Economia Italia 1861

Il contesto

Al momento dell’unit� politica l’Italia � un paese povero ed arretrato rispetto ai paesi dell’Europa e in particolare rispetto a Francia, Germania, Belgio e Inghilterra: 8.000 capi-famiglia per ogni 100.000 avevano un reddito annuo inferiore a 1.000 lire; appena 3 su 10.000 superavano le 50.000 lire l'anno.

Reddito annuo pro-capite in Europa

Italia
Austria
Prussia
Sassonia
Francia
Inghilterra

196
200
428
509
650
775

Il settore agrario � quello che assicura il maggior reddito della nazione. La terra, per�, non � molto fertile e viene coltivata, specie al sud, con metodi tecnicamente superati. La situazione � critica soprattutto proprio nel Meridione, dove prevale il latifondo feudale, e l'analfabetismo raggiunge percentuali altissime, libri e giornali sono rari, la circolazione postale � meno della met� che nel settentrione, la propriet� � assenteista.

montagna = 33% del territorio
collina = 46%
pianura = 21%

    • boschi (rovinati dalla deforestazione) = 20,9%
    • pascoli permanenti = 18,4%
    • vigneti = 9,7%
    • agricoltura = 57,7% del reddito nazionale
    • industria = 19,9%
    • terziario = 22,4%
    • Italia = 9 ettolitri di frumento per ettaro
    • (Francia = 15 ettolitri)
    • (Inghilterra = 32)
    • popolazione attiva totale = 59% di cui:
    • occupati in agricoltura = 69,7%
    • occupati nell'industria = 18,1%
    • occupati nei servizi = 12,2%

Il processo di industrializzazione � appena agli inizi. Disastrosa � la situazione della finanza pubblica che presenta deficit di bilancio e un ingente debito pubblico (2450 milioni nel 1861). Il sistema fiscale, il pi� esoso in Europa, grava sui pi� deboli ( la "tassa sul macinato", la leggeremo nel 1869).

Prelievo dello Stato sul reddito di un cittadino

  • Italia = 17%
    Francia = 12%
    Germania = 8%
    Inghilterra = 6%

Al governo � la Destra Storica che si assume il compito di riassestare il sistema. Dal 1867 va riducendosi il deficit del bilancio, ma il tenore di vita dei cittadini continua ad essere misero, tanto che risultano molto diffuse la pellagra ed altre malattie causate da insufficiente alimentazione.

L’ispirazione liberale dei governanti port� alla "privatizzazione" dei beni pubblici. Questa si attua con vendite e con affitti di imprese e beni pubblici (in particolare dei demani comunali e dei beni ecclesiastici) ai privati. L’operazione si risolve nell’appropriazione della ricchezza da parte dei grandi proprietari e dei cittadini pi� ricchi.

Lo sviluppo economico italiano inizia dal 1871. Raggiunto il pareggio del bilancio dello Stato (1876) alla Destra Storica succede la Sinistra Liberale. L’industrialismo viene sollecitato dal capitalismo italiano e straniero e dall’incremento demografico. Fino al 1887 il commercio estero italiano si svolge con la Francia. Dopo la "guerra doganale", il nostro commercio si svolge con la Germania, gli Stati Uniti, l’Inghilterra, l’Argentina e il Brasile.

La Sinistra riapre il deficit nel bilancio dello Stato. Di qui la necessit� di rincarare le imposte e le tasse. Nel 1888 il deficit aumenta a 250 milioni. Nello stesso tempo l’incremento demografico costituisce lo stimolo alla industrializzazione del Paese ma determina anche una forte spinta all’emigrazione.

Nell’epoca giolittiana vi � una fase di prosperit� economica nazionale. GIOLITTI attua una politica che favorisce il nord rispetto al sud che precipita in una situazione disastrosa. Inoltre l’arretratezza dell’organizzazione fiscale, favorisce l’evasione.

In questo periodo si rafforzano e affermano le loro ideologie il Partito Socialista e il movimento dei cattolici. Quest’ultimo partecipa per la prima volta alla vita politica del paese nelle elezioni del 1904 e comincia a gettare le basi del partito Popolare.

Cominciano anche ad affermarsi i sindacati tra le masse. Nel 1906 le varie camere del lavoro e le leghe contadine vengono riunite nella Confederazione Generale del Lavoro (C.G.L.), il sindacato di ispirazione socialista che nel 1911 conta circa 384 mila iscritti.

Malgrado rimangano aperti tutti i grandi problemi del Paese, col sostegno di una favorevole congiuntura internazionale, ha luogo un vigoroso sviluppo economico e viene creata nel "triangolo industriale" (Lombardia, Piemonte, Liguria) la base della industria moderna. Lo sviluppo � opera quasi esclusiva di imprese piccole e medie. Soprattutto le societ� produttrici di automobili vengono rapidamente moltiplicandosi e dalle 7 del 1904 si passa nel 1907 alla cifra di 70. La principale di essa � la Fiat. Da paese prevalentemente agricolo l’Italia si avvia cos� rapidamente a divenire un paese agricolo-industriale. Se nel 1900 l’agricoltura rappresenta ancora il 51.2% del prodotto lordo e l’industria il 20.2%, nel 1908 il divario � gi� sensibilmente ridotto, rispettivamente il 43.2% e il 26.1%. Bisogner� aspettare il 1930 perch� si registri un’eccedenza del valore della produzione industriale su quella agricola.

 

DESTRA STORICA e SINISTRA
Il termine "destra" che li definisce deriva dalla loro collocazione nei primi parlamenti italiani, nei quali la maggioranza stava alla destra. L'aggettivo "storico" viene aggiunto in epoca successiva per sottolineare l'importanza del ruolo di questi uomini nella vita politica dello Stato unitario. La destra politica e sociale vera si � invece auto esclusa dal parlamento e dalle istituzioni dello Stato perch� non ne riconosce la legittimit�.

Anche a "sinistra" i rappresentanti pi� intransigenti delle posizioni radicali e repubblicane non parteciparono alla vita politica nelle istituzioni ufficiali. Siede in parlamento la sinistra che ha collaborato pi� o meno in modo organico con le forze moderate.

La base sociale dei componenti della sinistra � pi� larga di quella della destra, i suoi rappresentanti vengono generalmente dai ceti piccolo o medio borghesi (professionisti, intellettuali, commercianti, imprenditori). Nelle loro diverse posizioni politiche i gruppi dirigenti del primo stato unitario esprimono dunque, fondamentalmente, le articolazioni della borghesia italiana di quegli anni e dell'aristocrazia imborghesita o comunque liberale.

Scheda degli ALLIEVI ISTITUTO   
  "JACOPO RICCATI" - di TREVISO )


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