariati esasperati dalla miseria; accanto ad essi lottarono anche ex garibaldini sbandati, ex soldati borbonici e numerose donne, audaci  come gli uomini.

All'inizio essi combatterono per due scopi l'uno in contrasto con l'altro:

A creare questa confusione agivano numerosi fattori, tutti comprensibili:

I briganti, quindi, non furono "criminali comuni", come pens� la maggioranza degli italiani, ma un esercito di ribelli che, all'infuori della violenza privata, non conoscevano altra forma di lotta.Tenuti per secoli nell'ignoranza e nella miseria, i contadini meridionali non avevano ancora maturato una conoscenza politica dei loro diritti e non riuscivano ad immaginare alcuna prospettiva di cambiamento attraverso i mezzi legali.
Questa sfiducia in ogni forma di protesta e di lotta organizzata fu il nucleo della vera "Questione meridionale".
L'esteso fenomeno del brigantaggio ne fu solo una drammatica conseguenza.

Lo Stato italiano rispose con una vera e propria guerra a questa rivolta sociale che, nelle sue manifestazioni ampie, dur� oltre quattro anni: alle truppe gi� stanziate nel Sud al comando del generale Cialdini, il governo ne aggiunse altre, cosicch�, nel 1863 ben 120.000 soldati erano impegnati nella lotta al brigantaggio: quasi la met� dell'esercito italiano.
(il che significa che non erano quattro balordi ma un popolo!)

Nello stesso anno venne dichiarata la legge marziale: processi sommari fucilazioni, incendi e saccheggi furono gli strumenti impiegati da Cialdini nell'opera di repressione, non solo contro i briganti, ma contro tutti i loro fiancheggiatori. Migliaia di morti in scontri armati e altrettante pene capitali o alla prigione a vita furono il tragico bilancio finale.

Nel 1865 il brigantaggio era stato praticamente sconfitto. Lo stato aveva vinto la sua guerra, ma compiendo proprio gli errori che Cavour aveva cercato di scongiurare. Dopo la repressione e la legge marziale, la frattura tra il Sud ed il resto dell'Italia non fece che approfondirsi.
Le classi povere, soprattutto contadine, immaginarono spesso i briganti come degli eroi popolari e anche nella stampa dell'epoca furono proposte figure di briganti "buoni".

vedi anche   BRIGANTAGGIO: LA GUERRA DEI POVERI

ed anche PULIZIA ETNICA PIEMONTESE NEL SUD


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