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CRONOLOGIA

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vedi stesso periodo "RIASSUNTI STORIA D'ITALIA"

ANNO 1822
 
"L'Italia � corrotta" -  Francesco IV - I Personaggi politici di questo periodo

I MARTIRI ITALIANI DELLA LIBERTA'

*** REPRESSIONI IN ITALIA  - VEDI ANCHE   LA POLIZIA NELL'800
*** ERUZIONE DEL VESUVIO

Iniziamo con una panoramica generale sull'intero anno

*** ITALIA - I fatti di Napoli, poi quelli di Torino, con l'intervento dell'esercito austriaco subito pronto con la forza e il terrore a restaurare l'assolutismo monarchico ("per non modificare gli equilibri" aveva affermato Metternich) ha causato  un aumento della repressione in tutti gli Stati della penisola. A fine anno altra riunione dei "grandi", questa volta a Verona in Italia (durata tre mesi, con il cinismo fra balli e feste) proprio per discutere quali altri spietati provvedimenti repressivi si dovevano prendere dentro gli stati, dove si muovevano i liberali costituzionalisti, i militari traditori, le sette, le societ� segrete, e altre indefinite associazioni.
Che l'Austria miri a fare il gendarme dell'Europa se ne ha una prova gi� all'inizio dell'anno. Pur lottando permanentemente sui Balcani contro i Turchi, nell'apprendere la notizia che i Greci scacciando proprio i turchi hanno proclamato l'indipendenza del Paese con l'aiuto di molti esuli liberali italiani, l'Austria invece di esserne contenta parve preoccupata; molto di pi� della situazione in Spagna, dove anche qui ha deciso di inviare un suo esercito per compiervi "l'intervento punitivo", soffocarvi il movimento costituzionalista. Il movimento che ha ottenuto la cosiddetta
Costituzione Spagnola del 1812, che tutti i cospiratori in Italia hanno preso a modello; a Napoli come a Torino, nelle due rivoluzioni dello scorso anno.

Stroncate le due ribellioni in Italia, restaurato l'ordine, la repressione preventiva austriaca quest'anno colpisce duramente anche tutto il resto della penisola; anche negli Stati che non hanno sovrani della dinastia asburgica, ma ne sono succubi o lacch�; come i Savoia o i vari Lorena e Borboni.

9-10 GENNAIO - Prime azioni repressive, con punizioni "esemplari" feroci e sanguinarie a Palermo. Cadono nella rete numerosi cospiratori carbonari. Si aprono processi molto sommari, sono comminate quattordici condanne a morte.

Dopo pochi giorni, il 31, un'altra ondata di arresti e altre condanne a morte. Con queste ultime si vuole dare un severo avvertimento con una scena raccapricciante. I condannati sono prima fucilati, gli viene poi staccata la testa, collocata dentro delle gabbie, esposte al pubblico, appese a Porta S. Giorgio.

13 FEBBRAIO - FERDINANDO I, tornato sul trono nel modo come abbiamo letto lo scorso anno, torna a fare il feroce repressivo, non il saggio come si era vantato, prima, davanti ai suoi sudditi concedendo la Costituzione Spagnola 1812. Pur avendo sfoggiato tanto orgoglio davanti ai "grandi" di Lubiana,  � tornato a Napoli in veste di umile "servo" degli austriaci.
In Sicilia, da Napoli, invia un severo monito. Pena di morte a chiunque mantiene rapporti con gli esuli napoletani dello scorso anno, che sono poi i soldati del generale Pepe, gli oltre 5000 che erano riusciti fuggendo a mettersi in salvo all'entrata degli austriaci. Pena di morte anche chi intrattiene della semplice corrispondenza con i ribelli.

14 MAGGIO - A Modena non si � ancora verificato nessuna cospirazione, ma l'editto di  FRANCESCO IV (un Asburgo) diffuso tramite il tribunale speciale contro i cospiratori � uno dei pi� feroci. Processi per direttissima con giudizio sommario, senza ricorsi.

26 LUGLIO - Gli austriaci non scherzano neppure a Milano. Anche nella citt� lombarda per far conoscere le proprie severissime intenzioni, si rispolverano le condanne a morte emesse in contumacia nei precedenti anni, si erigono forche in piazza, e si appendono ben in evidenza i nomi dei cospiratori ricercati; quelli che prima o poi vi dovranno penzolare. Fra questi il conte LAMBERTENGHI uno dei collaboratori e fondatori con Confalonieri della foglio intellettuale Il Conciliatore, fatto chiudere dagli austriaci gi� nel 1819 dopo solo un anno di vita.

10 SETTEMBRE - FERDINANDO I, la dimostrazione di "forza" la vuole dare anche a Napoli. Sulla forca pubblica, ci manda i due ufficiali che a Salerno si erano ammutinati e avevano dato l'avvio alla rivoluzione napoletana di due anni fa, attirandovi poi il generale Pepe e i suoi uomini. Quel giorno non era stato versato del sangue, erano stati perfino ricevuti dal re, e il Borbone aveva a loro concesso (con la sua ostentata "saggezza") la costituzione.

Adesso li ha fatti penzolare dalla forca. Condannando altri trenta congiurati. Poi da vero "saggio" promulga su tutto il regno delle Due Sicilie, un divieto di associazione di qualsiasi genere comprese quelle letterarie e vieta manifestazioni pubbliche di ogni tipo.

11 SETTEMBRE - A Modena altre 9 forche pronte per lo "spettacolo-monito",  preparate da FRANCESCO IV per altrettanti carbonari accusati di cospirazione. Sette riescono a fuggire e solo due riescono ad accontentare il palato del Duca austriaco.

9-14 OTTOBRE - Congresso di Verona dei "Grandi". A dominare come il solito � il potente METTERNICH con la "sua" politica. . Ci sono tutte le pi� importanti teste coronate d'Europa, lo Zar, l'imperatore in persona, il duca di Wellington, tutti i sovrani minori, ministri degli esteri e gli ambasciatori dei vari piccoli Stati.

Metternich non solo decide l'intera politica europea, ma anche i futuri eredi delle dinastie europee. Fra i malcapitati "servitori" del cancelliere austriaco, CARLO FELICE di SAVOIA. Per manifestato tradimento - perch� aiut� i costituzionalisti e diede loro la Costituzione, vorrebbe far escludere dalla successione il nipote CARLO ALBERTO di CARIGNANO. (e sembra che qualcosa del genere a Torino accadde, ma su pressione austriaca)

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Intervento: "Sarebbe auspicabile approfondire la parte che ebbe il Marchese STEFANO di VILLAHERMOSA MANCA, nella successione di CARLO ALBERTO Principe di CARIGNANO al ramo diretto di CASA SAVOIA, che con gli ultimi due Sovrani, VITTORIO EMANUELE I che aveva abdicato senza eredi maschi, e CARLO FELICE addirittura senza figli. Infatti mi risulta che, dopo i fatti del '21, il nuovo Re meditasse di estromettere il Principe di CARIGNANO dalla successione, per passarla direttamente al Duca di Modena. Soltanto l'intervento del Marchese di VILLAHERMOSA, che al congresso di Verona del 1823 fu l'unico a tenere testa al Metternich, valse a reintegrare il Principe CARLO ALBERTO nelle sue prerogative regali. (By: Mario Salvatore Manca di VILLAHERMOSA)
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I "Grandi" accantonano l'estromissione, per� intendono mettere alla prova il giovane principe ereditario, inviandolo a combattere a Cadice contro i costituzionalisti: gli autori della "famigerata" "Costituzione 1812" che fu distribuita in 20.000 copie proprio a Torino da Carlo Alberto, e ci giur� (!) anche sopra.

Un bel compito per Carlo Alberto. Ma il prossimo anno superer� la prova. L'ex giovane filo-liberale, il principe sabaudo, ora servo di Matternich, contro i costituzionalisti spagnoli si far� onore. E se  forn� la prova di non essere "traditore" per gli uni, diede la conferma di esserlo per gli altri. In caso contrario i due giudicanti invertivano la fiducia. 
Quest'ultima scelta - di rivolgersi contro gli austriaci - la far� trent'anni dopo, ma era cos� poco convinto, che ci perse anche il trono; poi non potendo trattenere l'angoscia o la vergogna, perse anche la voglia di vivere. Pochi mesi dopo moriva di crepacuore.

Alla Riunione di Verona (vedi nel link sopra, cosa pensava dell'Italia il Duca di Modena, Francesco IV)  furono riconfermate le decisioni della linea dura. Poco ci manc� che l'intera Italia diventasse interamente austriaca. Infatti gli austriaci avanzarono questa proposta  "se l'Italia vuole una unificazione, accontentiamola, facciamo questa federazione di stati, chiamiamola lega o come volete,   con l'Austria come guida". La proposta era austriaca e non pass� perch� le altre potenze si opposero. Forse, si chiesero, un po' allarmati - ma dove vuole arrivare quest'Austria? vuole dominare il mondo?"

Non pass� neppure la proposta austriaca di istituire una polizia straordinaria su tutti gli Stati italiani e con l'ufficio centrale a Verona. Stranamente ad opporsi, ci fu anche lo Stato Pontificio e il Duca di Toscana, un Asburgo! A non fidarsi o a temere un'egemonia troppo austriaca, c'erano anche i papi e perfino i parenti. Figuriamoci i Francesi e gli Inglesi, che una volta tanto avevano ora le idee molto chiare. E cos� la Russia.

20 DICEMBRE - Termina la conferenza di Verona dei "Grandi". Tra feste, balli, messe, benedizioni divine, e vari viaggi dei convenuti in molte citt� italiane a ricevere omaggi e inchini della nobilt� italiana servile, � emersa  una sola certezza che le aspirazioni di libert� dei cittadini dei vari stati italiani (in primo piano quelli dei Savoia, Borboni e del Papa) saranno negate per chiss� quanti anni ancora. E costeranno ancora molto sangue.

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*** GRECIA: La lotta per l'indipendenza greca � ad una svolta. Essa era passata dalla guerriglia alla guerra aperta due anni prima, nel 1820, sfruttando la rivolta di Al� Tependeleni, pasci� di Giannina contro il Sultano. Nel 1821 la rivolta divampa e si assume questa data come l'inizio della guerra di Indipendenza. 
Gli inizi a dire il vero non sono incoraggianti: l'insurrezione di appoggio della Moldavia e della Valacchia ad opera di Ypsilanti viene sedata dai Turchi nella battaglia di Dragasani. Pietro Mauromicalis fa insorgere la Morea o Peloponneso e questo permette ai patrioti greci nel 1822 di poter convocare un Congresso ad Epidauro dove viene proclamata l'autonomia della Grecia. A questo punto tra gli intellettuali europei, sia conservatori che liberali, nasce un fortissimo sentimento filelleno e da ogni parte di Europa partono moltissimi volontari per combattere in Grecia come Byron o Santorre di Santarosa, soprattutto dopo il massacro perpetrato dai Turchi a Chio. Un simile movimento di intellettuali lo si ritrover� solo molti anni dopo durante la Guerra civile spagnola quando artisti e scrittori di ogni parte del mondo confluiranno in Spagna per combattere per la Repubblica. (By: Pier Paolo Chiapponi )

22 OTTOBRE - A NAPOLI , risvegliatosi da un lungo letargo il 17-18 aprile del 1819, il VESUVIO che era rimasto nel frattempo sempre in attivit� con il suo spettacolare pennacchio di fumo, ha quest'anno, e in questo giorno, un'improvvisa grande attivit� vulcanica con potenti esplosioni di lava. Pioggia di pietre roventi e lapilli cadono su Torre del Greco, Portici, Torre Annunziata. Le ceneri si spargono su un raggio di diverse decine di chilometri. E' panico, fuga generale della popolazione. Si teme un'altra apocalittica catastrofe come quella di Pompei. La paura dopo alcune settimane rientra e si ritorna non solo nelle cittadine colpite, ma dopo pochi anni si costruisce, quasi sfidandolo, a ridosso del monte, intorno alle pendici del Vesuvio: Trecase, Bosco Trecase, Bosco Reale.

*** C. BABBAGE costruisce il suo "calcolatore", LA MACCHINA DIFFERENZIALE (esegue 1 operazione al secondo ! ed � in grado di svolgere automaticamente calcoli scientifici e astronomici). Nel 1843 (vedi) con la nuova tecnologia disponibile costruir� poi la Macchina Analitica, molto pi� potente, un antenato del moderno calcolatore.

*** BERZELIUS isola il SILICIO, il TORIO e il SELENIO.

*** A (MI) MANZONI pubblica Una storia milanese, conosciuta come  I PROMESSI SPOSI

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